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Autore: Beliel    06/07/2007    3 recensioni
Io lascio questo scritto per lei, per dirle quali erano i miei sogni con lei, le emozioni che almeno una volta prima della morte avrei voluto condividere con lei, i bei momenti che si ricordano per sempre.
Genere: Romantico, Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non so dirvi se la mia fosse un’amicizia o un amore, ma era qualcosa di molto profondo, più profondo di una semplice cotta d’età immatura e più profondo di una semplice amicizia destinata a finire con gli anni e con le scelte

Non so dirvi se la mia fosse un’amicizia o un amore, ma era qualcosa di molto profondo, più profondo di una semplice cotta d’età immatura e più profondo di una semplice amicizia destinata a finire con gli anni e con le scelte.

Lei la conosco da quasi un anno ormai e subito ho saputo che per me questa persona sarebbe diventata importante.

Sono arrivato a capire che per vivere avevo bisogno di lei, ed ecco in frantumi la mia ferrea volontà individualistica, distrutta da una ragazza che mi ha incantato.

Ora dopo un periodo di incomprensioni e di delusioni, siamo di nuovo amici.

E io credevo di amarla e mi ero dichiarato, ma lei meglio di me aveva capito che l’amicizia era la scelta giusta per noi.

Finalmente l’ho capito e dopo diversi pianti ho preso la decisione che ancora oggi reputo giusta.

Eppure non posso nascondere che i miei sentimenti per lei superano l’amicizia, ma non sono amore.

Mi sono comportato male con lei in passato, ma lei mi ha sempre perdonato.

Ho fatto di tutto per stare con lei: la venivo a cercare, soltanto per vederla, per poi avvicinarmi piano e parlare.

Le ho dedicato le mie più intense poesie, scritte in momenti di tristezza assoluta, in cui bastava che pensavo a lei e il sorriso tornava nel mio cuore.

 

 

Ora sto morendo; sono varie le cause che mi uccideranno, e se non saranno loro, allora sarò io stesso a farlo, perché il tempo è giunto, la fine è prossima, la morte pure.

Per elevarmi all’estrema purezza devo morire prima che il mio corpo sia corrotto dal male dell’età adulta.

Così il mio spirito potrà vagare libero negli immensi cieli e osservare la gente che intanto nasce per poi morire.

E io sarò felice per la mia superiorità rispetto a loro, per la mia eternità, per la mia purezza.

Chissà se sto impazzendo: magari sono l’alcol e la droga che mi hanno distrutto il cervello, ma di sicuro un pazzo non si rende conto di esserlo, quindi credo che questa sia la cosa giusta, il che per la logica comune dimostra che sono pazzo.

E il vuoto che genererà la mia morte, si colmerà quando i miei scritti verranno ritrovati.

E allora io vivrò nuovamente: il corpo ha poca importanza, io rivivrò nei ricordi e nella mente di voi lettori, di voi ricercatori di emozioni, di voi creatori di parole.

 

Io lascio questo scritto per lei, per dirle quali erano i miei sogni con lei, le emozioni che almeno una volta prima della morte avrei voluto condividere con lei, i bei momenti che si ricordano per sempre.

 

Quando di sera spengo la luce, penso a lei.

Quando di mattina mi risveglio, penso a lei.

E sarebbe bello addormentarmi di sera, vedendola qui accanto a me, osservando al buio il suo sorriso sincero e i suoi splendidi occhi, a volte verdi a volte azzurri.

E sarebbe bello risvegliarmi di mattina, tenendola tra le mie braccia, ancora addormentata e sentirmi felice, e sapere che anche lei lo è, capendolo dalla sua espressione di tranquillità che solo una notte con i più bei sogni può dare.

Non voglio spingermi in nessun modo verso la sessualità, voglio solo tenerla tra le braccia e guardarla negli occhi prima che si addormenti, con la sua testa vicino al mio petto e le sue braccia attorno al mio bacino.

E io allora la abbraccerei come un orso agguanta la sua preda, non per farle del male, ma per proteggerla, per farla sentire sicura, per farle capire che anche quando non ci sarò più, lei di notte, quando spegnerà la luce, mi vedrà di nuovo lì accanto a lei, che le sorrido e la abbraccio e le auguro la buona notte.

E non dovrà mica avere paura, il mio fantasma sarà innocuo, perché mai farei del male a lei, nemmeno da morto.

E poi una sera vorrei anche uscire con lei, noi due soli, senza nessuno attorno.

E vorrei che ci sedessimo su una panchina nel buio della notte, di una notte senza luna.

E poi che lei mi abbracciasse, mi stringesse forte a lei.

Insieme guarderemmo il mare, e sentiremmo il leggero fragore delle onde che arrivano fin sulla spiaggia.

E il tempo passerebbe, noi sempre in silenzio, a sentire soltanto i nostri cuori vicini e il nostro caldo respiro.

E come in un sogno, sono convinto che il tempo si fermerebbe, perché il tempo è troppo debole per interrompere questo momento magico.

 

 

 

Il resto stellina mia, già te l’ho detto e sai quanto io ci tenga a te.

 

Ma il tempo è giunto, la fine è prossima, la morte pure.

 

  
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