History of Barbossa - -prove- -
Fece dei sogni confusi, aveva
anche mal di testa, ma si sentiva enormemente felice, ma non ricordava la
ragione precisa. Aprì gli occhi e si trovò davanti a un viso sorridente.
-AAAH!- gridò Hector
allontanandosi da lui.
-ehi calmati!- disse il
ragazzo coi capelli rossi e gli occhi verdi smeraldo di fronte a lui, stava
ridacchiando –come stai?-
-ehm...credo bene...tu chi
sei?-
-il mio nome è Edward Low! E
ti do il benvenuto sul mercantile Atlan!-
Improvvisamente tutto ciò che
successe gli tornò alla mente e si alzò in piedi –oh mio Dio! Sono davvero sul
mercantile?! Sono davvero andato via di casa?!-
-credo di si...siamo in mare
aperto da ieri!-
-da ieri? da quanto stavo
dormendo?-
-da ieri mattina...hai fatto
proprio un gran bel volo lo sai? Devi essere un pazzo!-
-EVVAIII!- urlò Hector
saltando sulla sua amaca –nn ci posso credere sono in mare aperto! Si si si
si!!- saltellò fino a quando raggiunse il ponte e si affacciò per vedere il
mare di persona, era uno spettacolo meraviglioso e non stava sognando. Allargò
le braccia e fece un respiro profondo.
-ehi tu!- disse Edward
dandogli una pacca sulla testa –sei completamente fuori di testa! Non fare
tutto questo baccano!-
-non ero mai stato su una
nave...non ero mai andato in mare aperto! Il mio sogno si è avverato!-
Edward sorrise –sei un
moccioso sognatore e non mi hai ancora detto chi sei!-
-sono Hector Barbossa!- disse
non staccando gli occhi dal mare –e ho 13 anni...e non sono un sognatore!-
-però sei un moccioso!- disse
ridendo –io ho quasi 19 anni e sono su questo mercantile da circa due anni...e
credo che dovrai sapere una cosetta o due se vuoi restare qui...sempre che tu
ci voglia restare- disse con un sorrisetto.
-e me lo chiedi?!- disse
saltellando sul posto –non me ne andrei per nulla al mondo!!-
-si va bene va bene, comunque
prima di darti il permesso di stare qui dovrai guadagnartelo!- disse il ragazzo
sorridendo cercando di tenerlo fermo per le spalle –ora ascoltami: io sono il
nostromo del mercantile, ciò vuol dire che devi darmi retta! O la mia minestra
o quella è la finestra...mi hai capito bene?-
-certo! Tutto chiaro
nostromo...nostromo...-
-Edward!- disse quasi offeso
–ci siamo presentati prima!-
-lo so scusa! E’ che tutta
quest’emozione non mi fa più ragionare!-
-già già...- disse con fare
sbrigativo –comunque visto che hai tutto questo grande entusiasmo credo che non
ti dispiacerà pulire il ponte!-
-tutto quello che vuoi
nostromo Eddy!- disse portando la mano alla fronte con fare militaresco.
-è Edward! Capito? Edward!-
disse consegnandogli un mocio e un secchio con l’acqua –datti da fare, il ponte
purtroppo non si pulisce da solo!-
Hector afferrò i due oggetti
e corse a lavorare.
-caspita! Mai visto tanto
estusiasmo nel fare il mozzo!- commentò qualcuno della ciurma osservandolo.
Edward annuì incrociando le
braccia e sorrise –vediamo se è davvero così determinato!-
Iniziarono giorni duri per
Hector, non faceva altro che correre avanti e indietro per tutto il mercantile.
Gli assegnarono qualsiasi genere di compito, dai più duri ai più semplici come
lavare le stoviglie, dormiva pochissimo (ma in compenso mangiava per tre
persone!) e sembrava non essere mai stanco.
I pochi istanti della
giornata in cui Hector si fermava a riposare Edward vedeva bene di
rovinarglieli, sembrava una cosa quasi crudele, ma Hector era davvero giovane
ed Edward voleva assicurarsi che potesse davvero essere utile alla nave.
Quando vedeva Hector lavorare
si chiedeva da dove potesse uscire fuori tutta quell’energia, sembrava che a
tutti i costi era intenzionato a non tornare indietro, era chiaro che stava
scappando da qualcosa, ma non aveva intenzione di indagare.
Passarono un po’ di giorni.
Hector stava mangiando in compagnia della ciurma, anzi, non proprio in compagnia,
visto che la ciurma non aveva intenzione di collaborare con un ragazzino così
piccolo, cercavano sempre di lasciarlo in disparte, ma a Hector importava
davvero poco. Edward in quel momento stava riposando sotto coperta.
Anzi, alcuni uomini cominciarono
a complottare su di lui per cercare di levarlo di torno –...e se lo facessimo
ammattire sul ponte?- propose Carlos, uno dei mozzi più grossi della ciurma.
-come?- chiese un altro.
-con una scusa lo mandiamo
fuori, il sole a quest’ora è rovente, sarà l’una e mezza...vedrai che ci
divertiremo!- gli altri sorrisero, erano tutti d’accordo.
-ehi Hector!- lo chiamò
Carlos –avvicinati devo parlarti!- il ragazzino ingoiò l’ultimo boccone dal suo
piatto e si avvicinò –che c’è?-
-purtroppo io e i ragazzi siamo
un po’ impegnati ora, potresti occuparti tu di assicurare le cime all’albero
maestro?-
Il ragazzino si voltò verso
il ponte –ma...non è troppo presto per lavorare? E oltretutto Edward...-
-ah ma è stato Edward a
chiederlo!- disse interrompendolo –ha detto che è un’altra prova per farti
entrare nell’equipaggio, non vorrai deluderlo!-
-certo che no!- disse
correndo verso il ponte, gli altri chiusero le porte per evitare che potesse
rientrare.
Sul ponte Hector afferrò un
paio di corde e cominciò con calma a sistemarle per bene sull’albero maestro.
Improvvisamente sentì un caldo tremendo, si asciugò il sudore sulla fronte con
un braccio e poi decise di togliersi la maglietta sperando che lo aiutasse a
sentire meno caldo.
Passarono un paio d’ore, la
ciurma stava giocando coi dadi sotto coperta, alcuni scommettevano anche
qualche soldo. Edward si alzò dalla sua amaca, si sentiva pieno di forze ora
che aveva riposato, mentre si stiracchiava si guardò in giro, mancava qualcuno
–dov’è il ragazzino...?- gli altri risposero con un’alzata di spalle.
Lo cercò per tutta la nave ma
di lui non c’era traccia, finchè decise di salire sul ponte e trovò un corpo
steso per terra immobile.
-oh mio Dio, Hector!- Edward
si fiondò per raccoglierlo aveva la pelle ustionata per tutto il torso, la
schiena e anche il viso –svegliati, mi senti?-
Hector aprì gli occhi ed
Edward si affrettò a portarlo all’ombra –ma che diavolo di è saltato in testa?
Sei pazzo? Lavorare sul ponte all’ora di punta...-
-o..ora sono un marinaio?- chiese
debolmente –ho...ho superato la prova?- detto questo perse i sensi.
-cos...? che prova?!- disse
voltandosi verso la ciurma che fece finta di niente –siete davvero dei
bastardi! Chi di voi l’ha mandato fuori a lavorare?-
Naturalmente nessuno rispose
visto che erano tutti d’accordo, si limitarono a scuotere la testa.
Continua!!
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Questa è la mia versione di Hector da bambino, spero vi piaccia <a
href= http://img262.imageshack.us/img262/28/hector132fd5.jpg
Nota di Nutty: la vita di
mare è davvero bastarda...soprattutto se sei un moccioso alle prime armi!
Hector dovrà dimostrare la sua forza per crescere! (intanto vado in vacanza, a
fine mese metterò il terzo capitolo)
Luluzza: prima di tutto grazie per i complimenti :) e
riguardo la data mi sono informata parecchio sulla pirateria per scrivere la
fic e una mia amica molto esperta me l’ha confermato, la pirateria si è quasi
del tutto estinta alla fine del ‘600 e Barbossa e Co. nel film sembrano essere
nel pieno della pirateria, quindi se nel 1604 aveva 13 anni verso metà del ‘600
avrà più o meno l’età che si vede nel film :)
Peeves: grazie e si, Hector è il vero nome di
Barbossa, nel film non è mai stato detto ma su internet lo citano sempre con
nome è cognome, anche su Wikipedia :)
BlackMoody: si sono la NuttyIsa di Deviantart e mi fa
davvero piacere che stai apprezzando la mia fic, grazie mille :D (e si Barbossa
è un cognome spagnolo...ma anche portoghese...ho dovuto pensare un po’ prima di
decidere XD)
Romy01, Michy90 e Isobel grazie mille per i
complimenti :D