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Autore: Ale_kiss_    19/12/2012    1 recensioni
-Che vuole da me …?- domandai tremante. Fece un passo avanti e si rivolse a tutti nonostante solo io la capissi.
-Lo tiene lui. È suo prigioniero da quasi sempre. Ha portato il suo corpo nella propria dimora dopo aver bruciato il vostro palazzo. Vuole parlarti Erika, si tratta proprio di questo!-
Genere: Drammatico, Sentimentale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Inedito 4 (parte 1)
- Era Erika! Era lei!-
- E perché non ci è venuta salvare?!-
- Marcus-



Soren diceva di aver visto Erika mentre ero svenuto, e che Marcus l’aveva portata via. Stava di fatto che la mia bimba stava crescendo, maturava di attimo in attimo e presto sarebbe riuscita a salvarci! Ma quanto presto? Perché Selene peggiorava ed il nostro sangue non la saziava più di tanto. Michael la cullava dicendole che presto tutto sarebbe finito ma lei era calma, ciò la aiutava molto ma sicuramente non per ancora troppo tempo. Ne approfittai di quel momento di intimità tra lei e Michael e presi Soren da parte.
- Come stai Kraven?- mi chiese. Non era di questo che gli volevo parlare. Dovevo dirgli la verità su tutto e dovevo farlo prima che succedesse qualcosa per impedircelo.
- Soren. Ricordi quella notte che ti trasformai?- lo guardai con occhi seri, come quando gli avevo proposto di essere morso.
- Si … come dimenticarla … è morta tutta la mia famiglia quella notte, poi sei arrivato tu e mi hai salvato dal mio destino. Mia madre, mio padre, mia sorella … tutti arsi vivi in quel dannato incendio-
- I tuoi genitori ti parlarono mai di quel fratello che scappò di casa quando tu nascesti?- mi guardò corrugando un po’ la fronte.
- Sì ma … tu che ne puoi sapere scusa?- lo presi per le spalle.
- Sono io tuo fratello Soren. Scappai di casa perché nostro padre mi picchiava ma sono venuto a riprenderti! Non volevo vedere la mamma morire senza di me  …-
- Aspetta aspetta aspetta … tu … il mio migliore amico sei …-
- Tuo fratello- gli dissi abbassando lo sguardo. Lui non poteva crederci ed appoggiò la testa alle sbarre chiudendo gli occhi e coprendosi il viso con le mani. Iniziò a scuotere la testa  incredulo e poi mi guardò togliendo le mani.
- Tu non ci hai mai abbandonati quindi …-
- No, mai, ho provato a salvarvi ma tu sei stato l’unico a sopravvivere anche con le ustioni- improvvisamente si strinse a me con forza ed iniziò a singhiozzare. Poi si calmò e mi batté la mano sulla schiena.
- Ed io che credevo di averti perso per sempre- mi disse con la voce che tradiva un po’ d’ironia. Io risi e mi staccai. Gli tirai un pugno su una spalla.
- Sai- cambiò discorso –mi sono baciato Erika durante il nostro viaggio, nel palazzo di Amelia. E abbiamo pure dormito assieme se ti interessa- a quelle parole avrei tanto voluto prenderlo a pugni ma purtroppo non volevo rompere l’idillio così trasformai la rabbia in una risata forzata. lo guardai senza però fulminarlo come avrei voluto ma comunque gli dissi
- Certo che anche mentre mi credete morto, rimani uno stronzo bastardo come sempre-
- Tuo fratello sono, che ti aspettavi?- gli misi un braccio attorno alle spalle e gli sfregai con forza un pugno sulla testa.
- Oh! Questa proprio non dovevi dirla! Appena fuori di qui vedi che ti faccio!-
- Sempre se uscirete di qui!-                    


Inedito 4 (parte 2) 
  
- Oh! Questa proprio non dovevi dirla! Appena fuori di qui vedi che ti faccio!-
- Sempre se uscirete di qui!-
- Marcus!-



Se credevano di riuscire a vivere anche solo un altro giorno quei quattro si sbagliavano di grosso. Avevo mentito a Erika, e quindi? Era il mio mestiere ormai! Avrei avuto lei e mi sarei liberato di loro. Guardavo Selene, ormai quella che era diventata l’eroina di tutti i vampiri avrebbe cambiato nome in leggenda! Perché non sarebbe più esistita. Una forte risata di piacere mi uscì dal petto.
- Cosa credete, di vivere ancora?-
- Che vuoi da Erika?!- sbottò quello che doveva essere il fratello di Kraven, Soren. Che volevo da Erika? Io volevo Erika, volevo tutto ciò che era di lei e volevo poterla toccare come se lei fosse mia, anzi, lei sarebbe stata mia!
- Lei sarà mia, che a voi piaccia o no, tanto domani  sarà il vostro ultimo giorno di vita-
- Sempre che questa sia vita!- gridò il primo di loro che varcò quelle sbarre. Attraverso le spranghe gli tirai un calcio nello sterno e lui cadde indietro iniziando a sputare sangue. Suo fratello si lanciò contro di me ma venne bloccato dalle barre. Io feci un passo indietro sorridendo.
- SEI SOLO UN VIGLIACCO! UN VIGLIACCO! NULLA PIÙ- mi urlò addosso. Lo presi per i capelli e gli feci sbattere forte la testa sulle sbarre. Guardai l’ibrido che stringeva forte la sua compagna tra le braccia.
- E tu? Hai qualcosa da dire?- scosse il capo accarezzando la testa di Selene.
- Bene! WILLIAM!- mio fratello giunse e mi venne accanto. Lo accarezzai e lui chiuse gli occhi.
- Guarda tu questi miserabili, io vado dalla mia principessa- e così detto lo lasciai a guardia della prigione e mi allontanai. Salii le scale. Clio mi si avvicinò con un vassoio con due calici di sangue.
- Hai fatto come ti ho detto?- le sussurrai spostandole le ciocche di capelli dal collo. Lei sorrise maliziosamente.
- Ma certo mio signore- rispose con una vocina suadente che purtroppo detestavo.
- Bene, dammi il vassoio- le ordinai. Lei me lo porse ed io, non appena lo presi, iniziai a dirigermi verso la mia stanza. Giunsi alla porta e tenni il vassoio sul ginocchio piegato con una mano. Con l’altra iniziai a cercare le chiavi nella tasca. Appena le trovai feci girare quella giusta nella serratura. Con le spalle entrai in camera.
- Ehi, principessa- sussurrai a bassa voce in modo sensuale, per non farla spaventare più di quanto già lo fosse. La mia piccola non doveva aver paura di me ma ancora non si fidava. Avrei dovuto fare molta strada ma intanto era mia succube, non aveva altra scelta poiché credeva alle mie menzogne. Ma quando  entrai in camera la trovai nuda sul mio letto, con una coperta dai fianchi in giù, che dormiva come un angelo. Rimasi a bocc aperta. Era così bella che non riuscivo a non pensare a strane immagini di lei. Senza rendermene conto il vassoio mi scivolò dalle mani ed i due calici andarono in frantumi. Lei si svegliò con un gridolino e si mise una mano sul cuore, spaventata.



   
 
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