Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Zayn_Kebabbaro_Malik    23/12/2012    12 recensioni
Loro due sono così simili, ma con storie totalemente diverse. Come si possono definire due persone uguali, ma non compatibili ? Lei è Katherine, la quale ha visto con i suoi occhi l'unica persona che teneva a lei andarsene per sempre. Che futuro può avere una bambina che sin dall'infanzia deve subire le conseguenze degli errori degli altri ? Kate passerà nelle mani di verie famigli che la adotteranno, ma lei ha paura che, affezionandosi agli altri, anch'essi se ne vadano via come aveva fatto suo fratello. Lui è un ragazzo menefreghista e superficiale, non capirà sin dall'inizio il valore che Katherine ha, forse troppo tardi. Una cosa che hanno in comune è il fatto di non arrendersi: nessuno dei due cederà e si mostrerà debole davanti all'altro. Almeno fino a quando non sapranno amarsi come pochi sanno fare.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
My story

photo edited for free at www.pizap.com

Your image is loading...

Prologo

Mi ritrovo sdraiata su un letto di una casa che vedo per la prima volta -l'ennesima- cercando di ricordare i loro nomi. Chi sono io? Katherine, una semplice ragazza di sedici anni; corporatura slanciata, lunghi capelli neri e occhi marroni. Ma credo che dire di essere una semplice ragazza sia inappropriato. La mia storia ? Non è di certo una delle migliori. Non ho mai avuto una vera e propria famiglia, o meglio, non una famiglia normale. Fino a cinque anni ho vissuto con mia madre, il suo compagno e mio fratello. Non ho mai conosciuto mio padre: mamma mi diceva che lui ci ha lasciati e che è morto poco dopo la mia nascita. Mia madre, anche se non si è mai comportata in modo da essere considerata tale, non mi ha mai dato l'affetto necessario per una bambina. Lei e il suo compagno si drogavano, ed ogni volta i loro errori ricadevano su di me e mio fratello, nonostante lui mi difendesse sempre. Vedevo la mia pelle candida macchiata da sangue e lividi violacei.

*Flashback *

Ero uscita dalla camera di nascosto per guardare la televisione prima che tornasse il compagno di mia madre. Quella sera non feci in tempo a salire in camera che entrarono entrambi in casa trovandomi in salotto. Cercai di scappare, ma lui mi prese e cominciò a picchiarmi violentemente. Sentendo le mie urla, Christian scese e si pose tra me e l'uomo. Quel giorno erano, sia lui che mia madre, sballati. Vidi mio fratello subire ciò che avrei dovuto subire io, non era giusto, ma ero ancora troppo piccola per capire quali sarebbero state le conseguenze. Mio fratello aveva dieci anni, eppure era sempre stata una persona responsabile e ha sempre saputo aiutare anche me, oltre a salvare se stesso, ma quella volta non ci riuscì. Quelle scene si ripetevano a flash back nella mia mente, e la tormentavano. L'uomo picchiò senza alcuna pietà Chris, lo vidi spaccare una bottiglia di vetro per poi usarla contro mio fratello. Vidi l'unica persona che avevo andarsene davanti ai miei occhi. Mia madre, nonostante sballata anche lei, chiamò la polizia. Notando l'azione di mia madre, il compagno, la aggredì e la violentò davanti ai miei occhi. Poco dopo sentii un tonfo, qualcuno aveva sfondato la porta. Non riuscii a vedere chi era all'inizio, dato che ero raggomitolata in un angolo della cucina con i muscoli indolenziti. Vidi il compagno di mamma riprendere la bottiglia in mano per poi scagliarsi contro mia madre e trafiggerlla con essa più volte, finchè il corpo della donna rimase senza vita. L'uomo si voltò verso di me, ma prima che potesse uccidere anche me degli uomini vestiti in blu lo fermarono puntandogli contro delle pistole. Non reagivo, non riuscivo ad urlare, non riuscivo a piangere. Ogni mia emozione era gelata insieme al mio sangue. Ogni sensazione o dolore era sparito dal momento in cui avevo visto sparire mio fratello davanti ai miei occhi. Vidi gli uomini portare via colui che aveva portato via il mio mondo dalle mie mani. Uno di quegli uomini mi prese in braccio, mentre comunicava qualcosa agli altri suoi compagni. Chi erano ? Avevo visto alcune volte venire qualcuno di loro a casa nostra e quando la mamma li vedeva ci diceva di nasconderci, se no ci avrebbero portato via.

*fine flashback *

A quel ricordo lacrime amare e di dolore cominciarono a solcare lentamente le mie guance, che venivano lacerate dal dolore che quelle gocce contenevano.

Ero stata adottata per l'ennesima volta e già sapevo come sarebbe andata a finire, come il resto delle volte. Dopo un po' la famiglia avrebbe capito che con me non sarebbe stato possibile formare una famiglia, ero diversa. Avevo passato undici anni all'orfanotrofio ed ero stata adottata circa otto volte e tutte le volte le famiglie finivano per pentirsi della scelta e mi riportavano indietro. Una volta ero stata adottata da una famigli tedesca, forse per il semplice fatto che volevano rimediare all'errore che avevano fatto i loro antenati. Questa famiglia aveva due figli che ce l'avevano a morte con me. Per quale motivo? Mistero. Nonostante tutto i loro genitori erano sempre stati premurosi con me e hanno cercato di farmi sentire parte della famiglia, malgrado io mi chiudessi in me stessa e reagivo in modo aggressivo sempre. I figli non perdevano tempo ,quando i genitori uscivano, per prendermi in giro e picchiarmi. Dopo un po' di tempo hanno trovato che un figlio aveva la metà dei capelli che aveva prima del mio arrivo, mentre l'altro aveva tutta la schiena e le braccia graffiat. Pure questo era un mistero, che quando è tato svelato, ha costretto la famigia a riportarmi in orfanotrofio. Ero convinta che sarebbe finita così anche con questi. Era una famiglia composta da una madre, un padre ed un figlio. 

Mi ricordo solo il nome della madre, credo fosse Anne o qualcosa del genere. Devo ammettere che nonostante i miei comportamenti, sono stati sempre disponibili, sin da quando siamo partiti dall'orfanotrofio stamattina. A contrario loro non sopporto il figlio.E' un montato, egocentrico, menefreghista e vanitoso. Non posso proprio credere che delle persone come Anne e suo marito abbiano un figlio così stupido, va contro ogni legge della genetica. Era davvero un bel ragazzo, peccato che fosse così deficente. 

Era alto e con una muscolatura al punto giusto. Aveva degli occhi molto profondi color verde che spesso cambiava tonalità e i capelli ricci. Non c'era che dire, un vero e proprio cretino. L'unica parola che mi aveva rivolto da quando ero arrivata era "E' questa la nuova ?" con tono annoiato, che come risposta ebbe un bel dito medio alzato accompagnato da un sorriso da parte mia. Presi dalla mia borsa le pasticche. Piccolo particolare, da non poco tempo usavo la droga, mentre il fumo lo conosceva già da quando avevo nove. Mi diressi verso il bagno, ma andai a sbattere contro qualcuno, e prima che alzassi lo sguardo sentii quella stupida voce "Oh, sei tu"

"Sì, sono io" risposi sbuffando superandolo.

"Sta attenta piccoletta" disse girandosi verso di me, mentre si avvicinava pericolosamente "potresti finire male" in quel momento l'unica cosa che riuscivo a pensare era il fatto che ero veramente tappa vicino a lui.

"Mmh" annuii  "Continua dai, sono molto interessata a quello che dici" dissi mettendomi una mano sul mento come una che sta pensando, cosa che io non ero capace di fare. Il riccio si zittì, così lo spinsi lontano per poi dirigermi verso il bagno. Avrei giurato di senirlo sbuffare. Mi sedetti contro la porta per poi iniettarmi quella roba senza la quale non vivevo più, era quella che frenava le mie lacrime e dava la forza ai miei muscoli di muoversi, solo quella. Mi sentii girare la testa e pulsare la pelle in tutto il corpo. Buttai la testa indietro per evitare di cadere in avanti, apettando che il primo effetto finisse. Sentii chiamare il mio nome da sotto. "Arrivo" urlai dal bagno mentre mi affrettavo ad alzarmi e raccogliere la mia roba.

Arrivata in camera riposi la roba nella borsa dei vestiti non ancora messi nell'armadio, dato che avevo passato tutto il pomeriggio sdraiata sul letto a pensare. I miei occhi non si erano scollati un attimo dalla parete dipinta in blu. Mi affrettai a scendere mentre mi mettevo le pantofole lungo le scale. Arrivata giù trovai che erano già tutti a tavola e che mancavo solo io. Il posto vuoto era tra il padre ed il figlio. Fantastico, non vedevo l'ora di mangiare di fianco al ragazzo senza nome, a parte per il fatto che non intendevo mangiare, la droga e qualcosa sgranocchiata ogni tanto mi bastavano per andare avanti. Mi sedetti e abbassai lo sguardo notando che sia lo sguardo di Anne che di suo marito erano posati su di me.

"Quindi Katherine hai sedici anni ?" chiese la donna sorridente cercando di conversare.

"Sì" risposi senza alzare lo sguardo. Una delle cose che odiavo era parlare di me e della mia storia. Non ero una buona persona e la mia storia era come me: nulla di cui vorreti sapere qualcosa.

"Come ti sei trovata quando sei appena arrivata qui ?" chiese ancora sorridendo notando che non accennavo a dire altro.

"Abbastanza bene" 

"Non mangi, cara ?" chiese questa volta preoccupata.

"No, grazie" mi dispiaceva trattarli così, ma l'ultima cosa che volevo era affezionarmi alle persone, ogni volta che lo facevo soffrivo. Notai nella sua espressione una nota di delusione.

"Senti, posso capire che ti dia fastidio e ti faccia stare male" improvvisò la donna con un un espressione di scuse " ma ti andrebbe di raccontarci un po' di te e della tua storia ?" disse accarezzandomi un braccio sorridendo gentilmente. Quel sorriso era un sorriso materno, qualcosa che mi era sempre mancato. Fu quel modo di chiedermelo che mi spinse ad accettare. Non c'era motivo di condannare tutti per il semplice motivo che tutte le persone a cui mi ero affezionata se n'erano andate.

"Va bene" dissi alzando la testa per poi riportare il mio sguardo sul piatto che non avevo ancora toccato. Raccontai tutto, non tralasciando nessun dettaglio, anche se non avevo voluto parlare di Christian. Non mi interruppero, ascoltarono ogni mia parola senza proferire parola. Per tutto il tempo non avevo avuto il coraggio di alzare la testa e affrontarli come avrei dovuto. Finii la mia storia con un marcato sorriso amaro che mi comparve sul viso. 

"E ho la presunzione che neanche con voi durerà più delle altre famiglie" conclusi. 

Ero consapevole del fatto che una persona come me non potesse avere a che fare con delle persone così mature come Anne e suo marito - il figlio era l'eccezione - anche se non credo che fosse una cattiva persona come me. Non volevo ne la loro compassione ne la loro fiducia, sapevo che gli avrei delusi. Non sarei mai cambiata da ciò che il mio passato mia ha reso. Non ero la persona capace di stare tra quattro mura senza dare loro fuoco, non avrei potuto passare una settimana senza farmi, non sapevo reagire in modo educato. Ero diversa, ero diversa da tutte le persone che mi circondavano : mi distinguevo in peggio.

Non mi sono mai sentita all'altezza del resto del mondo, eppure l'ho sempre affrontato – con qualche caduta – ma l'ho affrontato. Il risultato ? Nulla. Persa tra i miei pensieri non mi accorsi che Anne si era avvicinata e mi aveva stretta in un abbraccio, ed era questo che non volevo. Si stavano facendo idee sbagliate su di me. Mi staccai bruscamente da quell'abbraccio, per poi salire spedita verso il piano superiore. Mi chiusi a chiave in camera. Non volevo piangere, no; volevo solo restare sola: volevo semplicemente abbandonarmi ai miei pensieri senza che anch'essi mi giudichino. Tra un pensiero e l'altro mi addormentai, cullata dal verso di qualche grillo e le parole silenziose che le stelle mi rivolgevano. Chiusi gli occhi con l'illusione che una di quelle stelle fosse Chris.




Hello Everyone !!

Mi scende la lacrimuccia scrivendo la storia di Kate ç__ç

Lo so che come prologo fa letteralmente schifo, ma non sono capace di farli.

Eniuei (sì, mi sento una gran figa scriverdolo così u.u) questa è la mia seconda storia, anche se la prima è ancora in corso, della quale vi metterò il link sotto.

Che ve ne pare della nostra protagonista ? Vi piace com'è strutturata la storia ? Avete delle idee ? Ditemi tutto. 

Un bacio a tutte :3

CONTINUO AD ALMENO UNA RECENSIONE ^-^


Le mie storie sono :


Qualcosa che non avrebbe potuto prevedere nessuno di noi due .. [Storia in corso]

She Scream In Silence [One Shot]

When You Don't Smile, Stars Stop To Shine [One Shot]

Same Mistakes [One Shot]

Sì Harry, sei bello.



Lui tutto tranquillo che le guarda le tette.





E' fantastica.Punto.


Che ve ne pare della nostra protagonista ?? :D
  
Leggi le 12 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Zayn_Kebabbaro_Malik