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Autore: strawberry fields    21/12/2012    1 recensioni
La vita di Ino Yamanaka scorre tranquilla nel villaggio di Konhoa. Sembra non esserci nulla che possa turbare la sua serenità: ha terminato il liceo con ottimi voti, ama il suo Shikamaru, suo padre ed ha degli amici sinceri. Sembrerebbe che il futuro possa riservarle solo piacevoli sorprese. Ma nessuna gioia è per sempre ... Cosa succederebbe se ,improvvisamente, tutto quello che crede destinato a durare per sempre svanisse? Se tutti i suoi sogni dovessero essere sacrificati?
Piccole avvertenze: Sebbene inizi come una Shika/Ino è destinata ad evolversi in una Shika7Temari. E per le altre coppie ... tanto crack paring. Possibile OOC a causa dell' AU
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Choji Akimichi, Ino Yamanaka, Shikamaru Nara | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
Capitoli:
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Prologo:

Un raggio di sole filtrava attraverso le imposte  di una finestra all’ottavo piano di un moderno caseggiato. Si trattava di uno di quegli edifici di recente costruzione, che  l’Hokage di Konhoa aveva accusato di rovinare ,irrimediabilmente, il profilo urbano. Placidamente addormentata nella sua camera da letto Ino Yamanaka si godeva una meritata notte di riposo. Il giorno precedente aveva sostenuto l’ultima prova di maturità:l’esame orale. L’uscita dei risultati era fissata per quella mattina, ma la ragazza dormiva tranquilla; sapeva già di essere stata promossa. Dopo cinque anni passati all’istituto superiore Konhoa l’idea di doversi separare dai suoi compagni ,per intraprendere una strada differente dalla loro, le sembrava ancora irreale. Aveva avuto il piacere di condividere l’esperienza liceale con una classe magnifica, le sarebbero mancate le liti tra Kiba e Naruto,la timidezza di Hinata e la riservatezza di Shino. Ciò che però le appariva più doloroso era la prospettiva di non poter più vedere tutti i giorni Shikamaru Nara,con il quale era fidanzata dal secondo anno del liceo. Il giovane Nara era stato indicato dalla commissione dei loro docenti come lo studente più brillante di tutto il liceo. Di questo Ino non era rimasta minimamente sorpresa, Shikamaru aveva sempre dato i punti al professor Sarutobi,il loro insegnante di matematica, ciò che la ragazza non si aspettava era la decisione del suo ragazzo di andare a studiare ingegneria energetica nella prestigiosa università della città di Suna. A rifletterci attentamente si trattava di un proposito logico, la città delle sabbie, con il suo clima arido e il sole splendente, era il luogo ideale per sviluppare nuove tecnologie sullo sfruttamento dell’energia rinnovabile. Ino era fiera di lui,ma non poteva evitare di considerare che anche l’ateneo di Konhoa ,con il suo dipartimento sullo studio dell’energia eolica,sarebbe stato all’altezza della mente di Shikamaru. Aveva tentato più volte di parlarne con lui, ma aveva ottenuto solo risposte evasive.  Quando quel ragazzo si metteva in testa una cosa non c’era verso di fargli cambiare idea.
“Ino,Sono le dieci e mezza. Se hai appuntamento con i tuoi amici per le undici è meglio che ti sbrighi o arriverai in ritardo. Sakura ha già telefonato per dire che si avviava!”
La voce di suo pare Inoichi rimbombò per il lungo corridoio svegliandola. La ragazza scese pigramente dal letto avviandosi verso il suo bagno personale. L’Hokage poteva strepitare quanto voleva riguardo al contesto urbano, rimaneva certo che quei palazzi,con i loro ampia appartamenti, erano di gran lunga più comodi delle piccole case tradizionali in cui abitavano alcuni dei suoi compagni. Se si escludeva la principesca villa di Hinata, appartenete ad una delle più prestigiose famiglie della città, gli appartamenti di Kiba e Naruto era davvero minuscoli. Una veloce occhiata al display del cellulare la informò che Sakura, la sua migliore amica, le aveva lasciato degli SMS per informarla della cena che avrebbe organizzato quella sera a casa sua. Era una fortuna che i signori Haruno avessero deciso di concedersi un week end romantico proprio in quei giorni! Sperava solo che la sua compagna, nota per il carattere compassionevole, non avesse deciso di invitare al party gente troppo strana, come quel Rock Lee, che a Natale si era messo a camminare sui palmi delle mani finendo sul tavolo delle vivande …  Dalla cucina i profumi della colazione raggiunsero la cabina della doccia; Ino ispirò a fondo per cogliere qualcuno degli appetitosi aromi che si fondevano con i profumi del bagnoschiuma e dello shampoo. Optò per un leggero vestito azzurro che infilò dopo aver raccolto in una coda i folti capelli biondi ancora bagnati. Si sarebbero asciugati al sole, faceva davvero troppo caldo per usare i fon. Dalla televisione in salotto il mezzobusto del meteo informava, chiunque fosse sintonizzato sul canale, che si trovavano nell’estate più torrida degli ultimi sessanta anni e che a Suna la temperatura era di qualche grado inferiore alla loro.
Dicono questo ogni anno”Riflettè la ragazza “poi chissà perché nella città delle Sabbie divampano certiincendi che a Konhoa ce li sogniamo …”
”Buongiorno!” esclamò vivacemente entrando in cucina.
“Ciao raggio di sole” sorrise Inoichi seduto in ,precario equilibrio, su un esile sgabello ed intento a divorare una quantità industriale di frittelle fragranti.
“Salve Ino” salutò una voce bonaria poco distante da lei.
“Choza! Non ti avevo visto,scusami!” Con piacere la giovane notò una figura alta e massiccia che,ai fornelli, scuoteva la padella con movimenti sicuri. Choza Akimichi era uno dei migliori amici di suo padre e da quando sua madre era morta, dieci anni prima, aveva aiutato Inoichi a crescerla; divenendo una figura familiare in casa Yamanaka.  Il signor Akimichi, anch’egli vedovo, aveva un figlio della stessa età di Ino: Choji, che si era da poco diplomato all’accademia alberghiera . Pur non frequentando le stesse scuole  erano lo stesso diventati ottimi amici, inoltre Choji era anche il miglior amico di Shikamaru. Dunque i tre ragazzi avevano formato un trio inseparabile.
“Che profumino!”Esclamò Ino accettando il piatto ricolmo che l’uomo le porgeva. “Come mai Choji non è venuto?” Chiese tra un boccone e l’altro.
“Oggi inizia a lavorare al ristorante, farà l’interno turno mattutino e quello del primo pomeriggio. Non sarà libero prima di stasera, ma mi ha detto di salutarti”
“Ma come, si è diplomato solo tre giorni fa e già lavora?” Chiese stupita la ragazza.
“E quando le fa le vacanze?” si aggiunse Inoichi  suo malgrado ammirato.
Choza si strinse nelle spalle
“Per noi Akimichi la cucina è una grande passione,come dire, ci esprimiamo completamente solo quando siamo ai fornelli. Per questo credo che a Choji non dia fastidio lavorare e comunque se il ritmo lo affatica troppo è liberissimo di dirmelo. Il ristorante passerà a lui quando mi ritirerò, tanto vale che inizi da subito a fare esperienza”
“A proposito di aziende familiari, Cho mi ha ricordato che devo scendere in negozio a dare un’occhiata alle cosmee. Questo clima rischia di far seccare tutto e non possiamo permettercelo adesso che inizierà la stagione dei matrimoni!”
Ino rabbrividì alla prospettiva del lavoro che avrebbero avuto da fare. Montagne di composizioni floreali da preparare e pochissimo tempo per farlo!
“Papà, ricordati che io quest’estate dovrò studiare per i test di ingresso!”
“Naturalmente, per questo pensavo di chiedere a Yoshino o a Mebuki di darmi una mano.”
“Squisita questa colazione Cho,dovrò proprio carpirti il segreto di queste prelibatezze prima o poi!”
“Ahah, il trucco è solo l’esperienza amico mio”Rise Choza.
“Ino tu non hai un appuntamento alle undici?”
“Oh mio Dio, si. Rischio di arrivare domani!”Esclamò la ragazza divorando il resto della colazione e rischiando di strozzarsi con il succo di frutta.
“Belle maniere!” La prese in giro suo padre.
“Choza grazie di tutto. Come sempre sei il migliore in cucina! Salutami Choji quando lo vedi.”
“Ti chiamerà sicuramente in serata, per sapere come sei andata”
“A dopo!”Ino si precipitò fuori dall’appartamento dopo aver schioccato un bacio sulla guancia di Inoichi. Era un loro vecchio rito e ,per ora, non intendeva rinunciarvi.
Per strada l’aria era insolitamente frizzante, un vento fresco spirava dal villaggio dell’erba muovendo le fronde degli olmi che costeggiavano la strada. La serranda del loro negozio di fiori era ancora abbassata, ma un gruppo di signore, decise ad accaparrarsi i fiori più freschi, si era già appostato davanti all’entrata. Il loro punto vendita era un’eredità di sua madre, che vi lavorava quando aveva conosciuto Inoichi. Alla sua morte il marito aveva piantato in asso il suo lavoro da guardia forestale, ed aveva portato avanti l’attività della moglie. Sebbene Ino giudicasse il gesto del padre profondamente nobile e romantico non aveva intenzione di fare della fioristeria il lavoro della sua vita. Molto del suo futuro dipendeva dal voto della maturità, che, se si fosse rivelato alto, le avrebbe concesso di tentare il test di ingresso in un’ università prestigiosa. Sakura, che avrebbe sicuramente totalizzato un punteggio superiore al novanta, sognava di iscriversi alla facoltà di medicina. Da poco era arrivata una rinomata docente, e seguire i suoi corsi sarebbe stato un vero privilegio. Ad Ino sarebbe piaciuto seguire la sua amica di infanzia,nonostante fosse meno brava di lei nelle materie scientifiche era sicura di potercela fare se studiava con impegno. Certo questo avrebbe significato un’intera estate china sui libri e la rinuncia al viaggio progettato con le sue amiche, ma,in fondo, non sarebbe stata l’unica a darsi da fare.  Con un cenno salutò Yoshino Nara, la madre di Shikamaru, che faceva la spesa nell’emporio della zia di Choji. Il volto della donna era segnato da un’espressione malinconica, doveva sentirsi triste a causa dell’imminente partenza del figlio, si accigliò la ragazza.
Il cortile del Konhoa era pieno di ragazzi arrivati per vedere i quadri con le votazioni. Era il solito caos al quale aveva assistito ogni anno,: chi piangeva sconsolato, chi inveiva irato contro i professori e chi invece si abbracciava felice; tuttavia quella volta Ino avvertì qualcosa di diverso, forse perché sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe varcato i cancelli dell’edificio da alunna. Con una lieve fitta al cuore osservò la panchina sotto il mandorlo su cui si era sempre seduta a chiacchierare con Sakura ed Hinata. I suoi compagni la aspettavano nello spiazzo cementato in cui erano soliti sfidarsi in “sanguinarie” partite di pallone.
Immersi nella luce del sole i suoi amici sembravano dei miraggi evanescenti, riconobbe la figura di Shikamaru, leggermente discostata dalle altre, che chiacchierava pacatamente con Shino.
“Ehi Biondona”! La apostrofò Kiba, “Bella ora per arrivare; volevi farci affogare nel nostro sudore eh?!”
“Kiba, non mi pare il caso” iniziò debolmente Hinata tentando di redarguirlo. Sakura gli sferrò una micidiale gomitata sul fianco, ;facendogli scricchiolare le ossa e mettendolo definitivamente a tacere.
“Urgh … stavo … solo … scherzando …” esalò il ragazzo accasciandosi sotto lo sguardo atterrito di Naruto, che arretrò di qualche passo.
“Sono già usciti?” Chiese Ino, trattenendosi dal correre ad abbracciare Shikamaru(sapeva che lui non apprezzava questo generi di effusioni in pubblico).
“Non ancora” rispose la sua migliore amica. “il professor Iruka dovrebbe uscire a momenti
“Oddio, voi dite che sono stato promosso vero?”chiese ansioso Naruto sgranando gli occhi azzurri come faceva sempre nei momenti di panico.
“Lo spero per te, dato che ti ho copiato tutta la seconda e la terza prova!”esclamò Kiba.
“Che seccatura sei Naruto”intervenne il Nara “Non studi per tutto l’anno, tuo padre ha già detto che non ha intenzione di ucciderti se ti bocciano, e tu hai anche il coraggio di strapazzarci le palle?”
“Abbi un po’ di dignità” concordò Shino
“Facile parlare per voi!Siete tutti così bravi …”
Il piagnucolio di Naruto venne interrotto da una voce leggermente roca.
“Siete pronti ragazzi?” chiesero i professori Kakashi ed Iruka ,comparendo con un grande foglio di carta bianca.
“Oh cielo …” Sussurrò Hinata sull’orlo di uno svenimento.
“Spostatevi ,per favore” Chiesero i due insegnanti mentre appendevano al muro i risultati.
Le urla di Naruto e Kiba squarciarono l’aria “70!!70!!”, “Oh Cristo non posso crederci!!!!”
“Per una volta avete copiato bene” sospirò Kakashi rassegnato, mentre Iruka si congratulava con gli allievi.
“Mia madre sverrà di gioia quando lo saprà”Dichiarò il giovane Uzumaki, mentre componeva il numero di casa sul telefonino.
Ovviamente Shikamaru e Sakura avevano preso entrambi il massimo dei voti, Shino con 98 punti su 100 si era classificato al secondo posto ed Hinata ,con il suo 93, in terza posizione. Ino si avvicinò tremando leggermente al foglio dei risultati. 86 punti. Stupefatta sbatté le palpebre un paio di volte,quello era un ottimo voto!Avrebbe potuto presentare la domanda di ammissione all’università senza il minimo imbarazzo, suo padre sarebbe stato al settimo cielo.
Raggiante di gioia abbracciò Shikamaru.
“Complimenti amore mio!”Esclamò baciandolo. Per tutta risposta il ragazzo si ritrasse in modo leggermente brusco “Ino, ti ho già chiesto un  milione di volte di limitarti in pubblico!Sei proprio una vera seccatura!”Sbottò stizzito.
Il buonumore della giovane era troppo per permetterle di rattristarsi.
“Pranziamo insieme oggi?Potremo andare da Choji.” Propose la ragazza
“No, vai tu. Io andrò a casa a preparare la valigia.”
“Valigia?”
“Ah, mi sono dimenticato di dirtelo,ho deciso di anticipare la mia partenza per Suna a domani.”
“Domani?”Balbettò Ino, incapace di articolare un’altra frase più intelligente. Le parole del suo ragazzo erano state una doccia fredda.
“Si, mi sembrava inutile rimanere qui a Konhoa per tutta l’estate. Posso benissimo prepararmi per i test di ingresso direttamente a Suna. Inoltre potrò ambientarmi meglio e passare più tempo con la famiglia che mi ospiterà.”
“Ma ci vediamo da Sakura almeno?”Domandò Ino sforzandosi di trattenere le lacrime agli occhi.
“Non lo so”rispose lui svogliato”Francamente non ho molta voglia di venire, preferisco andare a letto presto ed essere riposato per la partenza. Shino se mi accompagni a casa ti mostro quel software per computer di cui ti parlavo poco fa”Disse rivolgendosi al loro compagno.
“Volentieri”Acconsentì l’altro .
“Shikamaru  non mi saluti?” Chiese Ino sempre più pallida. Non riusciva a spiegarsi tutta quella freddezza da parte del suo ragazzo. Aveva forse detto o fatto qualcosa che non andava?Non le sembrava, erano stati così presi dagli esami di maturità che si erano a stento parlati. Non poteva essersi sentito messo da parte. Anzi, era stato proprio lui a chiederle espressamente di non vedersi;non voleva rischiare di rovinare la sua preparazione ,aveva affermato. Casomai era lei che si sarebbe dovuta arrabbiare, diamine!!La Yamanaka sbuffò mentre osservava il suo ragazzo, che aveva fatto orecchie da marcante, allontanarsi con l’amico. Lo amava, ma proprio non lo capiva. Avrebbe cercato di estorcere a Choji qualche dettaglio in più;in fondo era il migliore amico di Shikamaru, forse ne sapeva qualcosa più di lei.
“Ino, tutto bene?” Domandò Sakura che le si era avvicinata, cingendole le spalle con il braccio
“Certamente”rispose la ragazza determinata a non rovinarsi la giornata. “Complimenti per il cento Sakura”esclamò abbracciandola. “Grazie!” le rispose l’amica radiosa “Complimenti anche a te! E tu che non credevi che saresti andata così bene!”
“Ragazze domani potremo andare tutte insieme ad informarci sui corsi universitari, che ne dite?” Suggerì Hinata.
“Che si pianifica?” le interruppero Naruto e Kiba
“Vacanze?Una gita al mare?Un soggiorno al festival musicale di Oto?Quest’anno ci suona una mia amica davvero brava!” Cominciò a proporre Naruto.
“Veramente noi pensavamo di andare ad informarci per l’università”
“A proposito di questo, voi che progetti avreste per il futuro?” Chiese Sakura ai ragazzi
“Veterinaria tutta la vita!”Esclamò Kiba risoluto
“Wow ,e tu Naruto?”
“Mah, non saprei. Non pensavo di uscire così bene dati voti che ho preso quest’anno. Si vede che il professor Asuma mi ha proprio graziato!Mia madre impazzirebbe di gioia se facessi l’università!Magari domani vengo con voi e mi informo su qualche corso,”
“Oh, già che ci siamo,perché non venite tutti a pranzo a casa mia?Così mi date una mano con i preparativi della cena”
“Che devi fare?”
“Le solite cose Naruto, spesa,preparare le stanze ecc. ”
“Mi dispiace ma io non posso ” Si scusò Ino “Dovrei aiutare mio padre con le composizioni floreali che la professoressa Kurenhai ci ha ordinato per il suo matrimonio.”
“No problem”la rassicurarono i ragazzi ci pensiamo Io ,Kiba ed Hinata a gestire la situazione
“Ehm, veramente … anche io dovrei rientrare a casa … mio padre potrebbe irritarsi se non passo con la famiglia il giorno del diploma. E’ già molto che mi conceda di venire questa sera a casa di Sakura …”
“Allora sembra che saremo solo in tre”Decretò Kiba “Non ti dispiace vero Sakura?”
“Macché. Voi ragazze andate pure tranquille. Ci penso io a far sgobbare questi due!”
Ino percorse correndo la strada che la riconduceva a casa sua. La prospettiva di comunicare a suo padre il voto di maturità le risollevava decisamente l’umore. Era ancora triste per l’inspiegabile comportamento di Shikamaru e le dispiaceva non poter passare da Choji a raccontargli tutto, ma il lavoro del suo amico aveva la priorità. Chissà, se non fosse stato troppo stanco, forse sarebbe riuscita a portarlo da Sakura con lei. Sarebbe stata una magnifica occasione per presentargli i suoi compagni di classe, ma ne dubitava; Choji era un tipo troppo introverso per presentarsi ad una festa. Inoltre dopo una giornata di lavoro con quel caldo sicuramente non avrebbe avuto la fora di reggersi in piedi.
Suo padre era nel retro del negozio, intento a sistemare dei centrotavola di orchidee perlacee, e non si accorse dell’arrivo della figlia.
Come c’era da aspettarsi la notizia del voto lo rese orgoglioso “Sei andata decisamente meglio di me e tua madre messi insieme!” Decretò  concedendole l’intera giornata per riposarsi e pensare a sé.
 “Sai” disse mentre sorseggiavano un thè freddo sul loro ampio balcone
“Ho parlato con Yoshino poco fa, era venuta a comperare dei fiori”Ino si raddrizzò sulla sdraio per ascoltarlo meglio; era raro che suo padre ,amico di infanzia dei genitori di Shikamaru, le parlasse dei Nara. “E’ abbattuta a causa della partenza di suo figlio” proseguì “il che è comprensibile, Shikamaru è figlio unico, la sua assenza si farà sentire. Tuttavia secondo la madre è diventato molto scostante. Anche con te si è comportato così?” La ragazza arrossì leggermente, Inoichi accennava ancor più raramente al suo rapporto con Shikamaru. Entrambe le famiglie si erano sorprese quando avevano saputo del rapporto che avevano i ragazzi. Pur essendo cresciuti insieme i due ragazzi avevano dei caratteri talmente diversi che non si era mai pensato che sarebbero andati al di là di un affetto amichevole e fraterno. Il signor Yamanaka temeva che con il suo pragmatismo e i modi a volte bruschi il giovane Nara avrebbe finito per urtare, forse involontariamente, la grande emotività di sua figlia.
“Beh”iniziò Ino cercando di non far percepire al padre la sua tensione “Distaccato direi che lo è sempre. Ha molta voglia di partire, ma come biasimarlo?Suna è una città molto bella e lui ci andrà per studiare una materia che gli interessa, è naturale che non veda l’ora di lasciare Konhoa!” Inoichi annuì
“Sarà come dici tu, in fondo lo conosci meglio di me”Disse avviandosi verso il divano.
“Vi vedrete da Sakura stasera?”Chiese Cercando il telecomando tra i cuscini del sofà
“Certo” Mentì la giovane senza sapere bene il perché. Forse non voleva dargli preoccupazioni.
“O forse non vuoi darti preoccupazioni” le disse una scomoda vocina all’interno della sua coscienza. Ino scosse la testa seccata dai suoi pensieri, aveva cose più importanti a cui pensare: l’università che era diventata una possibilità concreta, la cena Sakura e i preparativi da fare,chiamare Choji …  Il malumore di Shikamaru era una costante nella sua vita;troppe volte aveva passato notti insonni a preoccuparsi per un suo gesto e poi regolarmente saltava fuori che non era niente. Questa volta non ci sarebbe cascata. Che il signorino Nara si sbollisse da solo, lei aveva da fare!
Un pregio di Ino era sicuramente l’essere ordinata, il suo letto era stato rifatto mentre lei era via, forse da Yoshino che ogni tanto li aiutava nei mestieri di casa, ma il resto delle sue cose era esattamente come lo aveva lasciato. Uno dei  suoi mobili preferiti era il grande armadio cinese di legno chiaro con i pannelli decorati a motivi floreali. Era stato un regalo dei genitori di sua madre per la sua nascita, ed era di una capienza straordinaria. Con pazienza la ragazza cominciò ad estrarre i suoi capi migliori e ad adagiarli sulla scrivania per poterli osservare meglio. Voleva qualcosa di differente dal solito viola o dall’azzurro. Sakura aveva detto che avrebbe invitato alla festa anche la cugina di Naruto,Karin, che era venuta in vacanza da Ame e che forse il loro compagno di classe avrebbe portato un suo compagno delle medie che non vedeva da tempo: Sasuke. La sua amica, che lo aveva già conosciuto, glielo aveva descritto come un tipo dalla bellezza stupefacente. Sakura non era solita esagerare con i complimenti e , benché si poteva intuire la cotta stratosferica che la rosa aveva per lui, Ino era sinceramente curiosa di vederlo. Inoltre sembrava che quel Sasuke avesse un fratello quindi forse quella sera si sarebbe potuta divertire. E poi, non sarebbe stato male per il Shikamaru se gli fosse arrivata qualche voce, nessuno è mai morto per un po’ di gelosia …
Alla fine la ragazza decise per un vestito verde smeraldo senza spalline dal corpetto aderente e leggermente ricamato e dalla morbida gonna in tulle che seguiva gentilmente il contorno dei fianchi mettendoli in risalto. Sulle spalle nude avrebbe adagiato un scialle impalpabile, non pensava che ne avrebbe avuto realmente bisogno dato il clima, ma un tocco di eleganza non guastava. Pazienza se tutti gli altri si sarebbero vestiti sportivamente, a lei piaceva mettersi in ghingheri. Si sarebbe risparmiata volentieri la seccatura dei tacchi alti, pensò mentre si concedeva una lunga doccia. Tuttavia quello non era esattamente il genere di vestito che stesse bene con le ballerine o le scarpe da ginnastica.
“Sai che ti dico?” pensò mentre applicava un sottile velo di ombretto nero sulle sue palpebre “ Me ne frego!Tanto alla cena c’è tutta gente che conosco e poi ci vado per divertirmi, ballare e zompare fino allo stremo delle forze. Non per stare a fare da tappezzeria con i piedi dilaniati dal tacco 12!”la gonna era un filo troppo corta, constatò osservandosi allo specchio. Aveva comprato l’abito di inverno e ,abituata a metterlo con i collant, non se nera mai accorta.
“Rimediamo subito” Bofonchiò alla ricerca di un leggins o di una calza da tagliare all’altezza del ginocchio. Alla fine si trovò a calzare un paio di esili scarpine da ginnastica anch’esse verdi. Non era esattamente elegante e poteva scordarsi lo stile vecchi Hollywood, ma almeno era comoda. Avrebbe costretto Naruto e Kiba a ballare le mazurche sogghignò mentre smetteva di truccarsi (tanto con quel caldo sarebbe colato tutto) e raccoglieva i suoi setosi capelli in un alto chignon.
Nel momento esatto in cui terminò i preparativi il suo telefono squillò e il numero di Choji apparve sul display.
“Cho!” Strepitò semi istericamente a modi saluto . Per qualche bizzarra ragione gli aveva rifilato il soprannome che suo padre aveva dato a Choza, ma il ragazzo non sembrava prendersela troppo.
“Come stai Ino Chan?” Chiese lui gentilmente
“Benissimo, non ci crederai ma ho preso 86 come voto!Ma ci pensi?Io che sono sempre stata una somara!E a tu come stai? Come’ stata la giornata di lavoro”
“Direi … intensa. Ho posato adesso i mestoli e tra un paio di minuti mi toccherà sparecchiare tutti i tavoli e controllare che i camerieri li riapparecchino correttamente per la cena. Ah, dovrò anche supervisionare la pulizia della sala e delle cucine. A parte questo, mi sono divertito. Complimenti per il voto comunque. Io non dubitavo che saresti andata bene però; e Shikamaru quanto a preso?”
“Non lo hai sentito?”Domandò Ino sorpresa. Con lei Shikamaru era sempre scostante, ma con Choji non si era mai comportato così.
“Ho provato a chiamarlo poco fa ma non risponde, si starà riposando”rispose l’amico placidamente.
“Ha preso 100. Cho ma tu lo sapevi che Shika parte domai?”
La pausa che seguì la sua domanda le confermò che neanche lui ne aveva saputo nulla.
“Non lo sapevo” affermò infatti Choji “Suppongo sia naturale, vorrà conoscere meglio i Sabaku immagino”
“Quindi lo sapevi che andava a stare da qualcuno”Esclamò Ino leggermente alterata.
“Si, pensavo te ne avesse parlato”
“E chi sarebbero questi Sabaku?”
“Nessuno di importante, solo la famiglia del Kazekage di Suna” Commentò ironicamente il ragazzo “Tra l’altro la figlia del Kazekage ,Temari o Tamari qualcosa così, finisce spesso sui rotocalchi per la sua classe ed eleganza. Dovresti saperlo, queste cose piacciono alle donne,no?”
“Che leggi le riviste di gossip?”Lo canzonò Ino di umore improvvisamente tetro. Ci mancava solo che il suo ragazzo andasse a stare a casa di una che finiva sulle pagine di alta moda. Doveva passare in edicola mentre andava da Sakura.
“Mia zia li legge”Celiò Choji senza scomporsi.
“Cambiando discorso, ti va di venire con me ad una festa questa sera?”
“Ino”rantolò lui “ti ho appena detto che ho lavorato come un cane tutto oggi. L’unica cosa che voglio è farmi una doccia e filare a letto. Probabilmente non mangerò nemmeno, il che te la dovrebbe dire lunga …”
“Daaii” Lo pregò la ragazza “ Ti divertirai, ti presento tutti i miei amici! Magari ti troviamo anche una ragazza …”
“Ino ti prego …”Supplicò Choji,ma tanto la giovane Yamanaka sapeva già di aver vinto.
“A che ora e dove mi devo far trovare?” Chiese lui
“Alle sette davanti casa tua,poi andiamo insieme da Sakura”
“Sette e mezza minimo,o vengo dalla tua amica vestito da cuoco!”
“Magnifico!”
“E per l’amor di iddio non tirare fuori la storia della ragazza”
“Ma così mi toglierai il divertimento!Non puoi continuare ad amare la ragazza del chiosco di Ramen, sei senza speranza!”
“Ciao Ino,senza scherzi, devo andare che è finito il mio turno di pausa”
“Ricordati che alle sette passo da te”
“Naturalmente”
Ino ridacchiò posando il cellulare. Parlare con Choji la metteva sempre di buon umore, forse perché era sempre educato e non perdeva mai la pazienza. Con lui poteva semplicemente essere se stessa, anche con i suoi difetti, senza paura di dire la cosa sbagliata. In realtà non avrebbe mai potuto pensare di ferire volontariamente Choji Akimichi, uno dei ragazzi più gentili che avesse mai conosciuto.
“Comunque Shikamaru sta passando il limite!”Pensò scocciata. Un conto era non dirle nulla sui suoi progetti, non sarebbe stato la prima volta ci era abituata, ma tenere all’oscuro Choji … si capiva che i loro amico ci era rimasto male.
 “Ma dove li avrà conosciuti questi Sabaku?”Non certo tramite quello svogliato di suo padre Shikaku, a malapena in grado di tenersi il lavoro …
Mentre si dirigeva a casa di Choji provò a cercare qualche edicola che fosse ancora aperta. Un’impresa che si rivelò impossibile in pieno periodo di ferie. Il sole cominciava a calare tingendo il cielo di un colore aranciato. Le chiome degli alberi sembravano avvolte da un’aureola di fuoco e le piccole pozzanghere lasciate dalle battaglie di spruzzi ingaggiate dai bambini, scintillavano come gioielli.
Gli Akimichi vivevano in un’abitazione tradizionale di due piani, dalle pareti di legno e costeggiata da un curato giardino giapponese. Dentro era talmente piccola che Ino non poteva evitare di domandarsi come due uomini della stazza del signor Choza e del suo amico ci potessero vivere.
“Ino!”Le testa di Choji fece capolino dalla finestra del secondo piano.
“Vuoi entrare o scendo io?”
“Scendi, ti aspetto qui”
Il ragazzo scese in poco tempo. Indossava un semplice paio di jeans scuri ed una maglietta neri, i suoi capelli ribelli erano, come di consueto, sparati in tutte le direzioni. Torreggiava sopra Ino dal suo metro e novanta di altezza.
“Ciao”la salutò allegramente stringendo un voluminoso pacco tra le mani.
“Potevi entrare a bere qualcosa, con questo caldo si rischia di svenire”
“Comunque meglio per me che tu non l’abbia fatto, casa è ridotta un macello e ne io ne papà abbiamo voglia di pulire!”
“Uomini!”Rise Ino.
“Che eleganza!”si complimento l’Akimichi osservandola meglio “A sapere che saresti stata così bella mi sarei vestito meglio!”
“Si vede che non te ne intendi di vestiti!Fossi in te non mi preoccuperei, sei vestito benissimo”
“Il nero sfina sempre”sorrise Choji, il quale, come tutta la sua famiglia, era piuttosto sovrappeso.
“Che cos’è quel pacco?”Domandò curiosa.
“Qualcosa da mangiare, per i tuoi amici, mi sembrava brutto presentarmi a mani vuote”
“Gentile da parte tua!”
“Adeguato vorrai dire, sei sicura che non sia un problema se vengo anche io?”
“Speri che dica di si così te ne puoi tornare a dormire, o dici sul serio?”
“Tutte e due le cose rise Choji”
Le luci dell’appartamento di Sakura non erano ancora accese, segno che la festa non era ancora cominciata.
“Mi sa che siamo un po’ in anticipo”
“Ino!”
I due ragazzi si voltarono per vedere Hinata , che veniva loro incontro accompagnata da un alto giovane dai capelli castani. La ragazza era vestita un modo sportivo ma raffinato: indossava un paio di bermuda candide e un top colorato, ai polsi scintillavano una miriade di braccialetti indiani. Ino fu contenta di notare che anche lei indossava delle scarpe da ginnastica.
“Hinata!Ti presento Choji, pensavamo di essere arrivati in anticipo!”
“Piacere di conoscerti, Ino ci parla sempre di te. Io sono venuta con mio cugino Neji”
“Lieto di conoscervi”Disse il ragazzo, leggermente formale”In effetti siamo un po’ in anticipo, forse sarebbe più opportuno aspettare qui sotto”
“Ehiii!!!”L’urlo di Naruto fece scattare le loro teste verso l’alto “Vi abbiamo sentiti parlare, salite, salite, siete i primi ad arrivare”
“Salve gente!” Sorrise appoggiato allo stipite della porta,indossava ancora gli stessi vestiti della mattina, quindi non era passato a casa a cambiarsi.
“Signore siete stupende” Disse galantemente.
“Dov’è Sakura?” Chiese Ino mentre i ragazzi si presentavano tra loro.
“In bagno” Spiegò Kiba “ Mannaggia a lei, mi ha fatto lavorare come uno chiavo;sono sudato come un porcello!”
Effettivamente i ragazzi si erano dati da fare. Il salotto dell’appartamento era stato praticamente svuotato, il tavolo era stato portato nel terrazzo ed alcuni morbidi cuscini erano stati sparsi sulla fresca monocottura. Sullo stereo campeggiava una selezione di cd e su una sedia addossata alla parete erano stati ripiegati futon e lenzuola per chi si fosse fermato a dormire.
“Quanti siamo?”Domandò Choji curioso, mentre consegnava il pacco a Kiba che si sperticava in ringraziamenti …
“Dunque i qui presenti,un paio di miei amici,mia cugina che tra poco vado a prendere,la vicina di casa di Sakura , che si sta cambiando a casa sua e quel matto di Sai della sezione C, reclutato da Kiba al supermercato”
“Poca gente insomma”ironizzò Neji che girovagava incuriosito.
“Ragazzi!Eccomi, scusate se vi ho fatto aspettare!”
Sakura emerse dalla sua stanza ancora scalza,indossava un leggero vestitino a maniche corte rosso e gli orecchini a cerchio neri che Ino le aveva regalato per Natale.
“Choji immagino” Disse allegramente “Finalmente, non vedevo l’ora di conoscerti. Ciao Neji, mi fa piacere che tu sia venuto!” La conversazione fu interrotta dallo squillare del campanello.
“Sai o Tenten “ Esclamò Kiba che era andato a rispondere.
“Saku mi presti una camicia di tuo padre?Io così non posso proprio andare …”
“Si, la trovi in camera dei miei, nell’anta destra dell’armadio. Naruto tu vai a prendere i tuoi amici e tua cugina?”
“Si, mi sa che è ora!Torno tra poco eh, non cominciate a mangiare senza di noi” Ordinò perentorio il ragazzo aggrottando buffamente le sopracciglia e dirigendosi verso la porta di casa.
“Ciao Tenten, bene arrivato Sai”
La vicina di casa di Sakura sembrava davvero simpatica,constatò Ino. Inoltre non aveva mai visto nessuno che avesse il coraggio di riproporre un abbaiamento così tradizionale ed una pettinatura tanto insolita. Avrebbe avuto dei magnifici capelli color castagna se non li avesse raccolti in due improbabili crocchie ai lati delle tempie. Il top color rosa caramella risaltava sui pantaloni della tuta color verde bottiglia. Ciò che maggiormente colpì la Yamanaka fu, però, lo sguardo limpido e aperto di Tenten. Si capiva che era una ragazza leale e sincera, proprio la persona che avrebbe desiderato avere come amica. Quel Sai, invece, era di una bellezza inquietante;sembrava una bambola di porcellana. I suoi lineamenti apparivano quasi cesellati nella pelle diafana,ma i suoi occhi erano come privi di vita. Impedire ai ragazzi di spazzolare le leccornie portate da Choji prima del tempo fu un’impresa ardua. Per distrarli dal cibo le ragazze li spedirono comprare qualche candela aromatica in più, tanto per tenere definitivamente lontane le zanzare;che in quell’estate imperversavano a fiotti.
“Shikamaru?” Chiese Sakura avvicinandosi all’amica, mentre Hinata e Tenten chiacchieravano.
“Non credo che verrà” Tra loro non c’era mai stato bisogno di molte parole, riuscivano a capirsi semplicemente con gli sguardi; e il volto di Ino esprimeva tanto smarrimento da far crescere in Sakura un moto di stizza nei confronti del Nara.
“Possiamo divertirci anche senza di lui!”sentenziò lapidaria,trattenendosi a fatica dal parlare male del ragazzo della sua amica davanti a lei.
“Il tuo amico Choji mi sembra simpatico”
“Oh,è fantastico!E’ un genio de fornelli, ed è anche il migliore amico di Shika”
“Non mi sembrano molto simili”
“No, infatti.  Ma Cho è talmente buono che potrebbe andare d’accordo con tutti!”
“Ah …”
A Sakura non era mai piaciuto Shikamaru. Non ci poteva fare niente, la sua era un’antipatia a pelle. Aveva provato ad accettarlo, ad uscire insieme a loro, ma non era mai riuscita a gradire il fatto che la sua migliore amica stesse con un tipo del genere. Non era gelosia, nel periodo in cui Ino si era fidanzata lei era impegnata con Kimimaro, un ragazzo di un anno più grande di lei che si era dovuto trasferire ad Oto a causa del lavoro del padre. La loro storia non era sopravvissuta alla lontananza, ma erano rimasti in buoni rapporti e, soprattutto, non era mai stata invidiosa della felicità sentimentale dell’amica. Rimaneva il fatto che non credeva che Shikamaru , con il suo carattere pragmatico e schietto, fosse il tipo di persona adatto a rendere felice una ragazza impulsiva ed emotiva come Ino. La cosa peggiore era che persino Inoichi aveva dovuto darle ragione, sebbene nessuno di loro due osasse emetter un fiato sulla faccenda nel timore di ferire Ino. Finchè il Nara rigava dritto andava tutto bene!
Il trillare del campanello riscosse Sakura dalle sue elucubrazioni.
“Saranno i ragazzi?”Chiese ad alta voce mentre andava ad aprire.
Le due comitive si erano incontrate proprio sotto la casa, ed erano saliti insieme per le scale.
Naruto era accompagnato da una vivace ragazza dagli ingestibili capelli rossi. L’aspetto di Karin Uzumaki si poteva descrivere con una parola sola: bizzarro. Le sue mani erano adornate da diversi anelli e i suoi vestiti non sarebbero sembrati fuori posto ad un concerto rock. A ruota lo seguivano due dei ragazzi più belli che Ino avesse mai visto.
“Porca miseria, allora Saku non scherzava quando diceva che gli Uchiha sono degli dei scesi in terra!” Entrambi alti ed atletici avevano serici capelli neri e uno sguardo penetrante. Sai a confronto sembrava una patetica parodia della bellezza.
“Signore vi presento mi cugina Karin, la figlia di mio zio Nagato, per intenderci. E questi due sono Itachi e Sasuke. Vengono da Oto, ma trascorreranno l’estate da noi.”
Mentre tutti si scambiavano i soliti convenevoli, la giovane Yamanaka non potè fare a meno di notare la faccia con cui Kiba guardava Karin.
“Che non hai mai visto una donna in vita tua?”Scherzò lei.
“Ehi vacci piano! E’ mia cugina!”Si intromise Naruto. Probabilmente temeva la rappresaglia di suo zio.
“Ci mettiamo a tavola?”Domandò l’Inuzuka dando prova, per una volta, di notevole spirito diplomatico
La cena fu ottima, gli spuntini preparati da Choji erano squisiti e si accompagnavano benissimo con i piatti preparati da Sakura. Quest’ultima, seduta accanto a Sasuke ,lo osservava mangiare assorta in una silenziosa venerazione. Era chiaro che quella che nutriva nei confronti del giovane Uchiha era più di una semplice infatuazione. A pochi posti di distanza da loro, Itachi, che sembrava conoscere Sai, ridacchiava di sottecchi facendo finta di non essersi accorto di nulla.
“Ma Shika e Shino ci hanno dato buca?” Chiese Kiba deluso
“Che palle però, passino i test ma almeno alla cena del diploma potevano venire.”Rincarò la dose Naruto.
“In effetti non è che se non studiano un giorno muore qualcuno”
“Ino ma ci hai almeno provato a convincerlo a venire?”Domandò il ragazzo.
“No, quando si mette in testa una cosa non c’è verso di smuoverlo”sospirò la giovane rassegnata. Non contraddire Shikamaru era una lezione che aveva imparato da tempo.
“Chi sarebbe questo Shika?”Domandò Sai. Sebbene non dicesse mai nulla di inopportuno la sua voce suonava sempre stranamente fuori luogo.
“Il mio ragazzo”lo informò Ino a disagio. Quel tipo lì l’aveva osservata biecamente per tutta la sera, e non le piaceva essere guardata in quel modo.
“Peccato” Si limitò a dire lui fissandola a lungo negli occhi.
“Merda, ci mancava solo questa adesso.” Pensò lei cercando con gli occhi Choji, seduto a capotavola. Il suo amico non si era perso una sola sillaba della loro conversazione e guardava Sai leggermente incazzato. Con le labbra le sillabò una sola parola
“Cazzone.”
Sforzandosi di non scoppiare a ridere Ino si costrinse a voltarsi verso Hinata, che presa dalla sua leggendaria timidezza non aveva ancora detto una parola.
La serata passò senza ulteriori “incidenti” e la Yamanaka si divertì talmente tanto da dimenticarsi persino di controllare il cellulare. Senza dubbio il sakè offerto dalla famiglia di Naruto contribuì molto al buon umore generale, tanto che persino il glaciale cugino di Hinata le permise di berne qualche sorso. Seduta su una sedia in terrazza Ino osservava felice i suoi amici divertirsi. Kiba e Karin ballavano scatenati. Neji chiacchierava animatamente con Tenten, dimenticandosi per una volta la rigida etichetta degli Hyuga. Sasuke chiacchierava con Naruto ed Hitachi, mentre Sakura ed Hinata li osservavano in silenzio. Choji,seduto sul divano, si rilassava in silenzio.
Le feste di Sakura riuscivano sempre benissimo. Il giusto mix di persona, una bella atmosfera … mancava solo Shikamaru. O meglio, mancava solo a lei, gli altri non sembravano fare molto caso alla sua assenza.
“ E così sei fidanzata”
Sai apparve dietro di lei. Ma quel tizio si materializzava o cosa?Spuntava fuori all’improvviso, era inquietante!
“Si.”confermò la ragazza cercando di troncare la conversazione. Ricevere avances da quello era l’ultima cosa che voleva.
“Posso dirti che mi dispiace molto?”Sussurrò lui avvicinandosi fino a sfiorarle il collo con le labbra. Stranamente non era freddo come un pezzo di ghiaccio, pensò Ino, mentre ispirava il suo profumo. Buono a dire il vero. Adesso cos’era quel brivido traditore?
“Davvero?”Chiese mentre cercava di rimanere lucida
“Si, ma come si dice, nulla dura per sempre,no?”Continuò lui, lasciandole una scia di baci fino alla clavicola.
Nonostante ripetuti brividi freddi le stessero scorrendo lungo la schiena ,Ino si costrinse ad allontanarsi bruscamente. Due minuti prima le faceva schifo e adesso quasi si dimenticava dell’esistenza del suo ragazzo?!Aveva decisamente bevuto troppo!
“Ma noi si!”sbottò, ignorando il desiderio crescente di essere baciata da Sai.
“Doccia fredda. Ecco cosa ti serve” Riflettè andandosi a sedere vicino a Choji. La vicinanza del suo amico riusciva sempre a calmarla!il giovane Akimichi aveva chiuso gli occhi e si stava appisolando, provato dalle fatiche della giornata. Le aveva davvero fatto un favore ad accompagnarla quella sera, se fosse stata da sola con quel Sai chissà che cavolata avrebbe fatto!
“Cho” lo chiamò sottovoce
“Uh?”
“Vorrei tornare a casa,mi riaccompagni?”
“Adesso?Ma non è nemmeno mezzanotte, conoscendoti mi ero preparato a rimanere minimo fino a l’una”Sbadigliò il ragazzo.
“Ho mal di testa e vorrei andare a stendermi un po’”mentì stropicciando nervosamente la sua gonna. Il gesto non sfuggì a Choji, che la guardò intensamente.
“Mi sono perso qualcosa?”Chiese spostando lo sguardo verso Sai, che continuava a fissarli con un sorrisetto sornione sulle labbra.
“Se quello non la smette di guardarti così gli spacco la faccia”Annunciò minaccioso.
“Cho!”
“Figurati, nessun disturbo. Anzi guarda, gliela fracasso due volte; una anche per Shika!”
“Non è successo nulla, davvero. Sono solo stanca e volevo provare a chiamare Shikamaru prima di andare a letto.”
Choji accettò la risposta dell’amica.
“Ino in settimana pensavamo di andarcene al mare”disse Naruto sulla porta di casa mentre si salutavano tutti “Quando decidiamo te lo faccio sapere?”
“Magari!”adorava il mare.
“Vieni anche tu Choji?” Propose l’Uzumaki.
“Se non avrò da lavorare volentieri.”
“Lavori?”
“Nel ristorante di mio padre”
“Ah, ecco perché quel cibo che hai portato era così buono. Sei un cuoco!” Saltò su Naruto entusiasta.
“Allora a volte potremo venire a mangiare da te”Sorrise Hinata
“Vi aspetterò con piacere”
Fuori la temperatura era scesa di qualche grado e le stelle splendevano luminose nel cielo di Konhoa. Le strade erano quasi deserte, la gente si trovava ancora all’interno dei freschi bar, probabilmente a guardare qualche gara sportiva. Un manipolo di operai si affaccendava presso la montagna dei Kage a sistemare gli addobbi per la sagra estiva.  I due ragazzi camminavano in silenzio vicini, il solo rumore era quello dei loro passi  e il frignire delle cicale.
“Simpatici i tuoi amici”Commentò Choji spezzando il silenzio
“Sono contenta che ti siano piaciuti”
“Tutti, tranne quel Sai”
“Non è un mio amico”ribatté tranquilla Ino.
Il tragitto da fare per arrivare da casa di Sakura a quella di Ino era molto breve, si poteva attraversare il parco e ridurre di molto il cammino da fare. Anche nel giardino comunale si stavano allestendo i tipici capannoni di legno, che avrebbero ospitato le varie bancarelle del mercatino. Dal numero di lanterne che stavano issando sugli alberi sembrava che si sarebbe trattato di una festa di particolare magnificenza. La Yamanaka adorava quel tipo di sagre, ogni anno cercava di convincere Shikamaru ad accompagnarla; ma senza ottenere alcun successo. Ci si recava comunque con Choji ,ed era solita comperare qualche regalo per “i suoi due uomini”, come li chiamava scherzando. Il pensiero che quell’estate Shikamaru non sarebbe stato con loro e non avrebbe aperto il suo dono con aria seccata la rattristò. Un attimo prima era allegra e dopo due secondi crollava, la partenza del suo ragazzo l’avrebbe forse fatta diventare bipolare?Tra la folla al lavoro riconobbe il signor Minato, il padre di Naruto, nonché presidente della compagnia elettrica di Konhoa, impegnato a discutere con l’Hokage. Si stava allestendo anche una pista da ballo ed uno spazio ristorante.
“Insomma, sembra che quest’anno saremo solo noi due alla sagra” disse Choji.
“Ci andiamo?Pensavo che una volta partito Shika non mi avresti più voluta accompagnare”
“Perché no?Guarda che mi diverto” Quel ragazzo andava decisamente santificato, pensò Ino. Arrivava persino a mentire spudoratamente pur di non lasciarla sola a macerarsi nella sua tristezza. Girare per tutta la fiera, carico dei suoi acquisti, non era esattamente uno svago.
“Quest’anno mio padre si è aggiudicato la preparazione del catering da servire”la informò.
“Wow”
“Un sacco di lavoro in più casomai. Per questo credo che non potrò venire al mare con voi, mi dispiace”
“Anche a me” disse la ragazza delusa. Ci teneva davvero a far integrare Choji nel suo gruppo di amici.
“Ci saranno altre occasioni”
Erano ormai arrivati sotto casa di Ino. La finestra della cucina era ancora aperta segno, che Inoichi doveva essere ancora sveglio.
“Grazie per avermi riaccompagnata, e per essere venuto da Sakura anche se eri stanco”
“Di nulla. Dato che casco dal sonno quando chiami Shika lo saluti anche per me?Io credo che andrò direttamente a dormire!Buona notte”la salutò abbracciandola. Da quando si era fidanzata con Shikamaru il loro amico non si era mai nemmeno permesso di baciarla sulle guance.
“Anche a te”Ino rimase a fissare la sua sagoma massiccia che si allontanava, finchè non fu inghiottita dalle ombre della notte. Era fortunata ad averlo come amico, pensò mentre saliva le scale. Dal pianerottolo si poteva udire la voce di suo padre,mista con altre due che le sembravano familiari,incitare la squadra calcistica del Konhoa. Ah, già quel giorno la foglia giocava contro la cascata, in effetti era l’evento del mese. Se battevano quel team sarebbero andati in finale contro la nebbia per il titolo di campioni. Per un patito come Inoichi doveva trattarsi di una questione di vita o di morte.
“Ciao!”salutò entrando. Il signor Yamanaka aveva l’abitudine di accendere sempre più luci di quante non ne servissero veramente.
“Ciao Ino!”
Accanto a suo padre Shikaku Nara era spaparanzato sul divano ,con un boccale di birra ben ghiacciata.
“Yoshino ci ha esiliati”esclamò allegramente a modi saluto.
“Sei tornata.” Il cure di Ino perse un battito al sentire la voce di Shikamaru. Il suo ragazzo era appoggiato allo  stipite della porta della cucina. Lo sguardo era teso in una smorfia irritata. La ragazza si sarebbe voluta sotterrare, era andata da Sakura senza minimamente pensare che Shikamaru sarebbe potuto passare da lei per la partita.
“Ciao” lo salutò abbassando lo sguardo. In realtà non aveva niente di cui vergognarsi, il suo ragazzo le aveva detto che non sarebbe andato alla festa per riposarsi, mentre lei era solo andata a cena con i loro compagni di classe. Accompagnata da loro migliore amico per giunta. Non aveva fatto nulla di male, tentò di tranquillizzarsi.
” Nulla a parte rischiare di cedere a Sai?”Chiese la scomoda voce della sua coscienza.
“Che hai?Sei pallida.”Sbuffò Shikamaru
“Solo stanchezza. Andiamo in camera mia , ti va?”
Il ragazzo la seguì chiudendo la porta alle loro spalle per poter parlare senza essere sentiti.
“Non fate cazzate!”le risate dei loro alticci padri li raggiunsero, attutite dalle pareti.
“Quanto hanno bevuto?”Chiese Ino.
“Questo sarebbe il terzo boccale. Comunque non mi va che tu vada alle feste senza di me” buttò lì
“Ma che dici?Era solo una cena da Sakura, se tu fossi stato attento a quello che dicevamo in classe sapresti che la stiamo programmando da mesi.”Si scaldò la ragazza.
“E poi ci sono andata con Choji”aggiunse per rassicurarlo.
“Non me lo aveva detto. Bell’amico, non ci si può fidare nemmeno di lui.”
“Gliel’ho chiesto proprio all’ultimo; praticamente sono andata a prenderlo sotto al ristorante. Si può sapere qual è il tuo problema?”
“Nessuno. E’ solo che adesso che non ci sarò tu magari chissà chi conoscerai a queste feste …”
Era geloso?Ino lo osservò incredula. Il grande Shikamaru Nara, la miglior mente del liceo, uno dei ragazzi più desiderati, si faceva prendere dai problemi dei comini mortali?Improvvisamente tutta l’arrabbiatura nei suoi confronti accumulata durante la giornata si dissolse come neve al sole.
“Sei geloso”affermò sorridendo.
“No.”La smentì lui.
“Ma vieni qui”Esclamò lei abbracciandolo (ignorando le proteste di Shikamaru).
“Dovrei essere io ad ingelosirmi, chissà quante donne conoscerai a Suna … “ Gli sussurrò mentre si stendevano abbracciati sul letto.
“Per carità! Seccature gratuite, già mi basti tu”dichiarò Shikamaru giocherellando con alcune ciocche dei suoi capelli.
“Scommetto che eri l’unica ad essere vestita così!”La prese in giro.
“Ahah si, ma ormai nessuno ci fa più caso. Avresti dovuto vedere la cugina di Naruto però, era parecchio originale pure lei.”
“Immagino. E’ parente di Uzumaki quindi credo che la normalità sia distante da lei!”
Ino ridacchiò.
“A che ora parti domani?”
“Presto, intorno alle sette.”
“Ti vengo a salutare?”
“Uhm, no, non ti preoccupare. Non vengono neanche i miei.
“Perché non hai detto a Cho della tua partenza?”
“Ci sarebbe rimasto male,sai la seccatura … “
“Scemo”sbadigliò Ino” Ci è rimasto male lo stesso perché non gliene hai parlato.”
“Lo chiamerò domani mattina allora. Dormi seccatura.” Sussurrò Shikamaru stringendola più forte.
Fuori dalla stanza i loro genitori ( e tutto il villaggio) continuavano ad inveire contro le televisioni. Il Konhoa doveva essere in svantaggio, ma alla ragazza non importava. Si sentiva felice, aveva tutto quello che avrebbe potuto desiderare.
“Ricordati di questi momenti Ino”si disse mentre cedeva al sonno “perché in questo momento la tua vita è perfetta”
“Mi mancherai Seccatura” il sussurro di Shikamaru fu l’ultima cosa che sentì prima di addormentarsi.

* Angolo writer:
Salve a tutti coloro che hanno letto la storia!Vi ringrazio molto per averlo fatto; questa è la prima fanfiction sull'universo di Naruto che scrivo. Ovviamente mi farebbe molto piacere se qualcuno recensisse ed esprimesse il suo parere. Ogni tipo di critica (purchè costruttiva) è ben accetto! Sono apprezzati anche suggerimenti sull'aspetto "Grafico del capitolo" vi sembra troppo piccolo il font?Poco leggibile? Preferireste una suddivisione in sequenze più netta?
Grazie di nuovo a tutti! 
                                             Strawberry fields
  
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