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Autore: Gonetoosoon    20/12/2012    2 recensioni
Una rosa è il simbolo di un amore tragico, disperato, d'altro tempo.
Un'antica reliquia dimenticata nel passato.
Un vecchio e il suo amico mare hanno un conto in sospeso da pagare.
L'amore lo salverà o farà affondare tra i suoi peccati?
Dal testo:
"In quel giorno di Novembre tirava un forte vento e il mare sbatteva furioso contro gli scogli neri. Nonostante le intemperie un vecchio tutto ingobbito, appoggiato sul suo bastone, si dirigeva verso il pontile. "
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Forgive me, my love

 

In quel giorno di Novembre tirava un forte vento e il mare sbatteva furioso contro gli scogli neri. Nonostante le intemperie un vecchio tutto ingobbito, appoggiato sul suo bastone, si dirigeva verso il pontile. Con passo malfermo raggiunse il mare e osservò con attenzione quel suo vecchio amico. Per anni infatti aveva navigato in mari ben più mossi di quello e ricordava ancora quella sensazione di onnipotenza che provava quando si trovava in mezzo ad una tempesta solo lui, il mare e la sua barca.
Il mare conteneva anche numerose insidie e non bisognava mai fidarsi di lui, perchè in un attimo ti strappava via qualunque cosa, anche la tua amata. Il vento gli scompigliava con forza i capelli bianchi, ma lui neanche se ne accorgeva, così immerso nei ricordi. Rammentava perfettamente il suo volto, quei ricci capelli rossi e i cupi occhi blu, avrebbe saputo riconoscere anche l'odore della sua pelle. Lei era la sua sirena, sua compagna di viaggi e di avventure, la sua piccola rosa rossa che era sbocciata tra le sue braccia. Proprio con una piccola rosa rossa aveva conquistato il suo cuore, lei sempre così timida e chiusa si era lasciata curare da lui in tutti quegli anni fino a quel maledetto giorno in cui il mare l'aveva portata via.
Una lacrima solitaria gli solcò il volto, avrebbe voluto rivedere ancora una volta la sua rosellina o almeno poter rivivere tutti i momenti passati insieme dalla prima volta che l'aveva incontrata alla fatidica tragedia.
Il vecchio marinaio non poteva certo scordare la prima volta che aveva visto il suo piccolo fiore così fragile e solo. Era una tiepido giorno di Maggio, quando il marinaio, al quel tempo un giovane scapolo aitante e così pieno di vita, aveva incontrato quegli occhi pieni di disperazione.
Lei, fanciulla bella e ribelle, stava con rabbia strappando rose da un giardino perché erano fiori troppo seducenti e colorati con quel dannato odore afrodisiaco.
Il marinaio quando la vide capì subito che sarebbe stata la sua Lei, insostituibile, e notò con ironia la sua somiglianza con quel fiore.
Infatti l'anima di quella vergine era pura come una rosa, ma se si arrabbiava allora diventava una furia e ti pungeva con le sue spine. Lei sapeva anche essere bella come una dea e seducente come una musa. Così quel giorno colse una rosa rosso sangue e con molta gentilezza gliela donò dicendole che lei era una tenera rosellina.
Da quel momento era sbocciato l'amore e la fanciulla divenne sua.
Il vecchio scosso dal dolore, pianse, lei era la sua vita ed ora era così solo.
Sapeva che era soltanto colpa sua ciò che era successo, se solo avesse saputo prendersi cura di lei.
Teneva tra le mani una rosa bianca, simbolo del perdono, e la lanciò nel mare dicendo:

“O mia piccola rosa,
con i tuoi candidi petali e
il tuo soave odore.
Sprofonda in questo turbine nero
di dolore,
raggiungi la mia sirena.
Mare, vecchio amico
accoglimi tra le tue braccia.
Riscaldami.
O mia Melissa,
tenero fiore appena sbocciato,
selvaggia rosa rossa,
scomparsa nel fior della vita,
attendimi.”
 
Così quel marinaio, ormai appassito e debole a causa degli anni, stanco di vivere si buttò nel blu.
Prima di essere inghiottito dalle onde, strinse tra le mani quella rosa bianca che con le sue spine gli tagliò la pelle e piano sussurrò: “Perdonami amore mio.”
Quelle tre parole, così dolci e delicate, si persero nel vento e lui scomparve.
In quel giorno di Novembre il vento soffiava con tutta la sua forza e il mare irato si agitava, ma nessuno camminava su quel pontile di legno, solo una bianca rosa giaceva in balia delle onde in ricordo di un amore perduto.






Gonetoosoon's Space
Ciao dopo un mese o due ho deciso di pubblicare una storia prima della famosa e teorica"fine del mondo"...
Crederci... chi lo sa?
Comunque questa storia mi piace, certo quando la si finisce di leggere ti viene da tagliarti le vene, ma questi sono dettagli. :)
Spero vi sia piaciuta e che magari qualcuno abbia letto.
Grazie a prescindere di tutto. :)
Un'altra cosa se qualcuno lasciasse una recesione mi farebbe piacere per poter migliorare. :)
Buon Natale e Buon anno nuovo (se non pubblicherò più nulla :D)
A presto,
Gonetoosoon :)

 
  
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