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Autore: Setry_USui    06/07/2007    1 recensioni
Gli tremavano le gambe, non riusciva a reggersi in piedi, ma non per la paura...il ponte ormai non aveva nè un sopra nè un sotto...mare e cielo erano una cosa sola, acqua ed aria si mescolavano nei suoi polmoni pieni di fitta salsedine. Di nuovo un gigantesco cavallone e la nave si piegò verso tribordo. Schiuma bianca scivolava tra le assi e vide i suoi compagni rotolare verso l'inevitabile abisso nero e blu. Storia di un semplice Marinaio con il compito di portare le navi Militari fino ad Enies Lobby...Due Minuti al Buster Call...
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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...Due minuti al Buster Call...

Il grande vascello militare era in piena balia di una tempesta spaventosa, titani di acqua salata spazzavano il ponte ripulendolo di oggetti e marinai. Corpi e cannoni, spade e corde cozzavano
tra di loro senza ritegno...
Gli tremavano le gambe, non riusciva a reggersi in piedi, ma non per la paura...il ponte ormai
non aveva nè un sopra nè un sotto...mare e cielo erano una cosa sola, acqua ed aria si mescolavano nei suoi polmoni pieni di fitta salsedine.
Di nuovo un gigantesco cavallone e la nave si piegò verso tribordo. Schiuma bianca scivolava tra le assi e vide i suoi compagni rotolare verso l'inevitabile abisso nero e blu.
Fulmini e saette squarciavano il buio...nonostante l'Acqua laguna fosse ormai alla fine della sua tornata, era comunque spaventosa...
Un secco colpo di vento e la nave cambiò direzione.
Alzò lo sguardo verso l'alto mentre stringeva con tutte le sue forte il parapetto della nave nel tentativo di non farsi trascinare via. La vela! la vela non era spiegata!
Un'ora sola al Buster Call...non ce l'avrebbero mai fatta a quella velocità.
Rischioso, ma sensato...
Non pensò neppure...non doveva pensare lui! Non era il suo compito insomma! Non era mica un generale, un capitano, o una leggenda! No. Lui era un semplice marinaio che per caso o meno,
si era trovato di servizio su una delle navi militari più potenti al Mondo. Una delle navi che ospitavano i terrori della marina più famosi del Grande Blu.
Al resto avrebbero pensato loro. Lui doveva solo portare questa nave fino a Enies Lobby. Punto.
Così ancor prima di accorgersi della pazzia che stava per commettere, risalì il ponte della nave aggrappandosi al parapetto fino a raggiungere l'altezza dell'albero maestro.
...Un'ora al Buster Call...
Rivolse il volto bagnato di sudore freddo e acqua di mare verso l'imponente palo reggendosi con le spalle al legno della nave. I suoi occhi erano atterriti...vuoti e spaventati...ma che poteva fare se non provarci? Prese un forte respiro, ma ciò che inspirò fu più sale e acqua che ossigeno.
Lasciò andare la presa e approfittando della pendenza della nave si lasciò trascinare dalla forza di gravità tentando di mantenere l'equilibrio. Ruzzolò lungo il ponte schiantandosi forte contro l'albero maestro che involontariamente fermò la sua corsa. Doloroso ma efficace.
faticosamente si tirò in piedi aggrappandosi al legno del palo. Afferrò le corde che discendevano da esso sottraendole alla furia del vento...o ora o mai più...

"Che fa quel pazzo? si arrampica sull'albero!" una voce sconvolta e stupita superò il rumore delle onde che si infrangevano.
Cinque uomini nerboruti presidiavano il timore facendo sforzi sovrumani per mantenere la rotta.
Mentre in tre tentavano di virare gli altri due si limitavano a tenere la rotta stabile, e fu uno dei due marinai ad urlare ai compagni.
"Ma sei scemo? Hai talmente tanta stizza da avere le visioni?" Gli rispose bruscamente il suo vicino troppo impegnato a far scricchiolare i suoi muscoli d'acciaio per dar retta ai deliri del compagno.
"N-o! Ha ragione!! Quel pazzo sta per fare il salto!" urlò una seconda voce.
Una piccola chiazza scura, appena visibile veniva sballottata come una foglia al vento.
Appeso per un braccio alla trave della vela il marinaio strinse i denti all'invero simile. Non ce la faceva più. Penzolava nel vuoto a grande altezza, il vento freddo lo scuoteva da capo a piedi, e goccie di salsedine continuavano a perseguitarlo.
Fletté gli addominali e portò anche l'altro braccio al suo sostegno. Poteva farcela! Doveva farcela!
"Attenzione da A babordo!"
La voce del marinaio gli giunse appena alle orecchie, ovatta e lontana, ma abbastanza convincente da fargli alzare lo sguardo... ciò che vide lo lasciò pietrificato.
Un'enorme ombra scura sovrastava il suo corpo e tutto l'albero maestro, anzi...tutto il vascello.
Un cavallone alto quanto i palazzi della capitale si increspava furioso...un attimo di respiro...in cui tutto si raggelò. Pareva che ci fossero solo loro due. Lui e quella spaventosa massa d'acqua scura.
Lui...l'unico abbastanza in alto da poterla guardare negli occhi...
In un istante il vento cessò, il fragore delle onde tacque, il freddo si fece meno intenso...
Il respiro prima del balzo nel vuoto.
E poi avvenne.
...Mezzora al Buster Call...

Nonostante la nave fosse appena uscita dall'Acqua Laguna al suo termine non portava quasi i segni della rovina. Aveva filato diritta alla velocità di parecchi nodi in poco tempo, e la flotta che la circondava quasi faticava a tenergli il passo.
"Fortuna che la vela si è sganciata al momento giusto! Davvero un caso fortuito!" commenteranno i marinai al porto per diversi mesi, quando racconteranno agli amici l'evento del Buster Call.
La quiete prima e dopo la tempesta...
"Enies Lobby a dritta!" Urlò una vedetta.
...Un quarto d'ora al Buster Call...
Tutti i marinai di servizio presenti sul ponte corsero a prua per vedere la famosa Enies Lobby...il flagello dei fuori legge.
Il vento forte ma tranquillo soffiava forte a poppa, e quando si aprì una delle cabine capitali un mazzetto di foglio volò nell'aria senza che nessuno se ne curasse...
Un foglio ingiallito danzò nel vento per qualche istante prima di posarsi sul'acqua che in breve imbevve la carta distruggendola...
Un avviso di cattura...
Una taglia sproporzionalmente alta...
Una foto nera...
Un volto sorridente e un cappello...
Cappello di paglia.

Edifici distrutti, piani disintegrati, agenti creduti imbattibili ora stesi al suolo deboli e sanguinanti...
la porta della giustizia era aperta...spalancata...e il ponte che la collegava con il resto dell'isola affollato di gente.
Soldati e Marine sparavano senza sosta e senza risultato.
Una figura con un lungo mantello rosso troneggiava sulla torre.
Nei piani sottostanti si aggiravano i suoi compagni...vittoriosi, ma non ancora vincitori.
Per un attimo la terra parve quasi tremare...anche se nemmeno un ciottolo si mosse.
Tensione...silenzio...Quasi un presagio.
I pirati si guardarono tra di loro...che cos'era?
Nico Robin sul ponte, debole, provata ed ormai senza più lacrime per piangere...sgranò gli occhi in un impeto di terrore...il suo cuore accellerò i battiti, nella sua testa si susseguirono immagini...immagini di un passato pesante e insopportabile...
"No!"
La vibrazione inesistente scese lungo il ponte, attraverso il portone e giunse nell'ingresso di cui ormai non restavano che macerie.
Lucci si alzò da terra sollevando polvere e detriti.
Rufy dal Cappello di paglia mantenne la posizione di guardia senza staccare gli occhi dal suo avversario...una densa nuvola di vapore veniva emanata dal suo corpo di gomma.
Un moto di inquietudine...la vibrazione raggiunse anche lui.
Strinse le labbra mentre cresceva l'agitazione, cresceva il timore, l'ansia...
...il terrore...
...Due minuti al Buster Call...

  
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