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Autore: InDefenseOfTheNovel    23/12/2012    2 recensioni
Potrebbe essere un sogno, una favola, una poesia. Potrebbe essere la realtà.
Non riesco bene a capire se con te la vita è la realtà o un sogno.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vorrei fermarmi qui, dove sono adesso, per sempre. Stare accanto a te è l'unica cosa che desidero al momento. Nevicherà oggi, quest'inverno è molto più freddo degli altri. Tu sei accanto a me, mi stai raccontando la tua giornata. 
«La città – mi dici – piena di luci e colori ha tutto un altro significato. Saresti dovuto venire con me oggi a comprare l'albero. È stato bellissimo vedere i bambini rincorrersi tra i diversi abeti mentre si lanciavano dei piccoli pugnetti di neve.» 
Sei felice, la neve ti mette sempre allegria. È tutto silenzioso, tu ami la tranquillità. A volte vorrei essere in te, quando ti incanti a guardare la neve fuori. 
Hai lo sguardo di una bambina di pochi anni. Ricordo molto bene la prima volta che uscimmo insieme.
Nevicava anche quella sera, è stato proprio mentre guardavi la neve che ho capito che saresti stata parte della mia vita per tanto, tantissimo tempo.
 
In casa c'è silenzio, come sottofondo ai nostri discorsi futili, ma ricchi di bellezza, c'è la tua canzone preferita. È Norwegian Wood dei Beatles suonata da un'orchestra tedesca. Tutto sembra perfetto, immobile sia dentro che fuori di noi. Un lampo illumina per un momento la stanza, è seguito da un tuono fortissimo. Ti spaventi, ma ti tranquillizzi poco dopo, sai che è il momento. Ti alzi, scosti un lembo della tenda. Fuori c'è un mondo magico. La città in lontananza è piena di luci, il cielo è nero, tutto intorno c'è solo qualche piccola luce... ma c'è lei a migliorare tutto.
Eccola, come tante piccole caramelle, cade dal cielo: la neve. Tu hai il viso completamente accostato al vetro, non badi tanto al freddo, tu sei parte della neve, la neve è parte di te. E chi non lo capisce, non sa che si perde. Mi avvicino, ti abbraccio. Ti scosti per un breve secondo, mi guardi e sorridi.
Hai gli occhi pieni di gioia. Tu riesci a migliorare la mia vita con niente. Mi basta solo un tuo sguardo per sentirmi davvero bene.
Sai, a volte a lavoro mi soffermo a pensare come sarebbe stata davvero la mia vita se non ti avessi incontrato. Non avrei apprezzato niente, tu mi hai insegnato ad apprezzare anche i colombi che lasciano il loro segno alla macchina appena pulita. Mi hai insegnato che dietro ogni cosa orrenda c'è un mondo meraviglioso e che ciò che sembra fantastico ai nostri occhi, è solo orrendo e spaventoso. Mi hai insegnato la bellezza del mondo, mi hai insegnato il significato della parola “amore”. Sì, una semplice parola, usata e abusata sempre di più. 
«Amore. Quasi nessuno conosce il suo significato.» mi avevi detto una volta. «Cosa significa?» ti avevo chiesto, indispettito dal fatto che io, laureato in lettere, potessi non conoscere il significato di questo piccolo sostantivo. «Significa donazione.» mi rispondesti. E mi avevi spiazzato, non mi aspettavo affatto questa risposta. Eppure era lì, davanti a me. E da allora, ho iniziato a vedere l'amore come donazione. Ho iniziato a donare. Ho donato il mio cuore, la mia vita a te, e tu hai fatto altrettanto con me. A volte non riesco a spiegare i miei sentimenti, le mie sensazioni. Con te ci sono tante di quelle cose che non possono essere dette a parole. Tu sei la parte magica della mia vita, ma la magia, non è affatto l'irrealtà. È la realtà. Tu sei la mia realtà. E non immagini quanto io ti possa essere grato per essere ciò che sei.
 
Sentiamo una piccola botta venire dall'altra stanza. «Mamma, Papà! Che succede? » è il nostro piccolo sogno, è lei, la tua e la mia luce, è Sofia. «Guarda Sofia, vieni qui accanto a me. Guarda, la vedi la neve che cade?»
«Sembra zucchero! Posso andare fuori a mangiarla? »
«Sì, adesso andiamo fuori, ma non a mangiarla.»
«Ma è zucchero!»Sorrido. «Non proprio piccola mia.» la prendo in braccio e le faccio guardare lo spettacolo più bello che può offrirci l'inverno.
 
«Mamma perchè la neve è bianca?»
«Perchè è pura, è come te.» 
Io resto in disparte, vi osservo da lontano. Osservo le due persone che hanno cambiato il mio modo di vedere la vita, hanno cambiato la mia vita stessa. Mai e poi mai avrei pensato di poter stare così.Scrollo leggermente le spalle, prendo un po' di neve nelle mani e lo guardo.
«Se lo fissi e lo tieni in mano si scioglie, lo sai questo?» mi dici venendomi accanto. 
«Beh, sì. Ma qualcuno mi ha insegnato che le cose più semplici sono le più belle... ed io mi stavo perdendo nella bellezza della neve.» 
«Beh, chiunque ti abbia detto questa cosa, è una persona molto intelligente. Ma adesso non è il momento di osservare la neve.» 
«Ah no? E che momento è adesso?»Sento un gelo improvviso alle gambe. Mi è arrivata una palla di neve addosso, mi giro, Sofia è dietro di me che se la ride. È un fagottino blu. Cappellino, sciarpa, giubbotto, stivali. È piccola, cade all'indietro e atterra ridendo sulla neve. La prendo in braccio e ci arriva addosso ancora un'altra palla di neve. Stavolta sei stata tu. Inizia così una piccola lotta. Ci rincorriamo, sorridiamo, gridiamo, poi ci rincorriamo ancora e ancora e ancora. Finché non ci stanchiamo.
 
Rientriamo in casa completamente bagnati ed infreddoliti, ma felici.
 
Probabilmente giornate come queste capitano raramente alla gente comune, ma fortunatamente, a noi, capitano quotidianamente. E tutto ciò è speciale.
   
 
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