21 dicembre 2025
Dopo una giornata
stancante a lavoro ero finalmente rientrata nella mia dolce casa dove avrei
potuto rilassarmi con un bel bagno caldo per poi riposarmi sul divano davanti a
un bel camino acceso. Con tutto questo freddo, avevo le dita ghiacciate non me
le sentivo quasi, il naso e le guance erano rosse che sembravo quasi un
pagliaccio.
Tolsi il soprabito, il cappello e la sciarpa e neanche il tempo di tirare un
sospiro che sento due furie buttarsi sopra di me e abbracciarmi. E addio dolce
relax!
“Ciao mamma!” esclamò mia figlia Hope tutta sorridente mentre il suo fratellino
allungava le braccia per farsi prendere da me.
Sorrisi e presi il mio piccolo Edward in braccio dandogli un bacio sulla
guancia paffutella mentre scompigliavo i capelli biondi e ricci di mia figlia
“Ciao cuccioli, dov’è vostro padre?” domandai andando in soggiorno e sedendomi
sul divano con Ed tra le gambe che si accoccolava al mio petto “Sto dormendo”
sospirò Hope sedendosi affianco a me e appoggiando la testa sulle mia spalla
“E’ successo qualcosa?” domandai preoccupata vedendo la sua espressione triste
e anche leggermente annoiata…strano di solito mio marito passava tutto il tempo
a giocare con loro quando non era impegnato con il lavoro oppure Hope trovava
sempre dei strani giochi da fare con suo fratello “No mamma solo che volevo
chiedere una cosa a papà ma lui si addormentato” rispose sbuffando, sorrisi e
le diedi un bacio sulle fronte “Cosa volevi chiedergli?” domandai leggermente
curiosa, mia figlia aveva sette anni ed era arrivata all’età dei perché a volte
formulava delle domande anche imbarazzanti “In televisione ho sentito che il 21
dicembre 2012 doveva venire la fine del mondo, ma non è venuta però sono
curiosa di sapere cosa è successo” spiegò guardandomi dritta negli occhi, vidi
un leggero luccichio nei suoi occhi verdi come lo smeraldo e di solito accadeva
solo quando era davvero interessata o quando si intestardiva per ottenere
qualche cosa. Sospirai e annuii lentamente, ricordavo bene quel giorno di tredici
anni fa non avevo mai avuto così tanta paura come quel giorno perché credevo
che sarei morta davvero “Beh come vedi non siamo morti, ma quel giorno non
successe niente almeno per gli altri per me invece fu un giorno molto speciali”
raccontai sorridendo al solo pensiero, mentre guardavo il piccolo Edward
dormire tra le mie braccia, aveva solo due anni e di certo non si interessava
al mio racconto “Davvero perché?” domando eccitata con un sorriso a trenta due
denti “Perché quel giorno incontrai tuo padre per la prima volta”.
“Wau e come vi siete incontrati? Ti prego mamma dimmelo” sussurrò Hope
guardandomi con una faccia da cucciolo, questo trucchetto lo usava sempre con
suo padre che non resisteva mai e l’accontentava sempre “Certo amore” risposi
mentre la mia mente ritornava a quel 21 dicembre 2012.
21 dicembre 2012
Quella mattina mi
sveglia con una terribile ansia addosso, i Maya una razza molto primitiva e
antica avevano previsto che oggi saremo morti tutti che sarebbe venuta la fine
del mondo. Una parte di me non credeva a queste cose, anche perché gli
scienziati dicevano che non sarebbe arrivata la fine del mondo ma l’inizio di
una nuova era, mentre l’altra parte di me aveva una paura tremenda era convinta
che questa fosse davvero l’ultimo giorno della mia vita e che presto saremo
tutti morti. Non riuscivo a stare un attimo ferma, ero agitata e non spiccavo
una parola, non riuscivo neanche a mangiare così decisi di andarmi a fare una
passeggiate per le strade innevate di Londra almeno se sarei morta avrei visto
il cielo per l’ultima volta.
Avevano previsto persino l’orario alle 11:11 saremo morti. Mancano precisamente
dodici minuti per quell’orario e io continuavo a fissare l’orologio attendendo
pazientemente quell’orario per vedere se si sarebbe avverato o no tutto questo.
Era una cosa un po’ sciocca lo so, ma io avevo il terrore di morire perché
avevo solo diciotto anni e avevo ancora tante cose da fare nella vita: volevo
trovare un ragazzo che mi amasse per quella che ero, fare l’amore per la prima
volta, andare in America, laurearmi, trovare un lavoro, sposarmi e avere dei
figli e poi dovevo fare una cosa molto importante andare al concerto dei miei
idoli: i One Direction. Erano un gruppo famosissimo in tutto il mondo da due
anni grazie la loro partecipazione a X-Factor, erano cinque componenti ognuno
con i loro caratteri e con le caratteriste fisiche differenti con una passione
in comune: la musica e il canto.
Non potevo morire senza averli visti nemmeno una volta.
Tenevo lo sguardo fisso sul mio cellulare mentre camminavo sul marciapiede
senza neanche guardare dove mettevo i piedi, erano le 11:09 mancavo solo due
minuti e il cuore iniziava a battere velocissimo. Stavo anche tremando
leggermente.
Chiusi gli occhi per una manciata di secondi e li riaprii solamente quando
andai a sbattere contro qualcuno e mi ritrovai con il sedere per terra nella
neve “Oddio scusami non ti avevo visto!” esclamai imbarazzatissima alzandomi
subito da terra e aiutando il ragazzo a cui ero andata a finire addosso ad
alzarsi da terra “Tranquilla può capitare” sussultai quando sentii la sua voce,
l’avrei riconosciuta tra mille per tutte le volte che l’avevo ascoltata
attraverso le interviste e la canzoni. Era la voce che mi aveva colpito fin da
subito. Non poteva essere davvero lui, cioè era impossibile come potevo
incontrarlo proprio qui? Non doveva trovarsi con la sua famiglia a Holmes
Champel per godersi il Natale con loro?
Rimasi in silenzio con la bocca semiaperta e pensai di essere impazzita finché
non incrociai i suoi occhi: erano verdi e luminosi come sempre e dal vivo erano
ancora più belli. Sembravano due biglie di smeraldo. Il ragazzo di cui mi ero
innamorata attraverso delle canzoni era qui. Harry Edward Styles era davanti ai
miei occhi.
Senza pensarci due volte guardai l’orario sul telefono 11:11. Sorrisi
ritornando a guardare il mio idolo, direi proprio che questo orario non avrebbe
portato la fine del mondo ma solo una grande fortuna, ora potevo morire felice
cioè è un modo di dire ovviamente ora che avevo incontrato Harry non volevo
morire per nessun motivo!
“Tutto bene?” chiese leggermente preoccupato, annuii senza smettere un attimo
di sorridere
“Alla grande…scusa ancora ma stavo leggendo l’orario” risposi arrossendo sulle
gote
“Non importa scommetto che anche tu stavi attendendo le 11:11 per vedere se
morivamo davvero” disse scoppiando a ridere
“A essere sincera si” risposi imbarazzata, ora mi avrebbe preso per pazza!
“Come vedi solo le 11:12 e siamo ancora vivi” disse sorridendo e mostrando le
sue adorabili fossette. In realtà il mio cuore è appena morto a causa tua ma
evitai di dirlo ad alta voce
“Si me no male!” esclamai ridendo mentre rimettevo il cellulare in tasca
“Che ne dici di festeggiare con una bella cioccolata calda?” propose
scompigliandosi i suoi capelli ricci. Oddio mi aveva invitato a prendere
qualcosa da bere con lui? I Maya hanno accecato tra poco viene le fine del
mondo cioè mi sembra impossibile che Harry Styles mi chieda di bere con lui
della cioccolata calda!
“Ok accetto anche perché sto congelando” risposi mostrando le mia mani fredde
“Sarà meglio andare allora” disse iniziando a camminare verso un bar non molto
distante da noi, conoscevo quel posto ci andavo spesso dopo la scuola con i
miei amici a comprarci qualcosa da mangiare “Comunque io sono Harry Styles”
disse presentandosi anche se non c’è n’era bisogno
“Lo so…volevo dire io sono Carly Collins” risposi correggendomi subito, che
figura del cavolo!
“Sei una nostra fan?” domandò curioso
“Si sono una directioner” risposi sincera, meglio che sapesse che ero una sua
fan fin da subito
“Wau non l’avrei mai detto sei la prima che non si mette ad urlare o mi salta
addosso” rispose stupito
“In realtà ti sono salta addosso” risposi scoppiando a ridere e lui si unì a
me. Entrammo nel bar e ordinammo due cioccolate calde e ci accomodammo a dei
tavolini infondo a tutto in modo che nessuno lo riconoscesse.
“Posso farti una domanda?” domandai sorseggiando la mia cioccolata
“Spara” rispose bagnandosi le labbra, quanto era sexy! No, Carly riprenditi e non
fare la solita pervertita
“Cosa ci fai qui a Londra? Ho letto che saresti andato dalla tua famiglia”
dissi un po’ confusa ma allo stesso tempo curiosa
“Ah si beh in realtà sono qui a Londra perché non ho comprato neanche un regalo
a mia sorella e a mia madre e non ho proprio idea di cosa regalarle per Natate”
rispose imbarazzato, scoppiai a ridere e annuii “Cosa c’è da ridere?”
“Questo è un problema di tutti, anche io non ho idea di cosa regalare a mio
fratello e ai miei genitori!” esclamai ogni anno era sempre la stessa storia
avevamo tutto: vestiti, scarpe, videogiochi, telefonini di ultima generazione e
non sapevo mai cosa prendere e arrivavo sempre al giorno della Vigilia per
comprare gli ultimi regali “Allora che ne dici se dopo andiamo insieme a cercare
qualcosa per le nostre famiglia così ci aiutiamo a vicenda” mi stava davvero
proponendo di uscire insieme? Oddio non avrei mai previsto che la mia giornata
si sarebbe svolta in questo modo. Sembrava tutto un sogno, forse stavo ancora
dormendo nel mio letto…”Dici sul serio?” chiesi incredula, insomma non mi
conosceva neanche perché voleva andare in giro tra i negozi in mia compagnia
“Si, vorrei conoscerti meglio non so perché non prendermi per folle ma credo
che potremo diventare addirittura amici ho sempre desiderato di incontrare una
directioner che non mi salti addosso e che parli con me come se fossi una
persone normale”
“Ma tu sei una persone normale, solo che al contrario di altre persone tu,
Zayn, Liam, Niall e Louis riempite il nostro cuore di gioia con le vostre
canzoni. Ci fate piangere, ci fate ridere e noi vi amiamo perché siete delle
persone speciali che nonostante il successo continuano ad avere la testa sulle
spalle al contrario di arte persone” tutto quello che avevo appena detto era la
pura verità, con i loro testi riuscivano sempre a farmi piangere o a farmi
sorridere. Li amavo perché si comportavano come ragazzi normali vivendo la loro
vita di adolescenti.
“Wau beh grazie... lo sapevo che eri speciale, quindi che ne dici di andare?” domandò
sorridendo
“Okey accetto” risposi eccitata, dopo una breve guerra su chi doveva pagare che
vinse purtroppo lui uscimmo finalmente da quel bar
“Andiamo” mormorò prendendomi per mano, arrossi di botto mentre provavo dei
brividi per tutto il corpo. La fine del mondo non era arrivata, ma avevo appena
incontrato il mio idolo e ci avevo anche parlato, il mio sogno si era appena
esaudito e non riuscivo neanche a crederci che ora mi stava tenendo per mano e
cercavano insieme i regali per le nostre famiglie.
Questo giorno resterà per sempre impresso nella mia mente e nel mio cuore, non
potrò mai dimenticarlo.
21 dicembre 2025
“Quindi papà dove
comprare ancora il regalo per zia Gemma e nonna Anne” disse Hope incredula,
scoppiai a ridere svegliando anche il povero Edward che si stropicciò i suoi
occhi azzurri, possibile che mia figlia di tutto il racconto che le avevo
appena fatto sull’incontro con suo padre le è rimasto impresso solo la parte in
cui Harry deve comprare i regali di Natale alla sua famiglia?
“Si e alla fine l’abbiamo anche trovato” risposi scuotendo il capo continuando
a ridere tra me e me
“Me no male o zia Gemma si sarebbe molto arrabbiata con papà” disse Hope
ridendo “E alla fine mamma quando ti ha accompagnato dai nonni cosa ti ha detto
papà?” continuò curiosa
“Beh mi ha detto che era stato molto felice di uscire con me e che voleva
rivedermi. Ci sentimmo ogni giorno per telefono finché non arrivò la Vigilia di
Capodanno e si fece trovare sotto casa mia. Mi portò davanti al Big Ben dove a
mezzanotte fecero dei fuochi d’artificio bellissimi e lì sotto ci scambiammo il
nostro primo bacio” raccontai arrossendo a quel ricordo di come le nostre
labbra si siano incontrate per la prima volta “Lo sapevo che papà era proprio
principe azzurro perfetto” disse Hope tutta sognante
“Mama fame” disse Edward attirando la sua attenzione su di lui, sospirai e mi
alzai in piedi
“Cuccioli andiamo a svegliare prima papà così mangiamo tutti insieme?” proposi
sorridendo maleficamente
“Sii ma dobbiamo fare piano” sussurrò Hope dirigendosi in camera nostra, Ed
sorrise appoggiando la testa sulla mia spalla mentre insieme entravamo nella
stanza.
Inizia a contare con le dita fino a cinque dopodiché ci buttammo tutti sul
letto “Papà! Papà sveglia” urlò Hope iniziando a saltare addosso a lui
“Mmh scommetto che è stata un idea di vostra madre!” mugolò aprendo gli occhi e
prendendo i polsi di Hope facendola stendere sul letto e riempendola di
solletico sui fianchi
“Ehi lascia stare la mia bambina” urlai ridendo buttandomi addosso a lui e
avvicinando il suo viso al mio “Hai ragione sei tu che dovresti pagarmela”
sussurrò a pochi centimetri dalle mie labbra “Ma io sono un angioletto” sorrisi
falsamente baciandolo dolcemente sulle labbra
“Noo basta” disse Edward, che era molto geloso di me, cercando di spingermi
lontano dal padre
“Tranquillo amore, tu sei il principino della mamma” dissi riempendolo di baci
sulla faccia
“Papà e io?” chiese Hope con una faccia tutta triste
“Tu sei la principessa di papà” disse Harry prendendola in braccio
“Papà mamma mi ha raccontato del vostro primo incontro” annunciò Hope tutta
eccitata
“Davvero? Ti ha detto di come si è buttata addosso a me per ricevere le mie
attenzioni?” chiese ironico
“Ehi è stato un incidente, non è vero” borbottai facendo la finta offesa
“Sese secondo me avevi già programmato tutto” disse prendendomi in giro,
sbuffai e roteai gli occhi
“Ma poi dopo che vi siete baciati che è successo?” chiese Hope curiosa
“Ci siamo messi insieme e dopo tre anni ci siamo sposati e sei nata tu la
nostra piccola principessa mentre cinque anni dopo è nato il nostro principino”
questa volta toccò a Harry raccontare la fine della storia “Che storia
bellissima, me no male che non è venuta la fine del mondo!” esclamò Hope
“In realtà è venuta la fine del mondo” disse Harry, lo guardai confusa non
capendo il motivo delle sue parole
“Perchè?” chiese Hope
“Perché io e tua madre insieme siamo la fine del mondo. Riuscivamo a superare
ogni ostacolo e siamo riusciti a sposarci nonostante tutti i problemi e alla
fine abbiamo formato una bellissima famiglia. Nessuno può abbatterci e insieme
sconfiggiamo tutti!” mi commossi per le sue parole e mi sporsi verso di lui
baciandolo sulle labbra
“Ti amo Harold”
“Anche io Carly”.
Buon pomeriggio a tutte :DDD
Ed eccomi qui con un’altra one-shot su il nostro Harold XD
Mi è venuta questa idea stamattina all’improvviso e poiché non ero andata a
scuola (c’era corteo) mi sono messa subito a scrivere e mi è uscita questa
one-shot su 21 dicembre.
Per fortuna siamo ancora vivi, sinceramente avevo una paura tremenda infatti
ieri ho tormentato mia cugina per tutto il tempo aahhahah Rita se stai leggendo
ti prometto che per farmi perdonare ti faccio trovare Zayn sotto all’albero
ahahah (se…)
Anyway spero che vi piaccia questa OS e se vi va mi lasciate una recensione? :3
:3
Baci
Nessiecarlalp :D:D:D