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Autore: brjngmethehorizon    22/12/2012    2 recensioni
“Credi tu, donna del mistero, si aver fatto la cosa giusta, cioè quella di incontrarmi.. Sta sera?” Disse facendo rotolare la rosa tra le dita.
Abbassai lo sguardo e poi lo alzai puntato nei suoi occhi.
“Si lo credo.”
Affermai.
“E tu, Liam Payne, vorrai vedermi di nuovo dopo questa sera?”
Dissi io.
Alzò lo sguardo assieme alle spalle. “Non lo so, ci devo pensare.”
Disse come se stesse riflettendo, con aria pensierosa.
Io sorrisi spostando leggermente la testa di lato, lui sorrise dolcemente. “Decisamente si.”
Stava per togliermi la maschera, ma suonò la sveglia, ciò voleva dire che dovevo scappare.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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‘Cinderella Story’

 
Sam era accasciata a terra, con le lacrime agli occhi. Era stata letteralmente umiliata.
Non sentiva più la forza nelle gambe ma solo vergogna e tanta rabbia, ma era debole e stanca.
Si, stanca per essere considerata solo ‘la cameriera’.
‘Stupida ingenua’. Si ripeteva. ‘Come potevo solo sperare di innamorarmi di un principe che non puo’ far parte del mio reame?'
 
Quando era giovane era tutto più facile. Il padre era sempre al suo fianco e Sam era il suo tesoro, e il padre, il tesoro di Sam.
Allevata da un uomo aveva avuto un po’ di carenze nel mondo:”Trucchi e vestiti” Ma non le mancava nulla. Aveva la felicità tra le mani, Aveva tutto quello che le serviva, cioè amore.
Si sentiva come la ragazzina più fortunata del mondo.
Il padre possedeva un ristorante, considerato il più forte della valle, e Sam amava con tutta se stessa essere lì.
Era il solito localino dove il termine ‘dieta’ era una parolaccia.
In quel locale la gente si sentiva in famiglia.
La torta era davanti a me, con tutte le dodici candeline con ognuna una fiammella sopra.
Mio padre mi sorrise, e tutti i miei amici suonavano con le trombette con cappelli buffi e colorati in testa.
“Esprimi un desiderio.”
Mi disse.
Cosa potevo desiderare di più dalla vita? Avevo un padre stupendo e degli amici meravigliosi.
Io sorrisi, strizzai gli occhi e soffiai.
In quel momento mio padre scattò una foto e sorrise, e anche in quel momento le passò davanti una che ora chiamo: Fiona.
Mio padre ha sempre pensato che abbia bisogno di un’altra cosa, cioè di Fiona.
 
Sam sorrise ma dopo poco le venne in mente il viso di Fiona, e subito il suo viso divenne una smorfia. Si sentiva di morire e malediceva il giorno in cui il padre incontrò quell’ abominevole uomo delle nevi.
Le passò davanti agli occhi una foto, la foto del loro matrimonio.
Il padre non sospettava niente, era accecato dall’amore.
 
‘Fiona sei bellissima’
Insieme alla mia matrigna arrivarono anche le sue due figlie gemelle.
Brianna e Gabriella: due impiastre di sorellastre.
Ma dato che papà era soddisfatto, lo ero anche io.
Saremmo vissuti felici e contenti.
Ma purtroppo non era una bella favola.
Sam sentiva gli occhi bruciare, aveva sempre creduto alle favole, ma la sua favola, si stava trasformando in un perfetto incubo.
 
“Le prese la mano e gliela baciò, Poi la caricò sul suo destriero e la bellissima principessa e il suo giovane principe cavalcarono fino al castello: Dove vissero per sempre felici e contenti.”
Ingenuamente domandai:
“Papà, le favole si avverano?”
Lui sospirò e chiuse il libro.
“No, in effetti no.” Spostò lo sguardo su di me.
“Sono i sogni che si avverano.” Disse.
“Tu ce l’hai un sogno?” Domandai di nuovo.
“Certo. Il mio sogno è che tu cresca bene, e che vada all’Università e che magari un giorno ti costruirai il tuo castello.”
Abbassai lo sguardo come se ci stessi pensando.
“ E le principesse in quale Università vanno?”
Dissi per poi deglutire.
“Ehm.. Vediamo, vanno.. Ehm, dove vanno le principesse?”
Spostò lo sguardo su di me.
“Vanno a Prinston.” Disse come se fosse la cosa più ovvia di questo mondo.
“Ma vedi tesoro, le favole non riguardano solo castelli e principesse. Rappresentano tutti i desideri che vuoi appagare e il coraggio di lottare per le cose in cui credi. Ecco perché dico sempre Non impedire che la paura di perdere t’..” Lo interruppi. “Ti impedisca di partecipare” Continuai la frase.
“Si, esatto.” Risi.
“E non devi mai dimenticare se lo leggi con attenzione, questo libro contiene cose importanti che possono servirti più in la nella vita.”
Annuì e lui mi stampò un lungo e dolce bacio sulla fronte.
In quel preciso momento sentivo il letto tremare, e la palolina con un castello all’interno che mi regalò mio padre tremava tutta facendo muovere l’acqua che vi era all’interno.
“Il terremoto!” Esclamò terrorizzato mio padre e fù proprio quel giorno in cui il mio regno andò in frantumi.
Mi mise sotto la porta e mi fece segno di non muovermi da lì sotto.
In quel momento sentimmo la voce di Fiona chiedere aiuto.
Io e mio padre ci guardammo.
“Non andare!” Dissi per tentare di convincerlo a rimanere con me.
“Non ti preoccupare, adesso torno, resta qua.”
Sentì e vidi la mano si mio padre lasciare la mia.
Fu l’ultima volta che vidi quella mano. La pallina andò in frantumi liberando l’acqua e il castello che vi era all’interno.
Quel giorno persi il mio migliore amico.
Papà non aveva lasciato un testamento e si prese tutto la mia matrigna.
La casa.. Il ristorante, e con suo disappunto, anche me.
Aveva il libro tra le mani, e le venne d’istinto buttarlo in una parte indeterminata della stanza, o meglio, della soffitta.
Si accasciò sul letto e pianse, pianse sperando di buttare via tutti i ricordi malefici.
Pianse fino allo svenimento. Pianse perché era stanca.
Sono passati otto benedettissimi anni e lei non aveva ancora smesso di credere alle favole, almeno, non del tutto.
Sentiva ancora il rumore del megafono che annunciava con voce metallica:”A.. Canerentola. Se mi ascolti il tuo principe vuole un radevù con te dopo il raduno dei tifosi, che è la cosa ideale per riscaldare un sangue blu.”
Aveva il sangue che le bolleva, l’ansia a mille e il cuore che sarebbe voluto scappare via.
Danielle prese il microfono tra le mani, sarebbe il solito discorso..
Invece no.
“C’era una volta un rospo ambizioso forte e atletico.” In quel momento apparì la sorellastra che usciva e saliva sul palco saltando come un ranocchio. I ragazzi davanti se la ridevano.
“Aveva una bellissima fidanzata, e suo padre possedeva  lo stagno più grande di quella terra.”
Liam Guardava Danielle malissimo, tentava di capire cosa stesse facendo o dicendo.
Mi nascondevo e anche io non capivo cosa stesse facendo.
“Ma ancora non gli bastava.”
Disse Danielle portando una mano sul fianco.
Un coro di “AWWWW” si sollevò nel pubblico.
“Se solo avesse trovato una principessa che lo avrebbe baciato e trasformato in un bel principe sarebbe scappato con lei.”
In quel momento apparve l’altra gemella con un vestito bianco addosso presa in braccio da due cheerleaders.
Sorrideva e salutava il pubblico.
Liam in quel momento strinse la mascella e si sentì terribilmente in imbarazzo per la stupidaggine che stava compiendo l’ex-fidanzanzata.
La mia espressione cambiò. Divenne cupa, preoccupata.
“Il ranocchio lasciò la sua fidanzata sexy, sofisticata, bella, brava e intelligente e incontrò la principessa.”
Liam capì tutto, si sentiva così preso in giro.
“Venne fuori che il ranocchio non solo aveva un’identità segreta, ma pomiciare con una ragazza grazie a internet tale Prinston818”
Sentì il mio mondo cadere addosso e il mio cuore andare in frantumi.
I miei occhi bruciavano e si immergevano di lacrime, è come se il mio condotto lacrimale fosse aperto a tutta valvola.
Il mio respiro divenne affannato e sentivo tutta la vergogna che potevo provare in una vita venire in me in un millesimo si secondo.
Niall vicino a me sì’insospettì e sussurrò:”Qualcosa non va.”
“Cara Prinston 818” Iniziò la gemella vestita con la divisa di Liam.
“Attendo con ansia il momento d’incontrarti” Disse fingendo di messaggiare con un telefono.
Sei l’unica che capisce la mia vera Natura. L’unica che sa che non voglio giocare nella squadra della USA.” Liam abbassò lo sguardo e guardò Danielle che ricambiò con un espressione di vittoria.
“Ma di che stanno parlando?” Disse il padre ingenuo.
“Di niente.” Disse Liam spostando lo sguardo.
“Caro Nomade, vorrei rivelarti chi sono, ma ho tanta paura!”
I miei occhi non resistettero e scoppiarono a piangere, asciugai in fretta le mie lacrime e continuai a guardare la scena, anche se volevo scomparire da li.
“Ho paura che non mi accetterai, e poi, non ho mai baciato un ragazzo in vita mia..”
Un altro coro di “AWWWW”
Mi voltai verso Niall. “È assurdo, stanno leggendo le mie e-mail..” Dissi e Niall mi guardò “Andiamo via.” Mi sussurrò, ma voltai automaticamente lo guardo verso il palco.
“Ma anche la principessa aveva un segreto. Non aveva certo sangue reale.” In quel momento uscì la gemella che cinque secondi fa era vestita da principessa, ora era vestita da cameriera.
“Era una bugiarda, una popolana, anzi una sguattera.” La gemella cadde su una torta imbrattandosi il viso e tutti risero.
Quelle parole furono come sassi. Mi colpirono in pieno. Fecero male.
Liam fissava quello spettacolo orribile con una faccia indescrivibile e la bocca serrata.
“Che diavolo succede qui?” Sussurrò il padre mettendo una mano sulla spalla di Liam.
Il figlio scosse la testa e guardò Danielle che fece spallucce sorridendo soddisfatta.
“ E chi è vi chiederete quest’imbrogliona? Un applauso per la sedicenne studentessa, La cameriera Sam Mongomeri.”
Umiliata, Umiliata, Umiliata.
Le persone crearono una specie di spazio tra me e Liam, che si girò a guardarmi.
Ci guardammo e mi sentivo così.. Male e il suo sguardo era come.. Deluso, triste.
Tutti gridavano cameriera, cameriera.
Perché infondo cosa ero? Una cameriera.
 
Sam giaceva sul letto, a pensare a tutto questo.. Disastro di vita.
Sam version.
In quel momento bussò Fiona e la sua voce squillava nelle mie orecchie.
“Vattene via!” Dissi.
“Aah, Sam, è arrivata una lettera da Prinston.”
Disse avvicinandosi a me, e poi porgendomi una lettera.
Speranziosa la scartai dalla busta, la aprì e la lessi.
Lei rise nervosamente e mi disse:”Che cosa dice?”
Alzai la testa e le lacrime continuarono a scorrere. “Non mi hanno accettato.”
Lei fece la finta dispiaciuta e io mi asciugai le ultime lacrime e tirai su col naso.
“Oh, No. Avevi studiato con tanto impegno.” Disse lei. Fingeva di esserci rimasta male.
Si vedeva dai suoi occhi.
“Che sciocca a pensare che ce l’avrei fatta.” Dissi tutto d’un fiato.
“Oh, Sam sono davvero amareggiata. A volte la vita è così ingiusta con noi. Però ogni medaglia ha anche un’altra faccia.. Puoi sempre lavorare al ristorante per tutta la vita.” Lei sorrise e io la guardai male e dopo la raggia si tramutò in pianto.
Lei uscì e io spostai la lettera e affondai la testa nel cuscino.
 
A scuola ero presa in giro da tutti, tutti mi parlavano alle spalle e tutti ridevano di me.
Andando dritto vidi Liam, che mi vide e s’immobilizzò.
Danielle le andò da dietro, ma lui non toglieva gli occhi da me.
“Quelle come lei non appartengono al nostro mondo Liam.”
Liam fece qualche passo indietro e poi la guardò alzando il mento con fare da “come sei caduta in basso.”
 
Liam era davanti al cmputer, con la chat aperta tra lui e Prince818.
Non sapeva che scrivere, aveva paura.
“Cara Sam.” Si, iniziò così,ma è come se le parole le mancassero.
Ma si ricredette e cancellò le ultime lettere.
 
Sam stava pulendo il pavimento e poggiò la spazzola e tentò di alzarsi, ma cadde a causa dei pattini.
Se li tolse, dopo di che continuò a spazzolare.
“Sam che stai facendo?” Disse una voce femminile alle sue spalle, lei si girò e vide la figura femminile.
“Cerco di pulire il pavimento.”
Rispose indifferente.
La donna di colore la prese per il braccio e dolcemente la fecve alzare.
“Dai alzati” Sussurrò.
“Intendevo dire che stai facendo della tua vita.” Disse lei.
Sam la guardò negli occhi.
“Io sono una cameriera. Faccio quello che fanno le cameriere Renda.”
Renda la guardò stranita.
“Insomma, Sam, cosa diavolo stai dicendo? Non ti rendi conto di quanto sei fortunata?”
Sam abbassò lo sguardo.
“Guarda hai un’intera famiglia su cui contare.”
Disse riferendosi al cuoco e all’altra cameriera, loro li erano sempre stai accanto.
Videro crescere letteralmente Sam.
“Noi abbiamo fiducia in te. E tu devi avere fiducia in te stessa.” Sussurrò.
Sam Sospirò.
 
Entrarono dentro il locale Fiona assieme Brianna e Gabriella.
Tanto forte avevano sbattuto che cadde la chitarra appesa.
Si scoprì la scritta, ovvero il motto del padre.
Sam lo lesse.
“Mamma, Sam ha rotto la tappezzeria!”
Disse Gabriella.
“Che cosa?” Disse Fiona, poi spostò lon guardo verso la chitarra con Elvis e annuì.
“Si, infatti. Bene, lo scaleremo dalla tua paga.” Disse per poi sculettare via.
Tornò.
“E copri quella scritta idiota.” Sussurrò lei,
“Non lasciare mai che la paura di perdere, t’impedisca di partecipare.” Sussurrò Sam.
“Allora, io vado a fare un po’ di liposuzione. Venite ragazze. Sam, pulisci la piscina sta sera.”
“NO.” Disse Sam.
Fiona si bloccò e le gemelle la guardarono con gli occhi sbarrati.
Fiona si girò e mi guardò male.
“Ma.. Che cosa hai detto?” Disse lei minacciosa.
“Hai sentito, me ne vado.” Disse Sam sicura di se.
“Lascio questo lavoro, lascio la famiglia e lascio la tua casa.”
Tutti guardavano Sam sbalorditi e Renda era anche un po’ fiera.
Tutte e tre scoppiarono a ridere, come se stesse scherzando, Ma Sam non era mai stata più seria.
“Oh, e dove andrai a vivere?” Disse Fiona ondeggiando.
Ronda avanzò.
“Da me.”
“Allora? Non penserai di andartene via così.”
Disse come se il mondo appartenesse a lei.
Sam prese in mano la situazione.
“Sai una cosa Fiona? Puoi massacrare i tuoi capelli, e il tuo naso e la tua faccia e anche il ristorante di mio padre, ma hai finito di massacrare me.”
Sam la oltrepassò.
Renda la bloccò.
“Aspetta..”
Fiona le puntò un dito contro con uno sguardo minaccioso.
“Se solo ti azzardi a fare un altro passo giuro che ti licenzio.”
“Oh, non ti disturbare carina, perché me ne vado anche io. Sai una cosa? L’unica ragione per cui ti ho sopportata e sono rimasta per tanto tempo è quella ragazza. E ora scusa, ma me ne vado.”
Disse poi la sorpassò e prese sottobraccio Sam, lei sorrise soddisfatta, dopo tante ore, finalmente.
Tutti la seguirono a ruota e  Fiona rimase da sola.
 
Sam si buttò sul divano sorridendo.
“Oh, erano secoli che non mi sentivo a casa.”
Renda Sorrise.
A Sam venne un’illuminazione.
“Renda, io devo fare un cosa, non mi aspettare in piedi.”
 
Avanzai con passo veloce andai verso Liam che si stava preparando per andare alla partita.
Lo raggiunsi, lui mi vide e si alzò in piedi.
“Sam.. Ok, lo so cosa pensi, adesso mi consideri..”
“Un codardo? Un falso? Non so..”
“Ascolta..”
“No, ascolta tu. Ti sei rivelato esattamente di come t’immaginavo. Io non ho mai finto di essere qualcun altro, sono sempre stata me stessa. Ed è me che hanno umiliato davanti a tutti.”
Lui rimase zitto e si voltò verso qualcuno che stava tossendo
“Senti non sono venuta qui per litigare con te, ok?”
Lui non toglieva lo sguardo dal mio e rimaneva zitto.
“Ma solo per dirti che so cosa si prova quando hai paura di mostrare chi sei veramente.”
‘Ho sempre voluto fare lo scrittore, ma mio padre vuole che faccia il giocatore di football.’
‘Ah, davvero?’
‘Si, ho paura di deluderlo, ma fare lo scrittore, pft, lo desidero da una  vita.’
“Anche io ero così, ma sono cambiatal.”
‘Mi puoi dire chi sei?
‘No.’
‘Perché?’
‘Ho paura di dirtelo.. Ho paura di non essere accettata per quel che sono, tu ti aspetti una piena di soldi, ma.. non lo sono, non voglio deluderti.’
‘Ma tu non mi hai deluso..’
‘Scusa devo andare’
‘No ti prego.’
Offline.
“Adesso me ne infischio di quello che la gente pensa di me. Ora credo in me stessa e so solo che i problemi si risolveranno. Ma anche se non ho più una famiglia, né un lavoro e neppure i soldi per l’università, sei tu quello che sta peggio.”
“Tempo scaduto, mancano cinque minuti.” Disse un ragazzo dietro di Liam con i capelli sparati e gli occhi azzurri ghiaccio.
“Un momento.” Sbottò Liam alzando la voce.
“Io so che il ragazzo che mi ha mandato quell’e-mail è dentro di te, da qualche parte. Ma non posso stare ad aspettarlo. Perché aspettare te è come aspettare la pioggia in un momento di siccità. Inutile e illudente.”
Girai le spalle e andai via.
Potevo vedere nello sguardo di Liam anche tristezza e rancore. Forse si stava dando dello stupido da solo.
Uscendo vidi una sagoma nera. Era Niall.
“Ehi che ci fai qui?”
“Renda mi ha detto che eri qui, e ho pensato ti servisse un amico.. Oh, vieni qui.”
Disse lui, poi mi strinse in un abbraccio.
Mi serviva proprio quell’abbraccio.
“Oh, Sam, sono così orgoglioso, hai liquidato Liam e la tua Matrigna nello stesso giorno. Ora come ti senti?”
“Ohw, calma, te lo dirò appena riprendo fiato. Ti va di uscire sta sera?”
Lui si grattò la fronte col pollice:”Eh, veramente avevo intenzione di.. andare alla partita ma capisco che tu preferisci fare un’altra cosa..”
“No, ci vengo.”
“Davvero?” Chiese stupito.
“Vieni alla partita?” Aggiunse.
Annuì.
“Si, ora posso farcela. Questa è l’ultima che vediamo e poi, chi ti spiega cosa devono fare i giocatori?”
Sbarrò gli occhi e alzò la testa “Ah, già..”
Risi.
 
Le urla dei tifosi..
Ci sistemammo tra la folla urlante, ero ancora insicura.
“Sono contento che sei venuta Sammy.” Disse lui.
“Signori e signore, tenetevi pronti” Annunciò una voce metallica.
Vidi una massa di ragazzi che strappò un nastro e tutti urlarono entusiasti.
Poi vidi Liam.. Il cuore mi batteva fortissimo e le guancie bruciavano.
Una serie di flash back mi passarono per la testa.
“Allora, Prinston..Posso provare a Indovinare chi sei?”
Domandò Liam.
“Prova.” Risposi. “Facciamo.. Il gioco delle venti domande.” Propose Liam mentre ci incamminavamo verso un gazebo bianco circondati di fiori.
“Te ne concedo dieci.” Dissi io. “Va bene. Mi accontento.” Disse.
“Allora, la prima domanda. Vai davvero a Scuola al North-Van?”
Domandò.
“Ma certo..” Esclamai. “Beh ho voluto controllare, non si sa mai con Internet.”
“Seconda domanda.” Aggiunse.
“Ci sei rimasta male, quando hai scoperto che ero io il nomade?” Disse.
“La verità” Aggiunse serio.
“Stranamente.. No.” Dissi sorridendogli con la bocca chiusa.
“Hai votato per me nel consiglio studentesco?”
Domandò.
“Stranamente.. Si.” Dissi arrossendo ma sorrisi per nasconderlo.
“Davvero?” Domandò stupito.
“Vediamo.. Mh” Disse battendosi l’indice sul mento ripetutamente.
“Ora senti questa.” Disse entusiasta della sua idea.
“Se potessi sceglie, preferiresti un’insalata o un big-mac?”
“Un big-mac, ma che importanza ha?” Dissi io.
“Mi piacciono le ragazze che hanno appetito.” Affermò.
Risi. “E hai appena eliminato metà delle ragazze della mia classe.”  Risi di nuovo.
Abbassai lo sguardo.
Mi fermai e mi voltai verso di lui.
Lui mi guardava con un sorriso all’angolo della bocca.
“Non potrò mai dimenticare i tuoi occhi.” Disse scuotendo leggermente la testa. “Sono meravigliosi.” Aggiunse.
Abbassai lo sguardo e sentivo le guance prendere fuoco.
“Ehm, un’altra domanda..” Tentai di cambiare discorso.
Passammo accanto a tante sedie decorate con fiori di diversi colori.
Mi afferrò la mano e la strinse.
“Wow..” Esclamai.
“Se ti chiedo di ballare conta.. Come una domanda?” Disse lui insicuro.
“Ma non c’è la musica..” Dissi io.
“E allora?” domandò lui.
Lui si abbassò con una mano dietro la schiena e s’inchinò, accarezzò la mia mano con il pollice e la baciò.
Risi.
Mise quella mano su una sua spalla e afferrò l’altra facendo incastrare le nostre dita.
Iniziammo a ondeggiare. Senza musica. C’eravamo io e lui, questo bastava.
Dei musicisti che erano lì per caso iniziarono a suonare, ma io e Liam continuavamo a fissarci negli occhi.
Entrambi ci voltammo verso di loro e ridemmo.
Poi ritornammo a fissarci, come due calamite.
Ondeggiavamo, poi mi fece fare una giravolta e risi ancora una volta.
Ero felice, e serena con lui.
Tutto questo su successo da un casché, quando mi rialzai ero a un palmo dal naso dalla bocca di Liam.
Tentò di togliermi la maschera ma mi scostai prontamente.
Lui allargò le braccia con fare di ‘e ora che ho fatto’?
Ma sorrideva.
Era così dolce quando rideva..
Fece di nuovo come prima, quell’inchino, ma tese la mano, io risi e la afferrai sorridendo.
Un’altra giravolta ed ero di nuovo vicino a lui.
Mi guardava come se fossi la cosa più bella che abbia mai visto.
“Nessun’altra domanda?” Lui alzò le sopracciglia continuando a sorridere.
“Credi all’amore a Prima vista?” Mi domandò.
Sorrisi.
“Ancora non lo so.”
Scosse la testa.
“Ma noi due ci siamo già visti.” Disse lui.
“Si.” Affermai.
“Come.. Come posso averti già visto e ora..Non sapere chi sei..” Disse.
“Perché forse guardavi ma in realtà non vedevi..” Dissi io tenendo lo sguardo fisso nei tuoi occhi.
“Forza hai ancora una domanda da fare.” Cambiai discorso.
“D’accordo.” Disse lui.
Si allontanò da me e prese una rosa che serviva per l’addobbo.
Risi alla vista di quell’azione.
“Credi tu, donna del mistero, si aver fatto la cosa giusta, cioè quella di incontrarmi.. Sta sera?” Disse facendo rotolare la rosa tra le dita.
Abbassai lo sguardo e poi lo alzai puntato nei suoi occhi.
“Si lo credo.”
Affermai.
“E tu, Liam Payne, vorrai vedermi di nuovo dopo questa sera?”
Dissi io.
Alzò lo sguardo assieme alle spalle. “Non lo so, ci devo pensare.”
Disse come se stesse riflettendo, con aria pensierosa.
Io sorrisi spostando leggermente la testa di lato, lui sorrise dolcemente. “Decisamente si.”
Stava per togliermi la maschera, ma suonò la sveglia, ciò voleva dire che dovevo scappare.
La partita andava avanti, ma non riuscivo a reggere tutto questo.
Liam giocava maestosamente e io osservavo ogni singolo movimento come ipnotizzata.
Le cheerleader facevano il tifo.. E io ero lì, impassibile, con Niall che ogni tanto spostava lo sguardo verso di me per accertarsi che stessi bene.
Tutti iniziarono a gridare il nome di Liam..
“Niall..” Lui abbassò l’orecchio alla mia bocca per riuscire a sentire per causa delle persone che urlavano.
“Credevo di farcela, ma mi accorgo che non ci riesco. Io me ne vado.” Niall mi guardò con la bocca aperta come per trovare una soluzione.
“Facciamo così, ti racconto come va a finire.”
“Va bene” mi limitai a dire.
Sentivo di nuovo gli occhi riempirsi..
 
Il padre e l’amico che gli avrebbe garantito un futuro tifavano per lui e lui battè la mano sul casco come per dire ‘fidatevi di me’ ma nel farlo, si accorse di Sam, che se ne stava andando.
Rimase impassibile.
La sua chioma bionda, oh, l’avrebbe riconosciuta tra mille e una.
Non riusciva a spostare lo sguardo verso gli altri, era come attirato, come una calamita.
Spostò un secondo lo sguardo verso gli amici e scosse la testa.
“Scusate ragazzi” Si limitò a dire, e corse via dal campo da football.
Si tolse il casco ed Liam era intenzionato a rimediare a tutti i suoi errori.
Il padre lo fermò per il braccio.
“Ehi, ma che fai?!” Disse con un tono incazzato.
“Me ne vado” disse lui tranquillo.
“Che cosa? Così distruggi il tuo sogno, non ci pensi?!”
Liam scosse la testa.
“No papà. Così distruggo il tuo. Detto ciò sorpassò il padre e si avvicinò a un moro col ciuffo biondo.
“Ora tocca a te, fatti onore.” Gli disse dopo avergli dato una passa sulla spalla.
Poi raggiunse Sam.
Il padre continuava a chiamarlo sempre più Alterato, sia dalla verissima risposta, sia dall’atteggiamento del figlio che si era ribellato.
Arrivò sulle scale e Sam si accorse di lui, e lei non sentì più la forza per muovere un muscolo.
Si avvicinò a lei.
“Liam, ma che stai facendo..” Disse stupita della sua azione.
Aveva abbandonato un futuro ricco di fama, il campo, l’orgoglio del padre per lei.
“Quello che avrei dovuto fare tanto tempo fa.” Disse fissandola negli occhi che tanto considerava unici e rari.
Prese la testa di Sam tra le mani e la baciò. Il bacio più bello della sua vita, non era come con Danielle, era tutto più diverso e  magico. Meraviglioso pensava.
‘Finalmente sono completo.’ Pensò Liam.
Le loro lingue si cercavano e una volta trovate si accarezzavano.
Sam sentiva quel sapore che tanto bramava, quella bocca, quella lingua.
Tutto di Liam era perfetto.
Una goccia cadde sul viso di Liam e lui alzò lo sguardo verso il cielo.
Idem fece Sam.
Iniziò a Piovere.
Risero entrambi.
“Scusa se ho aspettato la pioggia.” Disse con una voce calma e roca.
Lei sorrise con la bocca chiusa.
“Non fa niente.” Disse.
Oramai i loro respiri erano uniti, formandone uno solo.
I loro cuori battevano come mai prima e minacciavano di uscire dal petto.
Ripresero a Baciarsi.
Liam e Sam.
La storia più bella, di cenerentola che potesse mai esistere.


BABBAYEAH!

Ciao babbamici c: 
Che ne pensate? A me piace, la prima opera in tutta la mia vita che trovo decente.
Vi prego, se dovete farmi le paranoie che prendere spunto da un film è mancanza di originalità toglietevi dalle palle u.u
Ok, amo questo film.
AAAH! dovevo darvi l' AUGURI DI BUON NATALE, AUGURI DI BUON NATALE, AUGURI DI BUON NATALE, and a Happy new Year!
Ci ho messo così tanto a scrivere questa One Shot che non ho potuto continuare I'm not afraid of you.
VI PREGO PERDONATEMI.
Questa mi ha tenuta occupata tutto il tempo.. Mi odio da sola per non poterlo continuare.
Intanto l'altra vedo che piace..
YEAH. 
Sono così fffelice c:
Dai, ci metto impegno a scriverle..
Spero che piaccia anche questa perché mi sono fatta un mazzo così, davvero. 
E SONO 15 PAGINE DI WORD E 4051/4052 Parole.
Perciò non mi fate le paranoie, fatemi sapere cosa ne pensate.
Ho l'idea di fare la stessa cosa con un altro film, e non ci metterò di certo cinque ore, dato che il film dura tre ore.
Ci siete arrivati? 
Parla di una Barca grandissima.
NON VI DICO NIENT'ALTRO.
Voglio lasciarvi in sousopance èwè
Bene.  Avete presente l'altra storia? Dove la protagonista aveva la nausea delle Haribo? Bene.
LA HO VERAMENTE.
Detto questo vado a fare in culo e ancora una volta BUON NATALE! *coro angelico* And a happy new ye..
BASTA!
ps: dopodomani Louis farà 21 anni! 
MUAHAHAHA ONE SHOT IN SUO ONORE IN ARRIVO!
u.u Non lo so se è quella della ....
Ma voglio lasciarvi col fiato sospeso.
MUAHAHAHA.
Bene.
THIS IS BABBAYEAH! *BABBAYEAAAAAAAAAAAAAAAAH!* 
Detta l'ultima parola me ne vado.
Chao. *ovvero questa*

  
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