Dragon Age, 'Tutta questione di rime' di

Autore: _wayward;
Titolo: Tutta questione di rime ~
Fandom: Videogiochi » Dragon Age: Origins.
Rating: Giallo.
Genere: Flashfic.
Personaggi/Pairing: M!Warden/Zevran, nominate Wynne e Leliana.
Avvertimenti: -
Disclaimer: All hail Bioware ©.
Note: I riferimenti su cui si basa questa sciocchezza sono fondalmentalmente due.
1) La poesia di Zevran – che, fra parentesi, l'ho reinventata io su come mi ricordavo. E non sono così sicuro che in quella originale citasse l'odore di alcuna ascella...
2) Wynne che, all'inizio, disapprova qualsiasi relazione il/la Custode abbia in atto, salvo poi dire, nella conversazione seguente: “No, scherzavo, è l'Amore la forza che muove il sole e le altre stelle.” Come dite? Non era lei a dire questo? Be', fa lo stesso.

Introduzione: Il Custode Grigio – colui che è destinato a diventare l'Eroe del Ferelden – è un vero mistero. Può uccidere migliaia di Prole Oscura, è capace di riportare alla luce oggetti che si pensava essere perduti per sempre, riesce a trovare una cura per la licantropia, rispedisce qualsiasi abominio direttamente al Creatore e sa come mettere d'accordo un nano, un umano e un elfo che entrano in un bar.
Eppure, nonostante le sue eroiche imprese, ancora non gli è stato concesso l'opportunità di fare la cosa più semplice di tutte: parlare.

~ Tutta questione di rime

Zevran si sedette accanto a lui. «Hai voglia di parlare? Bene, perché ho una domanda per te.»
Il Custode alzò gli occhi sulla figura dell'assassino ma si limitò ad un piccolo e silenzioso sorriso.
«Quanto ne sai a proposito di poesia? Poesia di Antiva, intendo» chiese Zevran.
Il Custode aprì la bocca per rispondere che non ne sapeva nulla ma avrebbe potuto riconoscere una bella poesia, se l'avesse sentita, quando l'elfo lo interruppe.
«In ogni caso,» disse, posando quasi distrattamente una mano sul suo braccio. «questa ti piacerà.»
Poi si schiarì la voce ed iniziò a recitare: «Questa canzone parla di tiepidi sospiri contro la mia pelle» e la mano scese lungo la linea dei fianchi del Custode. «/ e del profumo acre delle tue ascelle.»
Il Custode Grigio arrossì di botto nel momento in cui Zevran infilò le dita sotto le sue braghe ma qualsiasi resistenza venne afferrata totalmente dall'assassino – insieme a qualcos'altro.
«/ parla di scie di baci lasciate sul tuo petto/ e parla di te...» Il Custode sperò che Wynne, pochi passi dietro di loro, fosse davvero miope come diceva. E magari anche sorda.
«... che vieni nel mio letto.»
Se fosse stato abbastanza lucido per poter parlare, il Custode avrebbe sicuramente sottolineato il verbo “venire” ma, quando si fu ripreso, Zevran era già in piedi e lo fissava sorridente.
«Bella poesia, vero?» gli chiese ed il Custode dischiuse le labbra, seppur incerto su cosa rispondere ma l'elfo, neanche questa volta, gli diede il tempo per dar voce alle proprie parole.
«Consideralo un regalo» gli suggerì, facendogli l'occhiolino. «Hai sempre un'aria così seria: dovresti rilassarti più spesso.»
Detto questo, si allontanò in direzione della sua tenda, passando davanti a Leliana che tentava inutilmente di nascondere una risata al suo indirizzo.
Il Custode chiuse la bocca – che era rimasta aperta fino a quel momento – mentre una sensazione di forte impotenza e frustrazione si impossessava di lui.
Qualche passo più in là, Wynne disapprovò.