Crossover
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Autore: katyjolinar    06/07/2007    1 recensioni
Crossover NCIS/X-Men.
Una notizia sconvolgente indurrà Tony DiNozzo a rivelare il suo segreto ai colleghi.
Come reagiranno?
Genere: Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Film, Fumetti, Telefilm
Note: Alternate Universe (AU), Cross-over, What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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18

Dark Past- L'Oscuro Passato

18

Gambit: "Ziva? Hey, Ziva!" la chiamò, dandole un leggero colpo sulla spalla. La donna aprì gli occhi: doveva essersi addormentata.

Era nella stanza della clinica in cui era stato trasferito Tony due settimane prima; si voltò verso il letto. L'uomo era ancora lì, in coma, attaccato alla macchina che lo faceva respirare e che controllava i battiti del suo cuore.

Il ritmo era regolare: allora è stato tutto un incubo! Tony era in coma da un mese, ma c'era ancora una speranza!

Gambit: "Excuse moi, Ziva. Il tuo téléphone..." disse, indicando la borsa, dall'interno della quale arrivava la suoneria del cellulare della donna.

Velocemente lo prese, ed uscì fuori dalla camera, poi rispose:

Ziva: "David... sì, sono in ospedale... hai bisogno di me in ufficio, Capo?... no, è sempre uguale, non peggiora, ma non migliora neanche... d'accordo, vi farò sapere, tanto io e Remy siamo sempre qui."

Chiuse la telefonata, poi si voltò, guardando attraverso il vetro: Remy era seduto dove, fino a poco prima, era seduta lei; guardava il fratello tristemente, mangiandosi nervosamente le unghie.

Decise di rientrare, rimanendo in piedi e continuando a guardare Tony.

Ziva: "Chissà se sente cosa diciamo..."

Gambit: "Secondo me sente anche cosa nous pensons."

Ziva: *Se è così, se mi senti, ti prego, svegliati...* pensò, rivolta a Tony, sperando che la potesse sentire.

Dopo dieci minuti, Gambit si alzò.

Gambit: "J'ai un idée. Arpettami ici."

Uscì dalla stanza prima che la donna potesse ribattere.

Remy si diresse deciso in un altro reparto dell'ospedale, dove era stato con il fratello tempo prima.

Quando arrivò, parlò con un'infermiera, che lo condusse verso la stessa stanza in cui era stato assieme a Tony.

Dinozzo sr. era sempre lì, seduto sulla sedia a rotelle, che guardava fuori dalla finestra.

Infrermiera: "Signor Dinozzo, suo figlio è venuto a trovarla."

Dinozzo sr. non si voltò, ma commentò:

Dinozzo sr.: "Ero quasi fiducioso che ti fossi dimenticato di me. Non ti sei fatto vivo per un mese e mezzo, Tony."

Gambit: "Je ne pas suis Tony. Je suis Remy, monsieur Dinozzo."

Dinozzo sr.: "Ah, sei l'altro. Che vuoi? Tony non ti da abbastanza soldi per mantenerti?" chiese, guardandolo con disprezzo.

Gambit: "Sono ici perchè vorrei que venga avec moi."

Dinozzo sr.: "Prima di tutto, piantala di parlare il francese, mi dai sui nervi! Secondo: io non vengo con te da nessuna parte."

Gambit: "Il est important..."

Dinozzo sr.: "Non me ne frega."

Remy guardò supplichevole l'infermiera, che subito si avvicinò al vecchio e lo accompagnò fuori, spingendo la sedia a rotelle.

Infermiera: "Suvvia, signor Dinozzo! Vada con lui."

Senza dire altro, Gambit si sostituì all'infermiera e, ignorando le proteste del padre, lo condusse verso la camera in cui era ricoverato il fratello.

Quando arrivarono davanti alla stanza, Ziva si alzò, guardando con sospetto il nuovo arrivato.

Ziva: "Chi è lui?"

Remy: "Je presente à toi Jacob Dinozzo, mon père."

La donna accennò un sorriso al vecchio, ma vedendo che l'uomo la guardava con disprezzo, tornò a parlare con Remy:

Ziva: "Stai pensando che, forse, Tony potrebbe svegliarsi dal coma, se sentisse vostro padre?"

Dinozzo sr.: "Perchè? Anthony è in coma?"

Ziva: "Sì, da un mese."

Dinozzo sr.: "Allora secondo me potevate staccare la spina un mese fa." disse, freddo.

Ziva: "Ma perchè dice così? Sappia che Tony è un eroe: ha salvato la vita a molte persone."

Dinozzo sr.: "Cosa c'è di eroico nel possedere dei poteri?"

Ziva: "Senta, signore, non so cosa pensi lei dei mutanti, anche se penso di capirlo, ma non è colpa loro se la Natura li ha dotati di facoltà che, il più delle volte, neanche loro stessi sono in grado di comprendere!"

Si guardarono di nuovo per qualche minuto, poi, sempre con tono freddo, il vecchio chiese:

Dinozzo sr.: "Tu chi saresti, ragazza? Una delle tante sgualdrine che quell'uomo" indicò il figlio maggiore, sulla branda "si è portato a letto e che ora losegue come un cagnolino?"

Ziva divenne livida di labbra, poi strinse i pugni e disse, al giovane:

Ziva: "Porta immediatamente via quest'uomo, prima che mi venga voglia di sparargli un colpo in fronte!"

Remy non volle ribattere: anche a lui avevano fatto male quelle parole, dette dal loro padre, e, mentre lo riportava nella sua camera, si chiese se aveva fatto bene a portarlo da Tony.

Ziva si sedette di nuovo accanto a Dinozzo, prendendogli la mano e parlandogli.

Ziva: "Ora capisco perchè tu e tuo padre non siete mai andati d'accordo: come si fa a non riconoscere che sei un eroe, dopo quello che hai fatto?"

...: "Hai ragione, mia cara: David è un eroe."

Ziva si voltò in direzione della voce, trovandosi davanti un uomo su una sedia a rotelle. Sgranò gli occhi, sorpresa: era in tutto identico al Professor Xavier, come l'aveva visto nelle foto sparse nella scuola.

Ziva: "Ma... ma lei non... non è...?" balbettò.

Prof: "Morto? Lo so, mia cara, è una lunga storia." spiegò, avvicinandosi.

Ziva si voltò di nuovo verso Tony, a cui teneva ancora la mano.

Ziva: "Non capisco perchè non ne voglia sapere di lui..."

Prof: "Non tutti riescono ad accettare la diversità delle persone che gli sono accanto, mia cara."

Ziva: "Ma Tony è suo figlio..."

Prof: "Sì, ma credo che le persone importanti per David siano ben altre." le sorrise, poi concluse "Vedrai che si riprenderà, devi solo avere fiducia e aspettare." dopodichè si girò e se ne andò, e Ziva tornò a sedersi accanto a Hermes.

Ziva: "Tony, ti prego, fammi un cenno se puoi sentirmi..." disse, a bassa voce. Nel frattempo nella sua mente riaffiorarono tanti ricordi, a partire dalla prima volta che si erano incontrati, e poi la loro prima missione sotto copertura insieme, con il loro primo bacio, fino ad arrivare al loro ultimo bacio, pochi mesi fa, e all'avventura di un mese fa, quando Tony ha rischiato la vita per salvare lei e Tempesta.

I suoi pensieri vennero interrotti da una leggera pressione sulla mano: era quella di Tony che la stringeva. Ziva si alzò in piedi, avvicinandosi ancora al letto e guardandogli il viso; Tony aveva aperto gli occhi e la stava guardando con aria stanca. Sentì che le stava dicendo qualcosa telepaticamente:

Tony: *Ziva, per piacere, riordina i pensieri: mi stai facendo venire mal di testa...*

La donna sorrise e, senza dire nulla, lo abbracciò; Tony alzò faticosamente un braccio e rispose all'abbraccio.

Ziva: "Mi hai fatto prendere un bello spavento, razza di stupido!"

Tony: *Anche tu mi sei mancata, Guanciotte Dolci.* sorrise, per quanto il tubo dell'ossigeno glielo permettesse.

In quel momento tornò Gambit che, vedendo la scena, si bloccò all'entrata della camera. Quando i due si staccarono, Ziva si voltò verso il ragazzo e gli disse:

Ziva: "Remy, tuo fratello si è risvegliato!"

Remy si avvicinò al letto, dall'altra parte del letto e, vedendo che era vero, abbracciò anche lui Tony e gli disse:

Remy: "Bentornato tra noi, mon frére!"

Nel frattempo la donna era andata a chiamare il medico di turno, che arrivò di corsa, assieme a due infermiere. Poi, mentre questi visitavano l'uomo, Gambit e Ziva chiamarono gli altri al telefono, per dare loro la buona notizia.

Due ore dopo arrivarono di corsa Gibbs, McGee ed Abby.

Gibbs: "Era ora che ti svegliassi, Tony!" disse, col suo solito fare brusco, ma Tony sapeva che era stato in pena per lui, e anche gli altri lo sapevano.

Tony: *Ziva, di' al Capo che lo so che gli sono mancato.* disse telepaticamente alla ragazza, poichè era ancora intubato.

Ziva: "Dice che è felice che siate venuti a trovarlo, Capo." riferì, sorridendo.

Gibbs: "E da quando in qua sei la sua portavoce, Ziva?"

Ziva: "Dal momento che sono stata la prima persona che ha visto al suo risveglio, e che sta mantenendo una connessione mentale con me."

Gibbs: "E perchè non comunica telepaticamente con tutti?"

Ziva e Tony si guardarono, poi lei rispose:

Ziva: "Perchè dice che è troppo debole per connettersi telepaticamente con tutti."

Ma in realtà c'era un altro motivo, che avevano capito tutti, perchè non appena erano arrivati, avevano visto gli sguardi dei due, e avevano notato che si tenevano teneramente la mano.

Pochi minuti dopo vennero raggiunti da Logan e Tempesta.

Tempesta: "Tony! Sono contenta che sia tornato tra noi!"

Tony: *Ma guarda chi c'è: Ororo Munroe e James Howlett!*

Ziva: "James Howlett? Chi è James Howlett?"

Logan, di nuovo, come quanche mese fa, ebbe come l'impressione che un altro ricordo stesse riaffiorando.

Era primavera.

Era in riva a un lago, in compagnia di un ragazzo biondo e una ragazza con i capelli rossi, di 13 o 14 anni, seduti sull'erba, che chiacchieravano.

Logan: "Vi immaginate come sarà il mondo tra 100 anni? Dog, tu che pensi?"

Dog: "Secondo me non cambierà niente. Sarà tutto come ora." rispose, masticando un ramoscello. Era vestito con un paio di pantaloni in tela, tenuti su con delle bretelle, e una vecchia camicia.

Logan: "E tu, Rose? Come pensi che sarà il mondo tra 100 anni, nel 1973?"

Rose: "Oh, andiamo, James! Cosa pensi che cambierà?" lei era vestita con un lungo vestito, composto da bustino e gonna, in stile 1800.

Logan: "Magari potrebbe diventare come in quel libro di Jules Verne, 'Parigi nel XX secolo', con grandi grattacieli di vetro, treni velocissimi, e un apparecchio in grado di far comunicare chiunque in tutto il mondo..."

Dog scoppiò a ridere.

Dog: "Questa è bella: Jasmes Howlett che crede a queste baggianate!"

Logan tornò alla realtà, poi riferì:

Logan: "James Howlett sono io."

Gli occhi di Ororo si illuminarono, quando gli chiese:

Tempesta: "Ti sei ricordato altre cose?"

Logan: "Sì, che sono nato nel 1860, anno più, anno meno."

McGee: "Forse vorrai dire 1960." lo corresse.

Logan: "No, volevo dire proprio 1860. dovrei avere circa 147 anni."

Abby: "Certo che te li porti davvero bene!"

Logan: "Merito della mia mutazione. Per cui, facendo due calcoli, se ero già un esperto soldato durante Desert Storm, come minimo devo essere reduce del Vietnam."

Gibbs: "Vista la tua età, potresti anche essere reduce della Prima e della Seconda Guerra Mondiale."

Logan: "E' vero, ma quello che mi importa ora è veder nascere mio figlio." disse, poggiando la mano sulla pancia di Tempesta.

Tony: *E di me importa a qualcuno?* chiese, scherzoso, rivolto a Ziva.

Ziva: *A me, e ti prego di non farmi più scherzi del genere!*

CONTINUA...

   
 
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