Anime & Manga > Saint Seiya
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Autore: Alexiel Mihawk    23/12/2012    4 recensioni
Camus è morto, ma Milo, che più di ogni altro gli era vicino, ancora non riesce ad accettarlo.
Il suo dolore si riflette nelle iridi verdi dell'unica donna al santuario disposta a stare a sentirlo: Shaina.
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Aquarius Camus, Ophiuchus Shaina, Scorpion Milo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Piscina di Prompt :
Saint Seiya, Milo/Camus, "Ho fatto un sogno: sfioravo le sue mani."




 


Sfioravo le sue mani.


«Ho fatto un sogno: sfioravo le sue mani» rise piano mentre parlava e con le pallide dita sottili accarezzò la colonna di pietra «I suoi capelli risplendevano sotto il caldo sole di mezza estate e le ombre quasi sparivano nella calura del mezzogiorno. Eravamo in piedi, di spalle all'undicesima casa, a guardare verso la valle in attesa che qualcuno ci portasse il pranzo. Non indossavamo l'armatura, nel sogno, eravamo in pace, eravamo vivi, non ve ne era alcuna necessità. Camus mi stava parlando, raccontava della Siberia, di come gli capitasse di ripensare a quei luoghi in quelle torride giornate estive. Di come sentisse la mancanza delle bianche distese, della steppa e del ghiaccio. Io non capivo, non capivo allora come non sono mai riuscito a capire nemmeno da sveglio, non ho idea di come sia l'inverno lassù, né di come si possa sentire la mancanza di un luogo tanto freddo e inospitale.»
Milo si fermò un attimo per riprendere fiato, si sistemò una ciocca di capelli dietro all'orecchio mentre Shaina, vigile e attenta, non si perdeva nessuno dei suoi movimenti.
«Era in quel momento che arrivava il vento. Una brezza leggera che spirava da sud portando con sé un odore salmastro e pungente: l'odore del mare. Io sono Greco e questo profumo fa parte di me, ma faceva anche parte di lui. Fredda o calda che sia la grande distesa d'acqua rimane sempre uguale, sempre immutata. Forse fu quello a farci avvicinare o forse fu solo la reazione istintiva al respiro del vento.» si interruppe e per la prima volta alzò lo sguardo verso l'amica, uno sguardo velato quasi privo della solita scintilla di ironia che Shaina tanto amava «E' stato lì che mi sono svegliato. Dopo aver sfiorato le sue mani. Mi sono svegliato e ho realizzato la realtà: lui non c'era. Lui non c'è più. Camus è morto e io sono ancora qui e non potrò più sfiorare né le sue mani né il suo viso, ne accarezzargli i capelli o baciare le sue labbra sottili. Ogni notte, nei miei sogni, io lo vedo. Ed è così vivo, Shaina, così vivo. Non immagini nemmeno quanto. Ogni notte lui combatte con Hyoga e io arrivo a fermarlo, e io arrivo a salvarlo. Poi la mattina mi sveglio, allungo il braccio verso l'altro lato del letto e lui non c'è e io non sono ancora riuscito ad accettarlo.»
Una mano sottile si posa sulla sua, mentre braccia calde lo stringono a un petto di donna, perché seppur coperto da una maschera quello di Shaina è il volto delicato di una fanciulla, il suo cuore è quello grande di una madre e il suo abbraccio è quello caldo e comprensivo di un'amica.


   
 
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