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Autore: demon86    14/07/2004    1 recensioni
Introduzione rimossa perchè non presenta nessun riferimento alla trama della fanfiction.
Inserirne al più presto una valida.
Rosicrucian e Nami, assistenti amministratrici.
Genere: Romantico, Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6:

 

Prima di scrivere questo nuovo capitolo volevo fare le mie scuse ai lettori e soprattutto agli amanti di Uriel. Ho sbagliato completamente la sua descrizione il fatto è che l’ho scritta senza aver riletto il manga ma quando qualche giorno fa li ho ripresi in mano ho scoperto la gaffe che ho fatto. Adesso vi darò la sua descrizione corretta: ha capelli castano scuri, okki verdi che ricordano il colore della luce tra le foglie, pelle abbronzata e ali del colore della terra. Bene! Penso che sia tutto e mi scuso ancora con voi tutti!

E ora vai col nuovo capitolo!!!

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Che cosa sarebbe successo ora? Djibril l’avrebbe consegnata alle guardie o avrebbe fatto finta di nulla e l’avrebbe aiutata? Inoltre l’angelo dietro la porta voleva entrare assolutamente dentro la stanza. Era spacciata  e questa volta Kafier non sarebbe stato così generoso da imprigionarla e basta! Che cosa poteva fare? – Presto devo nascondervi!- Non credeva a ciò che aveva appena sentito e  visto che l’arcangelo le aveva dato del lei e visto il grande aiuto che le stava offrendo ricambiò quella gentilezza- vuole davvero aiutarmi?! Anche se sa che potrebbe finire nei guai- Non deve preoccuparsi per me, Kafier i suoi uomini non possono farmi nulla, ma se prendono lei… bhè non voglio che lei finisca nelle loro luride mani- e la portò verso un armadio e la fece nascondere lì dentro. Dopo aver richiuso le ante andò ad aprire alle guardia che l’aveva chiamata prima, ma non si trovò davanti chi si aspettava. Dinnanzi a lei stava un angelo che lei conosceva bene, anzi più che bene- ma allora sei tu, mi hai fatto spaventare- quella sua aria  un po’ fredda e distaccata era svanita completamente e aveva lasciato spazio a unna grande felicità visibile nei suoi occhi e un sorriso le incurvava le labbra- allora posso entrare o vuoi farmi rimanere qui sulla soglia- disse il ragazzo ironicamente. Poteva sembrare una frase scortese ma la voce che aveva pronunciato quelle parole erano cariche di dolcezza e amore. Djibril lo fece entrare. Ora cry da una piccola fessura ell’armadio poteva vedere non perfettamente il nuovo arrivato. Era biondo, un biondo angelico che sfioravano le spalle. Portava dei pantaloni neri e una camicia bianca il quale colletto era legato da una cravatta. Sembrava un tipo davvero composto. La sua faccia era l’unica cosa a lei oscura  poiché la sua posizione non le permetteva di veder il suo volto. Sentiva i due ridere e scherzare. Dovevano essere grandi amici ma si sbagliava, solo alcuni istanti dopo il ragazzo si abbasso verso le labbra della ragazza che però lo rifiutò- che ti prende?. È un po troppo tardi per ripensarci- la canzonò il biondo un po irritato per quel rifiuto- No non è quello ,è solo che adesso non mi va- Aveva detto una bugia. Certo che lo voleva, loro si amavano ormai da qualche mese anche se erano sempre rimasti nel segreto. Certo che voleva sentire le sue calde labbra sulle sue ma non poteva farlo con quella sconosciuta nascosta nel suo armadio. Ma il suo fidanzato era così insistente che al suo secondo tentativo si lasciò trasportare dalla passione del compagno e non potè resistere al contatto con la sua pelle.

Intanto Cry faceva da spettatore. Era diventata tutta rossa, quelli li ci mancava poco che si spogliassero davanti a lei. Imbarazzata da tutto ciò distolse lo sguardo ma il suo naso sfiorò la stoffa di uno dei vestiti di Djibril provocandole uno starnuto

-       Cos’è stato?- ,- Cosa? Io non ho sentito niente- fece lei la finta ingenua- veniva da lì mi sembra. Sta indietro!- tirò fuori la spada dal suo fodero che portava al fianco e si avvicinò all’armadio.

“ Oh no , mi ha sentito. Che faccio?” era così agitata che inciampò in uno dei vestiti dell’arcangelo proprio quando il biondo aveva aperto di scatto l’anta. Avendo perso l’equilibrio gli piombò addosso  precipitando al suolo. Quando sollevò il viso si ritrovò faccia a faccia  con lui ma ciò che attirò la sua attenzione furono i suoi occhi. Quegli occhi così azzurri molto simili a quelli di kafier però mentre questi erano freddi, quelli dello sconosciuto erano di una dolcezza immensa capaci di catturare sempre più lo sguardo di chi gli stava di fronte. E questo successe, era così persa in quel blu intenso che non aveva ancora degnato di uno sguardo il resto del suo viso. Venne svegliata da questa sorte di incantesimo quando Djibril abbastanza gelosa di quel contatto si schiarì la voce per richiamarli. Cry risvegliatasi da quel tepore si rialzo e rossa in viso osservò per la prima volta l’intero volto del biondo- Io, credo di averti già visto… tempo fa- e la stessa cosa la pensò lui. Se la ricordava bene quel demone era un’ alleata   del Salvatore. – Aspettta, adesso mi ricordo. Il tuo nome è raties!  NO! Ratiel!- Mi chiamo Rasiel, con la s capito?!- disse il biondo molto irritato. Era possibile che non si ricordasse il nome. Lui era il nuovo capo dei Troni, uno dei sette angeli più potenti insieme ai 4 arcangeli. E ancora con lo stesso t5ono di voce le chiese se adesso le piaceva spiare la gente- posso sapere che cosa ci fai qui, cry… vedi almeno io me lo ricordo il tuo nome- la ragazza stava gia per replicare ma raSIEL non le diede tempo per aprire bocca- Non sarai tu il demone che ha mobilitato tutte le guardie del palazzo?!- non si attendeva la risposta, appena l’aveva vista aveva capito subito. Si passò una mano sugli occhi e sbuffò fortemente.

Cry, ora seduta su una poltrona a braccia incrociate pensava a quantol a innervosivano quelle parole, ma si calmò subito ricordando quanto fosse stato gentile, coraggioso e fedele al suo ora defunto signore Zafkiel . Quel ragazzo doveva aver sofferto molto, lei lo sentiva, lei lo comprendeva, lei conosceva il dolore di perdere un parente, un genitore. Pensò a quando Rasile urlò dietro a setsuna tutto il suo dolore per aver perso il suo Signore, amico, e a quando il biondo scoprì chein realtà zafkiel er amolto di più del suo maestro confidente . Lui era sangue del suo stesso sangue, era il frutto nato dall’amore tra il capo dei Troni e Anael, un angelo bellissimo dai capelli biondi, morta per mano del suo amante dopo un crudelissimo inganno.

- Non fa5re quella faccia, e solo colpa del vostro sovrano- dopodiché sprofondo ancora di più nella poltrona- Devo fuggire da qua- sussurrò lievemente tanto da essere difficilmente udibile dai due angeli. Rasiel sospirò nuovamente notando che il demone stava piantando le unghie nel palmi della mano guardo verso L’arcangelo per capire cosa volesse fare lei e ben presto la risposta arrivò- rasiel  dobbiamo aiutarla- e come poteva deludere quella voce così dolce e dopo aver stretto la mano di lei nella sua  informò iol demone che l’avrebbero aiutata

  
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