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Autore: Cater e Shyar    23/12/2012    1 recensioni
Tre Destini.
Tre Ragazzi.
Una Sola Avventura.
La Battaglia delle Rose.
Genere: Avventura, Horror, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*tling!*
 
Corro via dal parco, guardandomi velocemente indietro, voglio controllare che Myor non stia sbirciando, come ha fatto l’ultima volta che abbiamo giocato a nascondino, una settimana fa: mi ha trovata subito solo perché ha continuato a guardarmi tutto il tempo e le regole mi impedivano di uscire dal parco per nascondermi.
Sbuffo, questa volta non accadrà.
Il nostro campo, questa volta, è tutta la città e siamo venti, in totale: diciotto di noi si nascondono e due ci cercano. La nostra non è una grande metropoli non è difficile giocare con queste regole, per loro.
Per noi, invece, è un grande vantaggio.
Maria mi affianca e mi fa l’occhiolino, anche lei conosce tantissimi luoghi in cui nascondersi, in coppia siamo sempre imbattibili. Le annuisco, poi cominciamo a correre verso il secondo parchetto, poco distante da lì.
Siamo veloci e piccole, non ci noteranno mai, penso, incrociando le dita. La mia amica mi sorride, anche lei ha i miei stessi pensieri.
-Non vale nascondersi in due!- urla improvvisamente Tsuki, un’altra bambina della nostra stessa età, dodici anni, mentre noi stringiamo i denti, perché deve fare sempre la spia? E’ insopportabile..
Maria mi sorride.
-Non ti preoccupare, Rui, tra poco ci vediamo al parchetto, okay?- mi domanda e io annuisco, non posso fare altro; abbasso lo sguardo e cambio direzione, intenzionata ad andare verso la galleria d’arte della città.
Finora l’ho visitata una sola volta, con i miei compagni di scuola, ma era qualcosa su.. dei giocattoli, credo, dei giocattoli molto vecchi.. però è stato interessante.
Mi occorrono un paio di minuti di corda per arrivare all’enorme edificio bianco e mi fermo dietro a un albero per riprendere fiato. Controllo che entrambi i miei codini siano in ordine, così come il mio vestitino azzurro e il grande fiocco dietro (il mio preferito) e, in ultimo, la camicetta bianca con le maniche corte a palloncino.
Tutto in ordine, mi dico, ed entro attraversando le porte trasparenti dell’edificio.
Rimango stupita di quanto sia tutto così silenzioso, nessuno fiata né dice una sola parola, sembravano tutti in castigo, quando ti puniscono per aver fatto troppo baccano durante la lezione. Non voglio essere da meno, decido, può anche servirmi per la mia partita, perciò mi sforzo d camminare sulle punte, dato che le mie scarpette nere hanno un piccolo rialzo sul dietro che fa un po’ di rumore.. non mi ricordo come si chiami..
Vabbé, fa nulla. Adesso devo solo concentrarmi sul mio gioco.
Per un po’ giro per la mostra senza meta, tanto tra tutta quella gente Myor non mi troverà mai. Mi rilasso e la smetto di camminare sulle punte e decido di limitarmi a non commentare a voce alta.
Sembra una mostra di dipinti e sculture.. non ho mai visto nessuno di questi, ma la maestra mi ha detto di osservare attentamente ogni quadro, perché potrebbe nascondere dei segreti.. Proverò, penso, tanto la maestra non può avermi detto una bugia, no? .. Credo.
Mi ritrovo in un’ala più scura della mostra, dove si vedono delle immagini create con luci tutte colorate e strane, molte non so nemmeno cosa rappresentino. Decido di ignorarle, mi fanno paura, non voglio più vederle.. Per fortuna, solo una parte dell’edificio contiene quelle figure, mi dico, costringendomi ad andare più veloce.
Mentre passo per un corridoio vicino, noto un ragazzo dagli strani capelli blu, tutto concentrato a guardare un grande quadro bianco, con solo una macchia di pittura nera a lato.. inarco un sopracciglio, che ha di così speciale, quella tela?
Sospiro, non ha senso mettersi a pensare a queste cose, adesso, così decido di andare al piano di sopra, che ancora non avevo visto.
Identico al piano terra, cambiano solo i dipinti. Alcuni mi piacciono subito, mentre altri sono troppo complicati, devo stare per più tempo ad analizzarli per poter capire qualcosa..
Procedo in questo modo finché non trovo un quadro stranissimo: su una tela completamente nera, era stato dipinto un intero mazzo di rose, la metà sinistra delle quali erano viola, mentre l’altra metà erano nere. Al centro, solo una piccola rosa bianca.
Rimango a fissare quest’ultimo fiore, mi sento così attratta da lui..
-Uh- gemo, la testa mi gira, non riesco a capire.. cosa succede..?
Cado a terra, mentre non vedo altro che nero.
 
La mostra d' arte è a circa mezz'ora di viaggio da casa mia, di solito mi sposto con l' autobus, quindi non è gran problema.
Sono in quarta liceo, ho 17 anni e il mio nome è Fumiko Violet.
Sto andando ad una mostra di Minot, devo fare una ricerca per conto del mio club d' arte è la prima volta che vado a vedere un'esposizione, ho molte aspettative che spero non vengano infrante.
Il mezzo si ferma e mi lascia davanti ad una struttura mastodontica, sembra più un teatro, la cupola è fatta di vetro mentre l' edificio è bianco e dà un che di molto moderno.
C' è un giardino con una camminata che porta verso l' entrata, la borsa batte sul mio fianco, mentre cammino, gli uccellini cantano e c' è un buon profumo di erba, completamente diverso dalla città.
Sentivo il chiacchiericcio della gente, per niente fastidioso, le voci eccitate di studentesse come me, forse un po' più piccole.
Non ci sono molti ragazzi o almeno, a questo non ci faccio caso.
Una volta entrata, prendo una cartina per organizzarmi meglio.
-Allora, per prima cosa devo vedere dove sono i quadri che devo presentare alla mia classe d' arte-.
Dark Bunch, City Life e The Farmer questi erano i più importanti.
Esploro la galleria e una volta seduta comincio a stendere la relazione, le luci saltano un paio di volte, alzo lo sguardo dal foglio e guardo le lampade sfrigolare.
Il quadro davanti a me rappresenta un cesto di frutta, sotto ai miei increduli occhi la mela si stacca e rotola fino al mio piede.
“Run”
Lascio cadere a terra i fogli e seguo il consiglio della mela, corro, corro più che posso, stringendo convulsamente la cinghia della tracolla.
Raggiungo il luogo dove è appeso “Dark Bunch” e a terra c' è una bambina priva di sensi, mi avvicino e la prendo tra le mie braccia.
-Ehi, svegliati!-
E' ancora viva, il respiro è regolare, ha solo perso i sensi, guardo i muri.
“Go away”
Indietreggio, sentendo dei passi, so che c' è un muro dietro di me, siamo spacciate, ancora qualche passo... e vengo inghiottita dal quadro, l' atterraggio è stranamente morbido, mi accorgo di aver appena travolto un ragazzo.
 
Ho sempre odiato le gite scolastiche, mi annoiano, soprattutto alle gallerie d' arte, adocchio molte ragazze carine, ce n' è una, non sembra essere in gita scolastica, sembra che sia qui per interesse personale, bella roba.
- Yukito, attento a non perderti!-
Esclama un mio compagno di classe, canzonandomi.
Mi distraggo spesso, per questo lo dice.
-Cosa!? Guarda che io ho gli occhi pure dietro la testa~ -
Entriamo nella galleria, ci affidano una guida, che parla in modo lento e leggermente seccato, la capisco, povera, sarà tutto il giorno che ripete le stesse cose.
Nel giro di pochi minuti, ho già perso il mio gruppo, ah-ha, fantastico.
La galleria è molto grande, ma tutta la gente sembra svanita nel nulla, niente guide, niente visitatori.
Mi fermo davanti ad un quadro, è completamente bianco, tranne una macchia di tempera nera.
Huh? E cosa significherebbe? Mah, l'arte non l' ho mai capita.
Proseguo l'esplorazione nella speranza di ritrovare la mia classe, ma senza fretta, dopotutto non ho voglia di ascoltare la guida, è noiosa, come tutto qua dentro.
Un' altro quadro idiota attira la mia attenzione, c'è un vaso di fiori, ma invece di Dalie, Rose o Gigli contiene dei tentacoli.
- Questo è il colmo!-
Quelle “piante” incominciano a guizzare dentro il quadro, attraversano la tela e mi avvolgono.
-Ma che diavolo!?-
Mi portano dentro il quadro, rotolo a terra, faccio appena in tempo ad alzarmi che mi ritrovo una ragazza tra le braccia, la stessa che avevo visto quella mattina.
 
Improvvisamente mi sembra di sentire qualcosa, aria, forse? Non riesco ancora a muovermi.. cosa mi ha fatto, quella rosa..? Sembrava così carina, non pensavo mi avrebbe fatto del male..
Un odore. Fiori..?
Sento indistintamente dei tonfi e contemporaneamente il braccio comincia a farmi male, cos’è successo? Voglio aprire gli occhi, voglio vedere, voglio capire!
Sento alcuni mormorii, forse sono due persone a parlare, un ragazzo e una ragazza. Sento delle braccia stringermi, poi di nuovo nulla e, infine, le stesse braccia che mi avevano abbracciata poco prima, le riconosco, in qualche modo.
-Grazie al cielo, che spavento!- accenna la ragazza, la sua voce sembra preoccupata. Voglio vederla, penso di nuovo, e stavolta mi accorgo di riuscire a muovermi un po’: apro lentamente gli occhi, mi sento ancora bloccata..
-Stai bene?- mi chiede lei, il suo sguardo è sicuro e gentile, già mi piace. Sento ancora dolore, ma non credo di essermi fatta male, perciò faccio sì con la testa.
-Come ti chiami~?- mi chiede un ragazzo lì vicino, mi accorgo subito che è lo stesso signore dai capelli blu che avevo visto osservare quello strano dipinto tutto bianco.
-Rui Natsuki- mormoro, abbassando lo sguardo, non voglio essere scortese, ma non voglio che mi guardi in quel modo, sembra uno dei miei amici.
-E te?- chiede, stavolta diretto alla ragazza; adesso riesco a guardarla bene: ha dei bellissimi occhi grigi, mentre i sui lunghissimi capelli lisci sono di una tonalità chiarissima di viola, è davvero bella.
-Fumiko Violet- dice, forse esitando un po’. Lui si porta una mano al mento, sembrava stesse pensando.
-Fumiko? Uhm, è un po’ lungo.. che ne dici di “Iko” ~?- propone, la sua voce sembrava una filastrocca.
-Iko..?- mormora lei.
-Sì- accenna invece lui, tutto felice.
‘Iko.. mi piace..’ penso, alzando lo sguardo.
-Ok.. e tu come ti chiami?- chiede Iko, cortese.
-Yukito Nakano!- risponde il ragazzo, felice.
-Allora tu sarai “Yuki”!- rise lei, divertita da questa faccenda dei soprannomi. Yuki dice che gli piace e sorride.
Sorrido anche io, adesso.
-Voi sapete dove siamo?- chiede lui.
Iko mi rimette a terra, poi si alza anche lei, mettendosi sulla spalla una borsa bianca, che probabilmente le era caduta poco prima. Io la imito, stiro le pieghe sul vestito e mi rifaccio i codini, sono così spettinati che non posso più sistemarli. Yuki, invece, aspetta che noi finiamo di sistemarci, poi finalmente indica la strada davanti a noi.
-No- rispondiamo in sincrono, mentre io faccio un passo indietro, guardando verso la direzione verso cui aveva puntato il proprio dito. Tutto era buio, troppo buio, non potevo vedere niente.. Però, aspetta..
-Vedo qualcosa..- mormoro, non sono sicura, ma dovrebbe esserci qualcosa di luccicante, alla fine di questo.. corridoio.. I due ragazzi annuiscono e cominciamo a camminare, mentre io mi aggrappo alla borsa di Iko, non voglio perdermi nel buio.. ma lei mi sorride e mi prende la mano, mentre Yuki-kun fa lo stesso con Iko. Sento le sue dita premere forte sul mio palmo e io ricambio. ‘Sono qui.’
Arriviamo dopo qualche minuto in una stanza rotonda, con le pareti sempre nere, ma con alcune strane luci che puntano verso il centro, dove ci sono tre tavolini. Ci avviciniamo, lascio senza accorgermene la mano di Iko e mi blocco.
Sul tavolino di destra si trovava un vaso con dentro una rosa. Bianca.
‘Non è quella.. non può essere quella..’ mi dico, ma vedo i miei due compagni che osservano attentamente altre due rose e Iko prende in mano una seconda rosa viola, mentre Yuki-kun un’altra ancora, ma nera.
Mi faccio coraggio e mi avvicino, ho paura persino a toccare quel piccolo fiore.. ma alla fine lo faccio.
Lo tolgo dal vaso, mi sembra di essere legata a questo fiore..
Stringo lo stelo sottile con entrambe le mani e me lo porto al petto, chiudendo gli occhi.
Ho paura, non ho idea di dove mi trovi.. ma so che sicuramente dovrò uscire di qui.
 
-Oh, no! Scusami!-
-Uh...figurati...ti sei fatta male? -
-No.. Piuttosto, dov' è la bambina!?-
Il ragazzo mi mise tra le braccia la ragazzina con cui ero caduta nel quadro.
-Grazie al cielo, che spavento!-
La vidi strizzare gli occhi, si stava svegliando.
-Stai bene?- chiesi, la vidi annuire in risposta.
-Come ti chiami~?- chiese il ragazzo dai capelli blu.
-Rui Natsuki-.
-E te?-
Stavolta era rivolta a me la domanda.
-Fumiko Violet-.
-Fumiko? Uhm, è un po' lungo...che ne dici di “Iko”~?-
-Iko..?-.
-Sì- rispose gioviale.
-Ok... e tu come ti chiami?-
-Yukito Nakano! -
-Allora tu sarai “Yuki”! -
-Mi piace!- sorrise e io ricambiai il sorriso.
-Voi sapete dove siamo?-
Mi alzo.
-No...- rispondiamo all'unisono io e Rui.
-Vedo qualcosa...- dice la più piccola, si aggrappa alla mia borsa, le prendo delicatamente la mano e l'avvolgo nella mia.
-Andiamo-.
Infine, Yuki prende la mia mano.
Il mio cuore batte, di sicuro questa non è la galleria d'arte, torneremo mai a casa?
Stringo le loro mani, devo farmi farmi forza, per Rui, devo difenderla.
Ci sono tre tavolini, con tre rose, una nera, una viola e una bianca.
Lasciano le mie mani, Yukito va verso la rosa nera, Rui verso quella bianca, rimane solo quella al centro, quella viola.
La raccolgo dal vaso, e me la porto vicino alla bocca, le mie labbra sfiorano i petali.
Cosa ne sarà di noi, ora?
Usciremo da qui?
Sarò in grado di proteggere Rui?
 
-Oh, scusami!- esclama dispiaciuta la ragazza.
-Uh...figurati...ti sei fatta male?- rispondo, sorridendo.
-No.. piuttosto, dov'è la bambina!?-
La poggio delicatamente tra le sue braccia.
-Grazie al cielo, che spavento!-
La piccola sbatte gli occhi, le trovo tenere, sembrano due sorelle, la più grande poi, è molto carina.
-Stai bene?-
La bambina annuisce alla violetta.
-Come ti chiami~?- chiedo alla più piccola delle due.
-Rui Natsuki-.
-E te?- domando alla ragazza dai capelli viola.
-Fumiko Violet-.
-Fumiko? Uhm, è un po' lungo...che ne dici di “Iko”~?- propongo, sorridendo.
-Iko..?- chiede perplessa.
-Sì- confermo.
-Ok...e tu come ti chiami?-
-Yukito Nakano! -
-Allora tu sarai “Yuki”! -
-Mi piace! - le sorrido e lei mi fa uno splendido sorriso di rimando.
-Voi sapete dove siamo?-
Domando mentre Iko-chan si alza.
-No...- risponde sincronizzata a Rui.
-Vedo qualcosa...- dice la piccola, la vedo aggrapparsi alla borsa di Fumiko, che la prende per mano.
-Andiamo- le incito, prendo la mano di Iko-chan e incastro le sue dita con le mie.
Avanziamo, il posto è buio, Fumiko stringe la mia mano, e io ricambio la stretta, per darle forza.
Vedo che le due ragazze sono attratte rispettivamente dalla rosa viola e quella bianca.
Raccolgo quella nera, e guardo i petali scuri, impregnati di oscurità.
Non mi importa dove siamo,
né come faremo ad uscire,
proteggerò Fumiko a costo della mia vita.
 
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->File 2: Bara no Tatakai   Time: 0h 20m    Fumiko Yukito Rui
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Angolo delle Scrittrici:
Salve a tutti! Siamo Cater the Gunslinger e Shyar, già scrittrici qui ^^ Questa è la prima Fan Fiction che scriviamo insieme, speriamo davvero che vi piaccia tanto quanto l’idea è piaciuta a noi *^*
Abbiamo voluto strutturare questa fic come se fosse un videogioco (riprendendo anche un po’ la struttura di Ib, la storia originale a cui ci siamo ispirate), perciò, come vedete, al’inizio e alla fine di ogni capitolo ci saranno questi comandi in stile ‘menu principale’ ^^
Tutti i personaggi citati sono di nostra invenzione, l’unica cosa che si trova nella storia principale (ed è anche suo simbolo), è la rosa, elemento secondo noi indispensabile anche qui <3
Detto questo, al prossimo capitolo! :3
 
Cater & Shyar


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