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Autore: laujeblue    20/12/2012    1 recensioni
''ho quella voglia incontrollabile, che tu sia mia, e io tuo. '' -h.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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HE IS LOVING.




La solita sfigata.
La secchiona della scuola, precisamente, ‘l’anoressica secchiona’ della scuola.
Occhi neri, capelli con la frangia color marrone, e pelle un po’ scura.
Occhiali, unghie mangiucchiate, qualche brufolo di qua e di là, e questo corpo, che sembra che per poco ti escano le ossa dalla pelle, per quanto sei magra.
In fin dei conti non è che le danno tanta importanza, ogni tanto se capita, le dicono cose poco carine, ma non sempre, nemmeno sanno chi è per poco.
Oh, mi sono scordata di presentarmi.
Sono Darsie Crumbel, e vivo nella città di londra.
16 anni, ed un unico sogno, diventare una famosa architetta di fama mondiale.

martedì 19 febbraio 2013, ore 16:15.
-hei sfigatella ahahahahahah.-
Non ci feci caso, era uno dei soliti che non fa altro che giudicare dalla mattina alla sera.
Salì sull’autobus, per andare in biblioteca per studiare per l’esame di storia dell’arte, e mi sedetti al mio solito posto, prima fila, lato sinistro.
Presi l’ipod con le cuffiette, e me le misì. Ascoltaì musica per tutto il traggito.

Ore 16:30.
Arrivata.
‘oh, già arrivata.’
Pensai fra me e me, alzandomi, prendendo quelle borsa grande con raffigurata venezia, italia.
Scesi, ed entrai subito nella biblioteca. Paradiso. Letteralmente.
Era l’unico posto in cui non mi sentivo esclusa, dato che non ci va nessun ‘fighetto’ o ‘puttanella’.
Andaì a cercare i libri giusti per studiare, e proprio quando li stavo per portare sulla scrivania dovrei avrei studiato, mi cadderò a terra.
Goffamente mi abbassaì per prenderli, e caddi a terra.
Ad un certo punto senti una voce.
Una voce rauca, tranquilla, calda.
-hai bisogno di aiuto?-
Era proprio quel ragazzo che avevo fisso nella mente.
Stesso corso all’artistico, architettura.
Mi alzaì frettolosamente, e vidì quei suoi occhi verdi smeraldo davanti a me.
mi rimisi gli occhiali che mi erano caduti, e gli dissi ‘nono, nulla.’

Ore 16:50.
Il riccio prese comunque i libri da terra, e me li porse.
-comunque piacere, io sono harry, harry styles.-
Mi disse sorridendo, e facendomi vedere quelle fossette.
Quei ‘buchi’ sulle guancie, che mi facevano venire i brividi al solo pensiero.
-piacere, Darsie.-
Harry mi squadrò dalla testa ai piedi, e a vedere i miei fianchi, magri, che anche se avevo una maglia un po’ larga, si vedeva benissimo quanto ero magra.
-ecco perché ti cadono le cose.-
Lo guardaì perplessa, non capivo che voleva dire, e lui lo capì benissimo.
-sei magra, e quindi non hai forze nemmeno per portare i libri per poter studiare.-
Non sapevo proprio se era un insulto, o no. Non sapevo come prenderla, ma non mi volevo litigare, soprattutto con lui.
Mi prese i libri che tenevo fra le braccia, e mi disse ‘allora, dove li devo mettere questi?’
-dammi. Posso tenerli da sola.-
Fece una risatina, e mi ridisse ‘allora, dove li devo mettere questi?’
-cocciuto il ragazzo.-
-oh beh.. solo ora lo hai capito?-
E mi fece l’occhiolino.
Gli feci strada di dove doverli posare, e quando li mise sulla scrivania, si sedette accanto a dove mi sarei dovuta sedere io.
-e ora, che stai facendo?-
-resto qua con te, facile da capire, no?-
-questo lo aveva ma… perché?-
-domani abbiamo l’esame di storia dell’arte, non mi aiuteresti a studiare?-
-da quando in qua, tu, harry styles, studi?-
Gli risposi acidamente.
Non volevo farmi prendere dall’agitazione.
-da ora.-
-da quando in qua, il fighetto della scuola che è sempre impreparato, studia?-
-oh wow, io ho questa reputazione a scuola?-
-si, e pure la tua compagnia.-
-tipo?-
Era incuriosito. Si leggeva dalla sua faccia. Mi fece una smorfia provocatoria, che mi tentava di baciarlo.
-secondo tutti quelli della scuola, il vostro sarebbe il gruppo dei fighetti, cornuti e delle troie.-
-beh, al fighetto è venuta voglia di studiare per l’esame.-
E mi fece di nuovo l’occhiolino, in segno di sfida.
-perfetto. E che sia così. Studiamo allora.-

Ore 17:10.
Incominciammo a studiare.
Sembrava davvero interessato a essere preparato per l’esame, ma non riusciva a rimanere molto attento.
Il mio intento era, che, ogni capitolo che studiavamo, poi c’è lo ripetevamo, e poi facevamo la sintesi.
Gli veniva difficile, non era abituato a studiare così tanto, e quindi dovetti spiegargli pagina per pagina, parola per parola, come se fosse un bambino piccolo, che non capisse nulla, e io la maestrina che lo doveva aiutare.
Era staccante fargli capire tutto, per quanta voglia aveva di studiare, non riusciva a capire bene.
Ogni minuto, per ogni parola, legava una battuta, si qualsiasi genere, dalle sporche a quelle pulite.
-basta harry! Smettila di fare lo stupido!-
-ma..-
-ma nulla. Dobbiamo studiare, non ricordi? Domani abbiamo l’esame, e per quanta voglia tu abbia di studiare, non capisci nulla, e mi fai perdere tempo, dato che ti sto spiegando tutto, ma tu non mi ascolti, e dici battutine al quanto deludenti.-
Ero irritata, davvero molto.
-sei davvero bella quando ti arrabbi.-
Con voce fredda, gli dissi ‘scusa?’
Incominciò a ridere come un menomato. Non capivo. Ero confusa.
-e ora che c’è da ridere, sgorbio?!-
Ero ancora più arrabbiata, e lui lo capì.
-uuh, che è, mi stuzzichi facendo la ragazza arrabbiata? Come fai a sapere che mi piaci quando ti arrabbi?-
Ero diventata viola in faccia per la rabbia, e rossa per la vergogna.
-sorridi, su, che il tuo sorriso è meraviglioso.-
-cosa?-
-il tuo sorriso è meraviglioso. Ecco cosa c’è. C’è che, quell’unica volta che ti ho fatta sorridere, mi sono sentito al paradiso. È perfetto. I tuoi lineamenti sono meravigliosi.-
Abbassai lo sguardo al pavimento, e con voce soffocata gli dissi un miserabile ‘basta’.
-non vergognarti. So benissimo cosa ti dicono a scuola. Gli insulti che ti danno solo per il peso e perché sei studiosa. Lascia stare, e fai andare via le loro parole. Oltre ad avere il tuo sorriso e i tuoi lineamenti perfetti, hai dei bei occhi. E sai che ti dico pure? Non mi interessa se sei anoressica o no, non mi interessa per nulla. Tutti ti giudicano solamente, ma non sanno quanto tu dolce sia. Io so tutto, fidati. So che dai metà della tua paghetta annuale, in beneficenza alla gente povera, e che regali pure buste piene di vestiti per chi non se li può permettere. So che vai ad aiutare le famiglie e i poveri uomini sotto i ponti, io lo so. Io so quanto tu sia bella, sia dentro che fuori. Non ho mai avuto il coraggio di dirti tutto questo, solo perché pensavo, che tu, la ragazza intelligente, non ti saresti mai messa con me, o che almeno, non ti sarei nemmeno poco poco interessato. E ora si, se vuoi puoi darmi pure uno schiaffo dopo quello che farò, ma non mi importa più di tanto. Non riesco più a trattenermi, voglio che tu sia mia, ho quella voglia incontrollabile, che tu sia mia, e io tuo. Sapere, che posso abbracciarti e stringerti forte a me, ogni volta che voglio, e poter essere al tuo fianco nei momenti più brutti. E sai che ti dico? Non mi interesserebbe cosa direbbe la gente, io amo te, e nessun’altro al mondo.-
E subito dopo, le sue labbra furono sulle mie.
Ecco perché avrei dovuto dargli uno schiaffo in faccia secondo lui.
Quando staccò le mie labbra dalle mie, mi disse ‘dai. Dammi uno schiaffo.’
E così feci.
-scusami.-
Disse lui, con voce triste, pensando che lo rifiutassi.
-io ti ho schiaffeggiato solo perché non mi hai detto tutto questo. Non puoi capire quanto abbia sognato che potesse succedere, ma pensavo che fosse solo un sogno irrealizzabile.-
Harry si alzò bruscamente, mi tirò dalla mano, facendo alzare pure a me, posò le sue mani sui miei fianchi, e mi baciò nuovamente.
-e allora, perchè non ti sei fatta avanti subito?-
-avevo paura. paura che mi rifiutassi. che non mi volessi. che ti facessi schifo. ma a quanto pare mi sbagliavo, e pure tanto.-
-tantissimo.-
-ho sognato questo momento da tanto. non ti lascerò mai sfuggire. mai e poi mai.- -sei mia, ora, domani, e per sempre, capito?-
-capito.-
e gli sorrisi.
mi abbracciò stretta a lui, e sentì il suo profumo su di me.

mi sentì protetta, semplicemente grazie ad un solo abbraccio. era il primo ragazzo, che davvero, mi faceva sentire speciale, già dalle parole che mi aveva detto, e dagli occhi lucidi che aveva quando le diceva. è un ragazzo speciale, anzi, di più, e se mi sfuggisse, mi sentirei vuota, il nulla, senza un motivo per cui andare avanti. era come se ci amavamo da sempre, provavamo cose speciali l'uno per l'altro. il per sempre, fidatevi, che ci sarà.


18:20.
-hei, che stai pensando?-
mi scrollaì i pensieri addosso, gli sorrisi, e gli dissi 'nulla. continuiamo a studiare, che abbiamo poco tempo?'
-certo. dai, che domani devo prendere almeno seeei.-
-ma quale sei e sei, io ti faccio prendere dieci, quanto è vero che mi chiamo Darsie Crumbel.- e gli sorrisi.



18:25.
Tutto quello che pensavo che non si potesse realizzare, è accaduto. Inseguire sempre i proprio sogni non è da stupidi, è da forti, perché ci credono lo stesso, e lottano per portarlo a termine.







FINEE.
ORA E' LA PARTE DELLO SCRITTORE, YEYEYE.
SINCERAMENTE, NON SO CHE DIRVI.lol
E' LA MIA PRIMA OS, E NO, NON E' ROSSA COME TUTTI.:o
MI E' VENUTO TUTTO SPUNTANEO, LA MIA FANTASIA ESCE COSI', COME UNA TALPA DA UN BUCO.(?) D'IMPROVISO.
ODDIO, CHE PARAGONE CRETINO, MA VABBE, TRALASCIAMO.
SPERO CHE VI SIA PIAAAACIUTA, E SE POTETE, RECENSITE? COSI' POSSO CAPIRE DI PIU' I GUSTI DEGLI ALTRI LETTORI.
CIAAAAAO.

  
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