Era
una notte senza luna e senza stelle, Eyrin correva veloce all’interno del bosco
che circondava il di lei giardino. Un lungo e nero
mantello le copriva la veste violacea inzuppata di sangue e la ferita al fianco
sinistro. Ad ogni passo essa bruciava sempre di più, ad ogni
passo le forze le venivano meno. La ferita al fianco non aveva smesso un
attimo di sanguinare e come avrebbe potuto pensò con amarezza la fanciulla. Ancora pochi passi e si lasciò cadere sfinita ai
piedi del consueto albero. Con le azzurre iridi venate di viola cerca
febbrilmente l’amato fra le ombre, ma egli non era li… non vi sarebbe stato nelle di lei ultime ore di vita. Un nodo di dolore le serrò
la gola impedendole di respirare e calde lacrima
iniziarono a solcarle le gote… sarebbe morta sola… senza potergli dire che lo
amava… senza baciare quelle dolci e appassionate labbra… senza che lui la
stringesse contro il suo petto… la consapevolezza di tutto ciò le dilaniò il
cuore.
“Eyrin?!” la voce di Aasimar le fece alzare di scatto la testa
provocandole un capogiro. La fanciulla non disse
nulla, lo vide percorrere a grandi falcate la distanza che li separava et
inginocchiarsi accanto a lei.
“Eyrin
cos’avete amor mio?” domandò dolce con una nota di apprensione
nella voce vedendo il volto bianco e stanco della fanciulla. Ella
non ebbe la forza di rispondergli nulla… solo un sorriso increspava le di lei
labbra. Lo sguardo di Aasimar venne attirato da una
chiazza più scura che si allargava nel mantello, lesto l’aprì di scatto e
quando i suoi occhi si posarono sulla ferita imprecò a denti stretti.
“Oh
per Themis! State tranquilla amor mio… ora ci penso io a voi…” ruggì al colmo
della preoccupazione cercando allo stesso tempo di essere
rassicurante e non spaventarla. Le per tutta risposta gli posò un dito sulle
labbra.
“È troppo tardi… la
ferita è maledetta e non si rimarginerà…” proferì con voce stanca tirandolo a
sedere accanto a lei e ponendo la testa sul di lui petto. Aasimar con un
braccio le cinse la vita, mentre con la dritta le sollevava il viso e le
baciava le labbra. Fu il bacio più dolce che Eyrin
ricevette in vita sua, quando le loro labbra si staccarono la fanciulla alzò
una mano ad accarezzargli una gota.
“Vi
amo Aasimar… e questo sarà per sempre…” sentendo le forze lasciarla. La mano
ricadde inerte sul di lei grembo, mentre ella esalava
l’ultimo respiro sprofondando nella tenebra accompagnata dal grido di
dolore e disperazione dell’amato. La fanciulla si svegliò di soprassalto mettendosi a sedere sul
letto. Il sudore le imperlava la fronte ed un brivido freddo le corse lungo la
schiena. Ci mise un po’ a mettere a fuoco la stanza
alla debole luce della luna e quando vi riuscì vide il dolce volto addormentato
dell’amato. Un sorriso le increspò le labbra al ricordo delle
ora di passione che avevano trascorso assieme prima di addormentarsi.
Sospirò dolcemente, mentre con cautela scendeva dal letto cercando di non
svegliarlo e si avvicinò alla finestra.
È
stato solo un sogno o forse una visione? Si chiese fra se, poi scostò la leggera
tenda di seta bianca ed iniziò a guardare le ombre della notte. Ad un tratto
una risata fredda e malvagia la fece sussultare, ed un
espressione di terrore le si dipinse sul volto, mentre chiudeva di
scatto le tende e si voltava a fissare l’amato addormentato. Con passo felpato
tornò verso il letto dove si distese rannicchiandosi vicino a lui per ricevere
un po’ del suo calore. Aasimar l’abbracciò nel sonno ed ella
stretta a lui si addormentò con un sospiro, rilegando così le ombre fuori da
quella stanza…
Volevo in oltre ringraziare tutte le persone che hanno recensito
le mie Fan precedenti! Grazie di tutto cuore!