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Autore: Chanelin90    23/12/2012    2 recensioni
****COMPLETA****
- Può, cortesemente, levare le sue sudice mani dalla MIA Italia?-
Ludwig e Feliciano girarono la testa, trovandosi davanti un bambino, dagli occhi glaciali, che raggiungeva, a malapena, il bacino del tedesco con tutto il cappello.
Italia sussultò: conosceva quel cappello.
Non l’aveva mai dimenticato. Mai avrebbe potuto.
Germania lo fissò incredulo - Come scusa? No, aspetta un attimo..: CHI DIAVOLO SEI ?-
Il bambino si accigliò e la sua voce divenne un ringhio minaccioso: - Se non le togli subito le mani di dosso, molto presto, il tuo carnefice!-
Genere: Azione, Dark, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas, Sacro Romano Impero
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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IL RITORNO DI SACRO ROMANO IMPERO
 Capitolo 2
–  Presentazioni poco affiatate


- DOITSUUUUU!! MOLLAMIIII!- piagnucolò Italia, mentre Ludwig, per porre fine alla sua canzoncina, si era scomodato ad afferrarlo per il collo fino quasi a strozzarlo.

-HAI INTENZIONE DI PIANTARLA CON QUESTA CANTILENA RIDICOLA??- grugnì il tedesco, senza mollare la presa.

La sua pazienza non era infinita. Stavano lavorando, non organizzando un pic-nic.
Italia tossì di rimando.

*******************************************************

- Può, cortesemente, levare le sue sudice mani dalla MIA Italia?-

Ludwig e Feliciano girarono la testa, trovandosi davanti un bambino, dagli occhi glaciali, che raggiungeva, a malapena, il bacino del tedesco con tutto il cappello.
Italia sussultò: conosceva quel cappello.
Non l’aveva mai dimenticato. Mai avrebbe potuto.

Germania lo fissò incredulo : - Come scusa? No, aspetta un attimo..: CHI DIAVOLO SEI ?-

Il bambino si accigliò e la sua voce divenne un ringhio minaccioso: - Se non le togli subito le mani di dosso, molto presto, il tuo carnefice!-

Il suo cappello..i suoi vestiti..i suoi occhi..la sua voce…: non poteva essere vero! Eppure, davanti a Italia, sembrava stagliarsi proprio l’amore perduto, un tempo, che lo tormentava ogni chiaro di luna: - Sacro Romano Impero ???- azzardò, scioccato, liberandosi dal braccio di Ludwig e osservando la reazione dell’apparizione.

Il bambino arrossì e abbassò lo sguardo imbarazzato.
Doveva dire qualcosa di sensato ma la sua mente non gli proponeva niente che avesse un minimo di logicità.
Col braccio si portò il cappello sugli occhi.
Si  vergognava terribilmente.

Italia ne studiò l’espressione.
Quel comportamento sembrava proprio consono a come lo ricordava.
Con veemenza corse verso di lui, lo afferrò per le spalle e s'inginocchiò alla sua altezza.

- Sei..sei tu..? Sacro Romano Impero? Ti prego..dimmi che sei tu! -

E così dicendo, alzò il cappello per poterlo scrutare bene negli occhi-
Sacro Romano Impero rimase immobile a fissarlo con gli occhi dilatati dal timore e dall'angoscia.
Italia si lasciò sfuggire una lacrima lungo la guancia.
Erano i suoi occhi.

- Sei proprio tu...sei tornato!-

E lo abbracciò a sè.
Sacro Romano Impero, lì per lì, rimase ancora allibito e senza parole, ma, il dolce profumo dell'italiano lo avvolse come nebbia.
Si sentiva a casa. Tutto ciò che aveva affrontato: le battaglia, le ferite, le torture.. lo aveva fatto in funzione di QUEL momento e l’appagamento nel riabbracciare Italia, la sua Italia, lo gratificava più di ogni altra cosa.
Lei non aveva dimenticato e questo era già un dono prezioso per lui. 

- SIGH.. Credevo..che non ti avrei più rivisto... SNIF ..è passato così tanto tempo..io..temevo..che..- singhiozzò Feliciano.

Sacro Romano Impero riuscì a trovare le parole. Poche, ma giuste: - Shhh..Ora sono qui, Amore mio! Non me ne andrò più! Mai più! Perdonami! Sono qui con te! -

E pianse silenziosamente anche lui.

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Germania rimase sbigottito a osservare la scena. Era a disagio.
Credeva di aver carpito chi fosse lo sconosciuto: l'amore passato dell'alleato italiano. Sacro Romano Impero.
Un tipo particolare. Portava dei vestiti scuri e antiquati e sembrava tutt'altro che socievole.
Oltretutto..era un moccioso. In tutti i sensi.

Erano venti minuti che i due piccioncini chiacchieravano fitto, fitto tra loro.
Chissà cosa stavano dicendo.
Certo Germania non era il tipo da farsi gli affari altrui, a meno che non si trattasse di questioni particolarmente piccanti, ma, in questo caso, si trattava solo di sdolcinatezze e piagnistei e lui si sentiva terribilmente inopportuno e non mancò di farlo notare per potersela svignare.

- Bè..io vi lascio soli! Avrete un mucchio di cose da raccontarvi!- considerò.

- ASPETTA!- invocò Italia, asciugandosi il naso con la manica.

Si avvicinò a Ludwig, tenendo ben stretta la manina di Sacro Romano Impero, il quale, a sua volta, lo accompagnava saldamente.

- Do...DOitsu..SNIF...ti presento..SNIF ..Sacro Romano Impero..! SNIF... Lui è...- e si rivolse verso il bambino -...una persona a me..molto cara!-

Poi girò nuovamente la testa e indicò il tedesco.

- Lui..è Germania..SNIF....è un mio alleato e....il mio migliore amico! SIGH- affermò.

Sacro Romano Impero squadrò il tedesco da cima a fondo, senza nascondere diffidenza e superbia nel tono di voce.

- AH! Il tuo migliore amico..- puntualizzò senza il minimo d’emozione.

Germania lo ignorò, non volendo altri guai. Ne aveva già a sufficienza e tutto ciò che ruotava attorno all'italiano,  guarda caso, solitamente, portava guai e disastri.

Allungò la mano cordiale : - Piacere, Germania!-

- Piacere mio...- asserì il bambino, ma senza contraccambiare il gesto, lasciando il tedesco con la mano sospesa in aria e un’espressione attonita in volto.

Feliciano riprese la parola: - Ascolta Doitsu! Io adesso..NOI adesso..andiamo a casa mia...che io..devo..cioè..-

- Lo capisco, Italia!- asserì gravemente il tedesco, abbassando lentamente la mano che era rimasta sospesa.

- Giuro che domani ci sarò...per gli allenamenti!- balbettò Feliciano, goffamente.

- Va bene così! Non preoccuparti! Prenditi tutto il tempo necessario!- affermò Germania, senza staccare gli occhi dal bambino che lo scrutava intensamente.
Percepiva un non so che di pericoloso nelle sue pupille investigatrici.

A Feliciano brillarono gli occhi: - OHHH GRAZIEEE!!- si entusiasmò, andando ad abbracciare Ludwig con veemenza, facendo drizzare i capelli a Sacro Romano Impero.

Germania si accorse del sussulto del bambino, anche perchè: era difficile non avvertire il freddo di certi occhi gelidi che lo perforavano come coltelli e l'aura assassina che il suo corpo emanava.
Feliciano si staccò e, preso Sacro Romano Impero, per la manina, lo trascinò via.

- Ci vediamo, Doitsu!-

- Ciao Italia!- bofonchiò il tedesco quando vide il suo amico allontanarsi - Stai attento..-

Non era preoccupato.
Fece qualche passo.
Sì che lo era, invece.

**************************************************

- QUESTA E' CASA MIA!!- dichiarò l'italiano, mostrando al ragazzino le colorate mura, in terracotta, della sua dimora.

- Molto graziosa!- sorrise Sacro Romano Impero constatandone gli addobbi e i davanzali fioriti.
Decisamente ben curata, a scapito della sbadataggine della sua adorata.

 - Piuttosto grandicella per una sola persona!-

- Oh! Qui non abito solo io ! - replicò Feliciano, mentre cercava nella tasca le chiavi per accedervi.

Sacro Romano Impero sentì il nervoso appropiarsi delle sue membra come una diga che ha ceduto, ma lo mascherò bene: - AH, davvero? E con chi la condividi?- ridacchiò allegramente, falso come una lapide.

- Con Romano! Mio fratello! -

- Ah..- il bambino sentì la collera sgonfiarsi.

Nessun rivale. Meglio così.
Già non si fidava del “migliore amico d’ Italia”.., figurarsi se poteva sopportarne un altro.
D’altronde: come biasimarli? Italia era semplicemente la creatura più dolce e carina dell’universo. Assolutamente perfetta!
Se avesse dovuto combattere per lei, non si sarebbe tirato indietro.

- E' un pò brusco a volte, ma ti assicuro che non lo cambierei con nessun'altro al mondo! Te lo avrei presentato...però, probabilmente, non è in casa in questo momento! Solitamente, quando sono in battaglia, lui va da Spagna! Dice che...: se torno a pezzettini, perlomeno, non gli toccherà pulire! Scherza, ovviamente, lui...-

- Frena, frena, frena! Sei in guerra?- scandì il giovane.

A Sacro Romano Impero quasi gli venne un coccolone.
Chi poteva essere così viscido e crudele da attaccare una così leggiadra fanciulla?
Doveva solamente azzardarsi a sfiorarla e se ne sarebbe pentito per tutta la sua esistenza. O quella che gli sarebbe rimasta.


- EH? Ah... si..diciamo..!-  biascicò ansiosamente l’italiano – E’ una storia lunga..si..è lunga..diciamo…-

Così, con nonchalance, riuscì a trovare le chiavi e a inserirle nella serratura di casa sua.

- Vieni dentro?- domandò al bambino.

Sacro Romano Impero rimase perplesso a fissare Italia.
Poi fissò la porta.
Intendeva loro due.. da soli? In casa ?

- Io?? Cioè...tu e io?- farfugliò agitandosi.

Italia non battè ciglia e rispose col suo solito buon umore di cui era espressione: - Certo! Non vorrai mica rimanere qua fuori?! Potresti prendere un raffreddore!

Sacro Romano Impero non era rosso. Era porpora.
Impossibile descrivere tutti i viaggi mentali che percorsero in lungo e in largo la sua mente in quel momento.
Il più tranquillo: li vedeva entrambi abbracciati sul divano, assopiti, a seguito di una seduta di pittura, mentre si scambiavano paroline d’amore e baci appassionati.
Il più audace: non sarebbe stato adatto a un pubblico minorenne.

 - Così, magari, ti preparo qualcosa!-

- Qualcosa..cucinato da te??-

- Sicuro! Ti piace la pasta?-

Il solo pensiero d’ Italia, rigorosamente in tutina da cameriera, che lo imboccava con le sue prelibatezze fatte in casa, gli provocava un riflusso sanguigno dritto verso il cranio, inibendone ogni capacità di giudizio.

- L'adoro!- assicurò convintamente.

Aveva atteso così a lungo quel momento.
Non si sarebbe lasciato sfuggire l’occasione di dichiarare il suo amore alla sua amata e..possibilmente…
Insomma, non avrebbe tollerato intrusioni: quello era il suo momento. Suo e d’Italia.



CONTINUA
 


  
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