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Autore: Giusyna    24/12/2012    6 recensioni
“E pregava Ron. Pregava affinchè, un giorno, non arrivasse qualcuno e si accorgesse di quanto Hermione, la sua Hermione, fosse bellissima anche quando l’abito che indossava era solo il nero dell’inchiostro."
Quarta classificata al contest "Every Month Has its Present! Ron&Hermione Contest!" di Ciara90 e Darkmoon90 e vincitrice del premio "Miglior Utilizzo del pacchetto".
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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INFINITE SFUMATURE D’AMORE


Era estate piena.

Luglio era ormai trascorso per metà, regalando, nelle sere afose come quella, le melodie dei grilli, i quali aspettavano proprio il tramonto del sole per iniziare i loro concerti.

Ron se ne stava seduto sotto un grande albero del giardino. Osservava il firmamento che quella sera stava dando prova di uno dei suoi spettacoli più belli: gli ultimi squarci rosseggianti di cielo stavano lentamente lasciando spazio al blu della notte, mentre la luna, adesso coraggiosa, andava pian piano a sostituire il sole nelle veci di maestosa luce naturale.

 

“Che meraviglia!” pensò il giovane.

 

D’un tratto si chiese dove fosse Hermione… un simile spettacolo meritava di essere visto anche da lei. Si alzò stancamente, avviandosi verso casa. Ma non appena fu un po’ più vicino la vide.

Era seduta al tavolo che sua madre aveva deciso di mettere fuori, proprio per via del caldo soffocante di quei giorni. Dalla finestra aperta riecheggiava l’inconfondibile voce di Celestina Warbeck.

Riprese ad osservare attentamente la giovane: era indaffarata con varie pergamene sparse sul tavolo e sembrava essere molto concentrata, Celestina a parte. I capelli, ribelli e selvaggi, talvolta le ricadevano, dispettosi, davanti al viso, facendola innervosire ancora di più.

 

 

Le mani erano macchiate d’inchiostro.

 

La guancia sinistra era macchiata d’inchiostro

 

Le punte dei capelli erano macchiate d’inchiostro.

 

 

 

Probabilmente Hermione, stanca, in un gesto che per lei era usuale si era passata una mano sul viso

 

 

La mano nera d’inchiostro

 

 

Probabilmente Hermione, concentrata, aveva incominciato ad attorcigliare le punte dei capelli intorno alle dita.

 

 

Le dita nere d’inchiostro

 

 

 

Quando sei innamorato

impari molte cose

della persona che ami e,

col tempo, ti rendi conto

che ci sono dei dettagli,

dei particolari, dei modi di fare dell’altro

che ti entrano dentro e che non dimentichi più.

Continui a ricordare lo sguardo di chi ami,

il sorriso di chi ami, la voce di chi ami.

Per Ronald Weasley era diverso.

Non che lui non sapesse riconoscere

il suono della risata della sua ragazza, sia chiaro.

Ma se il suo cuore avesse dovuto pescare,

tra i miliardi di fotogrammi presenti nella sua testa,

quello che più rappresentava la rappresentava,

allora Ron non aveva dubbi:

Hermione con le mani, il viso, i capelli pieni d’inchiostro.

 

 

 

 

Infinite sfumature aveva quell’inchiostro

 

 

 

 

Inchiostro benedetto.                                                                                        

            

Quello riportato sulle lettere,

tramite le quali era stata comunicata,

all’uno e all’altra, l’ammissione ad Hogwarts.

Quello che, assolutamente ignaro,

li aveva già uniti, indissolubilmente,

fin da principio.

 

Inchiostro quotidiano

 

Era quello dei loro compiti,

                                                                compiti che lei aveva già terminato

e lui neppure iniziato.

Quello delle loro pergamene:

minuzioso e tondeggiante nella calligrafia di lei,

disordinato e pieno di sbavature in quella di lui.

 

Inchiostro traditore

 

Quello con destinazione Bulgaria,

indirizzato al miglior cercatore del mondo.

Viktor Krum, il ragazzo che era passato

dall’essere l’idolo all’essere il rivale,

ricordandogli che poteva non essere l’unico

a vedere quanto quella ragazza fosse speciale.

 

 

 

 

“Hai intenzione di restare impalato ancora per molto, Ronald?”

 

Ron sussultò. Credeva che lei non se ne fosse accorta.

 

“Scusami” disse soltanto.

 

“Mi ero incantato” aggiunse sorridendo.

 

Hermione continuò imperterrita a scrivere, ma Ron potè giurare di aver visto un lampo di sorriso attraversarle il volto. E forse anche un lieve rossore, figlio dell’imbarazzo, tingerle le guance.

Si avvicinò a lei.

 

“Posso sedermi a farti compagnia?” le chiese.

 

La giovane alzò appena lo sguardo.

 

“Va bene, Ron. Ma sappi che devo finire di compilare questi rapporti entro dopodomani e chiunque osi distrarmi, impedendomi di portare a termine il mio lavoro, dovrà vedersela con me” affermò Hermione con aria un po’minacciosa. E Ron sapeva che non si doveva mai sottovalutare la sua aria minacciosa. Ma decise di rischiare.

 

“Non farò un fiato, promesso” le assicurò lui, felice di aver ottenuto ciò che voleva.

 

“Lo vedremo” disse lei sorridendo addolcita. In fondo come poteva dispiacergli la compagnia del suo ragazzo.

 

Ripresero entrambi le loro attività.

Lei scriveva, a tratti si fermava per leggere attentamente qualcosa scritto su un’altra pergamena.

Lui semplicemente continuava a osservarla.

 

 

 

Quando sei innamorato,

non esistono più i giudizi obiettivi.

La persona che hai di fronte,

la persona che ami,

ti appare come la più speciale,

la più dolce, la più bella fra tutte.

E non perché d’improvviso,

con la scusa di un ballo,

lei si alliscia i capelli

e abbandona la divisa

per la pudica trasgressione di una sera:

quello è anzi il momento in cui è bella per tutti,

non soltanto per te.

Tu, invece, la trovi bella sempre,

ma in particolare quando siete soli,

quando non c’è nessuno con voi.

La trovi bella quando è in disordine,

con i capelli scompigliati,

con occhiaie profonde

che devastano il volto.

 

 

 

Ron guardava Hermione.

Non pensava che lei fosse bella.

Pensava che lei fosse bellissima.

 

 

Bellissima per colpa di quelle dita nere d’inchiostro.

Bellissima perché l’inchiostro le macchiava il viso.

Bellissima perché l’inchiostro gli era rimasto impigliato nei capelli.

 

 

E pregava Ron.

Pregava affinchè, un giorno, non arrivasse qualcuno e si accorgesse di quanto Hermione, la sua Hermione, fosse bellissima anche quando l’abito che indossava era solo il nero dell’inchiostro.

 

Pensieri sciocchi, forse, erano quelli che attraversavano la mente del giovane fulvo. Ma in fin dei conti egli li reputava piuttosto legittimi.

Non era mai il primo in niente e questa era la nuda verità.

Ron non aveva complessi di inferiorità, non come un tempo almeno. Tuttavia la presunzione non sapeva neanche dove stesse di casa e perciò, da umile quale era, si chiedeva perché quella ragazza, quella giovane donna, avesse scelto lui.

 

 

Lui che la amava proprio perché era macchiata d’inchiostro.

 

Lui che non aveva nulla da offrirle, se non il suo amore immenso.

 

 

“Hey cos’è questa?” Hermione bloccò il flusso dei suoi pensieri.

 

Ron inizialmente non capì a cosa si riferisse la giovane. Poi se ne rese conto, quando sentì che la canzone ora trasmessa non era accompagnata dalla voce di Celestina.

 

“Papà ieri trafficava con la radio. Diceva che voleva renderla uguale a quelle che hanno i babbani. Mamma gli ha detto di lasciar perdere, ma lui non ha voluto sentire ragioni. Il risultato è questa specie di ibrido che trasmette stazioni magiche ma che, ogni tanto, capta per interferenza anche quelle babbane.” Spiegò Ron.

 

Hermione annuì, mostrando di aver compreso la spiegazione.

 

“Mi piace questa canzone” disse poi la giovane, sorridendo.

 

 

You would not believe your eyes 
If ten million fireflies 
Lit up the world as I fell asleep 

Cause they fill the open air 
And leave teardrops everywhere 
You'd think me rude, but I 
Would just stand and stare. 

 

Sorrise anche Ron

 

“Balliamo?”

 

La giovane lo guardò basita “Ron ti ho appena detto che devo lavorare e che non ho il tempo neanche di respirare e tu mi chiedi di ballare?”

 

“Sì” disse lui continuando a sorridere come se niente fosse “avanti, che mi rispondi?”

 

Hermione lo fissò sconcertata. Quel ragazzo era davvero fuori dal comune. Stava proprio per rispondergli che non poteva perché non aveva tempo da perdere, quando qualcosa la fermò. Forse quel sorriso fiducioso che non si decideva ad abbandonare il volto del ragazzo.

 

“Va bene, Ronald. Ma solo per pochi minuti”

 

“Non chiedo altro” disse il giovane che, se possibile, sorrise ancor di più.

 

Lei si alzò e lui la prese tra le braccia.

Stavano insieme da quasi cinque anni. Eppure, quando si trattava di essere così vicini, tra loro si creava ancora quel sottile velo di imbarazzo. Quell’imbarazzo genuino, fanciullesco. L’imbarazzo del primo amore trasognato e dei primi battiti irregolari del cuore. L’imbarazzo che rendeva paonazze le orecchie di lui e le guance di lei.

 

 


I'd like to make myself believe 
That planet Earth turns slowly. 

It's hard to say that I'd 
Rather stay awake when I'm asleep, 
Cause everything is never as it seems. 

Cause I'd get a thousand hugs 
From ten thousand lightening bugs 
As they tried to teach me how to dance. 

 



Adesso anche la mano di Ron, stretta in quella di Hermione, era nera d’inchiostro.

Il ragazzo insipirò il profumo dei capelli della giovane. Era il profumo di Hermione: un profumo che sapeva di gelsomino, di pagine di libri ingiallite dal tempo, di inchiostro. Lo stesso inchiostro che, birichino, aveva macchiato il naso del ragazzo. Lo stesso inchiostro che, imponente, rivestiva il cielo sopra di loro.

 

 

 

A foxtrot above my head, 
A sock-hop beneath my bed, 
The disco ball is just hanging by a thread. 

 

 

 

“Miseriaccia!”

 

“Ron, non è difficile. Basta seguire la musica. Ecco, così. Lo vedi com’è facile”

 

Disse Hermione guidandolo lentamente.

 



I'd like to make myself believe 
That planet Earth turns slowly. 
It's hard to say that I'd 
Rather stay awake when I'm asleep, 
Cause everything is never as it seems. 
When I fall asleep. 

 

“Hermione?”

 

“Hmm?”

 

Ron la guardò di nuovo. Hermione tra le sue braccia. Hermione con i capelli scompigliati, Hermione con le occhiaie. Hermione con le mani ricoperte d’inchiostro. Fu allora che lo disse:

 

“Perché io?”

 

La giovane lo guardò confusa. Allora Ron riprese.

 

“Insomma perché hai scelto di stare con me? Tu sei così… così… Ah non so neanche come dire! Sei così… così Hermione. Riesci in qualunque cosa decidi di fare…”

 

“E questo che significa, scusa?” la giovane non lo lasciò continuare.

 

“Significa che tu hai tutte le possibilità del mondo” Ammettè il giovane, stringendola un po’ di più a sé.

 

“E ho paura che, per il tuo bene, tu debba… considerarle”.

 

Hermione si domandò quando quella maledetta insicurezza, quel suo sentirsi sempre secondo a qualcun altro, lo avrebbe abbandonato. Appoggiò la testa sul petto del suo ragazzo, continuando a farsi cullare dalle note della canzone.

Un attimo dopo alzò lo sguardo e lo guardò.

 

“L’ho già fatto, Ron. Le ho già considerate”.

 


Leave my door open just a crack. 
Please take me away from here. 
Cause I feel like such an insomniac. 
Please take me away from here. 

Why do I tire of counting sheep? 
Please take me away from here.
When I'm far too tired to fall asleep 

To ten million fireflies. 
I'm weird, cause I hate goodbyes 
I got misty eyes as they said farewell 

But I'll know where several are 
If my dreams get real bizarre 
Cause I saved a few, 
And I keep them in a jar. 


Dolcemente gli accarezzò il viso con la mano, la mano nera d’inchiostro.

 

“Ma è stata una perdita di tempo. Perché avevo già scelto”.

 

Ancora una volta, in quella sera, lui la guardò. Con un dito le accarezzò la guancia, la guancia macchiata d’inchiostro.

 

“Ne sei sicura?” Le domandò in un sussurro.

 

Hermione gli sorrise.

 

“Mi sono persa per strada, Ron. Ero così presa a cercare chissà cosa, che non mi ero accorta che lo avevo già trovato. Anzi forse lo avevo sempre avuto… ho fatto un po’ come gli alchimisti”.

 

“Gli alchimisti?” Chiese il giovane

 

“Sì gli alchimisti. Un po’ tutti siamo come alchimisti,Ron: iniziamo cercando l’oro però, strada facendo. Scopriamo i fuochi d’artificio.”

 

“E questa da dove salta fuori?” Disse il rosso, sorridendo di nuovo sereno.

 

“Un libro babbano che ho letto qualche tempo fa” Rispose la giovane.

 

 

I'd like to make myself believe 
That planet Earth turns slowly. 
It's hard to say that I'd 
Rather stay awake when I'm asleep, 
Cause everything is never as it seems. 
When I fall asleep. 

I'd like to make myself believe 
That planet Earth turns slowly. 
It's hard to say that I'd 
Rather stay awake when I'm asleep 
Because my dreams are bursting at the seams.

 

 

“Bene, Ronald. Ti ringrazio per il ballo, ma ora, dato che la canzone è finita torno ai miei rapporti”

 

Ron, sorridendo, la guardò tornare a sedersi e impiastricciarsi ancora e ancora con l’inchiostro.

In fondo, Hermione era sempre Hermione. Sempre precisa, puntuale. Non lasciava mai le cose a metà.

E lui l’amava anche per questo, anzi forse proprio per questo.

Di nuovo riprese a fare ciò che aveva fatto durante tutta la sera: la osservò.

 

 

 

Quando sei innamorato,

non importa se sei un imbranato cronico

o se pensi di essere incapace in tutto.

Perché quando sei innamorato

l’unica cosa che conta

è essere un eroe per la persona che ami.

Ed è proprio questo amore

Che ti riempie di coraggio,

quel coraggio che ti porta

a compiere i gesti più belli

negli istanti più inaspettati.

 

 

 

“Hermione?”

 

“Hai manie suicide oggi, Ronald?”

 

Ma dovette ricredersi, Hermione. Perché fu lei a rischiare la morte, per colpa del ritmo devastante del suo cuore in tumulto, quando il suo ragazzo tirò fuori dalla tasca dei jeans un piccolo cofanetto di velluto rosso. E mentre lo apriva con mani tremanti

 

Mani nere d’inchiostro

 

Credette davvero di morire per colpa di quella felicità che le stava squassando l’anima. La stessa felicità responsabile delle lacrime che ora le inumidivano le guance,

 

Guance nere d’inchiostro

 

La stessa felicità che, ne era certa, non avrebbe mai dimenticato e che animava gli occhi del giovane seduto di fronte a lei che, in un sussurro, le chiedeva

 

“Sposami”.

 

 

 

 

 

Ecco riportato il giudizio della storia    =)

 

4° classificata

 “ Infinite sfumature d'amore” di Giusyna92

 

Grammatica e Sintassi7,5 /10:  non abbiamo riscontrato errori gravi. Solo qualche appunto sulla punteggiatura e un verbo: per quanto riguarda la punteggiatura nei discorsi diretti ti ricordiamo che va sempre e solo dentro le virgolette, non fuori. In più quando riprendi un discorso, dopo una parte narrativa il discorso deve riprendere con la lettera maiuscola. Se chiudi un discorso con un punto interrogativo o esclamativo, fuori dalle virgolette non va la lettera maiuscola. Le frasi che intervallano i pensieri e la storia sarebbe meglio chiuderle con un punto fermo piuttosto che niente.

Ci sono un paio di errori di battitura: potè invece di potéinsipirò invece di inspirò.

Hai messo ammettè invece di ammise.

 

Stile e Lessico 9/10: la strutturazione della storia è molto intelligente. Complimenti davvero! Il fatto che tu inserisca i pensieri di Ron come una sorta di poesia è davvero molto interessante. Il tuo stile è apparentemente semplice ma in realtà molto curato e ci è piaciuto molto. Un unico appunto all'inizio sarebbe meglio mettere Erano in piena estate invece di Era piena estate.

 

Originalità 8,5/10: il fatto che Ron inviti Hermione a ballare non è cosa nuova e nemmeno la visione della ragazza da parte di Ron, però il suo utilizzo la rende molto buona e non è affatto banale. La strutturazione è originalissima, perlomeno noi non abbiamo mai letto una storia strutturata in questo modo. Quindi il punteggio va più per l'impostazione che per la storia in se per se.

 

Caratterizzazione 9/10: Hermione ci è piaciuta molto perché l'hai resa bene nei modi, nei gesti che sono tipicamente suoi. Ron è dolcissimo, molto carino, attento: innamorato. Ci è piaciuto molto il fatto che è rimasto comunque un giocherellone, che si diverte a punzecchiare Hermione e poi il finale proprio non ce lo aspettavamo. Stupendo!

 

Gradimento personale 9/10: ti togliamo un punto giusto per essere puntigliose (ahahahah! Se la ridono per la battuta molto inglese). No, la storia ci è piaciuta un sacco...solo una serie di faccine sorridenti renderebbero quello che ci ha suscitato la sua lettura. Partendo dal fatto che il titolo ci aveva messo paura (non che non ci piaccia, ma dato il lascito della trilogia di “Cinquanta sfumature” eravamo letteralmente terrorizzate da un suo possibile effetto) è stato tutto un crescendo di stupore e meraviglia! Insomma complimenti!

 

Utilizzo del pacchetto 15/15: perfetto! Hai utilizzato ogni singolo elemento alla perfezione senza cadere nel banale, soprattutto il prompt, veramente azzeccato! Carinissima l'idea dell'inchiostro come filo conduttore della storia (dalla prima lettera ricevuta da Hogwarts alle carte su cui sta lavorando Hermione), perfetti gli aggettivi associati all'inchiostro. Anche le citazioni sono parte integrante del testo e ben inserite. La canzone fa da perfetto sottofondo: introdotta, utilizzata, contestualizzata. Pacchetto sfruttato al suo meglio!

 

Totale 58/70

  
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