Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: LoveJulie    22/12/2012    5 recensioni
Oggi, 21.12.2012
È da quattro lunghi anni che aspetto questo momento.
È da quattro lunghi anni che non faccio altro che pensarci.
È da quattro lunghi anni che cerco di mettere insieme un discorso, per colpirlo.
È da quattro lunghi anni che sono follemente innamorata di lui, e lo guardo da lontano.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Oggi, 21.12.2012
 
È da quattro lunghi anni che aspetto questo momento.
È da quattro lunghi anni che non faccio altro che pensarci.
È da quattro lunghi anni che cerco di mettere insieme un discorso, per colpirlo.
È da quattro lunghi anni che sono follemente innamorata di lui, e lo guardo da lontano.
 
Adesso il momento è arrivato. Non ho scuse, non posso tirarmi indietro. Altrimenti sarebbe come aver perso quattro anni della mia vita; come se quest’ultimi fossero stati solamente un illusione, come se avessi vissuto un sogno ad occhi aperti.
Questo è il primo pensiero che mi ha attraversato la mente - come un lampo - questa mattina appena mi sono svegliata. È praticamente dall’inizio della pubertà che aspetto di… di parlare con lui? Di sorprenderlo? Non lo so nemmeno io quello che voglio fare veramente. “Hai avuto quattro anni per prepararti un discorso, cara mia. E adesso vieni a dirmi di non sapere cosa fare?” la vocina nella mia testa si è svegliata prima del solito, ho il piacere di notare.
Con tutta la forza che un essere umano può avere la mattina prima delle dieci, mi alzo dal letto, indosso gli occhiali da vista e mi dirigo pesantemente verso il bagno. Dopo essermi data una rinfrescata ed essermi cambiata, scendo in cucina per la colazione. Non appena mi siedo a tavola, mia madre mi porge un bicchiere di caffè.
«Oggi è il grande giorno, non è così?» Mi chiede mentre si presta a sistemare la cucina, efficiente.
La mia risposta è un grugnito, seguito da un’alzata di spalle, per cercare di apparire il più possibile indifferente all’avvenimento che a breve avrebbe avuto luogo.
È stato praticamente impossibile nascondere a mia madre quello che io chiamo “Il grande Amore”, esatto, con la A maiuscola. Un po’ per telepatia madre-figlia, un po’ perché non sono brava a nascondere ciò che provo o a dire bugie, mia madre ha capito che c’era qualcosa che in effetti non andava, quel 21 novembre del 2008, al mio ritorno a casa da scuola. Me lo ricordo come se fosse ieri. Nella mia mente vedo le immagini nitide di quegli occhi color caffè e di quelle lunghe e folte ciglia nere. Per non parlare del sorriso regalatomi quando i nostri occhi si erano incontrati. L’unico che quel ragazzo, Zayn, mi abbia mai fatto. Ma forse è per questo che lo reputo speciale, e non scontato.
Dopo aver terminato la mia colazione immersa nei miei pensieri prendo la borsa e mi dirigo verso la scuola. Non prima di aver detto addio a mia madre, in fondo è il giorno della fine del mondo, non è così? Mi ostinavo a credere che fosse davvero la fine del mondo, ma forse il mio subconscio sapeva la verità.
Odio abitare poco lontano dalla scuola; in qualunque ora io esca da casa so sempre che arriverò in anticipo e dovrò aspettare l’arrivo di Amanda, completamente da sola. Mentre l’aspetto, noto poco lontano da me, Zayn assieme ai suoi amici.
Scherza, sorride, si sistema il ciuffo, torna a ridere. Mi impongo di distogliere lo sguardo e di pensare ad altro. Non è ancora giunta l’ora, non è questo il momento.
Sono così immersa nei miei pensieri che non sento assolutamente nulla di quello che succede intorno a me. Ogni volta che lo guardo tutti gli altri scompaiono, e i suoni mi giungono all’orecchio quasi ovattati.
«Ciao Scarlett, è da molto che aspetti?» Mi sento dire alle mie spalle. Quelle parole mi risvegliano dal mio torpore. La voce mi è familiare. Amanda.
Mi giro regalandole uno dei miei migliori e più falsi sorrisi. Sono troppo agitata per ciò che dovrà succedere che non riesco nemmeno a rallegrarmi. E ho letto su una rivista che sorridere per finta migliora l’umore, anche se non ne sono molto convinta.
«Finalmente sei qui. Pensavo non arrivassi più.»
«Non avrei mai potuto lasciarti da sola nel momento più importante della tua vita adolescenziale.» Ovviamente lei sa tutto, fin dall’inizio. Quando le avevo raccontato il mio piano era si era dimostrata scettica.
«Non funzionerà mai; il mondo non finirà il ventuno dicembre, non può finire prima che io abbia compiuto diciotto anni. Sono ancora troppo giovane per morire.» Io non le avevo nemmeno risposto, avevo solamente riso. Lei non aveva più criticato il mio piano.
«A che ora mi hai detto che inizierà?»
«Secondo www.finedelmondo.maya la fine del mondo avrà inizio esattamente alle 11.11, io entrerò in scena almeno due minuti prima, così avrò il tempo di fargli una piccola introduzione, prima di…»
«Prima di?» Mi incita la mia amica a continuare.
«Non lo so.» Le dico, sconsolata. «Dopo una notte in bianco, passata a pensare a cosa dirgli e cosa fare, ho deciso che mi lascerò guidare dal mio istinto.»
«Conoscendo il tuo istinto, scapperai a gambe levate.» Risponde lei sincera, con una punta di sarcasmo. Sto per rispondere quando la campanella suona. Assieme ad Amanda mi dirigo verso l’istituto, consapevole che piano piano si stava avvicinando il momento, il mio momento.
 
Dopo tre ore di lezione, la campanella suona di nuovo. Il suono mi giunge ovattato, come lontano. Il mio cuore inizia ad accelerare i battiti, in sangue confluisce alle mie guance e arrossisco, solamente pensando a ciò che devo fare. Senza nemmeno aspettare Amanda - ma lanciandole uno sguardo - mi alzo e mi dirigo all’uscita. So esattamente dove si trova Zayn, oramai è da anni che non faccio altro che guardarlo da lontano, seduta sul muretto, mentre lui parla con i suoi amici.
Arrivo al piccolo giardinetto della scuola e controllo l’ora. Sono esattamente le undici e due minuti. Non so se raggiungerlo adesso oppure aspettare qualche minuto. Cosa mi direbbe mia madre? E le mie amiche? “Buttati, prima lo raggiungi e più tempo avrai per stare vicino a lui, sentire il suo calore”.
Prendo un respiro profondo e serro i pugni, per cessare l’insistente tremore delle mie mani.
Mi avvicino a quel gruppetto che per tanti anni avevo visto solamente da lontano, come gli spettatori al cinema guardano lo schermo.
In effetti, se fino a questo momento non mi fossi avvicinata avrei potuto credere che lui fosse solo frutto della mia fervida immaginazione. Non sarebbe la prima volta.
Solo quando sono solo a pochi metri di distanza, realizzo che lui non è da solo, e che quindi non potrò parlargli in privato. Forse dovrei tornare al mio muretto, e aspettare da lì la fine del pianeta.
Mi fermo, facendo un piccolo passo indietro.
«Hai bisogno di qualcosa?» Mi chiede un ragazzo. Ha i capelli ricci che gli ricadono dolcemente sul viso, gli occhi chiari e un’espressione indefinita. Non capisco se è infastidito, curioso o stranito dal mio comportamento.
«Ehm… io…» Inizio a balbettare, accorgendomi qualche secondo dopo di aver attirato l’attenzione degli altri componenti del gruppo. Scappare proprio adesso sarebbe stupido, per non dire imbarazzante. «Dovrei parlare con.. Zayn.» Sussurro quasi impercettibilmente. Difatti Harry sembra non avermi sentito e sta per aprir bocca, quando viene fermato proprio da Zayn che si avvicina a me.
«Mi stavi cercando…»
«Scarlett. M-mi chiamo così.» Dico sorridendo imbarazzata. Il nome Scarlett mi si addice.
Rosso scarlatto è il tono che assumono le mie guance ogni volta che mi sento a disagio, in ansia, che dico o faccio qualcosa di sbagliato o di strano, che sono attratta da qualche ragazzo, che guardo Zayn. È quasi buffo pensare che un mutamento della pressione sanguigna abbia a che fare con uno stato emotivo.
Lui mi sorride dolcemente. «Credo che ti si addica.»
Non so cosa dire, rimango in silenzio, cercando comunque di sorridergli e smettere di guardarmi la punta del naso. Cosa che faccio ogni volta che sono in imbarazzo, e che può sembrare piuttosto strana.
«Dovevi dirmi qualcosa?» Mi chiede, dopo un momento di silenzio. Di nuovo tutti i suoni mi appaiono ovattati, come se io e lui fossimo rinchiusi in una bolla. Io guardo il mio orologio da polso. Sono le undici e otto minuti. È possibile che siano passati solamente sei minuti, quando a me sembra un eternità?
Un altro respiro profondo. Le mani strette ancora serrate. «Sono qui perché, perché io. Per dirti ciò che provo per te da tempo, Zayn.» Ammetto, un po’ titubante. Il suo volto ha assunto un espressione corrucciata. «E gradirei non essere interrotta, se per te non è un problema.» Lui non mi risponde. Bene, non è un problema.
La mia intenzione di parlargli guardandolo negli occhi svanisce in un istante. È troppo difficile reggere il suo sguardo. Abbasso lo sguardo e mi concentro su una foglia color indaco, che pare essere la cosa più interessante in questo momento. «Potrà sembrarti strano - se non squilibrato - ciò che sto per dirti. Vedi… è da almeno quattro anni che ti conosco, se conoscere è la parola giusta. Conosco ogni tuo movimento, ogni tua espressione. Conosco il tuo modo di essere, non te. So cosa ti piace, e cosa invece ti infastidisce. E tutto ciò che so di te mi affascina terribilmente.
Quell’alone di mistero che cerchi sempre di far apparire, io l’ho abbattuto. Ho capito tutto di te, sul serio.» Le mie parole suonano terribilmente sfacciate, ma sono vere. Sono sicura di ogni parola che esce dalla mia bocca. «E amo tutto di te, io… provo dei sentimenti forti per te, Zayn Malik.»
Termino la mia frase. Avrei voluto dirgli che lo amavo, ma non ne ho avuto il coraggio.
Guardo l’ora. Sono le undici e undici minuti. Volgo il mio sguardo su Zayn e poggiandogli una mano intorno al collo, lo avvicino a me e lo bacio. Per un attimo sento quasi dei brividi che gli percorrono il corpo, dovuti probabilmente al contatto della mia mano fredda con il collo caldo.
Dopo aver staccato le mie labbra dalle sue, indietreggio un attimo, finché non mi giro e mi allontano, lasciandolo lì, esterrefatto.
Mi allontano da quel giardino, evitando di correre nonostante il desiderio, per non fare altre figure.
Bene. Ora il mondo dovrebbe finire, mi dico. Dove sono i Maya? E gli alieni? Oppure il mondo finirà con la caduta di meteoriti infuocati? Chiudo un attimo gli occhi e quando li riapro controllo l’ora sul mio orologio da polso. Sono le undici e tredici. Sono ancora viva.
La fine del mondo non esiste, non è vera.
Sento che un peso che mi opprimeva il cuore si è volatilizzato. Allora non moriremo; Amanda potrà compiere la maggiore età e io potrò ancora camminare su questa terra. Qualche attimo dopo il peso torna ad opprimermi. Ora Zayn sa cosa provo, e i suoi amici anche.
Per un secondo mi sembra che mi manchi il respiro. Ricomincio a percepire quel calore fastidioso, che oltre ad invadermi le guance, ora è arrivato fino alle punte delle orecchie.
Qualche minuto più tardi apro la porta del bagno, cercando di comportarmi in maniera più normale possibile. Il bagno delle ragazze mi è sembrato un posto adatto dove nascondersi dalla vergogna. Alcune ragazze di stanno truccando, e non si accorgono della mia presenza. Lancio un occhiata allo specchio. I capelli ramati sono spettinati, e ciò non fa altro che evidenziare il mio viso leggermente squadrato. Le guance sono ancora leggermente arrossate, fino a coprire le lentiggini che solitamente mi incorniciano il viso.
I miei occhi nocciola sembrano illuminarsi per un momento, al ricordo di quel bacio. Lo aspettavo da quattro anni e un mese, esatti.
“Voglio un suo bacio” è stato ciò che ho pensato appena l’ho visto. Ed ora eccomi qui, reduce da un esperienza che molto probabilmente non proverò più nella mia vita.
Qui, in bagno, rifletto. Perché sono in bagno? Dovrei essere nella mia classe, assieme ad Amanda. Voglio raccontarle tutto. E abbracciarla. Il mondo non è finito.
 
Qualche settimana dopo, sono appena arrivata a scuola. Come al solito non c’è anima viva. Oggi credo di essere uscita addirittura prima del solito. Indosso un pesante cappello di lana, e ho il naso arrossato. Gli spessi occhiali dalla montatura nera mi fanno sembrare quasi più una caricatura che una vera persona, in carne ed ossa.
Strofino le mie mani per produrre un po’ di calore, ma non funziona. Questa notte la neve è caduta su Londra, e le temperature hanno raggiunto i meno quindici gradi. Sembra che non accadesse da un po’ di anni a questa parte.
Improvvisamente, mentre sono sovrappensiero, qualcuno appoggia una mano sulla mia spalla. Mi giro impaurita, trovandomi due intensi occhi scuri, che mi guardano sorridenti. Zayn.
«Mi era mancato non vederti sul muretto» afferma, quasi fosse un saluto. «Da quattro anni ad oggi.» Alle sue ultime parole arrossisco, un'altra volta. Impongo alle mie guance di tornare di un colore normale, ma non rispondono ai miei comandi. Allora lui mi aveva notata, fin dall’inizio.
«Ciao, Zayn» riesco a dire dopo un attimo di incertezza. «Come stai?»
Lui mi fissa senza rispondere. È da quel famoso ventuno dicembre che non ci vediamo, e sempre da quel giorno ho smesso di sedermi sul muretto e di osservarlo. Così mi aveva suggerito Amanda.
«Bene» mi risponde, come se fosse forzato. «Senti Scarlett… quel naso rosso ti dona molto.» Mi dice, stranito dalle sue stesse parole. Io sorriso imbarazzata.
«Va bene, fai finta di non aver sentito nulla. Ti va di uscire con me?»
Per un attimo mi sembra di aver sognato queste parole, e rimango interdetta.
«C-cosa?» Riesco a dire dopo un attimo.
«Vorrei che mi facessi il piacere di uscire con me. Nessuno mi aveva mai detto quelle parole; e nessuno mi aveva mai capito come sei riuscita a fare te, in quattro anni. Non sono sicuro di provare gli stessi sentimenti che tu provi per me, ma sicuramente non mi sei indifferente. Allora, accetti?»
Non c’è nemmeno bisogno che me lo chieda, perché per me è sì. Sì. Sì. Mille volte sì.
Il suono della campanella da fine a quel momento magico. Gli sorrido, senza dire nulla. Lui mi sorride a sua volta, e assieme ci incamminiamo verso l’entrata della scuola.









spazio autrice:

Salve a tutte! Ieri, vista la fine del mondo mi sono sentita ispirata e ne è uscita fuori una OS. Avrei preferito metterla ieri, ma non ne ho avuto tempo. Spero vi piaccia:) un beso!

 
  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: LoveJulie