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Autore: Tanuki    23/12/2012    2 recensioni
Una scommessa, una settimana, due gemelli.
Uno timido e anche un po'secchione, l'altro rubacuori e scapestrato.
Il rubacuori si troverà davanti ad un arduo compito: trasformare il fratello in un vero tombeur de femmes, non sarà facile, ma sarà una settimana in cui i due fratelli si sosterranno a vicenda, si aiuteranno e (perché no?) ogni tanto si prenderanno pure a parolacce; ma una grande festa li attende sabato sera...sarà una serata magica? Dipende solo da loro...
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gemelli, Tachibana/Derrick, Nuovo, personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccoci al Mercoledì, innanzitutto ringrazio ovviamente la fedelissima e adorabile Melanto che anche qui mi segue *baciotto*, inoltre, ringrazio Zakurio che ha messo questa storia tra le ricordate e perlanera che la segue!  Grazie mille di vero cuore a tutti! *abbraccione*.

Buona lettura!^^

Ringrazio tutti coloro che leggeranno, recensiranno, preferiranno, ricorderanno o seguiranno questa storia!
I personaggi (tranne gli OC) appartengono a Yoichi Takahashi!^^




Mercoledì




Masao si svegliò molto prima del fratello, erano le cinque del mattino.

Si stropicciò per un istante gli occhi, mentre era seduto sul letto; si voltò per aprire la finestra che era proprio dietro di lui, sulla stessa parete dove era attaccato il suo letto.

Il sole stava per sorgere, il cielo stava pian piano perdendo l’oscuro mantello della notte, e stava indossando il sottile velo dell’alba, color lavanda.

L’arietta mattutina, frizzante e fresca, riempì i polmoni di Masao.

Il ragazzo guardò il panorama, tutto era silenzio in quel momento, anche il paesaggio sembrava che dormisse.

Nel giardino dei vicini si stagliava un grosso albero di ciliegio, i cui timidi germogli facevano capolino dai rami, così piccoli, eppure così belli e delicati.

Masao pensò subito a lei, a Sakura, il suo nome non poteva essere più azzeccato; un bellissimo fiore di ciliegio, così bello da mettere quasi paura, anche solo a sfiorarlo.

Il ragazzo non riusciva a venirne a capo, lei non cadeva vittima del suo carisma, anzi, le era del tutto indifferente.

Forse era proprio quell’indifferenza glaciale ad affascinarlo, lei era una sfida, un enigma complicato da risolvere, un rebus incastonato nei suoi occhi violacei.

Sospirando, Masao prese un sigaretta, e cominciò a fumare affacciato alla finestra.

 

 

Kazuo si svegliò alle sei e mezza, e si sorprese vedendo il fratello già in piedi.

“Strano” rifletté ad alta voce “di solito per svegliarti ci vuole un’eternità”

Masao si stava infilando le scarpe: “Non avevo più voglia di dormire, tutto qui”

Kazuo lo guardò divertito: “Ti conosco troppo bene…tu pensi a Sakura”

Il fratello scosse energicamente la testa.

“Andiamo, fratello!” esclamò Kazuo “Io so come ci si sente! Quando ci si innamora non si mangia più, né si dorme più! Sembra che una morsa ti stringa il cuore!”

Masao si alzò in piedi per guardarsi allo specchio: ‘Io non mi sono mai innamorato veramente, tutte quelle ragazze che mi faccio non sono altro che gusci vuoti pronti a vendersi l’anima per una borsetta firmata’ pensò.

Kazuo era stranamente allegro quella mattina, si vestì fischiettando e dopo solo dieci minuti era già pronto per andare a scuola.

Mentre Masao era stranamente silenzioso; per tutto il tragitto da casa a scuola non proferì parola.

“Masao, che cosa ti prende?” gli chiese Kazuo davanti al cancello della scuola.

“Niente, ho solo passato una nottataccia” rispose il gemello “Dai, oggi c’è la lezione numero tre, la conversazione!” esclamò poi cambiando improvvisamente tono di voce, Kazuo lo guardò confuso; non era da lui fare così, lui era sempre allegro e spensierato, guardava sempre il lato positivo delle cose, invece in quel momento una sottile vena di malinconia attraversava i suoi occhi scuri.

Erano arrivati presto a scuola, quella mattina, e Masao ne approfittò per fargli “lezione”, su una panchina fuori dall’istituto.

“Ricordati” disse Masao “che con una ragazza bisogna SEMPRE misurare le parole, contare fino a dieci prima di dirle qualcosa, altrimenti ti prendi un ceffone senza rendertene conto”

In quel momento una bella ragazza dai capelli rosso fiamma passò davanti a loro, ancheggiando leggermente, la vanità si leggeva subito nelle sue movenze misurate, nei fermagli verdi che le trattenevano la frangetta, negli occhi d’ebano circondati da lunghe ciglia.

“Ecco, è capitata proprio a fagiolo” ridacchiò Masao “Quella tipa ci crede un sacco, e se la tira come chissà chi, ma in realtà queste ragazze sono le più facili da far capitolare”

“In effetti è proprio bella” osservò Kazuo.

Il fratello la guardò allontanarsi con sufficienza: “Bah, ce ne sono di migliori, fidati, le migliori sono quelle che non se la tirano, e non è un luogo comune, perché sono più naturali, e la bellezza è quella che è solo quando non ha bisogno di artifici…quella lì sulla faccia ha tre chili di fondotinta, secondo me a casa ha una betoniera!”

Il fratello annuì, sorpreso nel trovare nel fratello questa sfumatura caratteriale.

Masao continuò: “Per far cadere quel tipo di ragazza ai tuoi piedi devi fare una cosa molto semplice; lodarla, smisuratamente, falle ogni complimento possibile ed inimmaginabile, dà libero sfogo alla tua fantasia!”

“Ma…” obiettò Kazuo “Così non può sembrare una presa in giro?”

“Ma che presa in giro e presa in giro d’Egitto!” lo rimbeccò Masao “Le ragazze che se la tirano vedono solo loro stesse, e del resto se ne fregano, non capiscono le prese in giro, capiscono solo il complimento, è troppo semplice! Quelle che ci credono così sono delle imbecilli che non sanno vedere più in là del loro naso…va bene avere un pochetto di autostima, ma quando è troppa, è troppa!”

Il fratello sorrise, non aveva mai sentito Masao parlare così.

In quel mentre passò davanti a loro Sakura, e Kazuo sentì il fratello irrigidirsi, i suoi occhi puntati su di lei, che camminava velocemente verso l’entrata.

“E per lei?” chiese Kazuo “Che tattica bisogna usare?”

Masao si voltò verso il gemello con espressione triste: “Non lo so, fratello, proprio non lo so.”

Kazuo diede una leggera pacca sulla spalla al fratello, poi disse:

“Ma sai che Sakura mi sembra di averla già vista tempo fa? Forse quando andavamo alle medie…sicuro che non ha fatto le medie all’Hanawa?”

“Se ci fosse stata una figa del genere all’Hanawa, me ne ricorderei, fidati” ammise Masao.

 

 

Sakura, intanto, era entrata nell’istituto e stava riponendo le sue cose nell’armadietto.

Un’ondata di rabbia color rosso cupo le avvolse il cuore; aveva visto un’altra volta Masao Tachibana! E lui l’aveva di nuovo guardata fisso come un ebete! Quanto lo detestava!

Sapeva che adesso lui ci stava provando con lei in tutti i modi possibili, ma adesso lei voleva farlo soffrire, da matti; perché lei, Sakura Hiroike, non perdona, e serba rancore anche per anni.

‘Si pentirà amaramente di tutto quello che mi ha fatto!’ pensava.

  
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