Voci di sottofondo mi ricordavano che ero vivo,
Eppure sentivo l’odore della morte.
Non capivo perché, non riuscivo a mettere a fuoco l’immagine d’innanzi a me.
Stavo diventando cieco.
Stavo perdendo per sempre la mia vita.
Come si fa a reinventarsi l’esistenza.
Come si fa a cambiare tutto di se, adattando la propria natura ad una menomazione così paurosa.
Come farò, mi chiedevo.
Ed invece è stato facile.
Eccomi qua.
Sono sempre un uomo.
Sono sempre io.
Ti sento.
Sento il tuo corpo muoversi sul mio.
Sento le tue carezze, raggiungermi fin dentro la carne.
Sei profumata.
Sai di miele.
Non ricordo di aver mai sentito un profumo più buono, più sensuale.
Non avrei mai creduto di poterti stringere così.
Disperatamente mia.
Quello che l’uomo non ha voluto unire, l’ha fatto la natura.
Forse se non fossi diventato cieco, tu non ti saresti neppure accorta di me.
Forse è stato proprio il mio stato ad avvicinarti a me.
Un paradosso, ecco cos’è stato.
Quello che il resto del mondo fugge, tu lo rincorri.
Ed io mi lascio raggiungere e mollemente catturare, da te.
Oscar io…