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Autore: Notteinfinita    21/12/2012    10 recensioni
L'imbranataggine di Ron è risaputa...e se per una volta andasse a suo favore?
Una ff senza pretese scritta in un momento in cui non avevo voglia di fare nulla, scritta col solo scopo di strapparvi un sorriso.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Ron, Harry e il mistero del Tampax

 

Era mattina presto e un assonnato Ron si trascinò fuori dal letto per andare nel bagno magicamente creato all'interno della tenda.

Appena entrato, urtò qualcosa col piede. Abbassatosi a raccoglierlo, Ron lo osservò incuriosito non avendo la più pallida idea di cosa fosse quella specie di cilindretto incartato in plastica gialla che teneva in mano.

Si stava ancora chiedendo cosa fosse quando Harry fece capolino dalla porta.

«Oh, Ron, scusa, non sapevo ci fossi tu.» disse, dandogli poi un'occhiata stranita vedendo ciò che aveva in mano.

«Harry è tuo?»

Per poco il ragazzo non scoppiò a ridergli in faccia.

«Ron, quello potrebbe essere mio solo se fossi una ragazza. È un assorbente interno.»

Ron osservò l'oggetto con gli occhi sbarrati.

«Davvero? E come fai a saperlo?»

«Mia zia mi mandava a fare la spesa.» rispose Harry con tono funereo pensando all'imbarazzo ogni volta che doveva comprarli.

«Dai, rimettilo tra le cose di Hermione, prima che ci cruci.» propose Harry, ignaro che la ragazza era giunta proprio in quel momento dietro la porta e, sentendo che parlavano di lei, si era fermata ad ascoltare.

«Ma una ragazza vergine li può usare?» chiese Ron mentre un tarlo si faceva strada nella sua mente.

Harry alzò le spalle, non sapendo cosa rispondere.

«Oddio, non è che l'ha fatto con Krum?» chiese andando su tutte le furie. «Io lo ammazzo!»

A quelle parole, Hermione, inviperita, spalancò la porta del bagno.

«Innanzitutto chi vi ha dato il permesso di frugare tra le mie cose?» chiese fumante di rabbia «Secondariamente, e solo a titolo informativo, gli assorbenti interni si possono usare anche se sei vergine e infine, anche se lo avessi fatto con cento uomini non sarebbero affari tuoi, Ronald Weasley, visto che non hai neanche il coraggio di confessarmi se provi qualcosa per me! Va a finire che a furia di aspettarti morirò vergine!» urlò al limite dell'isteria, divenendo poi bordeaux appena si rese conto della sua ultima esclamazione.

Così come era entrata, come un fulmine, uscì dal bagno mentre un Ron sconvolto e un Harry al limite delle convulsioni nel tentativo di trattenere le risate fissavano il punto in cui lei era sparita.

«Muoviti, va da lei!» disse Harry spintonando l'amico.

Titubante, Ron corse fuori dalla tenda, supponendo lei fosse lì.

Appena l'ebbe avvistata, corse da lei afferrandola per un polso per costringerla a fermarsi.

«Lasciami in pace!» urlò lei divincolandosi.

In quel momento Ron vide un luccichio al collo di Hermione.

«Harry!» urlò in direzione della tenda.

Il ragazzo li raggiunse, un po' perplesso.

Con un movimento veloce Ron tolse l'Horcrux dal collo di Hermione e lo porse all'amico.

«Ti dispiace tenerlo tu mentre parlo con lei?»

«No, tranquillo.» rispose il moro prendendo la collana e mimando con le labbra un “Buona fortuna” all'amico prima di rientrare nella tenda.

Privata dell'aggressività tirata fuori dal medaglione, l'imbarazzo s'impossessò nuovamente della ragazza che tentò di nascondersi il viso con la mano libera.

«Che vergogna, come ho potuto dire certe cose!» mugolò affranta.

«Hermione guardami!»

«Non posso, sono troppo imbarazzata!»

«Mi piace quando hai le guance arrossate per l'imbarazzo!» esclamò il ragazzo, con sincerità.

«Ma ti rendi conto di cosa ho detto?»

«Bè, si.» rispose lui con lieve tremito nella voce nel ripensare alle sue parole. «Se ti consola, sappi che, bé, fa piacere ad un ragazzo sapere che hai certi pensieri su di lui.» aggiunse tormentandosi i capelli con una mano per l'imbarazzo.

«Ron!» esclamò lei piantandogli gli occhi in faccia e scoprendolo con gli occhi accesi dal desiderio, le guance rosse per l'imbarazzo e intento a mordesi il labbro per il nervoso.

Rimase alcuni attimi incantata a guardalo; adorava quel suo tick nervoso e doveva confessare che avrebbe avuto una voglia matta di baciarlo.

Prendendo il coraggio a due mani, Ron azzerò la distanza che li separava e, portata l'altra mano dietro la nuca della ragazza, la baciò cercando di trasmettere in quel gesto la passione repressa in quegli anni e i suoi sentimenti per lei.

Hermione sentì il cuore mancarle un battito e, istantaneamente, rispose a quel bacio mettendoci tutta se stessa.

Quando si staccarono, Ron poggiò la fronte su quella della ragazza ridendo sommessamente.

«Che ti ridi?» chiese lei, curiosa.

«Sono felice ed avrei anche voglia di andare a ringraziare chi ha inventato gli assorbenti interni!» esclamò lui scoppiando a ridere.

«Ron, insomma!» lo rimproverò lei dandogli un pugno scherzoso su una spalla.

«Solo la mia imbranataggine poteva portarci ad una situazione del genere!»

«Ed io adoro questa tua caratteristica perché adesso sei il Mio imbranato.» rispose lei allacciandogli le braccia al collo e impossessandosi delle sue labbra.

Inebriato dal bacio, Ron la strinse a sé con una mano mentre l'altra, quasi dotata di vita propria, scendeva a sfiorare il sedere di lei per poi infilarsi sotto il suo maglione e risalire fino al seno.

Un gemito sfuggì alle labbra di Hermione.

«Vuoi recuperare anni in pochi minuti?» chiese lei, con voce eccitata.

Lui si limitò a guardala mordendosi il labbro inferiore.

«Ma siamo in un bosco!» protestò.

«Bé, allora cacciamo fuori Harry e chiudiamoci in tenda!» propose iniziando a trascinarla in direzione del loro rifugio.

Hermione rise, divertita dalla baldanza del ragazzo.

Con un balzo gli saltò in braccio trascinandolo a terra.

Bloccandolo col suo peso, lo baciò con foga.

«Stasera il primo turno di guardia tocca ad Harry» gli sussurrò ad un orecchio prima di alzarsi e correre verso la tenda.

Ron si alzò ridendo e iniziò a rincorrerla chiedendosi come avrebbe potuto aspettare per l'intera giornata ora che Hermione era sua.

 

 

 

  
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