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Autore: FABRIZX    24/12/2012    6 recensioni
Due ragazzi e due sogni. Un solo viaggio. Tom vuole diventare un Capopalestra di Tipo Veleno. Fabrizio vuole diventare un Maestro di Pokémon per potersi confrontare col Pokémon Drago che ha visto da bambino. Uniranno le loro forze per affrontare le Palestre e la Lega di Kanto e Johto. Sembrerebbe non esserci niente di nuovo. Sembrerebbe una storia come tante altre nel mondo dei Pokémon... ma ogni Allenatore sa che ogni viaggio č diverso e l'avventura di Fabrizio e Tom sarŕ un viaggio alla scoperta di segreti incredibili ed emozioni mai provate prima. Sarŕ un viaggio come quelli di tanti altri... e un' avventura come nessun'altra! Perchč per diventare dei veri Maestri Pokémon, e conquistare un posto a fianco dei grandi, Fabrizio e Tom dovranno combattere al fianco dei propri Pokémon fino alla fine e contare non solo sulla loro abilitŕ, ma anche e soprattutto sulle loro amicizie, i loro sentimenti e la guida del loro cuore!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Prof Oak, Red
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Puntata 2- Al di lŕ del Borgo

 

Il piccolo Pokémon continuň a fissare Fabrizio.
Anzi, no.
In effetti non lo fissava. Perchč non aveva degli occhi. Era un Pokémon dal corpo azzurro, di forma minuta, con quattro zampe e del pelo nero sul petto, sul collo e su parte della piccola testa cornuta.
Lo stupore di Fabrizio aumentň. Perchč quel Pokémon apparteneva a una specie che non si era mai vista nella regione di Johto...
“Ah, ecco dov'eri, piccola furfante!” Fece il Professor Elm. “Si č schiusa da poco da un Uovo che mi č arrivato da Unima. Č un esemplare di Deino, un Pokémon di tipo Buio/Drago. Ha fatto amicizia con un'altro Pokémon che mi č arrivato da una regione lontana.” Si avvicinň al Pokémon come per prenderlo in braccio, ma la piccola Deino caracollň di lato e annusando l'odore del ragazzo si sposto di nuovo di fronte a Fabrizio.
“Ehi, mi sa che le piaci!” fece Tom dalla porta. Almeno lui ha piů fortuna di me con Zubat, pensň.
Deino continuň ad annusare l'aria davanti a sč.
“Ehm... io credo che sia meglio togliersi da lě, Fabrizio.”
“Perchč, Professore?”
“Beh, perchč...”
Deino si lanciň di peso in avanti, dando una violenta testata alla gamba di Fabrizio. “Whoaaa!!” fece il ragazzo, riacquistando l'equilibrio dopo aver rischiato di cadere. “Ecco perchč... Deino č un Pokémon cieco. Esamina ciň che lo circonda mordendo o lanciandosi di peso, perchč gusto e tatto sono i suoi due sensi migliori.” concluse laconico il Professor Elm. Fabrizio si chinň ad esaminare il Pokémon, con uno sguardo pieno d'interesse. Si accorgeva che c'erano diverse caratteristiche in lei. Era curiosa, e forse anche in cerca d'affetto. Ma era anche forte. Come ogni piccolo Pokémon, era pronta a crescere ed esprimere la sua forza allenandosi ed evolvendosi. Ma come per molti Pokémon, forse c'era bisogno di un Allenatore che la aiutasse. Forse hai trovato il tuo, piccoletta, pensň. O forse io ho trovato te...
Le avvicinň la mano. Deino cominciň ad annusare nella sua direzione e poi scattň tentando un morso delicato.
Fabrizio ritrasse la mano velocemente e i denti della piccola schioccarono a vuoto.
Poi si mise la mano in tasca e dopo avere armeggiato un po' ne estrasse una Pokémella scartata e la avvicinň piano al piccolo Pokémon.
Deino percepě l'odore del cibo e avvicinň piano la testa. Il Professore e Tom seguivano la scena come ipnotizzati. Elm si era completamente dimenticato di far vedere gli starter a Fabrizio. Tom ricordava quando Zubat era arrivato a casa sua e lui era riuscito a fargli accettare il cibo dalla sua mano. Ma ci era voluto molto piů tempo. Vero č che Fabrizio aveva dalla sua il fatto che Deino fosse nata da poco, e quindi piů incline ad affezionarsi, e che fosse stata lei a interessarsi per prima. Ma lui ed Elm si stavano chiedendo se non ci fosse giŕ anche qualcos'altro...
Stavolta Deino sembrava aver capito di doverci andare piano per non rischiare che Fabrizio spostasse la mano. E anche non potendo vedere lo sguardo affettuoso del ragazzo in qualche modo lo percepiva. Per cui si avvicinň con cautela e gentilezza. Forse troppa.
Perchč da un altro angolo nascosto del tavolo sbucň una piccola forma arancione che si lanciň sulla mano di Fabrizio e si impadroně della Pokémella, per poi inciampare maldestramente rotolando su sč stesso mentre inghiottiva. Deino scattň troppo tardi e fině per mordere la mano del ragazzo, che resitette per un paio di secondi e poi gridň scompostamente per la sua povera falange.
Fabrizio saltň all'indietro con una mano nei capelli ricci e agitando l'altra per cercare di scacciare il dolore. Poi si ricompose e mise a fuoco il nuovo arrivato. Questo lo conosceva. Un piccolo Pokémon uccello color arancione, dalle piume calde e con una piccola cresta gialla a tre punte.
Era un esemplare di Torchic, della Regione di Hoenn. Che zampettava tranquillamente da un piede all'altro, senza sentirsi minimamente in colpa del piccolo disastro che aveva causato.
“Ecco...” sospirň sconsolato Elm. “Questa discola č il Pokémon con cui la nostra Deino ha fatto amicizia da poco. Anche se hanno un concetto strano di amicizia, temo...”
In effetti due Pokémon erano avvinghiati in una minuscola rissa causata dalla Pokémella perduta.
Tom guardň l'unica Pokéball alla sua cintura.
“Quindi sono tutte e due femmine, eh? Non lo so, non mi piacerebbe avere dei Pokémon femmina... non ci saprei trattare. Tu che dici, Fabrizio?”
“Beh, io non ho preferenze particolari. Ogni Pokémon ha il suo carattere, direi. E come fai a dire che non sai trattarci se non ci ha mai provato?”
“Non saprei, ma nemmeno con le ragazze me la cavo granchč...”
“Neanche io, Tom. Forse con i Pokémon č piů semplice.”
“Forse dipende da chi sei. Magari tu ci sei piů tagliato.”
Fabrizio rimase un attimo in silenzio. “O magari tu devi avere piů fiducia in te stesso.”, disse alla fine.
Poi nella stanza scese per un attimo il silenzio, interrotto solo da Torchic e Deino che rotolavano contro una credenza, causando un piccolo tonfo.
A quel punto, Fabrizio si ricordň il motivo della sua visita. “Professore, doveva mostrarmi i Pokémon che avrei potuto scegliere come compagni di viaggio, giusto?”
“Ehm... credo che ormai non sia piů necessario, in effetti.”
“Come?”
“Uh... mi sembra che tu e questo Pokémon”, disse indicando Deino “abbiate, diciamo, la giusta affinitŕ. Quindi direi che non č necessario procedere alla scelta dello starter, giusto?”
“Professore, č la procedura corretta?”, si intromise Tom.
Elm ebbe un guizzo d'orgoglio: “Beh, credo che nel mio Laboratorio Pokémon dovrei essere IO a scegliere quale sia la procedura corretta. Mi pare che tu stia partendo con uno Zubat che ho dovuto aiutarti a catturare, no?”
“Oh, certo”
“Allora, Fabrizio? Che ne dici?”
Ma il ragazzo si era di nuovo chinato a guardare il piccolo Pokémon e le stava accarezzando la testa. Per il Professore ciň fu piů eloquente di qualunque risposta. Non c'era bisogno che Fabrizio parlasse.
Perň lo fece. Alzň, la testa, senza smettere di accarezzare la piccola Deino, ed esclamň: “Sě!”
Comincia con un drago... appropriato, visto ciň che mi ha spinto a partire...
Poi si alzň in piedi e si diresse verso il professor Elm. “Credo proprio che inizierň il viaggio con questa piccoletta. Che ne dici, Deino?” Per tutta risposta, il piccolo Pokémon Buio mandň un lieve ruggito soddisfatto.
Elm esclamň: “Bene, allora č deciso. Č mio dovere consegnarti il Pokédex e la Pokéball di Deino,oltre che alcune per il viaggio.”
A quelle parole la piccola Torchic corse verso Fabrizio e si mise a beccargli le gambe.
“Ok, questo č decisamente irregolare.” fece Elm.
Ma il Pokémon non voleva saperne di fermarsi, e seguiva Fabrizio quando si spostava, rimanendo vicina a Deino.
“Ah!” fece il ragazzo. “Capisco. Credo che non voglia separarsi dalla sua amica... Professore, lei crede che...?” E lasciň la domanda nell'aria.
“ Beh... in questo caso... credo di sě!”
“Evvai!!” Fu il commento di Tom. “Certo che sei originale fin dall'inizio, eh? L'Allenatore che inizia il viaggio con due Pokémon, oltretutto che non vengono da Johto... mi hai ripreso in fretta. Ma torneremo pari, puoi scommetercii!”
“Andata!” esclamň Fabrizio con un sorriso radioso sul volto, dando il cinque a Tom.
Le formalitŕ successive furono sbrigate in fretta. Il professore consegnň a Fabrizio la Chic Ball che racchiudeva Deino e la Pokéball di Torchic, ma i due Pokémon sembravano intenzionati a procedere rispettivamente al fianco e sullo zaino del ragazzo. Ad entrambi diede il Pokédex, l'enciclopedia elettronica in grado di registrare i dati dei Pokémon visti e catturati e augurň loro buona fortuna per il viaggio. Dopo un breve saluto alle famiglie e un controllo degli equipaggiamenti accurato, i due erano in cammino nella radura erbosa del bosco sul Percorso 29, che colllegava Borgo Foglianova a Fiorpescopoli. Alle loro spalle il Borgo si immergeva nella calma distesa d'acqua del Percorso 27, che portava, alla fine, al passaggio per la Regione di Kanto. La sagoma immensa e maestosa dell'imponente Monte Argento si stagliava contro il cielo come sfondo, monito, e forse meta dell'impresa che i due ragazzi e i loro Pokémon si accingevano a compiere.
Prima di andare i due si erano specchiati nell'acqua del Percorso 27, come per dare uno sguardo a chi erano, prima di dirigersi verso ciň che sarebbbero diventati.
Tom, con la sua canottiera nera, cappello e tracolla, i capelli scuri e corti, l'espressione fiduciosa, e Fabrizio, con la chioma ondulata di capelli castani ribelli, un sogno nel cuore e il desiderio di realizzarlo negli occhi, nella sua giacca nera sopra la maglietta, con lo zaino e i guanti da bici neri. Portava una bandana scura con una Pokéball ricamata in rosso e i due lembi liberi svolazzavano alla brezza leggera. Avevano guardato entrambi al cielo, e al Monte. Tom pensando alle sfide e ai Pokémon di Tipo Veleno che avrebbe incontrato, e a cosa avrebbe dovuto fare per diventare Capopalestra...
Fabrizio richiamando alla mente un ultima volta l'immagine del Drago di quella notte.
E infine erano partiti.

Dopo una mezz'ora di viaggio in mezzo al clima piacevole del Percorso e al canto di alcuni Pidgey purtoppo troppo distanti per essere avvistati i due si erano fermati per una breve pausa pranzo.
Tom aveva cominciato ad estrarre panini dallo zaino (la divisione dell'equipaggiamento prevedeva che lui portasse le provviste), e ad apparecchiare una tovaglia da picnic.
Fabrizio aveva estratto un piccolo album e si era messo a tracciare uno schizzo di Deino e Torchic. Gli piaceva disegnare e se la cavava discretamente. Dopo un po' Torchic si era messa ad osservare affascinata.
Deino invece aveva tentato di mangiarsi il foglio.
Salvo poi, dopo essersi avvicinata con piů calma averlo annusato e sfiorato col muso come se, di nuovo, in qualche modo potesse percepire quello che non vedeva e sembrava aver apprezzato. Peccato che nel farlo avesse fatto sbavare il disegno su tutto il foglio, rendendolo irriconoscibile.
Promemoria: usare una china meno liquida per inchiostrare, e farlo solo mentre Deino sgranocchia altro, si disse Fabrizio mentre puliva con una salvietta l'inchiostro dal naso della piccola e Torchic sembrava sghignazzare senza motivo.
Poi Tom lanciň un grido, toccando Fabrizio sulla spalla: “Ehi, guarda lŕ!” Con un lieve suono di passi, qualcosa si era avvicinato, attratto dall'odore del cibo, e ora era uscito allo scoperto. Un Pokémon di tipo Veleno dall'aria combattiva. Un Nidoran maschio si preparava ad attaccare...

 

Continua nella prossima puntata. Grazie a chi segue. Dedicato a tutti coloro che sognano il loro viaggio personale... sotto con le recensioni! Ciao, a presto!

   
 
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