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Autore: Fire Gloove    23/12/2012    1 recensioni
Jacopo, alle medie, era il ragazzo più popolare della scuola.
Lucio il più sfigato.
Alle superiori si ritrovano compagni di banco.
Si attraggono, poi diventano amici. E poi?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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SCOMMESSA (L)

 

Le mani di Jaco sono un po’ callose, ma a me piacciono un sacco. Il modo che ha di muoverle ispira… virilità, come quasi tutto in lui.

Poso lo sguardo sulle nostre dita intrecciate e noto che, al confronto, le mia mano è incredibilmente piccola e sottile, sembra quella di una ragazza.

Faccio scivolare con dolcezza il pollice sul suo palmo: lui si sistema meglio sulla sedia, facendo in modo che le nostre gambe si tocchino e mi sorride velocemente, tornando poi a concentrarsi sulla lezione. Che, effettivamente, è quello che dovrei fare anche io, ma la fisica proprio non riesco a farmela piacere… l’ho detto che avrei voluto fare il classico, no?

Faccio uno sforzo di volontà e alzo lo sguardo sulla lavagna ricoperta di formule astruse, cercando di concentrarmi sulle parole del professore ma, dopo pochi minuti, sono di nuovo irrimediabilmente distratto dal ben più interessante spettacolo alla mia destra.

I capelli rossi brillano, colpiti dalla luce che entra dalle finestre, e Jacopo si passa lentamente la matita sulle labbra cosa che, ho notato, fa sempre quando è molto concentrato. Rimango ipnotizzato da quel lento movimento, immaginando le mie dita al posto di quell’inutile pezzettino di legno e grafite.

Mentre mi immagino la scena, un brivido mi corre lungo la schiena.

La fisica proprio non riesce ad attirare la mia attenzione, e così lascio la mente libera di vagare.

Sogno di accarezzargli piano le labbra con le dita, poi di baciarlo con dolcezza, di intrecciare la mia lingua alla sua mentre le sue mani mi accarezzano la schiena, per poi infilarsi sotto l’orlo del pullover e sfiorare la mia pelle bollente, mentre io boccheggio, ancora sulle sue labbra.

Immagino di…

-Larchi! Le dispiacerebbe tornare sulla terra?-

La voce del professore mi fa sobbalzare, strappandomi bruscamente alle mie non propriamente caste fantasie.

-Io, ehm… scusi, mi sono distratto.-

Abbasso gli occhi con aria colpevole: proprio non è da me non prestare attenzione alle lezioni.

-Lo vedo che ti sei distratto, Larchi, lo vedo! Va beh, considerando che di solito il tuo comportamento è impeccabile chiuderò un occhio!-

Mentre il prof. cerca di riprendere il filo del discorso, Jaco mi passa un bigliettino.

“Tutto bene?”

Ragiono sul cosa rifondergli. Una parte di me, quella che mantiene solitamente il controllo, vorrebbe rispondergli che sì, certo, va tutto a meraviglia, sono solo stanco, eppure l’altra parte del mio essere, quella più carica di ribellione, malizia e giusto un pizzico di follia prende il sopravvento, quindi rispondo:

“Fin troppo… ti stavo pensando…”

Lo vedo interessato. Molto interessato, mentre scribaccia rapido la risposta.

“Ah, sì? E cos’è che facevo?”

Deglutisco a vuoto, chiedendomi dove andrà a finire questa cosa, eppure fisica è davvero troppo noiosa per sprecare un diversivo che mi si offre su un piatto d’argento.

“Vediamo… prima mi baciavi, piano e a lungo… poi iniziavi a spogliarmi, mi facevi scorrere le dita lungo la schiena… e poi il prof. mi ha interrotto!”

Lui legge e sgrana gli occhi, passandosi la lingua su quelle labbra da infarto per inumidirle. Si volta di scatto verso di me e fa per dirmi qualcosa, ma poi lancia un’occhiata al professore e decide, più prudentemente, di continuare a scrivere.

“Ah sì? Ed ero bravo? Eh, Lucio? Ho fatto smuovere qualcosa, lì sotto?”

Arrossisco, ed ho come il presentimento che mi sia cacciato in una situazione che sta sfuggendo al mio controllo.

Mi lancia uno sguardo malizioso e scrive ancora qualcosa.

“Vogliamo vedere se sono bravo anche nella realtà? Scommetto che riesco a fartelo venire duro prima che suoni la campanella!”

Ho giusto il tempo di deglutire in preda al panico, dandomi del cretino e pensando terrorizzato che tendo a essere piuttosto… vocale anche per sollecitazioni minime che sento la sua mano sul ginocchio.

Inizia a spostarla lentamente, un millimetro alla volta, spingendola verso il mio interno coscia.
Istintivamente faccio scattare la mano per bloccarlo, ma il mio orgoglio me lo impedisce. So che è stupido, ma odio perdere le scommesse, quindi mi impegnerò per vincere anche questa!

Tanto, in fondo, che può fare? Non mi può mica masturbare in classe!

Appoggio entrambe le braccia sul banco e prendo a giochicchiare con una penna, cercando di non prestare attenzione alla pressione sulla mia coscia.

Per qualche minuto va tutto bene, poi però Jaco comincia a passare due dita sul mio inguine e io mi irrigidisco. I movimenti sono rotatori e la pressione è assolutamente perfetta. Mi mordo un labbro e continuo a cercare di sembrare indifferente, ma so che lui si è accorto che le sue attenzioni stanno avendo l’effetto desiderato.

Quando penso che peggio di così non potrebbe andare sento le sue dita sulla zip dei jeans e sgrano gli occhi.

Non… non può davvero voler… voler… ma poi mi accorgo che la sua mano è perfettamente nascosta alla vista di tutti e che quindi, se io riesco a stare zitto, non corre rischio di essere scoperto.

Quando sento le sue dita che sfiorano la stoffa dei boxer sbianco, e il professore se ne accorge.

-Larchi, stai bene?-

Nella sua domanda vedo un barlume di salvezza. Al diavolo l’orgoglio, lascerò a Jaco la soddisfazione di aver vinto questa scommessa.

-Effettivamente no, prof. Posso uscire un attimo?-

-Certo, Larchi, vai. Non hai una bella cera.-

Scatto in piedi e mi dirigo verso la porta cercando di mantenere un’espressione neutra, anche se alle mie spalle sento un rosso di mia conoscenza ridacchiare.

Una volta fuori indugio un’ attimo. Ora che faccio? Potrei andare alle macchinette, prendere qualcosa di ghiacciato da bere e sperare che mi calmi i bollenti spiriti. Oppure potrei andare i bagno e masturbarmi come se non ci fosse un domani.

Per quanto la paura di essere scoperto sia fortissima, la voglia mi scorre nelle vene, e così decido di rischiare: in fondo, durante le lezioni in bagno non dovrebbe esserci molta gente, no?

Mi chiudo in un cubicolo e abbasso i pantaloni fino alle ginocchia, iniziando a muovere lentamente la mano.

Mi chiedo cosa direbbe chiunque mi conosca se potesse vedermi. Direi che è lampante che la compagni di Jaco mi sta facendo male, ma in realtà io ne sono contento!

 

 

 

 

Nota dell’autrice(?): salve gente! Capitolino stuzzicante, eh? Io lo adoro (e la modestia sta mattina me la sono dimenticata sul comodino).

Avrete notato il cambiamento di raiting da giallo ad arancione? Nel caso non l’abbiate fatto, beh, il raiting è cambiato da giallo ad arancione!

Alla prossima,

Fire.

P.S.: se questa volta una certa persona non ci mettesse un mese a recensire le sarei dannatamente grata. Ti voglio bene, strega xD

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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