Test Page Then return to the page you came from by clicking the icon on the toolbar.
|
Non cambieranno
mai…
“Perché ha raccontato tutto
a Winry?” domandò cercando di trattenersi dall’urlare contro il suo
superiore…erano nel cortile dell’ospedale e il sole del tardo pomeriggio
iniziava a svanire.
“E’questo il problema
acciaio?”
“Certo che lo è! Insomma le
aveva detto di tenere la bocca chiusa!”
“E’ inutile che te la
prendi con me…prima o poi lo avrebbe saputo.”
Edward sospirò esasperato:
“Non dica cavolate…come avrebbe potuto?”
“Lo avrebbe capito da
sola…oppure glielo avresti raccontato tu.”
“Ma cosa
dice?”
“E Perché non volevi che lo
sapesse?” domandò il colonnello con il suo solito sorrisetto divertito e
sarcastico.
“Non…” Ed cercò di iniziare
la frase…perché non voleva che lo sapesse? In quel momento gli pareva chiaro
come il sole…ma doveva negarlo perfino a sé stesso, con gli altri non doveva
essere da meno “Lei…non deve pensare che l’ho fatto
perché…io…”
Mustang rise appena: “Se
così non fosse perché avrebbe dovuto pensarlo? Siete amici no? È normale che tu
ti precipiti a salvarla se è in pericolo…”
Edward trattenne un mezzo
sorriso triste: “Sì è così…però…”
“Però le cose cambierebbero
se di amicizia non si trattasse.”
Ma quanto parlava?? E
perché ci azzeccava sempre?
Ed rimase in silenzio
fissando il terreno.
“Fammi indovinare cosa è
successo poco fa…” Riprese Mustang con un tono quasi
canzonatore.
Ed tremò appena e sentiva
che aveva voglia di piangere: “…Winry non può amarmi…non può…avevo promesso che
non l’avrei più fatta piangere!”
“Tsk…non capisco come mai
una ragazzina così carina si interessi a uno come te.” Sdrammatizzò ironico il
colonnello. Ma Ed non rispose, continuò nel suo discorso: “E allora…perché
qualsiasi cosa faccia finisco per farla piangere?”
Mustang sospirò esasperato
si avvicinò a Edward e gli mise una mano sulla spalla: “Lo sai Acciaio qual è il
vero problema?”
Edward alzò lo sguardo e
attese la risposta: “E’ che anche tu ne sei
innamorato.”
Il suo cuore si fermò di
colpo…la tensione svanì e anche quella vaga emozione indefinita…già…era
così.
Edward annuì lentamente…era
così, era sempre stato così…
“Mi sento quasi stupido a
fare questa domanda ma…quale sarebbe il problema
allora?”
Edward si allontanò di un
passo e lo guardò quasi adirato…dannazione era ovvio quale fosse il
problema!
“Colonnello! Non posso
farla soffrire! Io e Al ci siamo fatti una promessa che per me ha la priorità
assoluta su tutto! L’unica cosa che devo fare e ridargli il suo corpo! In questi
anni ha visto che vita facciamo! I rischi, le separazioni, i viaggi…mi sembrava
di averglielo già detto no? Non posso perdere anche
lei!”
Mustang alzò le spalle e si
voltò per allontanarsi: “Fai come credi acciaio…ma così non solo la perderai…ma
la farai anche soffrire più di quanto immagini…e lo stesso vale per
te.”
Edward lo osservò
allontanarsi piantato dove era….voleva dirgliene quattro….e invece alla fine
quello che aveva incassato era stato lui.
La voce sottile del
fratellino lo sorprese alle spalle: “Fratellone…”
Ed sospirò e si volse verso
l’armatura che era appena entrata nel cortile…Alphonse trasalì quando vide lo
sguardo spento e triste del fratello.
“M-ma che cosa è successo?”
domandò l’armatura seriamente preoccupata.
Edward sospirò, si mise le
mani in tasca e si diresse verso l’uscita dell’ospedale passando accanto al
fratello gli sorrise ed esclamò: “Andiamo Al…si è fatto
tardi…”
“No fratellone!! Non è
giusto!! Tu sei mio fratello e Winry è la persona più vicina ad una sorella che
io abbia!! Non posso vedervi in questo stato! Non posso! Ti prego! Dimmi cosa
succede!”
“Giusto Ed! Perché non
glielo dici?” la voce fredda di Winry quasi interruppe
Alphonse.
Un brivido scosse la
schiena di Edward che si voltò ad osservare la ragazza. Era appena entrata nel
cortile che era ormai deserto fatta eccezione di loro tre, indossava ancora la
tunica dell’ospedale ma si vedeva perfettamente che si era ristabilita…infatti
entro il giorno dopo l’avrebbero dimessa.
Ed portò lo sguardo verso
il terreno e strinse i pugni…
Al lo guardò con
compassione: “Fratellone…”
“Non parli eh? Allora
parlerò io!” Winry era effettivamente su tutte le furie gesticolava ampiamente e
il suo tono di voce era stretto e accusatorio.
“Mi ha deluso
profondamente…non pensavo potesse approfittarsi così delle persone…”Tuo fratello
Al, è la persona più insensibile, egoista, testarda e stupida che ci sia al
mondo!
“Ma cosa significa?”
Domandò Al spiazzato…Winry intanto si stava avvicinando ai due
fratelli.
“E non è finita
qui…”
Ed strinse gli occhi…non
sopportava quelle parole.
“E quanto…”la voce della
ragazza si spezzò dall’emozione e tremò inaspettatamente…Ed sgranò gli occhi e
li portò su Winry…piangeva…di nuovo…
“Quanto lo amo…”mormorò
infine coprendosi il volto con le mani…
Alphonse sospirò, non
sembrò minimamente sorpreso…si volse a guardare
Edward.
“Fratellone…avevi promesso
che non l’avresti più fatta piangere…”
Edward guardò il fratellino
sconcertato…poi sorrise appena…”Hai ragione Al…” annuì e si avvicinò alla
ragazza…dolcemente prese le sue mani bagnate di lacrime tra le proprie
scoprendole il volto. Poi la mano sinistra andò ad accarezzarle il viso
asciugandole le lacrime: “Perdonami Winry…sono stato un cretino …pensavo che
facendo così ti avrei protetta…”
Winry percepì i battiti del
suo cuore aumentare a dismisura…il suo dolce tocco caldo…il suo corpo e il suo
viso così vicino…e poi, le sue parole…
“Ma…” Edward la guardò
dritto negli occhi senza abbassare lo sguardo come faceva prima “Se vuoi posso
risponderti alla domanda di prima, e stavolta posso farlo sul serio…io sì! Con
tutto me stesso, ti amo…”
La ragazza si sentì venir
meno, non poté fare altro che sorridere, in così poco tempo aveva toccato
inferno e paradiso…Edward…il suo Edward!
Prese il volto del ragazzo
tra le mani e singhiozzò ancora ma stavolta era felice, e anche lui non poté
fare a meno di sorridere entusiasta.
Le mani del ragazzo le
strinsero i fianchi dolcemente abbracciandola e avvicinandola a sé e Winry fece
il giro delle sue spalle con le sue. I giovani stretti nel loro dolce abbraccio
ancora si guardavano come se si vedessero per la prima volta eppure fosse lo
sguardo di sempre.
“Ed?” sussurrò
Winry.
“Cosa?”
La ragazza si volse e
guardò Alphonse che era rimasto a pochi passi dai due…Edward quasi si era
dimenticato della sua presenza…in due istanti cambiò colore e divenne rosso come
un pomodoro maturo, i due istanti che seguirono lui già si trovava a un metro e
mezzo dalla ragazza.
Winry scoppiò a ridere e lo
canzonò con malvagia ironia: “Lo sapevo! In fondo sei solo un
ragazzino!”
“Ma stai zitta bimbetta
petulante! Sei stata tu a fare storie!” Rispose lui
urlando…
Alphonse scosse il capo
sconsolato…ma possibile che non cambieranno mai?
No…non
cambieranno…mai…