Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Saphira_chan    23/12/2012    8 recensioni
Kagome prende qualche giorno di ferie per scoprire la verità sulla morte di una persona a lei cara e si imbatte in un grazioso cottage in cui vive un'anziana vecchia con due misteriosi figli...
...
" Kagome sorrise di fronte alla cordialità della donna, pensando di essere veramente fortunata ad essere capitata lì. Ma qualcun'altro invece, era di tutt’altra opinione... "
...
Una storia di magia e inganno, ma anche ricca di speranza e di amore... fra una bella e giovane ragazza di città e un hanyou imprigionato dalle catene invisibili della foresta millenaria in cui vive.
Buona lettura!! :)
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, izayoi, Kagome, Kikyo, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Timeless Forest - Il luogo senza tempo'
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Izayoi passeggiava tranquillamente nel sentiero del bosco canticchiando contenta.
Finalmente sarebbe ritornata quella di una volta. Bella, aggraziata e snella. Era stanca di camminare e sentire dolore alla schiena come tutti i normali vecchiettini.
Lei non era una comune vecchiettina! Era una strega dopotutto, che aveva donato la propria anima ad un demone malvagio, in cambio dell’immortalità.
Sorrise al pensiero di quando incontrò quel demone.
 
Naraku, se la memoria non la ingannava… Lo aveva incontrato proprio nel luogo in cui si trovava ora.
Izayoi osservò la lapide di pietra dove aveva sacrificato numerose fanciulle.
All’inizio, quando era ancora una semplice umana, non era molto d’accordo su quello che le stava chiedendo di fare quel Naraku.
Uccidere altre persone per la propria vita non era molto giusto… ma poi, quando quel demone capì che la vecchia donna davanti a lui stava vacillando, creò dal suo sangue nero uno specchio.
Enorme e pieno di intagli di pietre preziose, che richiamò subito la sua attenzione.
Izayoi si avvicinò allo specchio e rimase affascinata dall’immagine riflessa al suo interno. Si toccò le rughe del volto, notando meravigliata come l’altra sé, nello specchio, stesse invece toccando il volto vellutato del suo riflesso.
Ammirò per vari minuti l’immagine di sé, ringiovanita, nello specchio, mentre il demone dietro di lei, sorrideva malignamente, sapendo di averla in pugno.
 
La vecchia donna rise al ricordo di quello strano incontro che le segnò la vita.
Si era sempre chiesta, cosa ci avesse guadagnato quel Naraku a fare quello scambio, ma poi arrivò alla conclusione che lui l’aveva fatto solo per il gusto di vederla uccidere innocenti vittime.
Era un uomo spregevole.
Chissà quante altre persone aveva ingannato in quel modo, facendo fare a loro quello che avrebbe voluto fare lui.
Odiava quell’essere, anche perché, con il passare degli anni, la sua aurea maligna diventava sempre più forte, forse a causa delle ‘anime’ che prendeva con quei seducevoli accordi, e lei non sopportava più sentirsi inferiore a lui.
Se doveva esistere qualcuno di potente, capace di controllare le arti oscure, era lei!
Non doveva essere il numero due!
Cosi, una notte, con la scusa di fare un altro accordo, lo incontrò e lo uccise… non senza qualche difficoltà.
 
Dopo quell’episodio, il suo carattere mutò drasticamente, tanto che, anche Inuyasha, a quel tempo poco più che un bambino, si rese conto che qualcosa aveva scattare nella sua mamma la molla della follia.
Naraku non c’era più, e nessuno ormai, le avrebbe tolto l’immortalità.
Se ne stava a pomeriggi interi davanti a quello specchio e si vantava della sua bellezza, trascurando cosi il povero mezzo demone, che col passare degli anni, e dei secoli, aveva imparato ad essere indipendente e a non interrompere mai la propria madre, nei momenti in cui ammirava la sua giovane immagine riflessa nello specchio.
 
Guardò in direzione del giardino botanico in cui aveva lasciato Kagome.
‘ E’ ora! ‘ pensò tutta felice lei.
Di sicuro nei paraggi avrebbe trovato anche suo figlio. Sapeva che era arrabbiato con lei, ma in quel momento non le importava… aveva la ragazza, si sarebbe fatta aiutare dal mezzo demone con qualche altra scusa… oppure avrebbe utilizzato anche la magia per convincerlo, non le importava… avrebbe compiuto il sacrificio e sarebbe ringiovanita!
 
Si avviò da Kagome, ma quando arrivò nel giardino rimase pietrificata.
La gabbia, che aveva appositamente creato per la sua vittima, era vuota!
Si sentì mancare l’aria.
Si aggrappò forte ad un albero lì vicino, portandosi la mano alla bocca.
Voleva gridare ma non aveva la forza di farlo.
Che diavolo era successo???
Dov’era la fanciulla???
Dopo un attimo di smarrimento, si catapultò verso la gabbia vuota, non curandosi del dolore che sentiva alla schiena, per lo scatto che aveva fatto. In maniera quasi febbrile, corse da un vaso all’altro, con il respiro irregolare, gli occhi spalancati e la paura e l’ira, che cresceva a dismisura ogni secondo che passava.
- Dov’è?? DOV’E’??? – cominciò ad urlare, in cerca di una qualche risposta. Ma dopo aver girato tutto il giardino, si dovette arrendere all’evidenzia che lì, Kagome, non c’era.
Il pensiero che suo figlio l’avesse aiutata a scappare la fece finalmente urlare.
Urlò fino a che non ebbe più aria in corpo.
Se ci fosse stato qualcuno davanti a sé, l’avrebbe di sicuro ucciso!
 
Poi ebbe un terribile presentimento.
Sbiancò a quel pensiero e si precipitò in casa sua, sperando di trovare quella a cui aveva pensato.
Quasi correndo, si precipitò a casa sua, cadendo più volte a terra e rialzandosi più pazza che mai.
Era sporca di terra, ma non le importava! Se quello che temeva era vero… non, non voleva nemmeno pensarci!!
Si fiondò in cantina e cominciò a gettare tutto quello che aveva davanti agli occhi per cercare quelle fottutissime fiale.
Avrebbe dovuto buttarle via, dannazione! Perché diavolo le teneva se tanto poi non le avrebbe mai usate?? Si rimproverò lei, mentre faceva schiantare sul suolo varie boccette di vetro e libri pieni di polvere.
Tuttavia, nonostante le avesse nascoste più che bene in passato, adesso quelle fiale che potevano aprire il portale erano sparite.
 
Inuyasha.
Inuyasha era l’unico responsabile.
Si lasciò cadere a terra, piangendo in maniera convulsiva e maledicendo di volta in volta i due ragazzi che erano fuggiti da lì, lasciandola sola a morire.
 
Dopo svariati minuti però, la sua rabbia sostituì il suo stato di disperazione e fu allora che prese una decisione.
Suo figlio poteva anche rubargli le sue preziose fiale, ma non era detto che poi sarebbe stato capace di usarle!
Utilizzando quel piccolo barlume di speranza, si alzò in piedi, non emettendo un singolo lamento, stringendo i tenti per non sentire il dolore delle osse stanche e vecchie e andò fuori di casa.
- Maledetti…. Maledetti tutti e due… Lei e quello stupido di mio figlio! Quel… quel bastardo… ha provato a fuggire con quella sgualdrina… MALEDETTI! – si ripeteva lei mentre le foglie secche sotto i suoi piedi scricchiolavano.
Picchiò più volte i piedi nei pezzi di pietra che erano nascosti dalle foglie sul terreno, ma la rabbia che stava provando in quel momento, non le faceva nemmeno percepire il dolore.
Guardava dritto a sé, mentre superava tutti quei frammenti di cocci, ormai inutilizzabili. Tuttavia aveva sempre un asso nella manica. E quel giorno, dopo tanti anni, l’avrebbe riusato!
Si fermò davanti alla statua, ammirando tutta la sua magnificenza.
- Adesso basta dormire! – proruppe lei, fissando la scultura davanti a se.
- E’ ora di fare ciò che voglio io! – esclamò lei, aspettandosi una qualche risposta dalla statua senza vita.
– Cerca nel bosco mio figlio Inuyasha e la ragazza che si porta addietro! -
Un pezzo di intonaco bianco, all’altezza del busto della bestia, cadde ai piedi di Izayoi, svelando un frammento di manto nero, fuoriuscire dal marmo che copriva tutto il resto del corpo.
- Non li devi uccidere! Per nessun motivo! –
Un altro pezzo di marmo cadde in terra, scoprendo una gamba muscolosa della creatura.
- Feriscili se vuoi, questo non mi importa… -
Le crepe che ricoprivano la statua si allargarono, velocizzando la caduta degli altri pezzi di intonaco bianco.
- … ma li voglio vivi! Nel luogo in cui compirò il mio sacrificio! –
Izayoi vide con piacere lo zoccolo della creatura davanti a sé, calciare sul piedistallo su cui si trovava, chiaro segno che si stava poco a poco svegliando.
- Combatti! Calpesta tutto quello che trovi, ma fai come ti ho detto!! –
La bestia di fronte a lei, una volta liberata da tutti i frammenti di marmo, sbuffò dalle narici un fumo nero e scalciò di nuovo per terra, come per prepararsi ad una lunga corsa.
Izayoi osservò soddisfatta il Minotauro davanti a sé.
- Cercali, e non ritornare finche non li avrai ritrovati! –
E dopo detto ciò, la creatura mitologica ruggì e si fiondò nella foresta, venendo subito inghiottita dalle tenebre.
 
 
 
Kagome stava osservando rapita lo scoppiettare del piccolo fuoco che il proprio compagno aveva acceso unicamente per lei.
Nonostante non sapeva cosa gli avrebbe riservato il futuro, era in pace con se stessa ed era tranquilla, come se non avesse nulla di cui preoccuparsi.
- Inu? –
- Mmh? – rispose lui, smettendo di leccare il marchio impresso sul corpo della fanciulla fra l’incavatura del collo e la spalla.
- Secondo te ce la possiamo fare a sfuggire? – gli domandò, mentre aumentò la presa sulla coperta che copriva i loro corpi nudi.
Il mezzo demone in verità non sapeva come fare per andarsene da quel posto, ma non volle preoccupare la ragazza fra le sue braccia.
La strinse più forte a sé, facendo aderire la sua schiena al petto scolpito di lui. Kagome emise un leggero gemito, non appena si rese conto che i loro corpi erano ancora “uniti”.
Lui le baciò l’orecchio, nascosto da una ciocca di capelli
- Finché starai al mio fianco, ti proteggerò a costo della mia stessa vita Kagome! – le sussurrò con fare serio.
Lei giro il volto verso di lui e si lasciò baciare da quelle labbra carnose che tanto amava, ma fu costretta a rompere il bacio, una volta che il suo compagno, durante quelle dolci carezze, aveva iniziato a muovere il bacino, procurando indescrivibili fitte di piacere alla fanciulla.
- Ah… Inu… se continui cosi… Ah! –
Lui sorrise compiaciuto dell’espressione appagata della giovane e ricominciò a leccare il suo marchio, mentre con una mano massaggiava un suo seno.
- Mmm… guarda che sei stata tu a iniziare… io me ne stavo anche buono nella stalla, se tu non fossi venuta a provocarmi… - mormorò lui con voce roca, a causa del desiderio, mentre con l’altra mano libera, giocava con il suo clitoride, procurandole maggiore piacere.
Adorava sentirla gemere solo per lui. Lo faceva sentire appagato e felice, senza contare che provava anch’egli un piacere indescrivibile!
Dopo qualche minuto, entrambi vennero.
L’hanyou abbracciò da dietro la sua amata, aspettando che il suo respiro ritornasse regolare.
- Kagome… forse è ora di vestirci… i nostri vestiti dovrebbero essere asciutti… - le disse con fare dolce accarezzandole il dorso della mano.
Lei sorrise di fronte a tutte quelle dolci attenzioni che gli stava regalando. Annuì al proprio compagno e allungò un braccio per constatare se effettivamente i suoi vestiti erano bagnati o meno.
- Si si.. I miei sono asciutti! – esclamò lei.
- Bene – rispose lui – vado a prendere i miei allora! –
Kagome però lo fermò.
- I tuoi potrebbero essere ancora bagnati Inuyasha! Li hai lasciati di là nella stanza! Senza nessun fuoco a riscaldarli! –
Il giovane sorrise, vedendola preoccupata per se stesso. Era vero che aveva lasciato tutto nell’altra stanza, ma francamente non rimpiangeva nemmeno di averlo fatto.
Si era preoccupato maggiormente di portare Kagome davanti al fuoco, piuttosto che i suoi panni!
- Non importa Kagome! Se sono un po’ più ghiacci non importa! L’importante è che tu sia stata al caldo… e poi… dopo tutto questo tempo… dovrebbero essere asciutti perfino i miei vestiti! – ammise diventando un po’ rosso.
In effetti si erano divertiti per vari minuti… forse anche troppi, pensò lui, ma era felice lo stesso che fosse successo.
Andò nella stalla e si vestì, accertando che anche i suoi panni erano asciutti, e poi ritornò da Kagome, già vestita.
- Allora? Dove andiamo adesso? – chiese lei.
- Non lo so Kagome… l’unica cosa che possiamo fare è nasconderci fino a domani mattina! Mia madre deve avere dei tempi precisi per compiere il rito… se non ci facciamo trovare fino all’alba, manderemo all’aria il suo rito! –
Kagome sorrise felice. Bastava davvero sfuggire fino all’alba per rimanere in vita?
Ma l’hanyou parve leggere il suoi pensieri.
- Lo so a cosa stai pensando… no, non è tutto cosi rosa e fiori. Pensi che dopo avergli rovinato il rituale ci lasci andare cosi facilmente? –
La giovane deglutì. La vecchia non sarebbe ringiovanita, ma gliel’avrebbe fatta pagare cara a lei. Avrebbe usato chissà quale incantesimo per vendicarsi di ciò che le aveva fatto.
Scacciò quel pensiero scuotendo energicamente la testa, venendo subito abbracciata dall’hanyou.
- Tranquilla Kagome… ti proteggerò io… nessuno ti farà male! – le disse lui, prima di darle un dolce bacio a fior di labbra.
Rassicurata dal suo fare protettivo, uscirono dall’edificio in cui si trovavano, avventurandosi nella foresta.
 
Si tenevano stretti per mano, stando vigili allo stesso tempo, in attesa di un qualche rumore sospetto.
Alcune volte però, per allentare la tensione, parlavano del più e del meno e proprio in uno di questi momenti, Kagome scoprì un tratto caratteristico del giovane: la sua gelosia.
- … chissà che cosa sarà successo a casa in questi giorni… - disse lei con fare vago.
- Mah… di sicuro si saranno annoiati più di te, te l’assicuro! – scherzò lui.
- Eh già, su questo non avevo dubbi! – rise lei - … Spero solo che Koga non chiami veramente la polizia per cercarmi! Quel ragazzo si preoccupa sempre troppo per i miei gusti! Insomma, sono grande abbastanza per cavarm…- ma non finì la frase che era andata a sbattere contro le schiena dell’hanyou, che si era fermato senza un motivo apparente.
Si tastò il naso e corrucciando le sopracciglia lo chiamò.
- Ehi! Ti sembra il modo di fermarti così all’improvviso?? Che ti è… -
- Chi è questo Koga? Perché lo rammenti sempre? – le domandò irritato mentre la guardava aprire gli occhi per la sorpresa.
‘ Ma… si è arrabbiato perché gli ho parlato di Koga? …‘
- Come? – era confusa. Non capiva il cambiamento repentino del mezzo demone.
- Non fare la stupida! Hai capito benissimo! Chi è questo Koga? Che legami hai con lui?? – sbottò Inuyasha più spazientito che mai.
Kagome spalancò la bocca, per la sorpresa.
‘ Lui è…. Geloso?? ‘
- Aspetta! Tu… sei… Geloso??? – gli domandò assottigliando gli occhi e facendo arrossire il ragazzo.
‘ Bingo! ‘
- No! No… ma che vai a pensare!! – ringhiò lui, girando la testa dall’altra parte, facendo ridere Kagome.
- Beh?? Che hai da ridere?? –
- Ahaha… No è che…. Aahhah!
- Kagome adesso smettila! – le ordinò lui.
- ahaha scusami Inuyasha, ma vederti con quel broncio! – e ricominciò a ridere.
- Ehi! Io non ho messo il broncio! – esclamò, incrociando le braccia – E comunque… Non ha ancora risposto alla mia domanda! –
Kagome guardò il giovane e gli rispose con un mezzo sorriso sulle labbra.
- Gelosone! –
- Io non… ! Oh al diavolo!! E anche se lo fossi cosa ti cambierebbe?? Dopotutto sono il tuo compagno! Voglio saperle certe cose! –
- Quindi ammetti di essere geloso! – esclamò lei, puntandogli un dito contro. Lui di fronte all’evidenzia si arrese, ma continuò ad insistere su questo Koga.
- E’ normale scema! Sei la mia compagna, è ovvio che lo sono! – ammise lui, senza però guardarla negli occhi.
- Okkey okkey, te lo dico. Koga è un mio carissimo amico… ci conosciamo fin da quando eravamo bambini… ed ha una mega cotta per me. – Alzò gli occhi sull’hanyou che adesso la stava fulminando con lo sguardo.
- E tu? A te ti piace? – domandò a denti stretti, cercando di non mostrare la sua irritazione. Se quel Koga si fosse avvicinato alla SUA Kagome, l’avrebbe riempito di botte.
- Chi Koga? – e si fermò, mettendo l’indice sul proprio mento, come per voler pensare, facendo innervosire l’hanyou.
‘ Ma ci pensa anche??? ’ pensò esasperato lui.
- A pensarci… Koga non è poi cosi male! – non lo stava guardando, ma sapeva che gli stava lanciando degli sguardi di fuoco. – Occhi azzurri… Capelli lunghi e neri… e poi… -
- E poi???? – ringhiò lui che si stava picchiettando le dita sul braccia per scaricare in qualche modo la gelosia che lo stava corrodendo.
- .. e poi… ha davvero un fisico niente male! – concluse lei, guardando il volto paonazzo del ragazzo, con un sorriso angelico, come se quello che aveva detto non l’avesse fatto apposta per vedere la sua reazione.
Lui era immobile, ad eccezione delle dita artigliate, e delle orecchiette sulla testa che si muovevano ogni due secondi.
- … un fisico niente male… eh? – ripeté lui fissando furioso la ragazza, che invece gli sorrideva felice.
- Eh già… e non sai quanto è protettivo! Pensa che quando usciamo insieme, appena mi si avvicina uno sconosciuto, lo allontana urlandogli che sono la sua donna! –
In realtà, era la verità. Non era mai riuscita ad uscire con un ragazzo, perché c’era sempre di mezzo lui, che allontanava tutti…
Guardò Inuyasha che non si era mosso di una virgola, se non per il fatto di aver chiuso gli occhi!
Era ufficiale, quando avrebbe incontrato quel Koga l’avrebbe ammazzato!
- Inu-kun? – provò lei, con un mezzo sorriso stampato sulla faccia, beccandosi un’occhiata inceneritrice da parte dell’interessato.
Lui non rispose.
- Perché non mi dici più niente? –
Ma l’unica risposta furono le sue orecchiette che si mossero sulla sua testa.
- Sei forse arrabbiato perché sei troppo… geloso? –
Il ragazzo colto sul vivo le rispose sgarbatamente.
- GELOSO? MA IO L’AMMAZZO QUELLO LI’! –
Kagome per lo spavento, fece un balzo indietro.
Forse aveva un tantino esagerato!
- Se si azzarda a sfiorarti con un solo dito lo ammazzo! –
- Inu… -
- E COME MAI SAI CHE HA UN FISICO PERFETTO??? EH?? –
- Inuyasha stai urlando… -
- NON ME NE FREGA NIENTE!  Dimmi subito come facevi a sapere del suo fisico avanti! –
- Inuyasha… -
- E voglio la verità! Sei la mia donna maledizione! MIA! Se quel bastardo oserà dire che sei sua di fronte a me, farà una brutta fine! –
- Inuyasha? –
- Che c’è?? – sbottò lui rosso in volto.
- Se non ricordi male… ho perso la verginità con te… ricordi? –
Lui preso alla sprovvista sgranò gli occhi, ammettendo che aveva ragione.
Fu come se qualcuno gli avesse tolto un peso dalle spalle.
Ma tutto sommato, non si spiegava ancora come mai faceva a sapere che aveva un fisico scolpito.
- E allora come fai a sapere che è un bell’imbusto?? - brontolò lui mentre lei gli si avvicinava pericolosamente.
- L’ho detto solo per vedere la tua reazione Inuyasha… - gli scoccò un bacio sulla guancia - … e devo dire, che vederti cosi geloso mi fa piu che piacere! Significa che tieni molto a me… -
L’hanyou, resosi conto che era stato preso in giro arrossì e guardò male la compagna.
- C-certo che tengo a te! Ma non farmi più degli scherzi del genere! Non mi divertono! –
- Ma mi diverto io! – rise lei mentre lui le rispondeva con un ‘Fhè’.
Dopo qualche secondo in cui stavano abbracciati Inuyasha le chiese incerto:
- Quindi… a te non piace quel Koga, vero? –
Kagome fissò il giovane, visibilmente spaventato per quello che poi avrebbe detto lei.
Si intenerì da quella scena e lo baciò sulle labbra.
- Lo sai che ho occhi solo per te! Koga è un buon amico e basta, e prima o poi capirà che lo vedo solo come un amico! –
- Fhè! E se non lo capisce da sé ci penserò io a farglielo capire! – esclamò chiudendo la mano a pugno, facendo intuire che avrebbe risolto il tutto con una bella scazzottata.
- Inuyasha… riuscirai mai ad essere meno geloso? –
- Di te? Mai! – disse serio – Tu sei solo mia. –
- Non l’avevo capito… - scherzò lei, prima di baciarlo.
 
Stettero un po’ a scambiarsi quelle dolci fusioni, fino a quando Inuyasha non sentì uno strano odore solleticargli il naso.
Alzò di scatto la testa e fiutò l’aria teso.
- Inuyasha che c’è? Hai sentito qualcosa? –
Lui rimase silenzioso, con il volto rivolto verso l’alto, fino a che non identificò l’odore che avevo scoperto.
Strinse la vita alla compagna, suscitando in lei un moto di preoccupazione.
- Dannazione… - sussurrò lui
- Che cosa c’è?? –
- Sarà più difficile del previsto scappare Kagome… - ammise amaramente lui mentre fissava un punto impreciso nella foresta.
La ragazza provò a seguire con lo sguardo, quello del giovane, ma tutto risultò inutile perché tutto quello che vedeva in lontananza era il buio.
Successivamente sentì dei rumori provenire da lontano, e capì che qualcosa si stava avvicinando a loro due.
Qualcosa di grosso.
- Kagome stai dietro di me. – disse autoritario lui – e quando ti dico di correre, corri, intesi? –
- Correre?? Ma sei pazzo? Io non ti lascio solo qui! –
- Kagome non discutere! –
Il rumore di un albero abbattuto fece trasalire entrambi.
- Si sta avvicinando quel bastardo! – mormorò a se stesso, schioccando gli artigli, per prepararsi allo scontro.
La giovane si nascose dietro le muscolose spalle del suo hanyou, spaventata da cosa sarebbe potuto uscire da quel bosco.
Inuyasha era teso. Muoveva le sue orecchie in cerca di qualche rumore che gli facesse capire da che parte il mostro inviato da sua madre avrebbe colpito, ma proprio quando il rumore degli zoccoli erano vicini, la foresta cadde in un silenzio surreale, facendo innervosire il mezzo demone.
- Avanti! Vieni fuori! So che sei lì! E’ difficile scordarsi un odore nauseabondo come il tuo! – ringhiò l’hanyou piegandosi sulle ginocchia, per attaccare al momento che il nemico, si fosse mostrato.
Kagome non capì ancora la situazione. Con chi stava parlando Inuyasha?
Tuttavia ogni suo dubbio venne cancellato due secondi dopo, visto che dalle tenebre della foresta era fuoriuscito un enorme bestione che aveva puntato dritto ad Inuyasha ed aveva caricato.
Il mezzo demone non ebbe modo di colpirlo con i suoi artigli, poiché il suo rivale l’aveva scaraventato lontano, utilizzando la propria testa, grande si e no un metro o due.
- Non è possibile… - sussurrò a mezza voce Kagome, ormai davanti al Minotauro che la stava fissando con gli occhi rossi, sbuffando fumo nero dalle narici. – E’ un incubo… -
L’uomo toro schioccò la coda e mosse uno zoccolo in sua direzione.
La ragazza indietreggiò tremando.
- Kagome!! – urlò Inuyasha che si stava rialzando con fatica, dopo essere stato lanciato molti metri più in là. – Non ti azzardare a toccarla mostro! –
Ma il Minotauro, con un movimento fulmineo catturò la giovane, sollevandola da terra utilizzando una sola mano, la sola caratteristica umana, oltre che al petto.
Ruggì di soddisfazione mentre la povera Kagome scalciava e dava dei pugni sulla mano ruvida della bestia, inconsapevole con non gli stava facendo neanche il solletico.
Inuyasha, vedendo la sua amata nelle mani di quel mostro si scaraventò contro di lui, venendo però di nuovo colpito da una sua grossa mano. Inuyasha finì scaraventato contro una grossa parete di roccia, rompendo ogni busto d’albero che il suo corpo incontrò.
- Inuyasha!! –
Il Minotauro grugnì soddisfatto e caricò verso il giovane a terra.
Inuyasha sapeva che in forza fisica non aveva possibilità, e cosi decise di giocare in abilità.
Proprio quando era a pochi centimetri da lui, lo schivò e con un’artigliata, tagliò di netto un braccio della bestia, liberando Kagome.
Il Minotauro ululò per il dolore e indietreggiò di qualche passo osservando inferocito il proprio braccio mozzato.
Inuyasha intanto aveva liberato la ragazza e con balzo si era allontanato di qualche metro.
- Stai bene?? – le chiese preoccupato
- Si… si sto bene… ma tu Inuyasha! Sanguini dalla gamba! - Si accorse lei, tastando con le sue dita delicate la ferita.
Poi un latrato più forte li costrinse a guardare in direzione del Minotauro.
Sotto lo strato di pelle mutilata si stava muovendo qualcosa. Sul volto di Kagome si dipinse un’espressione disgustata, mentre Inuyasha ringhiava sommessamente.
Dal braccio mozzato, stava ricrescendo una nuova mano e il mezzo demone capì che non vi era verso di ferirlo o meglio ancora, ucciderlo.
- Non ti preoccupare per me – disse improvvisamente il ragazzo, mentre teneva sempre gli occhi puntati sul mostro davanti a loro – Fuggi in direzione del villaggio e cerca di nasconderti meglio che puoi! –
- Inuyasha io non… -
- Io lo terrò impegnato fino a che potrò! – finalmente incrociò i suoi occhi e cosi oro e cioccolato si fusero insieme.
- Smettila!! Io non me ne vad..Mmmh! – L’hanyou l’aveva improvvisamente baciata, come se quel bacio stesse rappresentando un addio. La sua lingua cercava quasi in maniera febbrile la sua, e le sue braccia, stringevano più che potevano il corpo fragile della giovane.
- Ti amo – le sussurrò dopo aver rotto il bacio e correndo si diresse verso l’uomo toro, pronto per un altro scontro.
Kagome, che non si era ancora ripresa dalle parole di addio del ragazzo, si lasciò cadere per terra, poggiando le mani sul terreno umido.
Non poteva finire cosi!
Ci doveva essere una soluzione!
‘ Maledizione! ‘
Continuava a fissare la terra sotto di se, mentre sentiva il suo amato combattere all’ultimo sangue per salvarla.
- KAGOME CHE STAI FACENDO??? – gridò il mezzo demone non appena si rese conto che la fanciulla non si era spostata di nemmeno un centimetro da dove l’aveva lasciata. – VAI VIA DI QUI!! – Ma lei non si mosse. – KAGOME!! –
Tutto concentrato a richiamare la giovane non si rese conto che il Minotauro si era di nuovo avvicinato, e con il suo corno l’aveva ferito al petto.
L’urlo di dolore del ragazzo scosse profondamente la ragazza che gridò il suo nome, sentendosi in colpa per essere stata la causa della sua distrazione.
Si portò le mani alla tempia e chiuse gli occhi, fino a che una lacrima le solcò il volto. Non voleva che Inuyasha si facesse del male per proteggerla.
Poi un ricordo le balenò nella mente.
 
 
“ …Grande almeno quattro metri, di fronte a lei, vi era un’ eccellente rappresentazione del Minotauro, la creatura mitologica dal corpo umano e la testa da toro. L’unico piccolo neo era l’assenza di un corno, che sembrava essersi spezzato, ma per il resto sembrava molto realistico, perché era costruito molto bene nei dettagli.
- Uao! – fu quello che riuscì solo a dire.
Il gatto dalle due code era comodamente sdraiato sul piedistallo da cui si erigeva l’imponente statua e le sue zampine penzolavano nel vuoto.
- Era questo che mi volevi fare vedere? – il micio si mise a sedere e si grattò un orecchio con una zampa – E dopo aver visto questo colosso posso ritornare a casa? –
Il micio la fissò e con un salto le fu ai suoi piedi. Gli si strusciò alle gambe per poi ripartire alla ricerca di qualcos’altro.
- Ecco che ci risiamo… - mormorò lei mentre osservava il gattino, a qualche metro di distanza, scavare fra il fogliame nel bel mezzo di una moltitudine di cocci di marmo. Sembrava voler cercare qualcosa…
Infatti, dopo qualche minuto, trovò l’oggetto che voleva, e cominciò a miagolare in direzione di Kagome. Quest’ultima lo raggiunse e vide che ciò che il gattino stava cercando, non era altro che il corno rotto del Minotauro.
- Ma tu guarda! Chissà come c’è arrivato qui… - …
 
 
Spalancò gli occhi per la rivelazione e girò di scatto la testa per osservare il corno spezzato del Minotauro.
‘ Adesso ho capito! ‘ pensò lei, prima di alzarsi e di chiamare il mezzo demone.
- Inuyasha!! So come sconfiggerlo!! – Entrambi si voltarono in direzione della ragazza aspettando che finisse di parlare – Devi portarmi in un luogo! Subito!! –
Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte e corse in sua direzione. Il Minotauro tuttavia, cercò di bloccargli la strada, ma il giovane con molta agilità, riuscì a scansare il bestione, che finì per incastrare l’unico corno buono all’interno di un grossa corteccia.
- Perché non vuoi mai darmi retta? – le disse, una volta che, con un balzo, le si era portato accanto.
- Perché non ho intenzione di lasciarti da solo! – Rispose semplicemente, come se fosse la cosa più ovvia del mondo, facendo sorridere il ragazzo.
- Dove andiamo? – le domandò mentre se la caricava sulla schiena
- Nel luogo in cui si trovano tutte le altre statue –
- Ma sei pazza?! Lì vicino c’è il luogo del rito!! –
- Inuyasha è l’unica possibilità! –
Il mezzo demone lanciò un’ ultima occhiata al Minotauro che stava cercando di staccarsi dall’albero.
Non avevano poi cosi tanta scelta!
- D’accordo! – esclamò lui, prima di correre nella direzione che le aveva detto la ragazza.
 
Sapeva che il Minotauro non avrebbe tardato ad arrivare, ma sperava con tutto il cuore che l’avrebbe fatto il più tardi possibile perché la ferita alla gamba lo stava indebolendo più di quanto pensava.
- Ti fa male la gamba? – Domandò lei, dopo essersi accorta che non stavano correndo più come prima.
- No… sono solo stanco… - mentì lui, ma la ragazza non ci cascò.
- Dai che manca poco! Non arrenderti adesso! –
- Fhè! E chi ne aveva intenzione? – disse in maniera arrogante, facendo pensare Kagome, a come aveva potuto non accorgersi che Ryo e Inuyasha erano la stessa persona!
Dopo qualche minuto, arrivarono alla radura.
- Sei sicura che funzionerà? – domandò scettico il giovane, che durante il tragitto si era fatto spiegare il suo piano.
- Non lo so… ma ho fiducia in Sango… di sicuro mi ha fatto vedere quel corno per una giusta ragione! – gli rispose lei, cercando con lo sguardo il corno spezzato.
- Proviamo a dividerci, lo troverem..ATTENTO!! – gridò la ragazza che vide apparire dietro il compagno la figura mastodontica del Minotauro.
Inuyasha riuscì a schivare il colpo, ma il fatto che non era nemmeno riuscito a sentirlo avvicinare, era un chiaro segno che era al limite delle forze.
Kagome, mentre i due combattevano, si diede alla disperata ricerca del corno.
Il manto di foglie morte ricopriva tutto il terreno, rendendo quasi impossibile riuscire intravedere il corno e come se non bastasse, era buio, tremendamente buio, tanto sta che fu costretta a tastare ogni singolo pezzetto di marmo, per verificare se si trattasse effettivamente del corno, o fosse solo un pezzo qualsiasi di un’altra statua.
Inuyasha intanto stava lottando con tutte le sue forze, ma ogni colpo che lui infliggeva al mostro non aveva alcun vantaggio per lui.
Le ferite riguarivano da sole, mentre le sue sgorgavano sangue e lo indebolivano di volta in volta.
Sembrava essere la fine, quando la voce di Kagome lo rincuorò.
- Trovato!!! – gridò la fanciulla, alzando in segno di vittoria il braccio in cui teneva il corno spezzato.
La bestia, come se avesse capito le sue reali intenzioni, sbuffò dalle narici e puntò gli occhi rossi sulla mano alzata della giovane, digrignando i denti con fare contrariato.
Kagome, capendo dell’errore madornale che aveva commesso, ritirò immediatamente la mano e si alzò in piedi, indietreggiando spaventata.
Il toro ruggì e si fiondò su di lei, ma la sua corsa venne fermata dal mezzo demone che gli era saltato al collo, nel tentativo di strangolarlo.
Il Minotauro provò a prendere il ragazzo con le mani, ma questo fu inutile visto che non ci arrivava molto bene e quindi iniziò a muoversi in maniera convulsiva, a tal punto che il povero mezzo demone dovette fare una fatica enorme per reggersi alla pelliccia dell’animale.
- Kagome!! Il corno! – urlò lui.
La ragazza non se lo fece ripetere due volte e gli lanciò quel pezzetto di marmo.
Fortunatamente il giovane lo prese al volo, ma per fare ciò si era sbilanciato troppo e la bestia ne aveva approfittato per farlo cadere.
Adesso, il mezzo demone si trovava a terra, con il corno in mano, e una bestia di dieci tonnellate che lo stava fissando con gli occhi assetati di sangue.
Il Minotauro provò a pestare con i propri zoccoli il corpo del giovane, e poi tentò anche di sferrare dei micidiali pugni, nel tentativo di impedirgli di alzarsi, ma ogni tentativo risultò vano perché l’hanyou riuscì a schiavare ogni suo attacco.
Cosi, quando Inuyasha poté alzarsi, la bestia inferocita sferrò un ultima carica, sperando di incornarlo con il suo corno appuntito.
Ma Inuyasha, evitò per un pelo l’affondo e conficcò il corno di marmo nella testa dell’animale, determinando la sua fine.
 
Il Minotauro divenne all’istante rigido e col passare dei secondi assunse una colorazione biancastra, in netto contrasto con il manto scuro di poco fa.
Il mezzo demone si allontanò per vedere meglio cosa stava succedendo.
La creatura, si stava di nuovo trasformando in una statua. Tuttavia, nel momento della sua completa trasformazione, dal corno conficcato nella testa, si diramarono delle crepe che si espansero su tutto il corpo.
Come un vaso rotto, tutti i vari cocci caddero per terra, procurando un gran baccano e causando, soprattutto, la fine di quella mostruosa bestia.
 
Stette qualche secondo ad osservare il cumulo di macerie ai suoi piedi e poi alzò lo sguardo, per incontrare quello della propria compagna. Senza aspettare un solo minuto in più, a grandi falcate, si avvicinò alla ragazza e l’abbracciò stretta a sé.
- Ce l’hai fatta Inuyasha! Ce l’hai fatta!! – esclamò felice lei
- Ce l’abbiamo fatta, vorrai dire!! – la corresse lui prima di baciarla con impeto.
Kagome, adesso rilassata fra le forti braccia del suo hanyou, si lasciò perdere dentro quel bacio, chiudendo gli occhi e beandosi della lingua calda di lui che le stava esplorando la bocca.
 
Ma durante quel momento di passione, sentì qualcosa avvinghiarsi alla sua caviglia e spaventata si ritrasse dal bacio, guardando in basso.
Lui, non capendo la reazione della giovane, seguì lo sguardo della compagna e con orrore si rese conto che un tentacolo di una pianta aveva intrappolato la gamba di Kagome.
Non ebbe nemmeno il tempo di tagliare quei filamenti odiosi che un fiore, aggrovigliato ad un albero lì vicino, spruzzò un potente sonnifero nel viso dei due innamorati.
Il mezzo demone sbarbò con rabbia quel fiore cresciuto troppo velocemente su quell’albero a suo parere e dopo aver tagliato i fili che tenevano intrappolata la sua Kagome, cercò di scappare.
Ma fu tutto inutile.
Dopo dieci passi, le sue gambe già non rispondevano più ai suoi comandi e crollò a terra, seguito dalla sua amata.
Un sonno improvviso lo colse di sorpresa e dovette lottare contro se stesso, per resistere.
- Kagome… - sussurrò lui mentre cercava di tenerla sveglia – Resisti… Kagome… -
Ma il sonnifero di quel fiore era troppo potente e la ragazza non riuscì a mantenere gli occhi aperti.
Strinse le mano del suo compagno prima di sprofondare nel sonno più profondo e Inuyasha, ormai resosi conto di non avere più speranze di resistere a quel sonno, avvicinò il corpo della fanciulla al suo, con la tenue speranza, di ritrovare di nuovo al risveglio, la ragazza fra le sue braccia.
 
 
Angolino dell’autrice:
 
Salve a tutti!! JScusate per averci messo cosi tanto, ma alla fine ce l’ho fatta!
Ho aggiornato la mia ff! :D
Ho scritto il capitolo un po’ più lungo per compensare il capitolo precedente, visto che era corto corto! XD
Beh, che dire…
Spero che vi piaccia questo mio capitolo! :D
Questo è il mio piccolo regalo per tutti quelli seguono con interesse la mia storia e colgo l’occasione per ringraziarli, visto che senza di loro, e senza le loro recensioni che mi invogliano a finire la fan fiction, non sarei mai arrivata a questo capitolo, il penultimo, per dire la verità! ;)
 
E visto che siamo in periodo natalizio, non mi resta che fare i miei migliori auguri a tutti!
BUON NATALE dalla vostra Saphira_chan





  
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