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Autore: CriminalGlambert89    20/12/2012    4 recensioni
Anno 1982, 29 Gennaio.
Nella famiglia Lambert nacque il loro primo genito, un frugoletto di 3,8 kg con due occhioni azzurri e una testolina piena di tanti e corti capelli rossicci.
[Adommy]
Genere: Drammatico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Maschi o Femmine?

~ ~ ~


 

Sono passati ormai 3 anni, e i piccoli sono alle medie e iniziano così a crescere, sì e ad avere le prime cottarelle. Tommy stava cercando di correre dietro ad una ragazzina ma lei, lo rifiutava ogni santo giorno, Adam invece era sempre in disparte. Non riusciva a socializzare con nessuno, quella scuola per lui era un inferno. Ogni giorno veniva preso di mira dai ragazzini impertinenti di quella scuola, ma lui ogni giorno quando tornava a casa non diceva nulla ai suoi genitori, solo perché non voleva che mettessero in piedi casini. Ma da un lato era meglio se si sfogava. Un giorno però a ricreazione, si mise seduto sul muretto del giardino e guardava chi passava nella sua direzione ad un tratto una ragazzina gli si avvicinò e gli disse:
-Tu devi essere Adam giusto?!
-Sì, sono io.
-Sai che non sei male!
-Cosa vorresti dire!
-Mi piaci, vuoi essere il mio ragazzo?!
-No! –disse Adam in modo schietto e un po’ scocciato-
-Perché no?!
-Non mi piaci!
-Ma perché!
-Non mi piaci punto e basta.
-Sai una cosa?! Vai al diavolo! –disse la ragazzina per poi andarsene-
In quell’istante Adam capì che, non era attratto dalle ragazze ma bensì dai ragazzi. Ma ad un tratto si disse mentalmente: “se lo dico a tutti, inizieranno a sfottermi. E se lo dico ai miei genitori, non mi vorranno più. Quindi che cosa faccio adesso!” dopo quel suo pensiero, venne interrotto da Tommy che disse:
-Wee bell’addormentato nel bosco, la ricreazione è finita. Dobbiamo andare a lezione.
-Ah ciao Tommy!
-Adam… a che stavi pensando?!
-No, a niente!
-… Vabbè, dai andiamo!
Tornarono in classe e fecero le ultime lezioni che avevano, Adam durante le lezioni era pensieroso e Tommy lo notò e disse nella sua mente: “che cosa avrà?” e poi tornò a seguire la lezione. Quando ebbero finito, il biondino salutò Adam, visto che aveva lezioni pomeridiane di chitarra. Voleva a tutti i costi imparare a suonare la chitarra, non si sa per quale motivo. Ma voleva, quello strumento lo affascinava molto. Così lo salutò e Adam tornò a casa, mentre camminava si imbatté in un gruppetto di ragazzini dallo sguardo minaccioso. Non voleva creare casini così, cercò di allontanarsi ma niente da fare, uno del gruppetto gli prese lo zaino e lo scosse facendolo cadere. Adam impaurito si mise a piangere dicendo:
-Non fatemi del male, vi prego, vi do tutto quello che volete ma non picchiatemi.
Un altro del gruppo urlò:
-Smettila di frignare, sembri una femminuccia. Aspetta un attimo, sei un frocio di merda.
-Non sono un frocio stronzo!
-Sì che lo sei. Uew guardatemi sono un frocio che frigna come una femminuccia. Vai dalla mamma a frignare.
Gli buttarono lo zaino addosso e poi se ne andarono ridendo, Adam si rialzò e singhiozzando tornò a casa. Cercò di ricomporsi prima di entrare in casa, ma non ci riuscì così entrò in casa come un fulmine e corse in camera sua senza degnare di uno sguardo sua madre. Leila rimase sconvolta da quella scena, il suo bambino aveva qualcosa era sicura di questo. Ma voleva aspettare che si calmasse prima di avvicinarsi a lui e parlargli.

 

***

Era ora di cena, e Adam non s’è visto per tutto il pomeriggio e Leila preoccupata va a controllare se il suo amore era più calmo e se voleva parlare con lei. Così bussò alla porta e disse:
-Amore, posso entrare?
-Sì!
Leila entra e lo vede sul letto con le braccia che abbracciano le ginocchia, le si avvicina e si siede accanto a lui. Lei lo guarda e disse:
-Adam che cosa c’è che non va?
-Non c’è niente mamma, non ho niente! –disse con tono tremante in procinto di piangere-
-Amore, hai qualcosa. Dimmi cos’hai, forse ti sentirai meglio dopo.
-Non ho niente, come te lo devo dire?
-Adam ti prego, mi fai star male quando fai così!
-Lo so, ma se non ho nulla che ti devo dire ah?
-Va bene, ti credo. Comunque se hai bisogno io ci sono sempre va bene?
-Sì!
-Ora vieni a cena è pronto.
-Sì vengo!
La madre uscì dalla sua stanza e Adam iniziò silenziosamente a piangere, non andava per niente bene e aveva mentito a sua madre. Ma non poteva dirle che era stato preso di mira da un gruppetto di ragazzini e gli avevano dato del frocio, no. La sua omosessualità doveva essere segreta, era difficile da nascondere ma non poteva uscire allo scoperto. Non ora almeno. Adam scende e andò a cena con i suoi genitori e Neil, che quella sera era più rompi scatole delle altre volte. Che cosa aveva, si chiedevano tutti. E intanto che mangiarono Neil rompeva le scatole a suo fratello, ogni tanto gli dava qualche forchettata per punzecchiarlo un po’. Il più grande dei due fratelli non ci vide più e alzandosi di scatto da tavola urlò:
-Neil smettila sei un scassa palle!!!
Leila lo guardò male, non aveva mai detto parolacce il suo bambino com’era possibile. L’avevano educato bene, così suo padre dopo quella frase ordinò a suo figlio di andare immediatamente in camera sua. Era in punizione, in casa Lambert erano proibite le parolacce. Così Adam incazzato come una iena, andò in camera sua sbattendo la porta. Un suono sordo riecheggiò in casa. Eber non accettava che si sbattessero le porte in quella casa, così si alzò di scatto da tavola e imboccò la scala per andare in camera di Adam. Ma Leila lo bloccò con una frase:
-Non picchiarlo!!
Eber andò al piano superiore e bussò alla porta del figlio maggiore, che di tutta risposta disse:
-Vai via!!
-Adam, apri questa porta.
-No!!!
-Perché no?
-Non voglio che mi picchi.
-Non ti picchio Adam, ma fammi entrare. Voglio solo parlarti.
-Sicuro che vuoi solo parlarmi, quando ti arrabbi mi fai paura.
-Tesoro, voglio solo parlarti. Quindi fammi entrare!
Adam si alzò dal letto e andò ad aprire la porta della sua camera, suo padre era lì davanti a lui che gentilmente chiese se poteva entrare. Adam fece cenno di sì e suo padre entrò, chiuse la porta alle sue spalle e si sedette sulla sedia che stava accanto all’armadio e disse:
-Adam, si può sapere che cosa ti prende?
-Non ne voglio parlare!
-Perché non ne vuoi parlare?
-Perché non mi va!
-Adam figliolo, voglio solo sapere, chi ti ha insegnato a dire le parolacce.
-Nessuno!
-Mmh, Adam non mentirmi.
-Okay va bene, sono i ragazzi a scuola.
-Figliolo, non devi dire parolacce non si sta bene. Soprattutto alla tua età.
-Lo so, ma sono loro che non fanno altro che parlare in quel modo. Io cerco sempre di non ascoltarli ma… non ci riesco.
-Se ci metti un po’ di buona volontà ci riuscirai, ma promettimi solo che non ti comporterai mai più come ti sei comportato stasera, va bene?
-Sì, te lo prometto.
Eber abbracciò suo figlio e poi uscì dalla sua stanza. Al piano di sotto Leila era ancora più preoccupata, credeva che suo marito avesse picchiato suo figlio e che lo avesse fatto piangere. Appena scese, la moglie disse:
-Che hai fatto al mio bambino?
-Leila, non gli ho fatto nulla. Ho solo detto che non deve più dire parolacce in questa casa.
-Sia lodato il cielo, Dio ti ringrazio.
-Credevi davvero che picchiassi nostro figlio?
-No!!! Ok sì, ma è piccolo ancora.
-Amore so che è piccolo ancora, ma se cresce in questo modo non lo potremo più gestire. Bisogna prenderlo da piccolo e insegnargli le buone maniere.
-Okay va bene, comunque adesso come sta?
-Bene, ha promesso che non si comporterà più come stasera.
-Va bene.

 

***

Il giorno dopo Adam andò a scuola e quando lo vide Tommy gli disse:
-Ciao, sei pronto per fare lezione di canto?
-Cosa? Abbiamo lezione di canto!
-Sì, non lo sapevi?
-No cioè sì, ma no io non voglio cantare faccio pena!
-Hahahah pena, ma almeno hai cantato una volta?
-No, cioè sì… Tommy non ti sopporto.
-Hahahah neanch’io ti sopporto quando inizi con le tue paranoie.
-Tommy smettila.
-Ok la smetto, comunque… che hai stamattina, mi sembri diverso? Hai dormito!
-No, non ho dormito affatto.
-E perché?
-Perché ho dei problemi che mi assillano!
-Dai puoi dirli a me, non sono il tuo migliore amico?
-Sì, ma questi problemi non posso dirteli. Devo risolverli da solo.
-Oh… ma se vuoi una mano e una persona a cui dirli, io ci sono sempre per te chiaro?
-Sì, sei un ottimo amico Tommy!
-Lo so, modestamente!
-Non te la tirare chiaro?
-Va bene.
-Andiamo, anche se prometto di non cantare.
-Se la prof ti chiama per cantare non puoi dirle di no!
-Dico che sono influenzato.
-Quella scusa andava bene quando andavamo alle elementari, ora se non fai quello che ti dice la prof ti mette la nota.
-Oh cavolo, no! La nota no. Okay canterò.
-Hahahah quanto sei buffo. Dai ora andiamo se no ci mettono il ritardo.
Entrarono in classe e si misero al loro posto, il suono della campanella annunciò così l’inizio delle lezioni. Quel giorno in canto dovevano cantare una canzone molto bella e melodica dal titolo “Don’t cry for me Argentina”, e la prof poco a poco chiamò tutta la classe per cantarne un pezzo. Arrivò così a Adam e quando andò vicino alla prof le sue gambe iniziarono a tremargli, il suo problema era quello che potesse fare schifo e che lo prendessero in giro per come cantava. Ma poi un qualcosa dentro di lui scattò, e iniziò a cantare. La sua voce era soave, melodica, ti ci potevi immergere era come un usignolo. E tutti i suoi compagni compreso Tommy rimasero a bocca aperta. Quando il pezzo fu finito si andò a sedere al suo posto, e Tommy strattonandolo gli disse:
-Da dove cavolo hai preso quella voce, sei stato fantastico!
-Ehy, non lo so nemmeno io da dove l’ho presa quella voce.
-Wow, sai che da grande potresti fare il cantante?
-Hahahah mi fai ridere tu stavolta, Tommy ti prego non è il lavoro che voglio fare.
-Chi lo sa, magari è il tuo futuro quello. Mai dire mai Adam.
-Sì sì va bene se lo dici tu.
-Sì lo dico io, comunque dai sentiamo gli altri.
-Va bene.
Sentirono gli altri, e gli altri fecero un po’ pena. Alla fine di tutto la prof diede i voti e a Adam diede il voto più alto e si complimentò con lui per l’incredibile voce che ha, lui arrossì anche se non sapeva il motivo. Terminata la lezione passarono anche le altre fino a che non arrivò la ricreazione, Adam andò a sedersi su quel suo muretto del giardino e se ne stette bello che buono. Fino a che alcuni dei suoi compagni non lo spinsero facendolo cadere, Adam alzandosi disse:
-Che cosa vi è preso, mi avete fatto male!
-Zitto Adam, lo sappiamo tutti che cosa sei.
Adam aggrottò un sopracciglio e disse:
-Che cosa sapete?
-Che sei un frocio!
-Non è vero!
-Chi nega vuol dire che è frocio, e noi odiamo i froci.
-Non sono un frocio!
-Dimostracelo.
-No!
-Allora sei un frocio.
-Andate via!!!
-Ma noi vogliamo giocare con te.
-Io no!
-Non ci provocare Adam, non vorrai che ti facciamo del male? Vero!
In quell’attimo arrivò Tommy che disse:
-Che succede qui!
I suoi compagni non risposero e lo lasciarono stare, Tommy invece era preoccupato per Adam così gli chiese che cos’era successo:
-Adam che è successo?
-Niente!
-Dimmi che è successo?
-No, lasciami in pace! –e se ne andò dentro l’edificio-
Il biondino rimase attonito dal suo comportamento, non l’aveva mai visto così. C’era assolutamente qualcosa che non andava in Adam e voleva scoprirlo.

 

***

Anche quel giorno finì e tutti tornarono a casa, solo che quel giorno Adam non era da solo. Quel giorno Tommy voleva andare a casa con lui, così lo aveva attaccato al sedere come si suol dire.  Voleva scoprire il perché il suo comportamento era cambiato, e che problemi lui avesse. Anche se sapeva bene che se Adam si impuntava su una cosa era quella, quindi non avrebbe mai scoperto i suoi problemi.  


 

Nota dell'autrice:
allora qui Adam a 12 anni e scopre di essere gay, quindi mi sono basata sulla sua vita qui. Sinceramente non so come siano andate le cose quando scoprì di essere attratto dai ragazzi, ma so che ha sofferto e che lo prendevano in giro. Okay ci sarò andata pensante, ma c'è gente che chiama gli omosessuali "froci". Per me è la parola più volgare che abbia mai sentito rivolta a queste persone che amano altre persone dello stesso sesso. Quindi spero che il concetto vi sia arrivato. Detto questo grazie per essere passati, e una recensioncina non guasta mai.
Kisses
Cinzia <3

   
 
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