Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: drewsvoice    20/12/2012    3 recensioni
Zayn diceva che il tempo poteva guarire tutto, soprattutto se si trattava di cuori infranti.
Ed io ci avevo creduto, fino a quel momento.
Ma in realtà nulla può rimarginare una ferita grande quanto quella di una perdita.
Nemmeno il tempo.
Perché, alla fine, dopo che accade è come se tutto si bloccasse per darti la possibilità di trovare una via d’uscita.
Ed era proprio questo il mio caso:
Dovevo trovare la mia ancora di salvezza. E questo significava (ri)trovare, in qualche modo, Zayn.
Genere: Commedia, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

                                                                                                  Giorno uno.

 
‘Miss. Hadrew mi ha detto che prima o poi dovrò parlarle.
Perché?
Non voglio che lei mi capisca, non voglio che mi legga dentro.
D’ora in poi devo guardarla negli occhi, per trasmetterle tutto ciò che penso.
Ma non sono sicura che lei mi comprenda.
Prima mi ha toccata ed è semplicemente stata una scarica di emozioni
del tutto negative.
Ha detto che ‘voleva avere un contatto con me, affinché io capissi che io
mi posso fidare di lei’, ma è inutile.
Non dopo ciò che ho passato.
Non ora, per lo meno. ’

 
 

Giorno due.

 
 
‘Oggi è stata una giornata orribile, anche se c’è la pioggia.
Non so come alla gente non piaccia osservare quelle piccole
goccioline e contemplare, magari sotto una coperta,
con un libro ed una cioccolata calda.
Ritornando al discorso di prima, oggi a scuola è stata dura.
Insomma, tutti mi guardano in modo strano da quel giorno.
Anche Miss. Hadrew mi ha fissata a lungo, nella speranza che io le parlassi.
Però non sono ancora pronta ad affrontare l’argomento.
Non so se questa volta è riuscita a scovare nei miei occhi,
ma penso che non sia ancora arrivata fino in fondo.
Ci vuole tempo per guarire e rialzarsi, mi aveva detto
una volta Zayn.
E allora, quando arriverà il mio momento?’
 
 

Giorno tre.

 
 
‘Oggi sono abbastanza felice, devo dire.
Non mi capitava da tanto tempo di sentirmi così.
Louis, il migliore amico di Zayn, si è seduto accanto a me,
senza nessun pretesto.
A parte quello di marinare la scuola ed andare in cortile.
Ha poggiato la testa sulla mia spalla, dicendo che gli mancava.
Non mi ha dato fastidio, proprio per niente.
Solo non capisco come faccia a parlarne senza scoppiare.
Ma da una parte lo capisco, perché anche io ogni sera ripeto che Zayn ritornerà.
Lo sento, lui non mi ha ancora lasciata.
Non senza un addio o una spiegazione.
Poi, Louis mi ha guardata negli occhi e ha riso.
(Ps: ha davvero una bella risata.)
Ha detto che mi capiva e che eravamo simili.
Ho sorriso – anche se pensavo non ricordassi più come si facesse.
Era sincero ed io lo sapevo.
Quando poi siamo rientrati, abbiamo incontrato la Prof. Hadrew.
Mi ha trafitta con lo sguardo e poi, alla vista di Louis, ha sorriso.
Penso sia felice del fatto che io abbia parlato almeno con una persona.
I guai, però, sono arrivati quando mamma è uscita.
Volevo chiederle dove stava andando, ma non avevo le forze.
O semplicemente non volevo sentir la mia voce tremolare tra quelle quattro mura.
Non volevo sentire più niente, oltre la canzone impostata sull’ipod.
E fra le cose incluse, non volevo sentire me e la mia mente,
complici nel distruggermi e disintegrarmi con una semplice frase:
“Zayn è morto, smettila di aspettarlo”.’
 
 

Giorno quattro.

 
 
‘Abbastanza complicato capire un sorriso, vero?
Non sai mai quando una persona mente, quando è sincera o quando
vuole dirti che le cose non vanno per il verso giusto.
Con Zayn, però, non era così.
Ricordo che quando era imbarazzato metteva la lingua fra i denti.
E quando era triste alzava solo un lato della bocca.
Mentre quando era felice rideva.
Rideva e faceva ridere pure me.
Ho pensato tutto il giorno e sono giunta al punto che lui sarà
sempre parte di me.
 Louis mi ha accompagnata alla mensa, un po’ sovrappensiero.
Penso sia per via del fatto che il tavolo è vuoto.
 E poi ho preso la solita mela, aspettando che la mano del mio migliore
amico la rubasse.
Ma Zayn non è mai arrivato, al contrario di quella frase tagliente.
Così mi sono alzata e ho appoggiato la mela nel vassoio di Louis.
I suoi occhi azzurri mi hanno scrutata, infelici.
Credo che sia stato il primo- il secondo dopo Zayn- ad avermi guardata dentro
e ad aver compreso le parole che sto sussurrando al vento.’
 

Giorno cinque.

 
 
‘Oggi sono stata in spiaggia insieme a Miss. Hadrew.
Continuava a parlare di quanto fosse bello il sole che tramontava.
Mi sono girata verso di lei, chiedendole di smetterla perché stavo
 parlando, in qualche modo, con Zayn.
Lei mi ha osservata per qualche secondo, mentre allungavo la mano
 verso il sole.
Ed ho veramente sentito la sua mano nella mia, che mi sfiorava.
Non ho avuto paura: sapevo che voleva spiegarmi.
Ho alzato la mano verso il cielo e poi l’ho puntata sulla sabbia,
 seguendo dove lui mi conduceva.
Ed ora che lui è in cielo, io dovrò cercare il granello mancante.
Ma non so come, né quando, né dove.
Non voglio andare avanti e affrontare la vita senza di lui.
Miss Hadrew mi ha stretto la mano e mi ha sorriso,
 senza pronunciare una parola.
Che l’abbia sentito pure lei?
Non gliel’ho detto esplicitamente, però comincio a fidarmi di lei.’
 
 
 
 

                                      Giorno sei.

 
 
‘Non mi sento bene.
Mamma mi ha detto di riposare e così ho fatto.
Però, quando ho aperto gli occhi ho visto Trisha, la mamma di Zayn.
Guardava le foto appese al muro e sussurrava impercettibilmente.
L’ho fissata per un po’ e ho cominciato a piangere, fin quando le lacrime
 sono diventate singhiozzi ed i singhiozzi hanno lasciato il via
 ad una vera e propria crisi.
Lei mi ha abbracciata, cullandomi.
Ho sentito la mia voce dirle che Zayn era stato uno stronzo
 ad essersene andato così.
In realtà non era una battuta, né tantomeno una frase delicata,
 ma lei ha ridacchiato tristemente.
Non so cosa si provi ad essere così forti, tanto da riuscire a ricordare
 e sorridere veramente.
Perché io la notte piango ancora per la mela, ancora intatta da quel
 giorno in poi, sul vassoio.’
 
 

Giorno sette.

 
 
‘La professoressa di letteratura non capisce proprio nulla.
Ci ha assegnato una ricerca sul bullismo.
E Zayn ne era vittima, quindi a parer mio è stata proprio insensibile.
In ogni caso, ho fatto il cartellone e ho raccontato la sua storia.
Ricordo ancora quando gli fasciavo i lividi e quando gli disinfettavo
 le ferite.
Lui rideva e poi faceva una smorfia, facendomi segno di accucciarmi
 al suo petto.
E me lo diceva anche quando aveva il petto violaceo, perché sapeva
 che lì mi sentivo al sicuro.
Ritornando indietro, mi ha chiamato accanto a lei per leggere
 tutto ciò che avevo scritto.
Così ho aperto il cartellone e l’ho guardato per qualche secondo,
 con la gola secca ed il cuore fuori al petto.
Non volevo leggerlo, ma allo stesso tempo volevo che
 si rendessero conto di ciò che lui passava ogni giorno.
Fortunatamente, Louis ha chiesto di portarmi all’infermeria poiché era
 convinto che io non mi sentissi bene.
Anche se poi ce la siamo svignata fuori dalla scuola.
Lui ha aperto le labbra in un sorriso, così ho provato a farne
 uno anch’io per ringraziarlo.’
 
 

Giorno dieci.

 
 
‘Non ho ancora ben capito l’idea di Miss. Hadrew.
Ha detto che vuole vedermi parlare con Zayn, così mi ha riportato
 alla spiaggia.
Lei si è seduta sulla sabbia, mentre io ho fatto un passeggiata in riva.
Mi sentivo osservata, così ho bisbigliato di spalle.
Ho incurvato la schiena, sentendo un brivido in fondo alla schiena.
Lei mi ha studiata a lungo, cercando di capire come facessi
 a sentirlo.
Eppure non era un fantasma.
Era Zayn, semplicemente Zayn.
Ed entrambe lo sapevamo.’
 
 

Giorno dodici.

 
 
‘Miss. Hadrew mi porta ogni giorno alla spiaggia.
Ed ogni volta lo sento sempre più vicino.
Sento la sua voce cantare una dolce melodia fra le onde.
Ma non sono più sicura che ritornerà veramente, anche se confido ancora in lui.
È passato quasi un mese da quando lui non è più qui e non so come passeranno gli anni.
So solo che sentirlo mi fa star bene.
Comunque, in queste due settimane sono cambiate un bel po’ di cose.
Parlo con Miss. Hadrew, anche se sono per lo più risposte monosillabi.
Con Louis è nata una certa affinità.
Penso sia l’unico ormai a capirmi senza dire nulla.
E poi c’è Trisha che ogni Sabato viene e porta le videocassette.
Capisco pure lei, perché so che le fa bene rivederlo e piangere.
Anche se io mi sono trattenuta e poi, quando ho chiuso la porta,
 sono scoppiata.
Dopo ho rivisto tutto, senza perdere neanche un piccolo dettaglio.
Alla fine ho sprecato tutti i fazzoletti, così sono dovuta uscire dalla camera.
Mamma appena mi ha visto mi è corsa contro, tranquillizzandomi.
Sapeva perché piangevo, lo sapeva bene.
Esattamente come io sapevo che Zayn mancava persino a lei,
 la donna con il cuore di ghiaccio.’
 
 
 

Giorno quattordici.

 
 
‘Oggi non mi va di parlare.
Ieri è stato orribile, assolutamente orribile.
Non ho visto Louis e mamma mi ha chiuso in casa perché c’era la tempesta.
Le urlavo che dovevo andare in spiaggia perché Zayn doveva parlarmi, ma lei
 mi ha fermata.
Solo dopo qualche ora mi sono resa conto che sarei uscita nel bel mezzo
 di una tempesta solo per lui.
E forse l’avrei fatto, se non ci fosse stata mia madre.
Poi oggi mi sono fiondata in riva, ma non ho sentito nulla.
Lui non c’era, se n’era andato.
Mi sono sentita affondare, perché avevo bisogno del suo tocco fremente.
Avevo bisogno di sentire il suo sguardo, avevo bisogno di lui.
Ma Zayn non c’era, lui non c’era più.’
 
 

Giorno ventitré.

 
 
‘Stavo dormendo quando mi sono accorta che non scrivevo da ben dieci giorni.
È solo che mi sembrava di vivere sempre quel giorno e non è stato
 per niente bello.
Louis mi ascolta sempre quando gli racconto della prima volta che l’ho
 sentito in spiaggia.
Ogni volta mi sembra quasi di sentire ancora il vento
 tra i capelli e la sua mano nella mia.
Mamma è diventata di nuovo fredda, ma so che con Trisha
 si sfoga.
Un po’ come faccio io con Louis.
Miss. Hadrew continua con i suoi dialoghi su quanto sia importante
 accettare ed andare avanti con la vita.
Eppure non sono ancora del tutto pronta.
È orribile, Zayn non è più alla spiaggia.
E la cosa più brutta è che io non so più dove sia, e le videocassette
 e le foto cominciano a non colmare più quel vuoto.’
 
 

Giorno venticinque.

 
 
‘Ieri sono stata tutto il giorno in spiaggia con Louis.
Devo dire che è un buon ascoltatore, anche quando non parlo esplicitamente.
Mi ha sorriso e mi ha tranquillizzata, cercando di formulare
 una risposta sensata.
Ma sia io che lui sapevamo che non andava affatto bene.
Zayn non voleva tornare ed io mi sentivo sempre più vuota.
Pensavo che sarei stata meglio lì, in riva, da sola ad aspettarlo.
Poi però ho raccontato a Louis di tutti i falò che facevamo noi due.
Io suonavo la chitarra, riscaldata da quelle dolci note, mentre
Zayn scherzava un po’ con il triangolo e poi cominciava a cantare.
Credo mi invidiasse un po’, perché io ero tutto per lui.
Così come lui era –ed è – tutto per me.’
 
 
 
 
 

Giorno ventisette.

 
 
‘Oggi sono ritornata in spiaggia, ma Louis non c’era.
Così mi sono seduta ed ho fissato il cielo, aspettando che Zayn arrivasse.
Ma nulla ha toccato la mia pelle oltre il vento gelido di Londra.
Miss. Hadrew ha detto che lei non mi serve più.
Perché? Perché proprio ora che ho bisogno di sfogarmi con lei?
Va tutto male e non so più che fare.
Le foto non riportano indietro nulla, né tantomeno tutte quelle scariche di
 brividi che mi provocava Zayn.
Comincia a mancarmi il respiro sempre di più, ogni giorno che passa.
Lui aveva detto che eravamo infiniti, ma più nulla lo è.
Così come il tempo non è riparatore di cuori.
E non posso più aspettare, perché il mio, di cuore, è ormai bloccato.’
 
 

Giorno ventotto.

 
 
‘A scuola non mi guarda più nessuno e ne sono veramente grata.
Trisha, fuori la scuola, mi ha dato il diario di Zayn.
Lo avevo letto quasi tutto, poiché lui si fidava di me.
E avevo pianto con lui, quando nella prima pagina aveva raccontato
 per filo e per segno di quella volta quando lo presero a botte.
Così mi sono fermata alla spiaggia con Louis e gliel’ho fatto leggere.
Nonostante lo sforzo, alla fine abbiamo pianto entrambi.
Abbiamo pianto fino a ridere, ricordando quando Zayn mi prendeva in giro
ed io facevo la finta offesa.
Ma in realtà non mi feriva.
Lui non feriva nessuno, anche se era il primo ad essere ferito.’
 
 

Giorno ventinove.

 
 
‘Oggi è Sabato, così ho fatto un po’ di compagnia a Trisha.
Mi è sembrata un po’ sollevata, a dir la verità.
Non le ho chiesto il perché, volevo solamente gustarmi tutte le videocassette.
Lei mi ha guardata dolcemente e mi ha trasmesso tanto amore.
Penso sia perché le ricordo lui.
In ogni caso, mi sono riappacificata con mamma.
Lei mi ha confidato che non conosceva questo lato di me,
anche se non mi ha mai conosciuta realmente.
Miss. Hadrew è la mia nuova “sfoga amica”.
Già, chi l’avrebbe mai detto? Zayn.
Ha detto che non merito tutto ciò che sto passando, perché io e Zayn
 eravamo perfetti.
Ma ha detto che lui mi amerà sempre, nonostante tutto.
Ha scelto me ed è pronto a sorvegliarmi e proteggermi dall’alto.
Anche se io dovrò ricominciare d’accapo, lasciando che Zayn mi
stia accanto in un modo solo un po’ diverso dal solito.’
 
 
 
 

Giorno trenta.

 
‘Io e Louis eravamo in spiaggia oggi.
Ho portato la chitarra e ho suonato di fronte al fuoco.
Lui mi ha fermato, prendendomi dolcemente per mano.
Ed è lì che ho sentito tutto ciò che aspettavo da tanto.
Zayn era proprio accanto a noi, che cantava.
E lo poteva sentire anche Louis, lo poteva sentire chiunque.
Ho asciugato le lacrime con la manica della felpa e mi sono rannicchiata
 su me stessa.
Non potevo crederci.
Lui era sempre stato lì, accanto a me.
Mi ha fatto sentire a casa ancora per un attimo, prima di sussurrarmi che io ero
 il suo granello mancante e che lui era il mio, ma che Louis era pronto
 ad essere la mia goccia d’acqua salata.
Dopo trenta giorni perduti –o ritrovati-, avevo capito che Zayn
 era pronto ad aspettarmi dall’altra parte del cielo, così
 come io ero stata pronta ad aspettare lui dalla parte opposta.
Oltre il mare ed il cielo, tra il confine dell’infinito.
Dove eravamo esattamente noi due.
Debbie e Zayn.’


 


Yabadabadu! (?)
 
Devo dire che '99 days without you' mi ha ispirata tantissimo, davvero. 
asdfghjf Comunque, spero vi piaccia c:

 

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: drewsvoice