-Ma
dove saranno??- chiese Chuck steso sul telo da mare.
-Io
lo avevo detto che era un orario da caserma militare…-
precisò Pierre
cacciandosi la maglietta e coricandosi accanto all’amico.
-Ma
Mary non mi risponde…- si lamentava il batterista.
-Se
sta dormendo… genio… come vuoi che faccia a
rispondere?- continuò David appena
uscito dall’acqua.
-Uffa
mamma che lente però…- continuò Jeff.
Ad
un tratto il cellulare di Chuck iniziò a squillare.
-Vado
io!- disse Pierre.
-Ma
il cellulare è il mio!- si intromise Chuck, ma troppo stanco
per continuare
lasciò rispondere il cantante.
-Pronto…?-
disse lui.
-Chuck…
mi spiace! Scusaci scusaci!- la voce di Marta risuonò.
-Per
prima cosa… non sono Chuck… non senti che la mia
voce è molto più melodiosa…
seconda cosa… ma dove cazzo siete??- domandò.
-Pierre...?
vabbè uno vale l’altro… stiamo
arrivando siamo in macchina… è colpa di Mary che
non si voleva alzare…- si discolpò lei, ricevendo
uno schiaffo dall’amica.
–Ahi! Il telefono!- urlò.
-Ciao
Mary…- disse Pierre, prima ancora che quella potesse parlare.
-Hola
cantante mi puoi passare il proprietario del cellulare?- chiese.
-Con
molto piacere… Chuck!!- urlò, la ragazza si
dovette scostare di alcuni
centimetri dalla cornetta.
-Eccomi…!-
disse Chuck
-Finalmente
il proprietario del cellulare…- sbuffò.
Lui
rise. –Allora quando venite?- domandò.
-Stiamo
arrivando al parcheggio…- rispose lei. –Kekka un
gatto!!!- urlò.
-Ehi
tutt’apposto?- domandò Chuck spaventato.
-Si…
abbiamo quasi messo giù un micetto… oggi la
nostra Francesca ha la testa tra le
nuvole…- sospirò.
-Ok…
beh fate guidare qualcun altro… - propose lui.
-Ma
sei pazzo… se le tocchiamo la mini questa ci assale!-
urlò Mary.
-Ok
ok… calma…-.
-Scusa,
ma questa genia si stava lanciando contro un albero!!!-.
-Ehi,
non è colpa mia se si è messo proprio davanti!!!-
si intromise Kekka.
-Quel
albero è secolare idiota!!!!!- si unì Chiara.
-Ok…
io adesso riattacco… ci vediamo…-
iniziò il batterista, che fu interrotto.
-Terra!!-
urlò Mary.
-Sono
arrivate…- constatò Chuck, rivoltò
agli altri ragazzi che lo fissarono, per poi
annuire.
-Mary…?-
domandò successivamente ricevendo come risposta solo il
“tu-tu” del telefono.
-Ha
chiuso…- disse fissando lo schermetto.
-Mah!-
sbuffò tornando a sedersi.
*
-Oh
mio Dio! Ma che ti è preso??!?!?- chiese Marta a Kekka
appena giunte all’inizio
della spiaggia.
-Perché?-
chiese quella calma.
-‘Sto
perché te lo spacco sulla faccia…-
sbuffò Mary.
-Kekka
ti sei resa conto che hai guidavi come il nonno di Mary??-
domandò Chiara.
-Chi??
Fast and Furius?- domandò.
-Si
quello…- le quattro arrivarono di fronte agli scogli.
-Eccoli!-
disse Chiara andando a baciare Seb su una gancia.
Marta
si avvicinò a Chuck.
-Cia…-
iniziò ma Mary si buttò in braccio al batterista
per poi iniziare a baciarlo.
Marta
sbuffò.-Ciao Marta… si
tutt’ok… tu… sono felice…-
si disse, per poi andare a
salutare il resto del gruppo.
-Ciao
Kekka!- David si avvicinò e schiocchò sulla
guancia della ragazza, un
dolcissimo bacio.
-‘Giorno
Desrosier!- rispose lei ridendo.
-Ho
salutato tutti?- domandò Marta sedendosi su uno scoglio dopo
aver baciato,
quasi, tutto il gruppo.
-No…
mancherei io…- disse Pierre sbuffando.
-Giusto!
Il mio amore segreto!- scherzò alzandosi.
-Certo!
Amore segreto… e neanche ti ricordi di salutarmi!-
sbuffò, con un finto
broncio.
-Basta
Bouvier! Dammi un bacio!- disse indicando la guancia con il dito, il
ragazzo si
chinò e la baciò.
-Bravo!-.
Tutti
si sedettero ai soliti posti.
-Marta
ma quanto ti soffermi??- domandò Jeff.
-Io…?
Beh sarei dovuta restare una settimana…- iniziò.
-Ma
essendo troppo poco…- continuò Mary mentre Chuck
la tirava per i fianchi e la
faceva sedere in braccio a lui.
-Ho
rimandato di un mesetto…- finì la ragazza.
-Ottimo!-
rise Pierre.
-Lo
so che senza di me siete persi!- finì.
-Ma
va!- dissero tutti in coro.
-Neanche
uno dalla mia parte… che bello!- concluse facendo ridere
tutti.
-Ragazze
vi va di andare a prendere qualcosa da bere?- domandò Seb,
prendendo per mano
Chiara.
-Ok…
anche se quella mano non mi convince… lei è
fidanzata! Adulterio!- iniziò a
urlare Marta fra una risata e l’altra.
-Smettila…
la sto solo facendo alzare…- rise il chitarrista.
-Meglio…-
continuò Chiara facendo l’occhiolino a Marta.
-Comunque
dai andiamo!- David prese a
braccetto
Francesca e se la tirò via.
-Wow…
ma oggi, tutte le energie Dave le ha…?- domandò
Marta ridendo.
-Eh
si…- scherzò Pierre, trascinando i piedi.
-Invece
tu sei sminchiato al massimo…- disse lei.
-Non
so cosa significa sminchiato… ma il suono si addice al mio
stato d’animo…-
rispose, allontanandosi.
-Ma
cos’ha?- domandò Marta a Jeff.
-È
sminchiato…- rispose il chitarrista, la ragazza si
grattò la testa, per poi
continuare a camminare.
Chuck
e Mary erano gli unici ad essere rimasti indietro.
-Ma
tu prima mi hai chiuso in faccia?- domandò lui passando un
braccio intorno alle
spalle di lei.
Mary
gli afferrò la mano e la baciò.
-Scemo,
non ti ho chiuso in faccia è caduta la linea…-
rispose.
Chuck
le baciò la fronte ridendo.
-Ne
siamo sicuri…?- domandò scherzoso.
-Non
so sai… forse ero in vena di chiudere il telefono in faccia
a Chuck Comeau…-
diede risposta lei sarcastica.
-Ok…
perché sai… io me la sarei presa se la mia
fidanzata mi avesse chiuso in
faccia… perché io sono buono e caro
ma…- Mary si voltò di scatto e lo
baciò.
-Zitto..-
rise prendendo la mano di lui.
-Ok…
ma se io sto zitto… tu non mi potrai più
zittire…- constatò.
-Non
preoccuparti che altri motivi li troverò per baciare il mio
ragazzo…!-
*
-Pierre…?-
urlò Marta prima di arrivare al bar.
-Che
c’è?- chiese lui che era due passi da lei, ed
aveva risentito dell’urlo
emesso dalla ragazza.
-Ma
per il cameriere… io e te saremmo una coppia…
ancora…- continuò lei, con tono
da finta dispiaciuta.
-Beh
accontentiamolo…- rise lui abbracciandola.
-Finita
la sminchiatura..?- domandò all’orecchio.
-Finita!-
rise lui… Marta annuì “veloce il
ragazzo” pensò.
-Ciao
Marco!- disse Pierre avvicinandosi al bancone.
-Ciao…
ragazzi…- disse quello sconsolato.
-Ciao…-
rise Marta mentre Pierre le passava una mano tra i capelli.
-Allora
come va?- domandò il cantante.
-Bene…
voi due?- chiese il Marco appoggiando i gomiti sul bancone.
-Perfettamente…-
rispose Pierre.
-Non
potrebbe andare meglio…- continuò Marta per poi
essere sollevata e baciata con
passione.
-Beh
si….- Seb si intromise.
-Noi
vorremmo ordinare…- disse spingendo Pierre lontano da Marta,
con il sedere.
-Ehi…
quello è il mio cantante…- disse.
-Si,
ma ora ordiniamo…-.
I
primi a prendere le loro ordinazioni furono Mary e Chuck che si
appartarono in
un tavolo tutto per loro.
-Pierre…-
sussurrò Marta all’orecchio del cantante.
-Mi
sa che per rendere convincente la scena dovremmo appartarci anche
noi…- finì.
-Ok…
ma tieni giù le mani… che io devo rimanere puro!-
scherzò.
Marta
gli tirò una pacca sul sedere.
Anche
loro presero le loro ordinazioni e se ne andarono.
-Seb
ma ti vuoi muovere??- Chiara e Jeff aspettavano che il chitarrista
finisse di
ordinare.
-Un
attimo…- rispose lui scocciato, mentre Marco segnava
l’ordinazione di altri 3
panini con il prosciutto.
-Beh
noi ci andiamo a sedere… prima di mettere
radici…- disse Kekka, lei e David si
allontanarono.
-Hai
ordinato solo una bottiglietta d’acqua…-
notò lui appena si furono accomodati.
-Si…
ma pure tu a quanto vedo…- rise.
-Non
ho fame…-.
-Idem…-.
-Hai
finito…??? SEB???- Jeff lo aveva preso per le orecchie, e
mentre Chiara portava
il cibo si avvicinarono al tavolo di Kekka e Dave.
-Ragazzi
perché non li lasciamo soli…?- domandò
Chiara, ridendo.
-Ottima
idea…- sorrise Jeff.
-Ahi!
Ahi!- i tre si allontanarono con Seb che imprecava per il dolore.
-Mamma
avevo una sete…- esclamò David, dopo essersi
bevuto tutto d’un sorso la
bottiglietta.
-Ma
se non ti sei bevuto niente… te la sei sbrodolata tutta
addosso…- rise Kekka,
prendendo un fazzoletto e porgendoglielo.
-Tieni
pulisciti…- rise.
-Vabbè
tanto è acqua… e siamo
d’estate… e poi sono molto più sexy
bagnato…- concluse
sfoggiando un sorriso smagliante.
-Hai
proprio ragione…- precisò lei, per poi arrossire
e scuotere il capo.
David
rise.
-Ehi,
non mi prendere in giro!- esclamò lei, inarcando un
sopracciglio.
-Non
preoccuparti… non potrei mai prenderti in giro…-
la calmò lui, passando un dito
leggero, sulle guance.