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Autore: Cardy    24/12/2012    1 recensioni
Piccola raccolta ScoziaXNordIrlanda Dedicata alla mia David-Ast, derivata da un momento di pazzia e dall'ispirazione che mi dà la role che ho con lei in cui compaiono questi due dolcissimi bambini, anche se in versione ragazzi normali!
Genere: Dark, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Altri
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Role's Fic'
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I, cry, when angels deserve to die.

 

Non credeva di potere mai arrivare a quello, ad odiare così tanto la persona che in realtà avrebbe voluto proteggere e stringere a sé. Non che avesse smesso di crederlo un angelo precipitato in qualche maniera sulla faccia della terra, però lo odiava. Era si un angelo ma con le ali nere come il peccato, in fondo anche il demonio aveva iniziato la sua vita come creatura celeste, perchè anche quel piccolo bastardo non poteva essere un demonio sotto angeliche spoglie? Era così, lo sapeva. Fasciò una delle numerose ferite che lo ricoprivano, stringendo i denti, facevano male ma non quanto lo squarcio nel petto.

I contrasti con Inghilterra erano aumentati, scatenando l'ennesima guerra, quello che non si aspettava era di trovare anche lui al fianco di Arthur, volente o nolente. Colin era al fianco di Arthur e c'erano poche possibilità di come il biondo avesse fatto a fare capire a Norlin Airlann di chi fosse realmente.

Strappò il pezzo di benda con i denti, aguzzando le orecchie nel sentire passi leggeri, puntandogli la spada alla gola.

-”Che cosa ci fai qua?”-

Colin non ebbe una reazione visibile, se anche si fosse spaventato niente sembrò scalfirlo in superficie, come al solito, maledettissimo pezzo di ghiaccio. Mostrava ancora sedici anni, un ragazzino efebico, fin troppo affascinante, sembrava però non accorgersene, lo odiava!

-”Sono venuto a vedere come stavi, Alba.”-

-”Lo hai visto, puoi andartene!”-

L'altro sospirò, posando la mano sulla lama, distogliendola con calma quasi sovranaturale dalla propria gola, mostrandogli quello che non aveva visto e che servì solamente ad aumentare la sua rabbia. Un marchio rosso che capeggiava su quella pelle candida come i petali di un giglio, avrebbe dovuto essere il suo marchio, non quello di Arthur, doveva essere suo, ma Colin non lo aveva mai considerato abbastanza per permetterglielo, lo aveva provocato, ma nulla di più.

-”Vattene, adesso.”-

-”David, siediti.”-

da quando gli dava ordini? Sostenne il suo sguardo gelido con calma, per quanto fosse possibile, prima di scuotere la testa e sedersi, permettendogli di avvicinarsi. Era un pessimo momento per trovarsi davanti quel traditore!

William era appena stato giustiziato, la sua testa in bella mostra su un palo del ponte di londra, uno schifoso modo per cercare di fargli entrare in testa che Inghilterra era il più forte! Bastardo! E per di più era andato oltre, gli aveva strappato qualcosa di più caro della libertà. Perchè per quel ragazzo che si stava assicurando che le ferite fossero state medicate a dovere l'avrebbe persa la libertà, avrebbe perso anche la dignità. Colin invece aveva preferito concedersi a quel bastardo dai capelli biondi.

Digrignò i denti, bloccandogli la mano che stava esaminando una delle tante ferite sul petto, gli occhi incrociarono quelle iridi verdi perplesse e preoccupate.

-”Ti sei divertito?”-

Un sibilo, un affermazione velenosa, voleva fargli del male. Si, voleva fargli provare almeno un decimo del dolore che gli aveva procurato ed una soddisfazione bestiale lo avvolse quando l'altro cercò di liberarsi la mano.

-”Ti ha fatto male? Ti ha preso come desideravi? Perchè inizio a credere che a te piaccia essere trattato da puttana.”-

-”lasciami.”-

Si stava iniziando a ribellare, tanto aveva stretto maggiormente quel polso sottile, bloccando anche l'altra mano.

-”Perchè? Voglio solo sapere come è stata la tua prima volta, che c'è di male? Immagino che con lui non ti sia strusciato per poi andartene, vero?”-

-”Lasciami, David!”-

-”no.”-

Peccato che la sua decisione vacillò quando rialzò gli occhi nei suoi, pieni di lacrime e rancore.

-”Ti prego, lasciami.”-

un sussurro, niente di più. Se lo tirò ancora più vicino, fino a farlo crollare sul proprio petto.

-”Non mi importa... cioè, mi importa, si, è una cosa che mi va abbastanza incazzare, devo ammetterlo. Ma non mi importa. Tu sei mio, Col, è farò di tutto per riaverti indietro, va bene? Devi solo aspettarmi.”-

Perchè, anche se in quel momento lo odiava, anche se ancora provava rabbia nei confronti di quell'angelico demonio, lo voleva. Non poteva più negarlo. La grande Scozia, la terra che da secoli combatteva per la propria libertà ed indipendenza, si era ritrovata ingabbiata in una prigione dal gusto amaro di fiele, ma anche dolce come il miele appena creato. Era logico, per averlo dovevi sopportare i pungiglioni delle api, ma dopo le papille gustative si riempivano di una dolcezza unica ed era certo che anche per lui sarebbe stato così. La presa sui polsi di Colin si sciolse, diventando una carezza lungo tutta la sua schiena, sospirando quando le lacrime del cucciolo gli bagnarono la spalla, sentendolo abbandonarsi su di lui, quasi ricambiando quell'abbraccio un po' assurdo.

Una mano passò fra quei capelli serici e profumati, sapevano di erba e di natura. Colin era un demonietto capace di fargli provare i sentimenti decisamente amplificati, come se si trovasse in una stanza chiusa e dai muri spessi, però era anche vero che lo amava, non lo aveva mai negato.

-”Ti porterò via, Col.”-

Sentì l'altro tirare su con il naso, staccandosi del tutto per ripulirsi il viso.

-”è una promessa?”-

-”Un giuramento.”-

sorrise, vedendolo fissarlo con aria intensa, come se fosse un gattino indeciso se fidarsi della mano che veniva allungata nella sua direzione.

-”Tu non mantieni mai la tua parola, Alba.”-

-”Questa volta si.”-

In quel momento se ne andò, secoli più avanti, quando la sua gente iniziò piano piano a farsi strada fra i magnifici paesaggi del nord irlanda, lo vide sorridere. Ormai era cresciuto, era diventato il magnifico uomo che gli faceva battere il cuore e quando si ritrovò a specchiarsi in quegli occhioni del colore dei germogli potè chiaramente leggervi dentro quello che non gli stava dicendo.

Hai mantenuto il tuo giuramento.

Visto? Sei mio e nessun altro potrà mai farti del male.

 

Note:agrodolce, lo so. Ma oggi va così, spero che vi piaccia^o^

  
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