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Autore: Rachel Parker    22/12/2012    9 recensioni
Una nuova FanFiction natalizia tutta per voi! Spero vi piaccia :3
Vi ricordo che le recensioni sono molto gradite!
È la vigilia di Natale.
Un soffice velo di neve ricopre le strade, le abitazioni, le automobili. La neve continua a scendere da quelle nuvole grigiastre su nel cielo, ma una spicca tra le altre: una nuvola bianca, candida. Se la si osserva bene, si può notare un minuscolo punto rosso carota, al margine di essa.
Seduto su quella nuvola, con i piedi a penzoloni mentre guarda giù, sta un angelo: una tunica bianca, due grandi ali e un’aureola sul capo. E l’immancabile capigliatura rossa.
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Angolo Autrice
Salve a tutti!
Vi propongo una Fiction natalizia, la prima che scrivo su questa coppia.
Spero davvero che vi piaccia, e non esitate a farmi sapere cosa ne pensate!
Vi lascio alla fic, baci!
Rachel


Fin proprio alla fine.

È la vigilia di Natale.
Un soffice velo di neve ricopre le strade, le abitazioni, le automobili. La neve continua a scendere da quelle nuvole grigiastre su nel cielo, ma una spicca tra le altre: una nuvola bianca, candida. Se la si osserva bene, si può notare un minuscolo punto rosso carota, al margine di essa.
Seduto su quella nuvola, con i piedi a penzoloni mentre guarda giù, sta un angelo: una tunica bianca, due grandi ali e un’aureola sul capo. E l’immancabile capigliatura rossa.
Fred Weasley è malinconico, mentre guarda la sua famiglia che festeggia la Vigilia, giù alla Tana: ridono, chiacchierano, cantano. Dalla radio si sentono le note della canzone ‘Do the Hippogriff’, e subito nella mente di Fred affiora un ricordo, il ricordo di una natale di quattro anni prima.

Era il 24 Dicembre 1994, l’anno del Torneo Tremaghi.
Fred si trovava con il suo gemello nel salone d’ingresso, mentre chiacchieravano col loro amico Lee Jordan. E fu allora che la vide: Hermione Granger, la (futura) prefetto-perfetto più rompi-bolidi della storia, stava scendendo le scale, ed era bellissima. Era come se splendesse. Viktor Krum le si parò davanti, sì inchinò e le fece il baciamano. Hermione non riusciva a smettere di sorridere, era così felice.
Entrarono in sala e dopo il valzer partì ‘Do the Hippogriff’. Fred ballava con i suoi amici, ma non riusciva a smettere di guardarla.
“Freddie, “disse George, “piantala di sbavare e va’ a ballare con lei”. Fred rise.
“Non sbavo dietro alla Granger”.
“Va’ e basta!” Fred rise di nuovo e le si avvicinò.
Krum era misteriosamente scomparso, ed Hermione stava per andare a sedersi, quando il rosso le afferrò la mano e la ritrascinò tra la folla.
“Fred!” esclamò lei.
“Sì, è il mio nome” rispose lui, sorridendo.
“Ma… cosa?”
“Suvvia Granger, balla e basta!” La prese e la fece girare.
A poco a poco lei si rilassò e si lasciò andare. Finita la canzone, Fred le domandò se avesse fame.
“Un pochino” rispose Hermione.
“Allora vieni con me!” La prese di nuovo per mano e la portò fuori dalla sala.
“Ma… Fred, dove stiamo andando? Il buffet è di là!” esclamò Hermione, indicando
la Sala Grande.
“Fidati di me, Granger” disse lui, e la portò in un corridoio. Lei si fermò nuovamente.
“Non dovremmo allontanarci” affermò la ragazza, con tono autoritario.
Anche Fred si fermò, e si volse verso di lei. Le posò una mano sulla spalla, paziente, e disse: “Fidati di me”. Hermione annuì, e lui iniziò a correre verso le scale. Lei gli andava dietro, un po’ a fatica per via delle scarpe non proprio comode.
Scesero varie rampe di scale, e finalmente giunsero in un corridoio. Il ragazzo si fermò davanti a un dipinto raffigurante una ciotola di frutta, fece il solletico alla pera e il quadro si spostò.
Fred si girò di nuovo verso Hermione. “Aspetta un attimo”.
Lei lo guardava incuriosita mentre si infilava in quel buco. Dopo qualche minuto sentì la voce di Fred: “Entra pure!”
Sempre più curiosa, la ragazza entrò, e si ritrovò nelle cucine. C’erano tantissimi elfi domestici in fondo alla cucina, ma non ci fece molto caso. Fred era accanto a un bancone, con due tazze in mano. Inarcò un sopracciglio.
“Una piccola sorpresa per Natale” disse lui. “Che c’è? Non ti piace la cioccolata, Granger?”
“Certo che… cioccolata hai detto??” Hermione si fiondò verso la tazza. Non appena la sfiorò con le mani gelide, sospirò di sollievo.
“A quanto pare, ami la cioccolata” osservò Fred. “Però è triste vedere che la ami più di quanto tu ami me…” si imbronciò. Hermione divenne subito del colore della sua tazza (una bella tazza scarlatta, precisiamo).
“Ma piantala, Fred!” disse, con una risatina nervosa.
“Hai ragione, non potresti mai amare qualcuno più di me, vero?”
“Certo, mio piccolo Freddie” rispose, reggendogli il gioco.
“Eh sì, nessuno è meglio di FreddieOrsottoPotto” disse Fred, con un sospiro.
Hermione scoppiò a ridere, e bevve un sorso della sua cioccolata, che era bollente. Si scottò la lingua, e fece un salto. Inciampò in un mestolo finito per errore a terra, e tutta la cioccolata finì addosso a Fred. “Aaaaaaaaaaaah!” esclamò lui. “Scottascottascottaaaa! Per il sinistro floscio di merlino, Granger, fai attenzione!”
“Scusami Fred!” Hermione ripose la tazza sul bancone e gli si avvicinò con un fazzoletto per aiutarlo a smacchiarsi.
Respirando lentamente per non rimettersi ad urlare, anche Fred appoggiò la tazza, e si tolse la giacca, per poi passare alla camicia. La ragazza fece un passo indietro.
“Che cosa stai facendo?” gli domandò.
“Tolgo la camicia per sistemarla e non ustionarmi” rispose lui. Appoggiò la camicia accanto alla giacca, ed osservò la ragazza che gli stava di fronte. E la suddetta ragazza non riusciva a staccare gli occhi dal corpo di Fred.
“Granger, lo so che sono irresistibile di mio, figuriamoci senza maglietta, ma ti chiedo cortesemente di non sbavare nella mia cioccolata” Hermione subito arrossì.
“Sì, scusa… ero solo… distratta”
“Ooh” disse Fred, con uno sguardo malizioso “trovi che questo” e indicò il suo corpo senza maglietta, “ti distragga?”
“Nono, cioè… sì, però… no. Aspetta, oh per il calderone di paillettes di merlino, sto impazzendo”
“E’ normale, Granger” osservò lui, avvicinandosi. “D’altronde, nessuna può resistermi”
Nonostante Hermione fosse arrossita di nuovo, gli tenne testa.
“E’ una sfida, Weasley?” domandò, e ogni passo che lui faceva verso di lei, indietreggiava un po’. Finì per sbattere contro il bancone.
“No” rispose Fred, avvicinandosi ancora di più. Ora i loro corpi erano perfettamente uno contro l’altro. “E’ un’affermazione”.
Sorrise di nuovo, e anche lei non poté non fare lo stesso. Hermione guardò un secondo verso l’alto. Del vischio si trovava esattamente sopra le loro teste. Il suo sguardo tornò su quello del ragazzo.
Era il momento giusto. Fred poggiò le sue labbra su quelle della ragazza, morbide e calde.
E allora, solo allora, si rese conto che lo desiderava da un bel po’, ormai.
Lei ricambiò il bacio e, l’uno sulle labbra dell’altra, non poterono fare a meno di sorridere entrambi.
Quando si staccarono, Fred ghignò.
“A quanto pare avevo ragione, Granger” disse. Hermione rise e recuperò la sua cioccolata.
“Mi sa che devo farti cadere la cioccolata addosso più spesso”
“Tranquilla” rispose lui, avvicinandosi e baciandola di nuovo. “puoi avere questo anche senza ustionarmi”.
Lei lo abbracciò, e lui la strinse a sé. Nonostante fosse senza maglietta, il petto di Fred era incredibilmente caldo, e lei si sentiva davvero felice.
“Temo che si ora di tornare su” disse Hermione, guardando l’orologio appeso alla parete. Era l’una.
Fred recuperò la camicia, se la infilò e prese la giacca. Si avvicinò nuovamente alla ragazza, le spostò un ricciolo dal volto, e le posò un lieve bacio sulle labbra.
“Ci vediamo presto” sussurrò, e ammiccò. La ragazza sorrise, e uscì dalle cucine.
Il ragazzo prese la bacchetta, l’agitò e il vischio sopra al bancone scomparse. Con un ghigno, la ripose nella tasca dei pantaloni ed uscì. Era stato proprio un bel Natale.

Fred sospira, ricordando. Il suo sguardo torna a vagare nella città sotto di lui, e guarda in particolare una casa. In una camera da letto lilla, in quel momento entra una ragazza dai capelli crespi. Passando accanto alla scrivania, urta un album fotografico, che cade a terra. Lei lo raccoglie, si siede sul letto e inizia a sfogliarlo. Fred guarda con lei. Sono le foto dei suoi anni a Hogwarts.
Sta guardando le foto dei Natali passati, ed arrivano quelle del Ballo del Ceppo.
Eccola con Viktor Krum, con Ginny, con Harry e Ron, con lui. Gira la pagina, e trova uno scatto casuale, in cui lei e Fred si abbracciano dolcemente e un’altra in cui ridono, lei seduta in braccio a lui.
Hermione sorride, mentre una lacrima scorre sulle sue guance rosee. Chiude l’album e lo stringe al petto, mentre un’altra lacrima le solca il volto.
“Mi manchi, Fred” sussurra. E, per la prima volta, anche sul volto di Fred scorre una lacrima.
“Mi manchi tanto anche tu, Hermione”.
La ragazza sussulta, ha sentito la sua voce. E sorride. Perché sa che lui la sta guardando, che sta ricordando insieme a lei. Perché sa che lui non se ne è davvero andato, è sempre lì con lei, per proteggerla e farla ridere, fin proprio alla fine.
  
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