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Autore: Tinkerbell92    23/12/2012    6 recensioni
E' passato più di un anno da quando Jack è diventato un Guardiano.
Il Natale si avvicina, ma l'atmosfera sta per essere rovinata dall'imminente ritorno di Pitch.
Per evitare una situazione difficile come quella dell'anno precedente, Nord affida a Jack il compito di stringere un'alleanza con quattro creature leggendarie, prima che Pitch le trovi e le convinca ad unirsi a lui.
Una ragazza che viaggia attraverso gli specchi, un astuto irlandese capace di ingannare chiunque, una romanticona dal cuore spezzato ed un cane nero che si sposta alla velocità della luce formano il gruppo di creature ambite dall'Uomo della Luna e dal Re degli Incubi.
Ad aiutare Jack nell'impresa saranno il piccolo Jamie Bennett e la sua affascinante sorella maggiore.
Chi riuscirà a convincere i nuovi "Aspiranti Guardiani" a passare dalla sua parte?
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jack Frost, Jamie, Nuovo personaggio, Pitch, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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L'atmosfera che si respirava nel paesino desolato era tutt'altro che natalizia.
"Sembra quasi di stare sul set di un film horror" pensò con disappunto Jack, mentre raggiungeva a piedi la casa indicatagli da Babbo Natale.
Era una catapecchia piuttosto vecchia e cadente, con le mura che stavano in piedi per miracolo e le tegole scure del tetto che, di tanto in tanto, si staccavano, schiantandosi vicino al tappetino d'ingresso - o a quel che ne rimaneva.
Jack sospirò e, facendosi coraggio, posò una mano sulla vecchia porta di legno, ormai mangiata dai tarli. Esercitò una leggerissima pressione e la porta, cigolando fastidiosamente, si aprì immediatamente.
Il ragazzo entrò lentamente, guardandosi attorno con aria circospetta.
Cercò di ignorare il fortissimo odore di chiuso e di non finire impigliato in una delle gigantesche ragnatele che lo circondavano, e stranutì più volte, per colpa degli aloni di polvere che riempivano le stanze.
Salì al piano di sopra, gettando l'occhio qua e là ma non trovando anima viva.
"E' molto strano" mormorò "Eppure dev'essere questa la casa di cui mi ha parlato Nord..."
Entrò in una camera dalla pareti grigiastre, completamente priva di mobilio, fatta eccezione per un grande specchio opaco, attaccato al muro.
Il ragazzo sospirò, picchiettando distrattamente la base del bastone a terra: "Mi sa che la vecchiaia inizia a fare il suo dovere, eh, Nord?" disse ad un immaginario Babbo Natale "Qui non c' anima viva..."
Fece per voltarsi, quando un ringhio alle sue spalle lo fece sobbalzare.
Jack di girò di scatto, ritrovandosi davanti ad una grande bestia nera dal pelo irsuto.
A giudicare dal muso e dalle orecchie, sembrava un normalissimo cane di razza Mudi, se non fosse stato per la taglia - il suo muso arrivava almeno allo stomaco di Jack- i denti affilatissimi ed i lampeggianti occhi cremisi, che sembravano essere irradiati dalla luce delle fiamme dell'Inferno.
Il ragazzo fece un passo indietro, mentre la belva ringhiava, flettendo le zampe anteriori in posizione di attacco.
"Buo-buono, cagnetto..." balbettò Jack, cercando di prendere tempo "Stai buono, non sto cercando guai... ti assicuro che sono poco appetitoso... guarda, mi allontano..."
Fece alcuni passi all'indietro, avvicinandosi allo specchio, ma il cane ringhiò più forte, spiccando un grosso balzo.
Jack non riuscì nemmeno a realizzare cosa fosse successo che si ritrovò la bestia alle spalle, con i denti in bella vista.
"Oh cielo, stai calmo... vuoi giocare, per caso?"
Il cane allargò le zampe, assumendo una posizione di difesa: sembrava che non volesse far avvicinare nessuno allo strano specchio.
Jack creò una palla di neve, cercando di renderla più resistente possibile, e la mostrò al cane: "Guarda, se vuoi te la lancio e tu me la riporti, va bene?"
L'animale cambiò l'espressione minacciosa in uno sguardo di curiosità.
Quello strano oggetto, in qualche modo, sembrava piacergli.
Jack gliela fece annusare, cercando di tenersi a debita distanza, poi la lanciò contro il muro opposto: "Sù, prendila!"
Sentì il cane sfrecciargli accanto e, prima ancora che la palla potesse colpire il muro, Jack notò con sorpresa che l'animale la teneva già stretta tra le fauci.
"Cavolo, che velocità!" osservò il ragazzo, mentre il cane gli riportava il nuovo giocattolo, scuotendo un po' il muso per via della temperatura della palla "Sembra quasi che ti sposti alla velocità della luce..."
Il cane scodinzolò, senza smettere di osservare i movimenti di Jack, e attese un nuovo lancio.
Jack alzò il braccio per tirare, quando avvertì come una inquietante presenza alle proprie spalle.
Si voltò, senza vedere nessuno, ma sentì il cane allarmarsi non appena fece un passo verso lo specchio: "Che cosa c'è? Perchè non vuoi che mi avvicini allo..." le parole gli morirono in gola "specchio..."
Per un momento, Jack credette di aver visto male.
Si stropicciò gli occhi, per guardare nuovamente, ma non c'erano dubbi.
Accanto al suo riflesso un po' distorto, c'era il volto pallido di una ragazza che lo fissava.
Il giovane Guardiano lasciò cadere a terra il bastone per la sorpresa, mentre la figura si faceva sempre più nitida: "Non... non può essere..."
La ragazza sembrò un attimo indecisa, poi fece un passo in avanti, oltrepassando la superficie di vetro che la teneva imprigionata.
Jack spalancò gli occhi e la bocca, guardando con stupore la figura che gli stava di fronte.
Era una ragazza sui diciannove anni, alta e magra, con i capelli lunghi e neri, leggermente mossi, la pelle bianca come il marmo e gli occhi grandi dalle iridi di un intenso colore viola chiaro, evidenziati dal segno nero dell'eye-liner. Sotto l'occhio sinistro, era stato disegnato, con la matita rossa, un rivolo di sangue incredibilmente realistico .
La strana ragazza indossava una lunga veste nera, che si abbinava al colore scuro delle sue labbra, con uno spacco sul davanti che mostrava i pantaloni attillati che le fasciavano le gambe, ed aveva delle lunghissime unghie verniciate di nero, similissime a quelle delle streghe.
Ci furono alcuni attimi di interminabile silenzio, poi, la ragazza parlò: "Bene, bene. Che cosa abbiamo qui?"
Il cane che prima aveva giocato con Jack le si accucciò accanto.
Il giovane cercò di schiarirsi la voce, mentre una strana idea gli balenava nella mante: "Sei tu Mary?"
Lei, dopo averlo squadrato con sospetto, rispose: "Forse. Come dicono nei film? Dipende da chi la sta cercando... chi sei tu, ragazzo?"
Jack aprì la bocca per rispondere, quando la tipa assunse un'aria saccente: "Aspetta, forse lo so... capelli bianchi, occhi color ghiaccio, giri scalzo con un bastone magico..." i suoi occhi viola si socchiusero con fare enigmatico "Devi essere Jack Frost"
"Sì" rispose il ragazzo, un po' sorpreso "Ehm, sì, sono io... come facevi a..." "Saperlo?"
Le labbra scure della ragazza si incurvarono in un leggero sorriso: "E' difficile che qualcosa sfugga a Bloody Mary... io so molte cose, Jack Frost, persino quelle che non sono ancora accadute"
"Blo-Bloody Mary?" esclamò Jack "Quella Bloody Mary?" "Ne conosci altre?" commentò annoiata la ragazza "Bloody Mary, Mary Worth, Hell Mary... mi chiamano in tanti modi. Ma non è di questo che stavamo parlando." fece una carezza al cane, che scondinzolò, poi guardo Jack con fare sospettoso "Che cosa ci fai qui?"
Jack tirò fuori la pergamena dalla tasca e gliela porse: "Babbo Natale mi ha mandato a chiamarti per farti una proposta..." osservò Mary srotolare il messaggio e aggiunse "Sperando che Pitch non ti abbia già incontrata..." "Pitch?"
Gli occhi della ragazza saettarono furiosamente: "Pitch è ancora in giro?" "Ehm, forse" rispose Jack "Crediamo voglia costruirsi un esercito per sconfiggere noi Guardiani... certo, se ti unirai a noi, avremo più possibilità di batterlo... qualcosa mi dice che lo conosci già..."
Mary strinse i lembi della pergamena tra le dita affusolate: "Certo che lo conosco" sibilò minacciosa "Lo conosco bene quel maledetto doppiogiochista traditore..."
Il cane nero iniziò a ringhiare, percependo lo stato d'animo della padrona.
Jack la fissò con aria interrogativa: "Quindi hai già avuto occasione di incontrarlo... che cosa ti ha fatto?"
Mary finì di leggere la pergamena, poi la chiuse di scatto: "Non sono affari tuoi. Comunque, sembra che il tuo caro amico Nicholas St Nord voglia che io e i miei compagni ci uniamo alla vostra strampalata banda... per diventare..." represse una risatina "Guardiani?"
"Sì" rispose Jack, appoggiandosi al bastone "Che c'è di buffo? Anche io non volevo, all'inizio, poi però ho scoperto che è davvero una cosa fantastica. Non te ne pentiresti, tanto più se odi Pitch in questo modo..."
Bloody Mary sogghignò: "Ma dico, mi ci vedresti come Guardiano? Vedresti Shucky come Guardiano?" indicò il cane che la fissava con aria adorante "Bloody Mary ed il famigerato Cane Nero! La Strega degli Specchi ed il Messaggero Infernale! Per non parlare, poi, del resto della truppa..." scosse la testa con aria divertita "Credimi, Jack Frost, non facciamo davvero per voi."
"Nemmeno io sembravo un Guardiano, prima di diventarlo" replicò Jack "Nessuno avrebbe scommesso un dollaro su di me. Eppure, adesso, sono uno di loro. E credimi, è stata la scelta più felice della mia vita."
Bloody Mary alzò le spalle: "Immagino. Ma non potrei mai dire lo stesso per me o per i miei compagni. Il mondo estreno non è luogo adatto a noi."
Fece un passo verso lo specchio da cui era uscita.
"Aspetta, dove vai?" le domandò Jack, avanzando verso di lei, ma venne bloccato da Shucky, che lo fissò con un ghigno di avvertimento.
Mary si girò stancamente verso il ragazzo, invitandolo a seguirla: "Vieni con me, Jack Frost. Ti dimostrerò la veridicità delle mie parole... andiamo, Shucky."
Il cane fece un balzo e la raggiunse e Jack, dopo un attimo di esitazione, afferrò la mano che la ragazza gli stava tendendo.
Non appena Mary toccò lo specchio con la mano libera, lo Spirito dell'Inverno avvertì una forte stretta allo stomaco, sentendosi risucchiare all'interno del vetro opaco.
Uno strano turbinio di ombre danzò davanti ai suoi occhi azzurri, costringendolo a chiuderli, mentre l'unica sensazione sicura era la presa sulla mano di Mary.
Ci fu un lampo, poi, Jack si ritrovò all'interno di una camera da letto, con le pareti coperte da carta da parati scura, il tutto visto attraverso un vetro limpido e trasparente.
Mary gli fece cenno di proseguire e Jack tese una mano avanti, toccando la superficie che lo separava dal resto della stanza.
Con sua grande sorpresa, il suo braccio oltrepassò il vetro con facilità e, fattosi coraggio, avanzò, fino ad uscire del tutto dallo specchio dentro cui si trovava.
"E' stato incredibile..." mormorò, guardandosi attorno.
Bloody Mary lo affiancò, con un mezzo sorriso: "Certo che lo è. Non capita mica a tutti di poter viaggiare attraverso gli specchi" gli diede una spintarella di incoraggiamento "Và avanti, ora. Ti mostrerò il resto della mia banda."
Uscirono dalla stanza ed attraversarono un lungo corridoio, con Shucky che li seguiva scodinzolando, fino ad arrivare ad una grande rampa di scale.
Mary intimò a Jack di scendere, poi, quando giunsero al piano di sotto, la ragazza lo condusse fino a due grandi portoni di legno chiusi.
Spinse le porte senza troppa fatica, mentre un immenso salone si mostrava agli occhi stupiti di Jack.
Era una stanza un po' lugubre, decorata come se si festeggiasse Halloween ogni giorno dell'anno, e, al centro di essa, c'era un lungo tavolo di legno dalla forma rettangolare, con varie sedie disposte attorno.
Una ragazza dai capelli rossi sedeva su una di quelle sedie, appoggiando i gomiti al tavolo con aria annoiata, mentre un tipo piuttosto alto stava giocando a Freccette nell'angolo opposto della stanza.
Jack varcò la soglia un po' esitante e Mary si schiarì la voce: "Ragazzi, abbiamo visite!"
La tipa seduta al tavolo si alzò immediatamente, esclamando con una vocetta acuta ma un po' spenta: "Mary, sei tornata!"
Shucky iniziò a saltellare allegramente, dimenticando completamente il fatto di essere una temutissima creatura leggendaria, mentre il ragazzo che giocava a Freccette si avvicinò con aria furba: "Da quando in qua qualcuno ci viene a trovare, Mary? Da quando qualcuno vuole essere fregato?"
Era un giovane sui venticinque anni con i capelli a spazzola dal colore del rame, alto quasi un metro e novanta e piuttosto muscoloso. I suoi scintillanti occhi verdi brillavano di una luce maliziosa sotto le sopracciglia arcuate, ed il volto, dai tratti irlandesi, era illuminato da una vivace espressione scaltra.
Indossava un giubbetto jeans scuro, borchiato e senza maniche, sopra ad una canottiera bianca, in modo che fossero in bella vista i suoi bicipiti sviluppati ed il disegno a forma di zucca di Halloween tatuato sul braccio destro. Portava dei jeans neri strappati in più punti, dei mezziguanti neri in pelle ed suoi polsi e il braccio sinistro erano stretti da bracciali in cuoio nero con le borchie.
Mary posò la mano sulla spalla di Jack e sorrise lievemente: "Non ci provare, Jay, anche perchè il ragazzo non possiede nulla che ti possa interessare..."
"Oh... peccato" replicò il tipo, con un forte accento irlandese "Sarà per un'altra volta."
Si sistemo la cintura borchiata che sosteneva i suoi jeans con nonchallance, e Jack potè notare delle piccole zucche appese ad essa come dei pendagli.
"Ragazzi" continuò Mary "Vi presento Jack Frost."
Il tipo irlandese emise un fischio, mentre l'altra ragazza li raggiunse in un batter d'occhio: "Jack Frost? Oh, cielo, non avevo mai avuto l'onore di conoscerlo!"
Dimostrava un paio d'anni in meno del ragazzo muscoloso, ed aveva una folta chioma rossa che le arrivava alla vita, coprendole appena le spalle nude. I suoi occhi erano grandi e blu, ed i suoi linementi erano a dir poco meravigliosi, se non fosse stato per lo sguardo spento che le oscurava il volto pallido, truccato in modo leggermente dark.
Un corsetto color porpora le evidenziava le forme pressochè perfette, dei mezziguanti abbinati le coprivano le mani e, sorretta da un cinturone dalla fibbia a forma di cuore, una lunga gonna dagli orli strappati scendeva fino a terra, con un ampio spacco che mostrava tutta la gamba destra della ragazza, coperta da una calza a righe bianca e nera e da uno stivale rosso bordeaux.
In spalla, portava una feretra piena di frecce dalle piume rosse, in mano, stringeva un arco rosso scuro dalla forma affusolata e, come il ragazzo irlandese, aveva dei tatuaggi sul corpo: uno, a forma di piccolo cuore trafitto, sul seno sinistro, ed una C, scritta con carattere medievale, sulla spalla destra.
Jack li osservò per un po', poi borbottò tra sè: "Caspita, che botta di allegria..."
Bloody Mary gli fece una linguaccia, assumendo un'espressione da sapputella: "Visto? Io te l'avevo detto. Comunque, Jack Frost, permettimi di presentarti i miei amici: Jack "Jay" O'Lantern e Cupid Valentine."
L'irlandese piegò un lato delle labbra verso l'alto, con un sorriso scaltro, mentre la ragazza armata di arco salutò con un timido cenno della mano: "Puoi chiamarmi Coop."
"Ehm, piacere..." rispose Jack, guardando Mary ad occhi spalancati "Non sapevo che Cupido fosse una donna!"
La Strega degli Specchi alzò le spalle: "Per quello, nemmeno io pensavo che tu fossi così giovane. Comunque, caro Jack Frost, puoi ritenerti onorato: sei il primo Guardiano ammesso alla presenza della Confraternita degli Ignavi!"
"Confraternita degli Ignavi?" ripetè il ragazzo stupito "E' il nome che vi siete dati?"
"In realtà ci chiamano così gli altri "spiegò Mary "Noi evitiamo ogni genere di schieramento e stiamo sempre per conto nostro, infischiandocene dei problemi del mondo. Perfino Cupid, che rappresenterebbe un sentimento positivo, ha abbandonato il compito che le era stato affidato. A cosa serve fare qualcosa per gli altri, se poi nessuno ti dà soddisfazione?"
Cupid abbassò lo sguardo con aria afflitta: "Nessuno apprezza più La Magia dell'Amore... ormai, le uniche preoccupazioni degli esseri umani sono il denaro ed il successo personale. L'Amore viene visto quasi come un peso..."
Jay le circondò le spalle con un braccio: "Non deprimerti di nuovo, Coop. Nessuno ci deluderà più, finchè stiamo qui."
Mary accarezzò la testa di Shucky e si rivolse nuovamente a Jack: "Tutti noi abbiamo ricevuto delle delusioni troppo grandi dal mondo esterno. Per questo non usciamo mai da qui."
"Ma questa potrebbe essere la vostra occasione!" insistette il ragazzo "Potreste togliervi l'appellativo poco simaptico che vi hanno affibbiato e dimostrare quello di cui siete capaci! Se diventerete dei Guardiani, la soddisfazione che otterrete sarà un pagamento per quello che avete sofferto! Non lo so che cosa vi sia successo là fuori, ma starvene chiusi qua dentro non servirà a nulla!"
Bloody Mary scosse la testa: "Qui abbiamo tutto quello che ci serve. E le delusioni che abbiamo ricevuto sono state troppo grandi, per poterle rimpiazzare. Mi dispiace, Jack Frost, ma non diventeremo dei Guardiani come te."

***

Angolo dell'Autrice: Ecco qua il primo capitolo. Spero mi sia venuto bene e che non sia risultato troppo noioso.
Jack ha finalmente conosciuto i nuovi Aspiranti Guardiani, i quali, però, non sembrano affatto intenzionati a rispondere alla sua chiamata. Cosa dovrà inventarsi per convincerli?
Grazie per aver letto, se vi va, fatemi sapere che cosa ne pensate.
Un bacio, Tinkerbell92.

  
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