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Autore: Livingyoungwildandfree    22/12/2012    3 recensioni
Jack Anderson, quattordici anni, il 24 Novembre dell'anno 2012 aveva smesso di sperare.
Sperare in un futuro diverso, senza le botte e gli insulti.
Jack Anderson, quindici anni compiuti tra due mesi esatti, era soltanto uno dei milioni di ragazzi che si toglievano la vita, stanchi delle molestie degli omofobi.
Jack Anderson era morto.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Make it stop, let this end

MAKE IT STOP, LET THIS END.




Un'altra spinta.
E un'altra. E un'altra ancora.
"Sei un frocio del cazzo, mi fai schifo!"
E un pugno sul naso.
Un altro nello stomaco, e Jack cadde a terra senza fiato, con il sangue che gli colava dal naso.
"Dovevamo immaginarlo, uno come te può soltanto essere frocio!" Esclamò un altro ragazzo, dandogli un calcio in faccia.


[ Make it stop, let this end. ]

Jack non aveva idea di quanto fosse durato tutto quello; quando quei due se ne andarono lui rimase lì, a terra, senza nemmeno la forza per piangere.
Dopo qualche minuto -o forse qualche ora, in quel momento non sapeva dirlo con esattezza- trovò la forza per alzarsi in piedi, alzarsi il cappuccio della felpa e trascinarsi verso casa sua, che non era poi molto distante.
Aprì la porta e se la richiuse alle spalle, per poi poggiarcisi contro, scivolare sul pavimento e scoppiare a piangere.
Era solo a casa, i suoi genitori erano a lavoro e lui poteva singhiozzare quanto voleva.
Ogni singhiozzo faceva male, ogni movimento era troppo doloroso.
Era stato picchiato a sangue perchè aveva baciato un ragazzo. Qualcuno li aveva visti e la voce si era sparsa in tutta la scuola.
Non era la prima volta che veniva picchiato. Insomma, portava pantaloni davvero troppo stretti per un ragazzo e a mensa leggeva Vogue. Era fissato con Witney Houston e nel suo armadietto c'erano sempre un pettine e della lacca - naturalmente biologica -.
A volte aveva degli atteggiamenti un pò femminili, e per quello veniva sempre preso in giro.
E poi veniva picchiato, o spinto contro gli armadietti. Aveva il torace ricoperto di lividi e quel giorno gli avevano rotto il naso.
Aveva gli occhi gonfi e un grosso livido sulla mascella. E la faccia ricoperta del suo stesso sangue.
Era stanco, Jack.
Non ce la faceva più. Voleva solo stare bene, non gli sembrava di chiedere troppo.

E fu un attimo, attimo in cui prese la sua decisione.
Si alzò di scatto e, ignorando il dolore, si diresse in cucina.
Prese carta e penna, e scrisse. Poi si alzò le maniche della felpa, prese il coltello e si tagliò.
Lentamente, sorridendo tra le lacrime di quel dolore accecante e del sangue che scorreva sul pavimento.
Non gli restava che aspettare.

[ Too much blood
has flown from the
wrists of the
children shamed for
those they chose to kiss. ]


Quando i suoi genitori rincasarono lo trovarono steso in una pozza di sangue, con un sorriso sul volto.
Jack Anderson, quattordici anni, si era uccisa nella cucina di casa sua.
Aveva lasciato un biglietto:

" Sono nato così, non riesco a cambiare.
Scusatemi, solo così ho potuto trovare la pace.
Vi voglio bene.
Jackye. "

Jack Anderson, quattordici anni, il 24 Novembre dell'anno 2012 aveva smesso di sperare.
Sperare in un futuro diverso, senza le botte e gli insulti.
Jack Anderson, quindici anni compiuti tra due mesi esatti, era soltanto uno dei milioni di ragazzi che si toglievano la vita, stanchi delle molestie degli omofobi.
Jack Anderson era morto.
   
 
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