Anime & Manga > Blue Dragon
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Autore: Triskell Nyx    23/12/2012    2 recensioni
una ragazza del mondo reale da cinque anni è stregata da un cartone: blue dragon.
un giorno per un caso fortuito viene catapultata in quel mondo e può realizzare il suo sogno di vivere delle belle avventure insieme ai suoi amici. contemporaneamente scoprirà che nemmeno in quel luogo è tutto rose e fiori e si ritroverà a cercare di risolvere i quesiti che la tormentavano già dall'altra parte dello schermo.
è la mia prima fanfiction, per favore siate clementi e aiutatemi a migliorare.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ce l'ho fattaaa!!! Non ci speravo più!! Sopravvissuta sia alla fine del mondo che al trimestre, mi faccio perdonare del ritardo con un capitolo più lungo del solito. Grazie a =Jaki Star= e Lirin97 che hanno recensito... vero che qualcun altro seguirà il loro esempio? Per favore!!
Buona lettura, *Cla Wolf*



Riprendo conoscenza e mi accorgo di essere sdraiata su qualcosa di morbido, e ho anche una coperta che mi copre. Il braccio mi fa male e la gamba pulsa, anche se meno dolorosamente di prima, e la mia testa ha deciso di far cambio di posto con un pallone da discoteca, il che non è esattamente piacevole.
Mi ricordo di essermi rialzata e di aver rinfoderato la spada. Poi devo aver ringraziato per averci salvato.
Alla fine sono crollata, e appena prima di perdere completamente i sensi mi è sembrato che qualcuno mi abbia afferrato impedendomi di cadere a terra. Poi buio.
Mi stropiccio gli occhi sperando che la mia testa torni a funzionare come si deve, cosa che ovviamente non fa. Il mio corpo mi odia.
Mi torna in mente quello che ho fatto e per poco non mi viene da vomitare fuori dal letto. Chissà come sta quel bandito. Certo, probabilmente i suoi obiettivi erano uccidermi, vendermi, o... ehm... stup... vabbè, abbiamo capito, però spero di non avergli inferto una ferita troppo grave. Chissà, magari la prossima volta ci pensa prima di assalire fanciulle più o meno indifese. A quel pensiero mi viene da ridacchiare.
-Noto con piacere che stai meglio- mi dice una voce pacata . Mi giro
-Zola, la spada che mi hai dato è strepitosa!- trillo. Al confronto con la sua, la mia voce sembra quella di una bambina che nuota in una piscina di zucchero filato.
Non le dico niente di quello che provo, ho paura che mi giudichi una persona debole perchè non mi piace fare del male ad altre persone anche se queste sono malandrini.
-Come stai?-
-Un po' di mal di testa, ma per il resto tutto bene- sorrido.
-Non intendevo quello- dice lei
-Non capisco- rispondo, continuando a fare la finta tonta, ma ovviamente lei sa già tutto, o non mi avrebbe fatto la domanda.
-Intendo il fatto che hai versato per la prima volta il sangue di qualcuno-
A questo punto tanto vale gettare la maschera.
-Uno schifo- mugugno, rannicchiandomi in posizione fetale.
Mi aspetto che lei mi consideri una persona debole, o stupida, ma lo sguardo che mi rivolge è pieno di... comprensione.
-E’ così per tutti la prima volta- cerca di rassicurarmi. 
Mi rassicuro? ...voi che dite?
-Non ci credo.- mugugno infatti.
-Ambra, fidati. lo è stato... anche per me- ammette, quasi sottovoce, come se volesse dirmelo ma allo stesso tempo tenerlo nascosto. La cosa mi diverte non poco, ma torno quasi subito seria.
-Mi fido di te- mugugno senza però dar segno di volere lasciare le mie stesse ginocchia.
Lei va avanti con un sospiro, capendo al volo che sono ancora nello stesso stato di prima.
- Dopo.. l'incidente- e dal suo tono qui sono io a capire al volo che intende quello in cui perì suo padre -un soldato mi attaccò per un motivo ancora ignoto e io... lo ferii. Poi mi sentii malissimo, ma quando mi unii alle tenebre capii che se non lo avessi ferito, quello mi avrebbe fatto del male e riuscii a convivere con la cosa. Quello su cui ti devi concentrare ora non è 'cosa hai fatto', ma 'perché l'hai fatto' e 'cosa sarebbe successo se non lo avessi fatto'- conclude, frettolosa di accantonare l'argomento 'passato'.
Mi viene di ridere di nuovo, ma riesco in qualche modo a trattenermi.
Cerco di mettere in pratica il suo consiglio: perché l'ho fatto? Perché altrimenti, per quel che ne sapevo, io e i miei amici saremmo stati battuti.
Cosa sarebbe successo se non lo avessi fatto? Probabilmente ci avrebbero uccisi o venduti dopo aver... ecco... violato la mia modestia.
In altre parole, avevo alternative? No, decisamente no. se avessero vinto loro, saremmo finiti nei guai, non potevo sapere che ci avrebbero salvato nientemeno che gli evocatori di ombre!
Mi sento più sollevata, e torno a sdraiarmi per tutta la mia lunghezza sul giaciglio.
-Meglio?- domanda Zola vedendo che finalmente mi rilasso. io annuisco con un sorriso, poi mi scatta un pensiero in mente.
Sono stata salvata dagli evocatori di ombre, giusto? E da quello che ho capito Zola non ha detto loro che è viva, o lei e Homeron non si sarebbero eclissati prima di raggiungere il loro accampamento, anche se allo stesso tempo li segue, probabilmente perché si preoccupa che sappiano uscire dai guai in cui si cacciano, altrimenti non avrebbe saputo con esattezza dove erano accampati. Il che mi porta un dubbio.
Mi prendo qualche istante per crogiolarmi del mio ragionamento degno di Sherlock Holmes, poi sparo.
-Zola?-
-Si?-
-Che diavolo ci fai tu qui?-
Lei mi rivolge un sorriso che mi fa capire che il mio ragionamento era giusto.
-Ho sentito che la spada nera ti ha tolto molte energie. Ho aspettato che i ragazzi andassero a caccia e le ragazze a prendere la legna e sono venuta a controllare. Ti ho già detto che quella spada è pericolosa-
-Quindi è stata quella a farmi svenire?-
-Si, cosa pensavi?-
-Non so. L'emozione, lo sforzo, la perdita di sangue...-
-No, la spada nera risucchia molte energie. Con l'utilizzo si impara a controllarla sempre meglio e a risentire meno dello sforzo- spiega.
-Quindi dovrei allenarmi a usarla, giusto?-
-Si, ma non con gli altri, piuttosto aspetta che io ti raggiunga. So controllare bene questa spada, potrei aiutarti-
-Ti ringrazio- sorrido felice.
Mi allenerò con Zola in persona! A proposito...
-Ma dov'è ora la spada?- chiedo allarmata. "Adesso te ne accorgi?!" domanderebbe una qualsiasi persona sana di mente. Cosa che, sfortunatamente, io non sono.
-E’ qui. Non preoccuparti, nessuno l'ha toccata, l'avrei sentito- mi rassicura Zola indicandomela. Tiro un sospiro di sollievo.
-Cosa vuol dire che lo avresti sentito?- chiedo subito dopo.
-Io, come questa spada, sono stata parte delle tenebre, abbiamo una specie di legame. In altre parole sento se qualcuno la impugna e gli effetti che fa- mi spiega.
Io mi prendo un paio di secondi per assimilare, poi sentiamo un rumore.
-Meglio se vai- sussurro.
Lei annuisce e esce dalla tenda.
Visto che nessuno si mette a gridare ‘al fantasma’, deduco che non si sia fatta scoprire. Non che mi aspettassi di meno, sempre di Zola si tratta.
Neanche due secondi che la tenda si spalanca e un uragano irrompe.
-Ehi, ti sei svegliata! come va? Ti fa male qualcosa? Accidenti, doveva stare qui qualcuno, ti sei spaventata a svegliati da sola? Non aver paura, siamo tuoi amici!-
Spara Shu a raffica, senza neanche darmi tempo di rispondere.
-Shu!!!- esplode un urlo spaccatimpani da fuori. Mezzosecondo dopo Kluke fa il suo trionfale ingresso con l'immancabile padella che va a incastrarsi come da programma sulla testa del ragazzo.
-Se la assali così ci credo che si spaventa, babbeo!!-
Urla lei con i denti squalini all'indirizzo del poveraccio che si tiene la testa dolorante, mentre un'aura azzurra inizia ad avvolgerlo, e subito dopo appare addirittura Blue Dragon.
-Shu, perché mi hai evocato?- grunisce l'ombra, che a causa della sua mole ha sradicato la tenda, che ora penzola allegramente dalle sue corna.
-Guarda che non ti ho evocato, è stata Kluke a tirarmi una padella in testa!- si lamenta lui in risposta.
-Sei proprio un ragazzino, possibile che ogni volta che ricevi una padellata mi evochi?!- ruggisce il drago, che in effetti non ià tutti i torti.
-Non sono un ragazzino! e poi non è colpa mia se Kluke è isterica!- si lamenta Shu di rimando. Pessima mossa.
-Cosa?!- Kluke, denti squalini inclusi, alza la padella per colpire ancora, ma...
-Shuuu- e io mi ritrovo a nominare oggi ‘la giornata degli uragani umani’, mentre Bouquet si fionda sul ragazzo stritolandolo in un abbraccio, facendolo cadere a terra e spostandolo dalla traiettoria della padella.
-Tesoro, sei tornato! come è andata la pesca?- domanda Bouquet, senza dare l'impressione di volersi staccare da lui ne' di volersi alzare.
-Benissimo! Ho preso più pesci di Marumaro!- ride Shu ricambiando l'abbraccio. Sta a vedere che alla fine quei due si sono messi insieme... ne sarei davvero contenta.
-Sei stato solo fortunato. Voglio la rivincita!- si lamenta il deevee, arrivato in questo momento insieme a...
-Ambra!!- l'ennesimo uragano della giornata, alias Mel, si lancia su di me facendomi cadere per terra, ignorando totalmente tutti gli altri, compreso Blue Dragon che ha ancora la tenda appesa alle corna.
-Che bello ti sei svegliata! ero cooosì preoccupata!-
-Si, ma sto per morire di strangolamento- rido io in risposta.
Intanto il deevee si avvicina a me con una posa da maniaco.
-Visto che ti abbiamo salvato la vita, che ne dici di ricompensarmi con un baci...- non finisce neanche la frase che già Kluke e Bouquet lo hanno steso con un pugno. Se lo è meritato.
-Scusa questi babbei. Non volevamo spaventarti... stai bene?- mi chiede Kluke con tono gentile.
-Non mi sono spaventata, tranquilla. Sto molto meglio, grazie per avermi curata- rispondo io sorridendo. Mel finalmente si accorge dell'esistenza di Blue Dragon e inizia a tremare.
-Ma,ma,ma che diavolo è questo coso??- strepita mel mio orecchio. Divento momentaneamente sorda.
-Chi, lui? è Blue Dragon- risponde Shu come se questo risolvesse tutto.
-C..cosa?- strepita nuovamente lei, girandosi verso di me. Ma non è la sola.
-Cosa?- esclama una voce alle mie spalle. mi giro e vedo Dante. anche lui mi guarda, come Mel ha subito riconosciuto il nome dell'anime con cui li tormento da cinque anni, probabilmente entrambi hanno fatto due più due e capito dove siamo finiti. Io, che lo so da quando ho visto Zola e Homeron, li guardo con la stessa consapevolezza.
-Si, è un'ombra- rispondo alla domanda che non hanno posto.
-Oddio- mormora Dante accasciandosi al suolo.
-Non possiamo essere finiti in un cartone- squttisce Mel con un filo di voce.
Gli evocatori ci guardano perplessi, non capendo bene la reazione dei miei amici.
-Credo abbiano paura di te- dice Shu rivolto al drago.
-Fanno bene- grunisce quello.
-No, non è per lui Shu. non solo,almeno- rispondo io.
-Come fai a sapere il mio nome?- chiede il ragazzo, perplesso.
Io faccio un sorrisone.
-A parte per il fatto che ti hanno urlato contro fino ad adesso- e qui Shu si gratta la nuca con un risolino imbarazzato -io conosco molto bene tutti voi- finisco, quasi in un sussurro.
-Davvero? Non mi sembra che ci siamo mai visti- dice una voce alle mie spalle. mi giro e vedo Androphov appoggiato ad un albero. -l'avete incontrata quando non viaggiavo ancora con voi?- chiede rivolto agli altri.
-No Androphov, nessuno di loro, di voi mi ha mai visto- Rispondo io al loro posto. Lui mi guarda alzando un sopracciglio.
-E allora come mai ci conosci?- chiede un'altra voce, quella che più di tutte volevo sentire. Mi volto. Eccolo, ancora più splendido che nel cartone.È qui.
-ciao Jiro- sussurro guardandolo. Lui ricambia il mio sguardo inarcando un sopracciglio come Androphov poco fa, solo che il gesto mi sembra molto più adorabile fatto da lui.
Con immenso sforzo distolgo lo sguardo e mi rivolgo a tutti.
-E’ una cosa incredibile e difficile da spiegare, ma se vorrete ascoltarmi ci proverò- affermo.
Iragazzi si siedono davanti a me, Dante e Mel. Blue Dragon invece si sfila la tenda dalle corna e svanisce.
-Dunque, come posso dire...- mi passo qualche volta la mano sulla fronte cercando le parole, poi sparo. -In pratica, veniamo  da un altro mondo e siamo qui tramite un passaggio interdimensionale-
Alle mie parole seguono reazioni diverse. Kluke apre la bocca in una ‘o’, Androphov mi osserva cercando di capire se sto dicendo la verità o se sto mentendo, Jiro si acciglia mentre glialtri tre... gli altri tre a giudicare dalle loro facce non hanno capito una parola.
Reprimo un sorrisetto pensando a tutte le volte che Zola ha dovuto "spiegare con parole più semplici", mi armo di una buona dose di pazienza e di nuovo spiego come è fatto il mio mondo, come li conosco, cosa conosco di loro e infine l’arrivo mio e di Dante e Mel. Proseguo spedita e senza interruzioni, anche perchè l’unica volta che Shu ha provato a parlare Jiro gli ha appiattito la testa con un calcio. Quanto amo quel ragazzo!
Alla fine del racconto mi trovo davanti di nuovo reazioni diverse.
Jiro sembra riflettere su qualcosa; Kluke si è messa a fare domande su tv, cellulari, iphone, forni a microonde e tecnologie varie del nostro mondo a Dante che, da bravo appassionato della tecnologia, risponde a tutte; Androphov sta facendo un interrogatorio simile sullo stile di vita e le abitudini in generale a Mel; Bouquet  sta blaterando qualcosa sul fatto che visto che non abbiamo qui niente di nostro dovrà portarci a fare shopping, facendo distrarre sia Mel che Kluke dagli interrogatori; infine I due idio… Shu e Marumaro sono impegnati a canticchiare un -siamo famosi, siamo famosi!!!- saltellando.-In realtà siete famosi come cartoni, la gente non crede che esistiate- mi vedo costretta a deluderli.
Dopo che i due sono entrati in depressione e gli altri si sono calmati, parla Jiro.
-Quando cercavamo informazioni sulle extrasette avevo trovato qualcosa sui portali interdimensionali- annuncia, lasciandoci tutti a bocca aperta.
-Davvero?- chiedo io sporgendomi verso di lui.
-Si. Senti, noi dobbiamo già andare da quelle parti, perchè non viaggiate con noi? Possiamo aiutarvi a tornare a casa- io veramente non ne ho tanta voglia ora, ma poi colgo l’occhiata speranzosa di Dante e Mel.
-Va bene, grazie mille- accetto. Iniziamo a trovare il modo da tornare a casa, poi vedrò cosa fare.
-Fantastico! Allora venite con noi!- esclama Shu entusiasta.
-Per festeggiare cosa ne dite di darmi un ba…- questa volta non aspetto l’intervento di Kluke e Bouquet, stendo Marumaro direttamente io. Le ragazze fanno un applauso, poi il mio stomaco brontola.
-Oops!- ridacchio.
-Dai, vieni. Ormai I pesci sono cotti… E’ comprensibile che tu abbia fame- mi esorta Kluke con un sorriso.
-Perchè, quanto ho dormito?- chiedo innocentemente.
-Un giorno intero- afferma Jiro senza mezzi termini.
E mentre la mia mascella raggiunge terra e gli altri iniziano a ridere, non posso fare a meno di sentirmi a casa.
  
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