Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: regiulian    20/12/2012    2 recensioni
Dal capitolo:
"Ogni secondo venerdì del mese due figure mano nella mano corrono per il viale alberato che porta nell'ala sud dell'Università di Oxford. Harry li aveva visti (...) e aveva provato a chiedere informazioni, ma nessuno ne aveva mai sentito parlare. (...) C'era solo una piccola storiella che girava fra le matricole, ma nessuno ci prestava troppa attenzione. La chiamavano la Leggenda dell'Enciclopedia..."
Partecipa al contest Christmas Exchange indetto dal #thegays.
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Version:1.0 StartHTML:0000000167 EndHTML:0000016556 StartFragment:0000000454 EndFragment:0000016540


Note dell'Autrice:
Buongiorno a tutti! Parto con il dire che questa storia partecipa al contest Christmas Exchange indetto dal #thegays. 
Questa è la mia prima storia su questo account. Le altre le potete trovare (ancora per poco perché presto le metterò qui) sull'account Charlie__ che condividevo con una ragazza fantastica che mi ha ospitato come scrittrice pe questi mesi. Colgo l'occasione anche per ringraziare di cuore tutti coloro che mi hanno lasciato una recensione/seguito le mie storie nel precedente account!
Dedico completamente questa storia a Diana, perché, oltre a essere il suo Babbo Natale Segreto, l'ho adorata fin da subito in quanto shippa anche lei LiLo. E di shipper di questo crack pairing ce ne sono ben poche e dobbiamo stare unite. Ci faccio sembrare come una setta satanica, ma faremo finta di nulla...
In ogni caso, mi scuso ufficialmente con lei perché questa avrebbe dovuto essere una storia pienadi fluff e amore essendo sotto Natale, ma complici Frankestein (più che altro Benedict Cumberbatch e il suo spettacolo teatrale), Wuthering Heights e vicende personali, mi è uscita fuori questa idea pazza. 
Ho messo fra gli avvertimenti "Tematiche delicate" e il raiting arancione solo perché si fanno riferimenti a episodi dark e gotici che ad alcuni potrebbero non piacere. Però non è che vi suiciderete dopo aver letto questa OS, nel caso mi ammazzerete e basta, non preoccupatevi.
Insomma un grosso bacio a tutti e... Buon Natale!


 



Questions of science

 

 

I was just guessin’ at numbers and figures,

pulling your puzzles apart.
Questions of science, science and progress
do not speak as loud as my heart.

(Coldplay, The Scientist)

 

 

Ogni secondo venerdì del mese due figure mano nella mano corrono per il viale alberato che porta nell'ala sud dell'Università di Oxford.
Harry li ha visti la prima settimana che aveva cominciato il suo lavoro come tuttofare in quel luogo pieno di libri che non sa leggere. Ha osservato quei due ragazzi sorridenti mentre si baciavano sotto la luce scarsa del sole che si alza, ed era rimasto ipnotizzato dalla visione, mentre quelli non avevano occhi che l'uno per l'altro, prima di scomparire con una folata di vento. Aveva provato a chiedere informazioni, ma nessuno ne aveva mai sentito parlare, e anche se fosse, di certo non ne avrebbero parlato con un povero ignorante. Questa era una dura legge che avrebbe imparato nel giro di pochi mesi: nessuno si rivolgeva al tuttofare. La sua esistenza era destinata a rimanere isolata.

C'era solo una piccola storiella che girava fra le matricole, ma nessuno ci prestava troppa attenzione. La chiamavano la Leggenda dell'Enciclopedia.
La sala dell'Enciclopedia era un'enorme stanza adibita all'opera di Diderot. Pochissimi aveva il permesso di entrarci, così si erano formate le più strampalate teorie su quel luogo sinistro al limitare dell'Università...

 

 

 

Venerdì 15 marzo 1879

Il professor Devine mi ha dato le chiavi di un posto fantastico. E' pieno zeppo di libri. Era un bel po' in disordine, ma ho chiesto a Louis di aiutarmi. Ha fatto un sorriso fantastico, felice, finalmente, di potermi aiutare con la mia tesi sull'anatomia umana.

Credo che sarà un posto fantastico per i miei esperimenti.

E anche un luogo sicuro dove io e Louis possiamo stare tranquilli.

Tutto questo mi ferisce, il nascondersi e il far finta di nulla non sono adatti a me. Vorrei poterlo tenere per mano sempre, ha una necessità così terribile di stringermi queste cinque dita e io non sono da meno. Lo amo così tanto. Ma a quanto pare “se non puoi procreare, insieme non puoi stare”.

Un giorno, lo so, io e Louis potremo correre tra le aule di questo luogo, che chiamiamo casa, senza più avere paura.


 

Sabato 23 marzo 1979

Louis ha fatto un discorso strano l'altra sera. Vuole avere un figlio. Da me. Un figlio “con i tuoi occhi scuri, il tuo naso a patata e la tua incredibile curiosità verso il mondo”, così ha detto. Io gli ho risposto ridendo che l'unica cosa che dovrebbe ereditare da lui è il suo sedere sodo. Mi ha guardato con uno sguardo serio, che non gli si addice per niente, e ha commentato: “Forse dovremmo farlo davvero un bambino”.

Se fosse stato solo questo non mi avrebbe preoccupato, ma gli si sono illuminati gli occhi con la luce di un'idea. L'ultima volta che era successo, abbiamo rischiato di farci espellere. Ma forse sono io che rimugino troppo, abbiamo sempre detto che l'uno bastava per l'altro. Non può essere cambiato improvvisamente, non è vero?


 

Lunedì 25 marzo 1879

Ho trovato Louis nella nostra Sala dell'Enciclopedia questo pomeriggio. Stava sfogliando uno dei miei volumi di anatomia. Al mio sguardo interrogativo ha risposto con un'alzata di spalle, precisando che anche lui si vuole informare ogni tanto e “non c'è nulla di strano, amore”.

Lo spero davvero.


 

Giovedì 28 marzo 1879

Sta succedendo qualcosa. Louis è sempre più ambiguo, mi sorride continuamente, dice che “andrà tutto bene”, si ferma con me all'obitorio, mi riempie di domande. Ed è sempre più sfuggente.

Sono entrato in camera sua l'altro ieri e appena mi ha sentito ha nascosto i suoi appunti sotto il libro che stava leggendo. Non ne sono sicuro, ma credo che il titolo fosse “Anatomia del corpo femminile”.

Cosa gli sta accadendo?

 

Sabato 30 marzo 1879

Ieri l'ho trovato in un bagno di sangue. Quando ho realizzato che era il suo sangue, mi sono sentito svenire. C'era il corpo di una donna morta accanto a lui. Mi è salita la nausea e ho vomitato. Cosa credeva di fare? Impiantarsi l'apparato sessuale di una donna così da poter avere un bambino? Siamo uomini, maschi, non possiamo averli.

Sono riuscito a bloccare l'emorragia e l'ho portato dal professor Devine.

Dio, devo lo vita a quell'uomo. Ha salvato il mio amore, anche se probabilmente non starà mai più bene.

Al suo risveglio era molto debole, ma è riuscito a parlare. Mi ha chiesto scusa, scusa per averlo deluso. Credeva di riuscire a farcela, di farmi una sorpresa, che c'era una possibilità di avere un bambino. Io lo voglio un bambino, davvero, ma non a costo dell'unica persona che mi rende felice.
L'ho baciato tra le lacrime e gli ho assicurato di non preoccuparsi, perché io lo amavo e quello sarebbe bastato. Ma io non so se il mio amore, se il nostro amore, sarà sufficiente. Io posso rinunciare all'idea di avere un figlio, ma lui? Potrà farcela?

Stasera non voglio pensarci. Ora è qui tra le mie braccia, dovrà riposare parecchio, ma Devine è piuttosto positivo per la sua ripresa.

Se solo sapessi analizzare quello che gli sta accadendo, ma i miei studi non sono abbastanza.

Perché il nostro amore non basta? Perché abbiamo questo irrazionale impulso di avere un bambino? Non vedrò mai un figlio con i capelli sbarazzini di Louis o con la sua voce acuta o con il suo cipiglio furbo. Ma questo lo sapevo già. Lui lo sapeva già. Era nel pacchetto quando abbiamo deciso di stare insieme. E allora perché tutto mi questo mi sembra improvvisamente così ingiusto?


 

Venerdì 12 aprile 1879

Non c'è più vita, ora, senza di lui.

Mi avevano soprannominato “il migliore studente di tutto il corso di medicina”, “il più intelligente”, “ il più analitico”. E allora ditemi perché questo non sono riuscito a capirlo. Perché non sono riuscito a comprendere che la mia unica ragione di vita stava morendo lentamente? Lui è, o meglio era, la vita per me, mentre non era altro che morte per se'.

Ci ha riprovato.

Quanto si può essere stupidi? Quanto, per non capire una frase così banale come “non avrai mai un figlio”? Ma forse è proprio questo il punto, lui l'ha capita, ma non l'ha accettata.

Comunque ora non ha importanza. E' steso sul letto della mia camera e appena tutto questo orrore sarà finito, ci troveranno di nuovo insieme, come avrebbe dovuto essere fin dall'inizio, alla luce del sole.

Era il mio cuore. Lui è il cuore. Senza un cuore non si vive e io ora non ne ho più uno che batte. Per questo devo fare in modo che finisca presto, così potrò finalmente regalarglielo e vagheremo per questa nostra casa per sempre.

Il dolore mi acceca, ma la mia decisione è presa. Se lui non può stare con me, allora andrò io da lui, proprio come ho fatto la prima volta che l'ho incontrato due anni fa.

Riguardo queste pagine e mi accorgo solo ora di quanto sono stato cieco e ingenuo. Dovevo unire i puntini, ma era forse troppo difficile per il grande Liam Payne, eccellente studente della sublime Università di Oxford.

E alla fine, l'amore non è bastato. Anzi, ci ha solo fatto a pezzi. L'unico pezzo che davvero non mi appartiene, il cuore, deve tornare al suo proprietario.

In fondo, glielo avevo promesso. Nonostante i miei calcoli e i miei studi, nonostante la mia voglia di sapere e scoprire il corpo umano, nonostante cercassi un pregresso per la scienza, io non l'avrei mai abbandonato. E se in questa vita l'ho trascurato, non posso di certo ignorarlo ora.

 

 


 

Harry si sveglia di soprassalto nel suo sgabuzzino che pretende di essere una camera da letto. E' l'alba del secondo venerdì del mese, e Harry si lancia fuori dal seminterrato per scorgere due figure che non esistono, se non nella sua mente.

Non saprà mai che se solo non avesse saltato quella lezione in prima elementare in cui ti insegnano a leggere e scrivere, così da far imbestialire la sua povera madre tanto che lo mandò a lavorare, avrebbe potuto togliere quelle catene che lo legavano a Oxford e diventare il più grande scrittore del suo secolo. 

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: regiulian