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Autore: Stefania 1409    21/12/2012    1 recensioni
Il destino aveva riservato qualcosa di speciale per loro due. Lei lo conosceva,lui non ancora ma quando sarebbe giunto il momento avrebbe capito che lei era la donna della sua vita. Lei ha diciotto anni,dopo il diploma fuggì in Inghilterra. Lui,bellissimo,occhi verdi talvolta grigi,capelli bronzei,un sorriso stupendo, è un attore inglese. Lei lo ama da troppo tempo e non le importa se hanno dieci anni di differenza. Lui appena la vedrà capirà chi amare veramente e se conoscerla.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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<< Hai davvero deciso di andartene? >> chiese Miriam ad un tratto entrando in camera mia con una crisi isterica.
<< Sì è meglio così credimi e se lo amo devo lasciarlo andare >>
<< Come è finita? Almeno vi parlate? >>
<< No non abbiamo fatto pace. Non lo vedo da una settimana >> Sì era già passata una settimana! E io ancora non me ne ero andata e sapete perchè?
Perchè non avevo il coraggio di andarmene! Perchè volevo vederlo anche di sfuggita perchè poi lui sarebbe tornato a Los Angeles ...
E che Dio mi perdonasse per la mia incoerenza,ma io non volevo affatto andarmene da quella magnifica città che tanto adoravo! Perchè volevo lavorare da Gregory e perchè volevo conquistare William ignorando volontariamente che aveva una ragazza (cotta di lui).
Non mi importava se avevamo litigato! Io lo amavo da stare male!
Era sera quando stavo preparando il mio trolley con fare indeciso,quando Miriam se ne andò sentii la porta della mia stanza aprirsi di nuovo. Mi voltai e vidi William. Il mio cuore si fermò un istante e poi ripartì velocemente causandomi quasi il fiatone.
<< Ciao >> sussurrò fermandosi sull uscio.
<< Ciao >> risposi guardandolo immobile
<< Allora prepari la valigia? >>
<< Sì,me ne vado domani >> se me lo chiedi tu però non vado via ...
<< Beh allora buon viaggio >> disse e fece per andarsene. Mi infuriai improvvisamente,perchè a lui non importava nulla di me! Lo sapevo!
<< Ehy! Tu brutto stronzo! Ma allora non ti importa nulla di me! >> urlai avvicinandomi a lui prepotentemente e puntandogli un dito sul petto.
<< Che cosa vuoi che ti dica >> disse di nuovo con quella faccia dura e priva di emozioni.
<< Senti fammi un gran piacere va' a quel paese! >> esclamai. Dio mi prudevano le nocchie! Volevo picchiarlo e in quel momento mi sentivo più vulnerabile che mai ... lui aveva smesso di essere dolce e forse era colpa mia.
<< Rachel hai ragione tu! Io sono più grande di te! Ho quasi trent'anni! E in più sto con Gillie che mi ama pazzamente! Quindi è inutile che ti dica che sbagli perchè mi sono accorto che fai meglio ad andartene >> disse impassibile.
<< Vuoi questo? >>
<< Per me è indifferente ciò che fai >> disse e se ne andò. Se mi infilzavano con un pugnale avrei sentito meno dolore.
Perchè adesso si comportava in questo modo!
Finii di preparare la valigia gettandovi i vestiti a massa e non me ne importava nulla perchè ero incazzata nera e mi veniva voglia di piangere e anche rumorosamente,quasi disperatamente. Già perchè la mia vita era disperata fina dall'inizio ...
Che cosa avrei detto ai miei genitori? Mamma,papà sono ritornata perchè non mi trovavo bene oppure dovevo dire la verità?
Mamma,papà ero innamorata di un ragazzo e lui non mi ricambiava. Eravamo a stretto contatto e così mi sentivo male e stargli vicino dato che non mi amava,così me ne sono andata. Che poi il verbo ero è così dannatamente sbagliato! Perchè io amo quel ragazzo,quell'uomo così tanto da soffocare!
Ero così tentata di correre tra le sue braccia e di mandare al diavolo ogni preoccupazione e ogni difficoltà del diavolo ...
Ma non ne ebbi il coraggio. Quella sera andai a dormire molto tardi,ma con scarsi risultati perchè mi svegliavo ogni dieci minuti. Così mi alzai dal letto e i miei piedi come se avessero un loro cervello,si diressero in camera di William. Aprii la porta senza fare rumore e lo vidi mentre dormiva.
Era una visione celestiale quel ragazzo! 
Avrei potuto passare tutta la notte a osservarlo senza mai stancarmi.
Il suo sonno era poco sereno però non sospirava o parlava,semplicemente cambiava troppo spesso posizione.
Poi all'imporovviso alzò la testa dal cuscino e osservò nel buio. Si era sentito osservato?!
Ma come faceva se dormiva?!
Mi nascosi dietro la porta tappandomi la bocca per non fargli sentire il mio respito,ma quando mi senbrò che fosse tornato a dormire me lo ritrovai davanti. Stavo per cacciare un urlo,ma lui mi copri la bocca con dolcezza sussurrandomi di fare silenzio.
Mi trascinò in camera sua,chiuse la porta e accese la lampada.
<< Dimmi che cosa ci fai nella mi stanza a quest'ora di notte. O meglio spiegami perchè mi osservavi >>
<< Io ... >> ma allora non dormiva! Forse cercava di dormire.
<< Sì? Tu? >>
<< Io ecco non avevo sonno ... e >>
<< Ti sei presa la libertà di osservarmi >>
<< Non potevo? >> chiesi inarcando un sopracciglio
<< Dimmi perchè >>
<< Perchè domani me ne vado e non ti vedrò più >> dissi arrossendo. Vidi nei suoi occhi un lampo di luce che sparì subito dopo.
<< Bhe adesso puoi andartene >> disse in modo sgarbato senza guardarmi. Mamma mia che stronzo! Non lo sopportavo.
<< Dannazione William sei il ragazzo più stronzo che io abbia mai conosciuto! >> esclamai,feci per andarmene ma lui mi prese un braccio e mi voltò verso di sè.
<< Lo so e ne vado fiero >> in realtà non lo era,ma a volte amava farlo.
Mi infuriai ancora di più,ma invece di andarmene o di prenderlo a pugni,gli gettai le braccia al collo e mi appropriai delle sue labbra. Dovevo baciarlo un'ultima volta,prima che me ne andassi. 
Il mio cuore cominciò a martellare e adesso lo sentivo in testa,le mie gambe tremavano e sentivo lo stomaco attorcigliarsi dolcemente.
Gli accarezzai i capelli e mi meravigliai che non mi avesse respinta,anzi mi strinse forte a sè tenendomi per i fianchi.
Il bacio durò molto più del previsto ... ma doveva andare così. Dovevo lasciargli un mio ricordo. 
Le nostre lingue si accarezzarono e si intrecciarono.
Gli morsi il labbro inferiore e mi rimproverai per la mia mancanza di pudore.
Sembravo una ragazzina in piena crisi ormonale!
In realtà beh avevo diciotto anni e potevo considerarmi giustificata,ma per la mia maturità in realtà non era mai accaduto.
Lo sentii sospirare sulle mie labbra al contatto dei miei denti con il suo labbro inferiore e Dio mi sentivo così felice in quel momento ...
Ad un tratto sciolse il bacio allontanandomi delicatamente da sè.
Vidi i suoi occhi di un verde più liquido e mi sentii quasi in Paradiso.
Adesso potevo tornarmene anche a casa ... anche se le sue labbra mi sarebbero mancate per tutta la vita.
<< Io volevo lasciarti un ricordo di me >> sussurrai,staccandomi riluttante dal suo abbraccio.
<< No aspetta >> sussurrò con voce ancora emozionata dal bacio.
<< Che cosa c'è? >> chiesi mettendomi quasi a piangere perchè detestavo l'idea di andarmene da lui.
<< Non ... non andare via Rachel. Io non voglio >> sussurrò
<< Io ti amo ed è la cosa giusta da fare. Io qui soffrirei e anche tu ad avermi intorno. Vivi serenamente la tua storia con Gillie. Addio William conoscerti è stata la gioia più grande della mia vita e baciarti è stato il Paradiso >> dissi premendo la maniglia della porta.
<< No Rachel per favore >> sussurrò << io non amo Gillie e sono sicuro che se tu te ne andassi mi mancheresti anche troppo! Non andartene >>
<< Mi dispiace William,ma è la cosa migliore per tutti e due >> dissi e me ne andai da quella stanza con il cuore a pezzi e con le lacrime che scendevano come delle cascate.
Odiavo la mia vita in quel momento. La odiavo con tutto il cuore.
  
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