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Autore: disastermadewithlove    21/12/2012    3 recensioni
In primo superiore mi era indifferente.
In secondo superiore cominciai a farci amicizia. In terzo superiore lo odiavo.
In quarto superiore stavo iniziando a vederlo sotto un’altra luce.
In quinto superiore capì di amarlo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In primo superiore mi era indifferente.
In secondo superiore cominciai a farci amicizia.
In terzo superiore lo odiavo.
In quarto superiore stavo iniziando a vederlo sotto un’altra luce.
In quinto superiore capì di amarlo.


Ora che finalmente avevo ammesso a me stessa i sentimenti che provavo verso di lui c’era un’altra. A lui piaceva un’altra. Una ragazza che non ero io e ci stavo male. Perché io a lui non piacevo? Cosa aveva lei che a me mancava? Eravamo tutte e due delle ragazze. Tutte e due avevamo la stessa età. Non so cosa trovasse lui in quel babbuino spelacchiato. Non che io fossi più bella, per intenderci, ma avevo anche io i miei ‘ammiratori’. Non parlavo quasi mai con lui. Timida? No, solo terrorizzata dal non sapergli tenere testa come facevo con tutti gli altri. Lui smontava sempre le mie difese. Era come se una parte di me non avesse il coraggio di prenderlo a brutte parole per non farlo rimanere male. Le uniche volte in cui ci rivolgevamo la parola era solo per cose insignificanti tipo ‘Mi presti la gomma?’ oppure ‘Passami quel colore, per favore.’ C’erano anche quelle volte in cui ci prendevamo in giro l’un l’altro. E ovviamente non sempre riuscivo a tenergli testa e facevo finta che qualcuno mi avesse chiamata per uscire da quella situazione imbarazzante. Sapevo solo che lui mi reputava una ragazza carina e nient’altro. Come si chiamava? Si chiamava Louis, 18 anni, capelli castani e due occhi azzurri che mi facevano sognare. Come mi chiamo io? Mi chiamo Rebecca, 17 anni, capelli castani e occhi marroni. Insomma, la classica ragazza, una ragazza normalissima che non aveva niente di particolare. Andavamo in classe insieme perché lui era stato bocciato. L’avevano bocciato perché era troppo impegnato a divertirsi e non a studiare. Gli piaceva vivere la sua gioventù e per questo lo ammiravo. Riusciva sempre a prendere le cose con un sorriso stampato in faccia. Anche quando gli dissero che sarebbe stato bocciato. Viveva il presente e non pensava al futuro, ne guardava mai al passato. Prendeva la vita sempre con quel maledettissimo sorriso sulle labbra che per me, da un po’ di tempo a questa parte, era diventato una droga.  C’era stato un tempo in cui parlavamo spesso. Poi non so cosa sia successo, ma è come se neanche ci conoscessimo. Mi fa rabbia che tutte le altre ragazze ci parlino con così tanta tranquillità mentre io per un semplice ‘Ciao’ sudo sette camicie. Si sedevano nel suo stesso banco come se niente fosse, come se fosse la cosa più normale del mondo. Sarò io che sono esagerata ma boh. Certo, lui non era un ragazzo che ti metteva in soggezione, anzi con lui ti trovavi sempre a tuo agio ma non riuscivo proprio a scacciare quella maledetta paura. All’inizio pensavo fosse solo simpatia, una particolare simpatia che provavo verso di lui, ma dopo aver constatato il fatto che: ogni volta che arrivavo in classe aspettavo con impazienza che arrivasse, quando arrivava sentivo tanti gozzilla nello stomaco e quando lo vedevo parlare con qualcuno immaginavo di prendere la testa della ragazza, chiunque essa fosse stata, e sbatterla così violentemente contro il muro da farle ritrovare la faccia al posto di un quadro. Se ero gelosa? Si, e tanto. Ma non volevo ammetterlo, quindi delle mie amiche per farmi ingelosire andavano e ci parlavano e scherzavano. Quando tornavano le prendevo a calci in quel benedetto sederino che si ritrovavano. Aggressiva? No, solo tocca il mio futuro marito, perché io ero convinta che ci saremmo sposati, e ti ritrovi con le gambe al posto delle braccia e le braccia al posto delle gambe. Ho provato milioni e milioni di volte di togliermelo dalla testa, ma quando l’amore arriva non c’è niente da fare. La prima volta che lo vidi non avrei neanche immaginato che sarebbe diventato così importante per me. Io lo odiavo. È entrato nel mio cuore e non ne è più uscito. “Oh, come sei romantica mamma!” “Zitta e fammi finire il racconto, Chanel. Vuoi fare la fine delle mie amiche?” Dicevo, è entrato nel mio cuore e non è più uscito. Ma un giorno tutto cambiò. Io odiavo la lezione di matematica e così, come ogni volta che avevo quella materia chiesi di andare in bagno. Il professore mi diede il permesso ed uscì dalla classe. Ero quasi arrivata ai distributori quando sentì dei passi dietro di me, ma non ci feci tanto caso. Ma ad un tratto fui presa dal braccio e sbattuta con la schiena alla macchinetta. Non ci pensai due volte e diedi un calcio nei gioielli di famiglia a quel maniaco ma quando aprì gli occhi vidi che era Louis. Era a terra, messo sulle ginocchia e stava imprecando dal dolore. Subito avvampai e iniziai a ripetere continuamente ‘Scusa,non pensavo fossi tu.’ ‘Scusa, scusa, scusa ti sei fatto tanto male?’ ‘Scusa, non era mia intenzione’. Ma si alzò e incominciò a parlare:’ Non ti preoccupare, non mi sono fatto niente. Volevo parlarti quindi…senti, non cela faccio più. Non riesco più a sopprimere i miei sentimenti per te. Ci ho provato in tutti i modi possibili ma non sono bastati. Non riesco più a tenere dentro tutto quello che provo per te cercando di farti ingelosire con altre ragazze. E…ora di qualcosa tu perché ho esaurito le parole. Mi ero anche preparato un discorso carino che avevo stampato da internet, ma la stampante ha deciso di darmi buca quindi ho improvvisato.’ Ero senza parole. Per tutto quel tempo avevo sofferto per niente. Avevo desiderato la morte di tante ragazze innocenti. Avevo sprecato ore e ore di sonno per pensare a cosa ci fosse di sbagliato in me, a pensare al motivo per cui non gli piacevo. E ora? Ora ero al settimo cielo. Senza pensarci due volte gli saltai in braccio e lo baciai. Un bacio che tanto avevo desiderato, su cui avevo sempre fantasticato. Avevo sempre immaginato che sapore avessero le sue labbra e ora finalmente lo sapevo. La sue labbra sapevano di cocco. Ed io amavo il cocco. Lui ricambiò il bacio. Ritornammo in classe mano per mano. Non dimenticherò mai quel giorno. Rimanemmo chiusi dentro la scuola. Passammo tutto il tempo a baciarci dietro quel distributore. Passarono mesi, ci scannavamo ma eravamo ancora insieme. Dopo un anno andammo a vivere insieme. Le nostre giornate erano continuamente costituite da me che lo rincorrevo per casa perché non aveva messo a posto le sue ciabatte e lui che mi diceva che io ero più disordinata di lui e che il mio armadio era come un grande buco, sotto sopra e che se ci entrava poteva morire soffocato o ucciso dai pericolosi animali che si addentravano lì. Ma dico? Uno più cretino no? Andammo anche a scuola a prendere il distributore dove era avvenuto il primo bacio. Ci avevamo messo ore a convincere il preside per farcelo dare ma alla fine l’avevamo vinta noi. Lo avevamo esposto in salotto e ogni volta che qualcuno veniva a farci visita chiedeva il motivo per cui avessimo un distributore in casa e noi ci mettevamo a raccontare la sua storia.
‘Come stiamo facendo con te in questo momento, Chanel.’
‘ Quindi è questo
il famoso motivo per cui abbiamo uno stupido distributore in casa, mamma?’ 
‘Non è uno stupido distributore, Chanel! Quando ti innamorerai anche tu capirai perché quel distributore è importante per me e tua madre. E questo accadrà fra molti, molti, moltissimi anni.’ Disse Louis.
‘Louis, sei un’idiota. L’amore non ha età.’ Risposi a quel deficiente di mio marito. Si, c’eravamo sposati. La mia convinzione quindi era esatta.
‘Ha ragione la mamma…e poi io avrei una cosa da dirvi…’ disse Chanel.
‘ Non sarai mica incinta!? Hai ancora 17 anni, non puoi prenderti carico di un figlio a quest’età. Sei troppo giovane!’ disse Louis allarmato.
‘Ho sposato un cretino…Avanti tesoro, vai avanti.’ Risposi io.
‘Mi sono fidanzata! Zayn entra, ti presento mia madre Rebecca e mio padre Louis.’
‘Oh,cazzo’ Esclamò Louis.
‘Non essere volgare, coglione!’ Risposi io.    

 

Yapadapaduuuuuuuu (?)        

Rieccomi con un'altra one shot, non vi libererete di me tanto facilmente! AHAHAHAHAH no ok,basta. Che dite, vi piace? Melo fareste sapere con una recensione? Non chiedo tanto, forza! xD Comunque quì il personaggio femminile è Carly Rea Jepsen http://weheartit.com/entry/46526829/via/withmyboy ( Lo so, ha gli occhi azzuri ma immaginatela con gli occhi castani) e quello maschile è Louis http://data.whicdn.com/images/46810266/537660_362480383847686_359811929_n_large.png. E niente, mi tolgo dalle scatole,ciao! C:
-Rebecca.
  
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