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Autore: DominoRage    23/12/2012    1 recensioni
[Mi allontano dalle sue labbra, lo guardo, è bellissimo.
Lo bacio una volta, due volte, si dirige verso le scale. Passo le mie labbra sul quel collo bianco. Inizio a leccarglielo fino a farlo rabbrividire.
Passo sulle labbra. Tre. Mi fa scendere. Quattro. Apro la porta della sua camera. Cinque. Mi toglie la maglia. Sei. Poi smisi di contare.]
[“Sai, ho notato una cosa dei baristi” dice, facendomi ritornare alla realtà
“Che ci provano con quelle fighe?” mi fulmina per poi scoppiare a ridere
“In realtà si chiamano quasi tutti Mark, oppure Justin. “
“E quanti Justin e Mark hai incontrato fin ora?”
“Finora vincono i Mark. Di Justin conosco solo il cane di mia nonna”
“Il cane di tua nonna si chiama Justin?”
“Esatto, e la sua mucca Olivia. Strano nome per un mucca vero?” mi guarda per poi scoppiare a ridere. Porto la bottiglia alle labbra e prendo un gran sorso di birra. Mentre lei, con calma sorseggia la sua]
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Matthew Shadows, Nuovo personaggio, The Rev, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rosaline P.O.V

Con la punta della lingua definisce le mie labbra. Ride per poi tornarmi a baciare, il suo sapore invade la mia bocca. Sa di menta anche se, si è scolato una bottiglia intera di birra, le nostre lingue danzano. Mi fa solletico al palato, ma so che tutto questo è sbagliato. Non posso, è ingiusto. Mi stacco violentemente dalle sue labbra, non ci riesco, voglio baciarlo ancora, ma mi trattengo.
“Oddio” esclamo
“C’è qualcosa che non va?”
“Certo che c’è qualcosa che non va, tutto questo non deve succedere” prendo velocemente il giubbotto, e sotto lo sguardo torvo del barista esco da quel posto.
Ha iniziato a nevicare di nuovo. È stupendo, la California innevata è qualcosa di magnifico. Batte sicuramente New York. Con calma scendo gli scalini ghiacciati e mi avvio, verso la strada appena pulita dallo spazzaneve.
“Rose!” la sua voce suona come un boato in mezzo a quel luogo deserto e innevato. Mi fermo, tanto non saprei dove andare. In poco tempo mi raggiunge, e mi ritrovo quei splendidi occhi addosso ai miei. Hanno la stessa tonalità in questo momento, riesco a specchiarmi dentro a quella pupilla nera. Ci voglio affogare.
“Perché non deve succedere?”
“Non ci arrivi?” accenna un no con la testa
“Jimmy, hai una ragazza che in questo momento sta mangiando caviale e bevendo champagne sotto il sole della Costa Rica!” dico tutto d’un fiato
“Eh allora?”
“Il freddo ti da alla testa Sullivan” esclamo esasperata dalla sua stupidità
“Tanto la lascio”
“Hai un cuore Sullivan?”
“Si”
“E chi te l’ha rubato? Cretino!”
“Tu Rose” dice cingendomi a se
Il mio ventre si scontra con il suo, passa una mano lungo la mia schiena e la posa sulla natica tirandomi in su. Le punte dei nostri nasi si scontrano,  il cuore mi martella contro la cassa toracica. Il fiato si fa corto, fin troppo, voglio morire dentro le sue labbra.
 
 
La casa è vuota, ci siamo solo io e Jimmy. Alla tivù danno i soliti film Natalizi in bianco e nero, e l’unica cosa che voglio, è affogare nella sue labbra. Con la coda dell’occhio lo vedo sbuffare, mi allungo verso il telecomando e spengo il televisore
 “Nooo, perché? Mi stava intrippando”
“Almeno sai chi era il protagonista?”
“Certo, Hitler” dice convinto
“Charlie Chaplin”
“Oh… e come mai aveva i baffetti alla Hitler?”
“Non l’ho mai capito”
“Beh, e quindi siamo soli. La casa è vuota, fuori nevica e i miei arriveranno tra poco più di tre ore” dice avvicinandosi verso di me
“E quindi?”
“Quindi, noi due potremmo…” si avvicina di più facendo sfiorare le nostre labbra
“Si?” dico baciandolo a fior di labbra
“Potremmo…” sussurra passandomi una mano sotto la maglietta
“Continua ti prego” lo bacio ma il suono del campanello ci fa allontanare all’istante
Si alza e lo sento borbottare qualcosa mentre va ad aprire
“Amico mio, quanto tempo!” riconosco la voce, è Brian
“Cosa vuoi Haner?” dice scazzato
“Grazie, è così che accogli il tuo migliore amico?Bravo, complimenti” dice ironicamente
“Ehi Bri” lo saluto accennando un sorriso
“Comunque, anche se non mi volete io resto. Anche perché mia madre è incita ed è isterica”
“Ah già, come sta?”
“Ma mi ascolti quando parlo? È incita e isterica, fine. Allora, giochiamo a carte?”
“Uh, io ci sto” dico alzando la mano
“Tu non sai a che cosa stai andando incontro” mi dice Jimmy
“È giocare a carte, non credo che sia la fine del mondo. Non trovi?”
“Allora, tu hai alzato la mano e non puoi cambiare idea. Jimbo, tu ci stai?”
“Si, tanto quello che avevo in mente è andato a puttane” borbotta
“Oh bene. Allora si gioca a Strip Poker!” esclama Brian
“Scusa un momento. Strip Poker? Quel gioco dove se tu perdi ti devi spogliare?” dico a bocca aperta
“Eh già” dice soddisfatto
“Non gioco più!” esclamo
“NO, mi spiace. Le regole sono regole, se alzi la mano  e ti offri di giocare non puoi più ritornare indietro”
FOTTUTO HANER!
“Bene andiamocene in cucina” dice eccitato
“Dirmelo prima?” sussurro a Jimmy
“Ci ho provato, ma tu non mi hai ascoltato” alza le spalle e si dirige anche lui in cucina.
 
Mi spiegarono bene il gioco, ci capì poco, ma feci la mia splendida figura.
Solo mezz’ora di gioco, io ero ancora vestita, Brian portava dei boxer con sopra dei coniglietti e Jimmy, era semplicemente perfetto e, fottutamente a torso nudo. Ora posso morire.
Ultima mano e il perdente si sarebbe completamente svestito.
Vinco, per culo, e Brian perde
“Ma devo proprio?” chiede mostrando il labbro inferiore
“Mi spiace, ma le regole sono regole” dice Jimmy rivestendosi
“Io lo lascerei andare, l’umiliazione di stare in mutande con dei coniglietti sopra è già troppa” dico buttandogli i vestiti
“Vero? Posso andare?”
“Corri prima che ti faccia una foto” in poco tempo si rivestì, e dopo aver salutato Jimmy con un abbraccio e a me con un lurido e bavoso bacio sulla guancia. Uscì, forse felice del fatto di non aver mostrato l’animale in mezzo alle gambe
Ti sarebbe piaciuto vederlo, vero ?
Ma tu, nella vita non hai un cazzo da fare che rompere le palle a me?
Sono la tua mente, io non ho un vita!
Rimaniamo di nuovo soli, la cucina è silenziosa, e un leggero fischio attraversava le mie orecchie
“Allora cosa avremmo potuto fare prima?” dico appoggiandomi al bancone della cucina
 Si volta, e in pochi passi mi raggiunge rompendo le distanze dei nostri ventri. Gira leggermente la testa verso l’orologio della cucina, sono solo le cinque del pomeriggio. I suoi genitori sarebbero arrivati per la cena. Passa una mano lungo il mio fianco fino ad arrivare alla mia natica destra, mi solleva e mi fa sedere sul bancone. Allaccio le gambe alla sua vita. Il suo respiro mi sfiora le labbra. Con la bocca semiaperta mi sfiora  il labbro superiore, lo fa più volte mentre con le mani scivola lungo il mio corpo.  Annullo le distanze delle nostre labbra e mi ritrovo di nuovo il suo sapore pervadermi la bocca, le sue mani passano sotto le mie cosce fino ad arrivare al mio sedere il quale stringe e solleva dal bancone.
Mi allontano dalle sue labbra, lo guardo, è bellissimo.
Lo bacio una volta, due volte, si dirige verso le scale. Passo le mie labbra sul quel collo bianco. Inizio a leccarglielo fino a farlo rabbrividire.
Passo sulle labbra. Tre. Mi fa scendere. Quattro. Apro la porta della sua camera. Cinque. Mi toglie la maglia. Sei. Poi smisi di contare.
Mi adagia sul letto senza staccare mai le labbra dalle mie.
Ho paura, ma lo desidero.
Le lenzuola sono fredde.
I nostri corpi no.






Okayyy.
Figo eh? No, sto scherzando. Dopo dipende da voi c.c
Pubblico dopo quanto? Due o tre giorni? Mi sento potente LOL.
Comuuunque, Rose e Jimmy si sono dichiarati "Attratti sessualmente e forse innamorati!"
Ma non finisce qui, Vi ricordate del bel bimbo con gli occhi verdi, vero? Fra poco entrerà in scena e risconvolgerà di nuovo tutto
Vai così Shadows * incita coretto (?)*
Ci vediamo bellezze
Alla prossima
Domino <3
  
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