Cosmopolitan.
Senza riserve
“Mi sorprende ritrovarti sulle scale quando torno a casa, sorpreso di vedermi come fosse la prima volta e racconto tutto senza freni le mie gioie e i miei dolori e tu mi sorridi e condividi tutto con me”.
Era una di quelle sere scure di inizio novembre, quando il cielo coperto e l’aria fredda sembrano promettere pioggia. Il camino scoppiettava illuminando con un chiarore aranciato la stanza, resa ormai, calda e confortevole, in netto contrasto con le finestre appannate.
Oscar sedeva scomposta sulla sua poltrona. Riusciva ad occupare uno spazio che appariva spropositato rispetto alla sua figura esile. Teneva tra le mani una fumante tazza di cioccolata, facendone ondeggiare il liquido scuro da un bordo all’altro della finissima porcellana, godendosi quel dolce tepore prima di andare a dormire.
I pensieri danzavano nella sua mente a ritmo sostenuto, a tal punto, da renderle difficoltoso il seguirli.
Quella sera, per la prima volta nella sua vita si era sorpresa nell’accorgersi che il ritrovarlo, in cima alle scale ad aspettarla, le faceva piacere. L’ accolse con uno sguardo che le aveva scaldato il cuore.
C'è un certo tipo di sguardo che passa tra due persone e che può dire più di quanto dicano mille parole e al tempo stesso lasciare tantissime cose non dette.
Sembrava che la vedesse per la prima volta e che oltre a lei non ci fosse nulla.
Da quando si era arruolato non tornava più a casa. Quella stessa casa che li aveva visti crescere e diventare adulti, che era stata teatro della loro amicizia. Aveva avvertito un impulso incontenibile di abbracciarlo forte a se, raccontargli tutto quello che le era capitato negli ultimi giorni, di quelli che erano i suoi problemi alla guardia nazionale e sopratutto della sua malattia. Avrebbe voluto condividere tutto con lui come accadeva quando erano ragazzi, quando i loro sentimenti e l’orgoglio non avevano ancora confuso e complicato ogni cosa.
La risata avvolgente di Andrè risuonò nell’aria e lei non poté non concedersi il lusso di un sorriso.
Per tutta la cena gli occhi di lui le accarezzarono il viso, la guardava e sorrideva accogliente, come sempre. Quella quotidianità ritrovata e improvvisa aveva fatto si che Oscar si rilassasse e parlasse come un fiume in piena di qualunque cosa e di niente. Strano a dirsi, ma nonostante tutto intorno a loro era fame e rabbia, quella sera avevano ritrovato un piccolo angolo di paradiso.
Quell’eden che solo loro due sapevano creare.
...
“Io ti regalerò ogni singolo risveglio la mattina e poi lascerò i capelli scivolarmi fra le dita ti regalerò ogni singola carezza quando è sera, ho imparato già ad amarti senza più riserva alcuna”.
Alain lo aveva invitato ad uscire con gli altri per una di quelle serate che si sarebbe rivelata come “la solita”. Sarebbero finiti in qualche orrida locanda a bere pessimo vino fino allo sfinimento. Al calar del sole, però, non ne aveva avuto voglia. Una forza invisibile, alla quale non aveva saputo resistere, l’aveva condotto, quasi senza rendersene conto, a casa.
La loro casa.
Aveva avvertito il suo arrivo appena prima di vederla apparire all’orizzonte, attraversare l’imponente cancello. Stanca, infreddolita e da qualche tempo più magra e pallida del solito. Era preoccupato, ma il loro rapporto non era più quello di un tempo, avevano trovato una specie di equilibrio e sembrava che, in questo modo, la situazione fosse più accettabile.
L’accolse in cima alle scale, i suoi occhi la cercarono e quando i loro sguardi si incontrarono, si fissarono l’uno all’altra dimenticandosi per un istante di tutto intorno a loro.
Andrè abbassò, non senza fatica, lo sguardo.
Le aveva detto che l’amava nell’unico modo in cui poteva dirglielo*.
…
Non dormiva in un letto comodo da diverso tempo. Dopo il suo arruolamento, e dopo quel terribile gesto che aveva rivolto nei confronti della sua amata, aveva evitato con cura sistematica di tornare a casa.
Di passare del tempo con lei.
Un debole raggio di sole si insinuò dispettoso tra le sue lunghe ciglia ancora chiuse, e la prima cosa che pensò fu ad Oscar. Da tempo immemore, ormai, lei era il suo primo pensiero alla mattina e quello che lo accarezzava la notte.
Si stiracchiò tra le calde coperte, e passandosi una mano tra i capelli scompigliati, si immaginò di farlo a lei.
Avrebbe dato qualsiasi cosa perchè le cose fossero diverse. Affinchè lei lo ricambiasse e lui potesse finalmente amarla senza più riserva alcuna.
…
“Mi sorprendo ad immaginarti sulla porta quando torno a casa ansiosa di vederti e di scrutare ogni tua movenza e parlarti senza sosta dei miei ottimi propositi nella vita e soprattutto verso te.”
Un sole abbagliante entrava invadente nella spaziosa sala da pranzo.La suntuosa colazione rilasciava un invitante profumo, tanto che Oscar fu quasi tentata di addentare un fragrante biscotto.
Sapeva di dover mangiare, ma erano settimane ormai che aveva perso quasi del tutto l’appetito. Faceva roteare, a mo di trottola, il piccolo ovale di pasta frolla, mentre guardava con ansia verso la porta, aspettandosi, da un momento all’altro, l’arrivo di Andrè.
Lo immaginava far capolino e darle il buongiorno con il suo meraviglioso sorriso. Seduti al tavolo uno di fronte all’altra ne avrebbe scrutato con attenzione ogni sua movenza e avrebbe fatto in modo di imprimersela nella memoria, così da poterne richiamare il ricordo ogni qualvolta ne avesse sentito la mancanza.
Dopo l’attacco a Sant’ Antoine non faceva altro che immaginare su come sarebbero potute cambiare le loro vite se solo avesse avuto il coraggio di dar forma ai suoi numerosi propositi di dichiarasi.
…
“Io ti regalerò ogni singolo risveglio la mattina e poi lascerò i capelli scivolarmi fra le dita ti regalerò ogni singola carezza quando è sera, ho imparato già ad amarti senza più riserva alcuna”.
Aveva pensato di sgattaiolare via senza farsi vedere da Oscar, ma non potè resistere al richiamo dell’amore.
Voleva vederla, rilassata, senza quella divisa che ne trasfigurava il corpo. Avevano trascorso una piacevole serata, come non accadeva da tanto tempo ormai, e sospinto dal vento dei sentimenti si ritrovò a condividere con lei quel risveglio mattutino.
Guardandola sorridere, quella mattina, con il riverbero del sole che le illuminava i biondi capelli, si sentiva felice.
Bastava la sua presenza per cambiargli la giornata.
Era sempre stato così.
Aveva imparato ad amarla di un amore puro, totale, senza riserva alcuna.
Note: (*) Liberamente tratta, riveduta e corretta dal "Il Grande Gatsby".