Sentimenti

Neji, si guardò intorno confuso:
shinobi che urlavano, altri piangevano, altri ancora avevano il terrore negli occhi.
 Abbassò lo sguardo, era come essere in una tempesta, troppe emozioni, troppi desideri, troppo odio.
 Già, l’odio, quel sentimento che ti portava a fare cose di cui nemmeno tu eri consapevole… Era l’altra faccia di Neji Hyuuga.
Rialzò gli occhi e si sfilò la fascia simbolo dell’alleanza, ora non si vergognava più di quel simbolo sotto il suo copri fronte, anzi, ne era fiero.
-Naruto…- mormorò stringendo i pugni.
Un solo nome, un cuore grande, un ragazzo che di normale ha ben poco e una speranza, sì, la speranza di vincere la guerra.
Il suo cuore saltò un battito, si mise davanti a sua cugina Hinata, -che a sua volta proteggeva Naruto- e fece da scudo umano.
Un gemito di dolore, un forte bruciore in pieno addome, il sangue.
Si accasciò a terra dolorante e si aggrappò a Naruto.
Il biondo lo guardava con gli occhi gonfi di lacrime, alcuni ninja intorno ai due si erano radunati in cerchio per cercare di capire cosa fosse successo, Hinata piangeva, e i rimanenti continuavano a combattere.
Neji  forse non si era reso conto di ciò che aveva fatto, sapeva solo che era stato un sentimento a guidarlo, e questa volta non era l’odio il sentimento preso in causa, bensì l’amore, l’amore verso gli altri e non più verso sé  stesso.
Il suo respiro si era fatto ancora più affannato e la sua vista cominciava ad annebbiarsi, però, ora aveva capito:
 si era sacrificato per gli altri, perché Neji sapeva che prima o poi avrebbe rivisto suo padre, perché anche se aveva cercato in tutti i modi di non incappare nello stesso errore commesso da quest’ultimo, senza rendersene conto aveva fatto lo stesso sacrificio, ora forse era un eroe, un eroe proprio come lui.
Le palpebre si fecero sempre più pesanti, e quegli occhi che avevano visto troppo, ora non si sarebbero più riaperti.