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Autore: Leyton_Nenny    22/12/2012    1 recensioni
Lui le ha appena regalato una rosa rossa, come se non si fosse nemmeno sforzato a pensare qualcosa di più decente. Perché, ammettiamolo, una rosa non è per niente originale. Secondo me nemmeno si è sforzato di pensare a un qualcosa che potesse ricordare quella ragazza, a scegliere un fiore con cura, pensando che alla fine basta un fiore. Ma secondo me non è così: un fiore è importante, ogni piccolo regalo è importante. Altrimenti perché farli? Voglio dire, se regali un qualcosa dietro ci deve essere una spiegazione, altrimenti basta comprare una cosa a caso, entrare in un negozio e scegliere la prima cosa che ti capita sott'occhio, no?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come un girasole

 

 

 

 

 

 

Le rose sono sopravvalutate”
Letizia camminava lungo l'argine del fiume: Giulio la guardava ammaliato come sempre.

Scusa?”
La ragazza si voltò verso di lui.

Ho detto che le rose sono sopravvalutate” ripeté.
L'amico la guardò interrogativo, al che lei si limitò a sospirare, indicando una coppia poco distante.

Li vedi? Lui le ha appena regalato una rosa rossa, come se non si fosse nemmeno sforzato a pensare qualcosa di più decente. Perché, ammettiamolo, una rosa non è per niente originale. Secondo me nemmeno si è sforzato di pensare a un qualcosa che potesse ricordare quella ragazza, a scegliere un fiore con cura, pensando che alla fine basta un fiore. Ma secondo me non è così: un fiore è importante, ogni piccolo regalo è importante. Altrimenti perché farli? Voglio dire, se regali un qualcosa dietro ci deve essere una spiegazione, altrimenti basta comprare una cosa a caso, entrare in un negozio e scegliere la prima cosa che ti capita sott'occhio, no?”

Giulio si era fermato spesso su quel ricordo di tanto tempo prima.
Entrò nella stanza d'ospedale dove l'amica giaceva, attaccata alle macchine che la tenevano in vita.
“Ci sono novità?”
La madre di Letizia scosse la testa – le occhiaie sembravano più profonde, i capelli più grigi e gli occhi arrossati per il troppo pianto, cose a cui lui ormai si era abituato.
La donna si sforzò di sorridere.
“I medici sono positivi, dicono che fino a che le persone a lei care continueranno a starle vicini c'è ancora una possibilità.
Giulio annuì.
“E per quanto riguarda il pirata della strada?”
La donna aveva scosso la testa “Stanno facendo il possibile” aveva sussurrato con la voce rotta da un nuovo pianto imminente.
“Vado a prendere un caffè, so che è in buone mani” aveva asserito lei dopo qualche istante sotto lo sguardo preoccupato del ragazzo.
13 dicembre 2012. Giulio avrebbe sempre ricordato il giorno in cui aveva lasciato la ragazza davanti a casa propria, senza aspettare che varcasse la soglia. E, a pochi metri dall'uscio, un'auto, sbucata dal nulla, l'aveva investita. Solo pochi fottutissimi metri, una distanza così piccola per un senso di colpa tanto grande.
“Ti ho portato i girasoli. So che non ti piacciono le rose, le trovi non personali, ma vedi, quando penso a te, mi viene in mente questo fiore: è così luminoso, pieno di vita. Anche se spesso viene lasciato morire perché i semi sono utili per l'olio, ma io non lo farò con te. Ti proteggerò Letizia, ti proteggerò come avrei dovuto fare. E farò in modo di essere il sole verso cui mirare, perché vedi, da quando ti ho conosciuta, tu sei diventato il mio” aveva sussurrato al suo orecchio, stringendole la mano.
Per una qualche ragione a lui ignota, aveva sentito le dita della ragazza stringersi attorno alle proprie.

  
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