La principessa troppo gentile fissava il buio fuori dalla finestra aspettandosi qualcosa. Forse stava solo aspettando che quel vuoto che aveva dentro venisse colmato, ma l'unica persona in grado di farlo era partita per una guerra, una guerra per ottenere qualcosa che probabilmente nemmeno voleva.
Dall'altra parte del buio un cavaliere giurò al cielo che ce l'avrebbe messa tutta per vincere, per vincere quella battaglia e l'amore della sua principessa.

Dopo aver parato due affondi il cavaliere uccise il nemico che aveva davanti, poi corse a nascondersi dietro ad un folto albero, assecondato dal buio. Dopo un lungo respiro si tolse l'elmo e guardò verso la luna. I lunghi capelli le scesero sull'armatura e le argentee lacrime caddero sull'elmo che stringeva fra le mani.
La battaglia stava volgendo verso un esito negativo, ed il nemico stava avanzando alla base del castello dove la principessa credeva ancora di essere in salvo.
Venne il momento di combattere seriamente, ogni esitazione sarebbe stata fatale.

Il cavaliere indossò nuovamente l'elmo che nascondeva e proteggeva la sua identità, strinse con forza la sua spada pronto ad annientare il nemico, in nome della principessa affondò la spada nel petto dei suoi avversari, il suo obbiettivo era difendere la donna che amava. Evitò i seguenti attacchi uccidendo senza indugi chiunque si parasse sul suo percorso, fino a superare l ponte levatoio. Entrò facilmente nel castello e cominciò a salire la lunga scalinata.

Sentendo il rumore della battaglia la principessa cominciò a preoccuparsi. Si chiese se la persona che aveva tanto amato fosse ancora in vita e decise che era il momento di salvarla, voleva solo uscire di li e offrirsi al nemico in nome della pace.
Uscì dalla stanza e percorse frettolosamente il corridoio, da i suoi occhi scuri uscivano calde lacrime, il suo respiro era irregolare e cadde a terra. Si accasciò al suolo stringendo tra le sue mani la corona che le era stata destinata. Ricci scuri, raccolti elegantemente cominciarono a caderle ai lati del volto, aveva paura e voleva solo che il suo cavaliere restasse in vita.
Con fatica si rialzò in piedi e ricominciò a camminare per il lungo corridoio.

Finita la lunga scalinata che portava alle stanze reali, il cavaliere si tolse l'elmo e gettò via la spada, tolse parte dell'armatura e cominciò a correre disperatamente. I suoi lunghi capelli dorati seguivano il suo veloce corpo, le lacrime non avevano mai smesso di scendere dagli occhi scuri. Continuò la sua folle ricerca finché non la vide. Vide la sua principessa marciante verso la sconfitta, con la corona in mano, pronta ad arrendersi.

I loro sguardi si incontrarono, i loro cuori sussultarono, la principessa si buttò tra le braccia del cavaliere che tentò di rassicurarla
"Andrà tutto bene" le sussurrò, poi le prese la mano ed uscì da quell'inferno. 
Una volta fuori dal portone delle dimore regali, in cima alla scalinata che spesso aveva visto trionfante quella famiglia, la loro paura si chetò.
Tutti i combattenti rimasero stupiti nel vedere i volti dolci di due condannate ormai a morte.
La principessa lanciò la corona verso il campo di battaglia, regalò un ultimo sorriso al suo esercito e con un leggero inchino si votò verso il cavaliere che aveva sempre amato. Il cavaliere la baciò delicatamente in un'istante infinito, in quello stesso momento innumerevoli frecce dell'esercito nemico trafissero i loro corpi, ma ciò che rimase intatto per sempre furono i loro cuori puri.