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Autore: bowiess    24/12/2012    3 recensioni
Semplicemente, mi sentivo in dovere di scriverla. 
Buona lettura e, se vi va, recensite. ♥
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Thinks.

Inizi a truccarti, perché magari le tue amiche sono più richieste dai ragazzi, e loro indossano quintali di mascara. Ma poi vedi che con quel filo di gloss non hai risolto nulla, le persone continuano a respingerti, continuano a giudicarti, chiamandoti senza pietà “brutta”, senza rendersi conto di quanto faccia male questa parola. La parola che non doveva nemmeno essere inserita nel vocabolario. La parola che non deve mai essere pronunciata.
Poi ti convinci del fatto che il tuo viso non è all’altezza, non è abbastanza. Il tuo naso, magari è troppo grande. I tuoi occhi, magari non sono azzurri, i tuoi capelli non sono sempre morbidi e lucenti e le tue labbra non sono carnose e provocanti. Magari hai degli occhi modesti, il tuo naso non è all’insù e le tue labbra sono piccole e minute. Non va bene così. Poi provi a scendere più in basso. Sei in bagno, allo specchio, al centro di quel pezzo di vetro, la tua immagine è riflessa alla perfezione, riesci a vedere solo fino alle ginocchia. Magari il tuo seno è troppo piccolo. Agli altri non sta bene. Hai un filo di pancia in più rispetto alla tua compagna di banco. Nemmeno questo gli sta bene. Le gambe? Forse troppo grandi per piacere a loro. Giungi ad una conclusione: sei grassa.
Devi fare qualcosa.
Hai bisogno di una bilancia, e dopo aver dato la morte a tua madre, riesci a fargliela comprare.
Secondo lei è finita qui, dopo aver posizionato quell’attrezzo accanto alla vasca da bagno, ma è proprio adesso che comincia l’inferno. Posizioni i piedi sul piatto, chiudi gli occhi e osservi quel numero per qualche secondo. È troppo. Capisci che non va bene, per niente. Non puoi essere grassa, visto che sei già brutta. Vuoi rimanere lì, per tutta la giornata a correggere qualche errore, ad aspettare un miracolo, ma tua madre ti chiama per la cena. Non ne hai mai saltata una, si arrabbierebbe se lo facessi. Corri in cucina, sperando che tua madre ti lasci saltare il pasto. “Solo per questa volta”, gli ripeti, ma lei è decisa: non puoi digiunare. Allora mangi. Ti siedi, e mangi. Ingoi quel cibo e maledici il momento in cui hai preso in mano la forchetta.
Non puoi andare oltre, lasci il cibo sul piatto e corri in bagno e, prima che sia troppo tardi, butti la testa nel wc, infilando in bocca il dito medio e l’indice, cercando di toccare il più in fondo possibile. Senti una sostanza in gola salirti sempre più su e, finalmente, quel disgustoso cibo è spiaccicato nel cesso. Ti senti soddisfatta di aver saltato un pasto e, ahimè, decidi di fare una cosa: vomitare per il resto della tua vita. È l’unico modo per essere magra, ovvero, l’unico modo per essere accettata. Torni a scuola, ma le persone continuano a odiarti e ti vedono sempre più strana, forse a causa delle occhiaie profonde quanto il Pacifico, o per la pelle bianca come un cadavere.
Beh, non c’è da meravigliarsi se non mangi da giorni. Eppure tu stai bene con te stessa, il tuo peso diminuisce giorno dopo giorno, le tue gambe sono sempre più sottili, le tue costole sempre più fuori, e quando la gente ti dice che sei troppo magra, ci godi sempre di più e ciò ti incita a continuare e continuare. Ma i risultati non ci sono. Le persone ti odiano, i compagni di classe ti giudicano. Le cose cominciano ad andare male, ma c’è una persona che ti può aiutare. Un cantante. Cominci ad ascoltare le sue canzoni, che ti portano via, per tre minuti. La tua mente è in viaggio, in un posto che nessuno può mai raggiungere, in un posto in cui ci sei tu e quella voce che tanto ti fa stare bene. Ma purtroppo, a scuola ti giudicano anche per questo. Per essere accettata devi cambiare. Cambiare i tuoi gusti musicali, perché quel cantante non è accettato e nemmeno tu lo sei. Cavolo, allora sei proprio tu il problema! Continui a vomitare, ormai non ne fai più a meno. La tua bilancia è sottoposta a un peso sempre più leggero ma a te non importa: sei ferita. Ferita dalle persone. Non riesci a farti piacere la musica che piace agli altri, non riesci ad aprirti con le persone. C’è solo una cosa da fare: una lametta. Ci provi. Provi a fare quella cosa che per anni hai definito “da psicopatici”, credi che questo basti per finirla qui, ma no. Questo non è ancora niente. Tracci un taglio netto sulla tua pelle, lasciando la libera fuoriuscita di sangue. Cominci a provarci dolore, ma dopo, piacere. Ti piace quella cosa ed è perfetta per dimenticarti di ciò che hai dentro. Dopo aver finito, ti rendi conto che tua madre ti vedrebbe e devi assolutamente coprire quelle cicatrici. Come? Prendi tutte le tue T-shirt a maniche corte e le butti. Lì c’era anche la tua preferita, ma non ha più importanza. Ora le tue maglie sono tutte pesanti, con maniche lunghe e l’estate è anche alle porte. Sarai costretta a sudare, ciò provocherà ancora più bruciore alle tue ferite. Ma non fa nulla, il dolore che provi quando entri a scuola è maggiore.
È l’ultimo giorno di scuola, sono tutti felici, le ragazze indossano gli shorts e top colorati. E tu? Tu sei lì, con la tua felpa nera e i tuoi jeans invernali. Sei lì, ferma, pallida. Nessuno può toccarti. Salteresti e questo fa paura ai tuoi compagni di classe. Continuano a chiamarti brutta. Com’è possibile? Adesso sei magra, non possono chiamarti brutta. Forse sei antipatica, ma ti rendi conto di non poter cambiare il tuo carattere. Non c’è nulla da fare, sei un disastro, un errore. Nessuno sta con te. Sei sola. Finalmente, è estate.
Gli adolescenti partono, si divertono. Tu invece te ne stai a casa. A vomitare, a controllare che il tuo peso non superi i trenta chili a quattordici anni. A controllare che i tuoi tagli siano ben coperti. Hai l’herpes, i capelli ti cadono in continuazione. Non vuoi dormire, faresti incubi nella notte. Non vuoi vedere le tue amiche, non sei presentabile. E i tuoi genitori? Non sanno niente. Per loro sei una normale adolescente che si innamora, ama la vita, e se stai giù vuol dire che il fidanzatino ti ha lasciata. Se indossi capi neri e grigi è solo perché va di moda. Se indossi le maniche lunghe vuol dire che hai freddo. Per loro non hai nulla di grave. Decidi di affrontare tutto questo da sola. Sarà difficile.
Dovrai munirti di MP3 e cuffie, dato che ti è rimasto solo lui: il tuo idolo, che a sua volta vive la sua vita per te e per tutte le altre persone come te. Comincia a scrivere canzoni su ciò che provi e scopri che, magicamente, i suoi testi ti rispecchiano. Cavolo, qualcuno che ti capisce! I suoi testi sono così belli e il suono è melodico e armonioso. La sua canzone parla proprio dei problemi di cui soffri tu. Lui c’è passato prima di te e ti sta dando un consiglio attraverso quella canzone.
Ti sta dicendo di smetterla.
Chi dice che non sei perfetta?, dice. Dice che devi rimanere forte, proprio come un grattacielo. Ti sta dicendo che sei bellissima così come sei e che non hai bisogno di trucco per coprire quel meraviglioso viso che hai. Ti sta dicendo che non devi mai dire mai, mai abbandonare i tuoi sogni, ti sta dicendo che la vita è una scalata, ma la vista è meravigliosa. Ed è quando ascolti questa canzone che capisci cosa sei. Anzi, chi sei.
Sei una persona meravigliosa, i tuoi occhi sono profondi e brillanti, i tuoi capelli morbidi e setosi, il tuo sorriso è splendente, perché i tuoi denti brillano, anche se sopra ci sono dei pezzi di ferro attaccati, il tuo fisico è perfetto, le tue gambe sono così sexy! Hai una personalità forte e decisa e i tuoi gusti sono tuoi, e basta.
Ce l’hai fatta.
Finalmente, ci sei riuscita. Hai smesso di vomitare, hai smesso di tagliarti. Il tuo MP3 è ancora pieno zeppo di canzoni, quelle che piacciono a te però e non te ne vergogni più. 
Incontri i tuoi compagni di classe, improvvisamente, in una spiaggia. Ti dicono che sei cresciuta, che sei carina, delle ragazze ti hanno chiesto di andare con loro un venerdì sera e un ragazzo, quello che ti piaceva, ha chiesto il tuo numero di telefono. Ce l’hai fatta. Ne sei uscita, così come ne sei entrata.
È stato difficile? Si.
E adesso sei più forte di prima? Si.
Ed è vero che sei bellissima? Si.

  
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