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Autore: hislonelygirl_    19/12/2012    1 recensioni
e almeno lassù riuscirono a trovare la pace che si meritavano.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quattro ragazzi sedevano sul largo divano a mezzaluna posto al centro del salone. Davanti a loro si consumava lentamente il fuoco nel camino che ormai non era neanche più una fonte di calore. Nell’intera casa regnava il silenzio, a parte i singhiozzi di uno dei ragazzi dai quali si poteva intuire il dolore profondo che provava il ragazzo con la maglia a righe. Era tutto iniziato e finito qui. Ogni angolo di quella stanza gli ricordava il ragazzo con i capelli ricci che ormai non c’era più. Non avrebbe mai più rivisto quelle fossette che gli si formavano ogni volta che sorrideva, non avrebbe mai più visto quella testolina dai capelli arruffati sul cuscino accanto al suo, non avrebbe mai più visto quegli occhi color smeraldo illuminarsi nel vederlo. Non avrebbe mai più rivisto tutte quelle meraviglie per colpa di un semplicissimo incidente stradale, che avvenne per di più per colpa sua. Non si sarebbe mai e poi mai perdonato per quel errore. Gli altri non facevano altro che ripetergli che non era colpa sua, ma sapeva che lo era, lo era eccome. Solo se non avesse chiesto a Harry di avviarsi verso casa loro da solo perché lui stava facendo tardi, non sarebbe successo quel che è successo. Lui avrebbe visto quella dannatissima macchina spuntare dal nulla e portare con se la vita della persona che lui amava più della vita stessa.  Avrebbe potuto salvarlo. O al massimo sarebbe potuto morire con lui, sempre meglio di sentire il dolore che lo stava divorando da giorni. Gli mancavano così pochi giorni di sofferenza. Il contratto con la modest sarebbe scaduto in giro di qualche settimana e avrebbero potuto fare il coming out e stare insieme, come se lo meritavano e come avevano sempre sognato ma a quanto pare non era quello il loro destino. Non ha pronunciato più parola da quando il dottore disse quelle fatidiche parole: “mi dispiace, abbiamo provato di tutto.” Sono passati solo quattro giorni, eppure per lui sembravano un’eternità. Alzò gli occhi gonfi di lacrime che non la smettevano di fuoriuscire e guardò i suoi quattro migliori amici che avevano degli sguardi persi nel nulla anche loro. Mancava il pezzo più importante della band, non erano più i One Direction. Erano solo quattro migliori amici, punto. Certo, quello era il loro ultimo pensiero adesso. Louis Osservò per bene tutti i ragazzi, uno per uno.
Zayn guardava il fuoco, o almeno sembrava guardarlo, e teneva una sigaretta con la mano tremante, ma Louis era sicuro che non tremasse per il freddo. Quella sera Zayn aveva già finito un pacchetto di sigarette. In un giorno qualsiasi nessuno gliel’avrebbe permesso, non che a nessuno importasse adesso, ma glelo concedevano capendo il suo dolore, che era il loro stesso.
Liam stava con gli occhi chiusi, i gomiti sulle gambe e la testa tra le mani. Stava cercando di controllare il suo dolore. Lui era sempre stato quello più saggio e più forte e adesso stava cercando di vincere il dolore per aiutare gli altri, per dar a loro un esempio da seguire, anche se sapeva che non l’avrebbero fatto. Nonostante tutti i suoi tentativi di ricomporsi però, non riusciva a vincere quel tipo di dolore. E per questo Sul tavolino davanti a loro c’erano alcune bottiglie di birra vuote, i pacchetti delle patatine, anch’essi vuoti a parte un altro pacchetto che era ancora tra le mani del ragazzo biondo che li stava finendo, e un pacchetto di sigarette appena aperto, ne mancava giuso una il suo viso e lottare con se stesso in silenzio.                 Niall era l’unico dei tre che piangeva, non era mai stato bravo a contenere le lacrime, che siano di felicità o di dolore. Era immobile da almeno un ora, come tutti gli altri del resto. Non era mai stato così zitto e assente. Gli occhi del biondino non sembravano più azzurri come il cielo di una giornata di sole, sembravano grigi, spenti, come il cielo in una giornata di pioggia.                                                                           Spostò lo sguardo dai suoi amici al tappetto davanti al camino e il suo cuore perse un battito. Era come se avesse appena rivissuto il momento con cui tutto iniziò. Era proprio lì che tre anni fa lui e Harry si scambiarono il loro primo, dolce, pieno d’imbarazzo, bacio.
*flashback*

-Hey ragazzi, io vado a dormire, sono stanchissimo. – disse Zayn alzandosi dal divano.
-giusto, vado anche io. – disse Liam seguendo Zayn. 
-va bene ragazzi, buonanotte.  – disse allegramente il biondino dal nome Niall.
-buonanotte. – dissero all’unisono il ragazzo riccio e quello con la maglia a righe. Liam e Zayn si incamminarono e sparirono per le scale. Il chiacchiericcio tra i tre ragazzi rimasti continuò per almeno un quarto d’ora dopo di che il biondino dovette ritirarsi per la stanchezza. Così Harry e Louis rimasero da soli. La stanza si riempì di un silenzio abbastanza imbarazzante e durante i prossimi cinque minuti i due ragazzi non fecero altro che fissarsi senza mai distogliere lo sguardo. Nella mente di Louis successe una specie di cortocircuito non appena quest’ultimo guardò negli occhi del ragazzo con i capelli ricci. Era un qualcosa di totalmente nuovo. Le farfalle nel suo stomaco iniziarono svolazzare di qua e di la liberamente. Le orecchie iniziarono a fischiare e gli parve che le guance stessero andando a fuoco. Sapeva che cosa stava succedendo. Provava un qualcosa di lontanamente simile quando guardava negli occhi della sua ex, tempo fa. Ma era una situazione del tutto nuova. Perché? Perché Harry era un ragazzo, uno. E due, quello che provava adesso, era appunto lontanamente simile a quello che aveva provato precedentemente. Questa sensazione era molto, ma molto più forte. Ogni secondo la sua schiena veniva scossa da brividi lungo tutta la colonna vertebrale. Nella testa c’era una tale confusione che se avrebbe dovuto parlare, non sarebbe riuscito nemmeno a costruire una frase di senso compiuto. E tutto il suo corpo era rigido, immobile. Eppure, in generale, sentiva una leggerezza incredibile. Come se tutti i problemi fossero spariti e non ci fosse niente al di fuori di quegli occhi che lo stavano ipnotizzando. Il desiderio di toccare quel ragazzo era incontrollabile e ringraziò Dio che non riuscisse a muoversi. Il desiderio di toccare quei ricci, di prendere per mano Harry e di poggiare le proprie labbra sulle sue era altrettanto incontrollabile. Mentre i pensieri e lo stato di Harry gli erano del tutto oscuri. Aveva paura che il riccio non ricambiasse, anzi ne era sicuro e si stava chiedendo come avrebbe fatto a stare con lui 24 ore su 24 senza saltargli addosso. Ma i suoi pensieri furono interrotti da un contatto a lui estraneo e al momento stesso così piacevole e familiare. Ci mise un po’ per capire che le labbra del altro ragazze si erano appena poggiate sulle sue e stavano cercando una qualche reazione dalle sue. Benché fosse inesperta in queste cose, decise di fare la stessa cosa che faceva con una ragazza. Approfondò il bacio insinuando la sua lingua nella bocca di Harry e le loro lingua iniziarono a danzare in unisono.  Quando l’aria fu la priorità di tutti e due, si staccarono e si guardarono stupiti per qualche secondo, ansimando, prima di attaccarsi di nuovo l’uno al altro. Si staccarono di nuovo e dal occhio destro del riccio scivolò una lacrima silenziosa. Louis prese la mano calda di Harry tra le sue e godette per qualche secondo del calore famigliare che emanava la sua pelle. Sul viso di entrambi si dipinsero dei sorrisi sinceri, come se non fossero mai stati così felici in vita loro. Non dissero una parola quella sera, ma entrambi sapevano che era l’inizio di un qualcosa di grande, un qualcosa che faceva paura ad entrambi ma sapevano di poter superare insieme, un qualcosa che non sarebbe mai sparito, un qualcosa che sarebbe vissuto nei loro cuori per sempre. Un qualcosa chiamato amore vero di cui parlano tutti ma nessuno sa realmente cosa sia.
 
*fine flashback*
 
Si risvegliò come da una specie di coma, ricordando ogni istante di quella serata perfetta, ogni emozione, ogni brivido che aveva vissuto. Si accorse di aver bagnato tutta la maglia di Liam il quale lo stava abbracciando ma lui non se ne era nemmeno accorto. Iniziò a tremare e aprì bocca per la prima volta in quattro giorni solo per dire “Hazza, so che sei qui accanto a me, ti amo.” Non fece altro che ripetere quelle parole per tutta la serata. I ragazzi provarono a farlo mangiare o a farlo bere ma non ci fu verso, Louis continuava a guardare il tappetto davanti al camino e ripetere quella frase almeno due volte in un minuto.  E così, ripetendo quella frase al infinito, Louis riuscì ad addormentarsi. I ragazzi decisero che era ragionevole stare accanto a lui, fare a turni per dormire. Durante il turno di Zayn, verso le 4 di mattina Louis si svegliò e come in trance si andò a sedere sul tappetto davanti al camino ormai pressoché spento. Zayn lo guardava un po’ incuriosito e anche un po’ spaventato. Lo video sedere lì per un buon quarto d’ora a guardare fisso davanti a se, come se riuscisse a vedere qualcuno davanti a se. Dopo di che si alzò e si rivolse a Zayn come se niente fosse successo.
-Hey amico, che ci fai qui? – era la voce normale di Louis. Non si sentiva nemmeno una nota di tristezza e o dolore che si sentiva la sera prima nella sua voce.
-Mah niente, gli altri ragazzi stanno su a dormire e io ho deciso di rimanere qui con te.  Come stai? – decise di lasciar perdere l’avvenuto pochi secondi fa e comportarsi come se niente fosse successo.
-Ah si, bene. – disse poco convinto ma era meglio del suo stato precedente. – ho sete. Vado a bere qualcosa. – disse accendendo la luce in tutte le stanze che attraversava nel suo percorso verso la cucina. Zayn rimase interdetto e spaventato. Sembrava uno di quei film horror dove c’erano i fantasmi. Louis tornò poco dopo con un bicchiere d’acqua in mano.
-Hey zayn, sei impazzito? Perché accendi le luci? Così svegli Louis. – disse Liam con la voce assonnata di Liam che scendeva le scale.
-veramente l’ho svegliato io. – ammise Louis. – avevo sete.
-no, non mi hai svegliato. – silenzio. Liam fissava Louis con stupore, Zayn non sapeva che dire e Louis sembrava disorientato.
-dai su ragazzi, sto bene, andate a dormire. – disse Louis poggiando il suo bicchiere sul tavolino davanti al divano. Fu talmente convincente che Liam e Zayn decisero di trasferirsi nella stanza accanto che era la stanza per gli ospiti, così avrebbero sentito qualsiasi rumore. Non appena se ne furono andati, Louis guardò di nuovo il tappetto e con le lacrime agli occhi disse: “Amore, sto arrivando.”
La mattina i tre ragazzi trovarono il corpo freddo e immobile di Louis con accanto un bigliettino.
“Scusatemi, non potevo farcela, sto bene adesso non preoccupatevi per me. Io e Harry ci rifaremo una nuova vita quassù. Scusateci, vi amiamo e staremo sempre a proteggervi..”


beh, si lo so, è abbastanza depressiva sta os ma mi andava di scriverla, se vi è piaciuta, recensiteeeee. 
  
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