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Autore: Zomi    24/12/2012    9 recensioni
-Sai…- mosse le dolci labbra rosse sul petto del ragazzo Nami, spostando il capo contro la sua calda gola, sfiorandogli la pelle con la bocca -… è mezzanotte…-
Zoro alzò un sopracciglio scrutandola in viso con la coda dell’occhio.
-Ah si?!?- fece vago, posando il mento sulla chioma ramata che faceva le fusa contro di lui, godendosi il contatto delle sue labbra sul collo.
-Si… per cui, tecnicamente, adesso è Natale…- si alzò improvvisamente dal collo, tornando a posare le mani sulle sue spalle e reggendo il suo sguardo indagatore.
Lo spadaccino la fissò in viso, studiandone gli occhi brillare malandrini e furbi.
-Uhm… e quindi?- domandò scettico.
-Quindi, possiamo aprire i nostri regali…-
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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ANGOLO DELL’AUTORE:
Un felice e gioioso Natale a tutti!!! Ecco qui la cavolata natalizia di turno, nella sua pietosa mediocrità…
Auguri a chi leggerà la FF, a chi la commenterà, a chi non farà nessuna delle due cose, a chi passerà di qui e le darà solo un’occhiata.
Auguri a Akki_, Aluah, angle, Annak95, Anthussa92, auriel_89, botticon_e, Buss, CaptainJollyRoger, carin, Ery Lily Vengeance Haner, fior di loto, forbicerosa, Fra_chan22, JCMA, Jemanuele8891, kika96, Kiki Hiwatari, kiko90, lady eva, LucyHeartfilia, Mars PR_Black Rose, mercurio90, merendero, metaldolphin, mikan93, missnina91, Mitica Rosa_pessima94, Nami_88, NicoRobin92, nihalsennar, Niki92, Panty GS, Phoenix_passion, pokemaster90, princessnami, Raika_86, robinchan07, Rogi, sakura alexia, shaula, Shavanna, Shike, SpitFireScar, stefirobin,SvEtY, sweet_shaylee, TheLulu96, themina, TwinElis, vastean93, Vodia, xZoro98x, Yakemi, Yuki 31, Zomi91, Zonami84, _Illy96_ , _Micky_ONDPDeYL, _MiryaMugiwara, _Nothing_  e a chi si aggiungerà poi, che mi hanno concesso l’immenso onore di essere tra i loro autori preferiti: dono più grande non potevate farmi!!!
Auguri a Shane92, John Doe, martychanfantasy e Rolochan105.
Auguri a chi si è visto l’ultimo anime di One Piece “One Piece film Z”, che se mi fa il piacere di dirmi dove l’ha visto o di dove si possa scaricare, mi farebbe il più bel regalo del mondo XD… Grazie mille e infiniti auguroni!!!!!!!!

Zomi

 
P.S.: scusate i mancati aggiornamenti di “Week of (love) cleaning” e “Zenit: dove i ricordi si eclissano”, causa lavoro. Prometto do postarli la prossima settimana…
 
 

 

CHRISTMAS’S NAPKINS 



 
 
La neve cadeva lenta e fitta sul ponte della Sunny, ricoprendo ogni filo d’erba.
Bianca e soffice, annientava ogni profilo della nave pirata, cullandola nella fredda notte invernale, lasciandola dondolare tra le calme onde ghiacchiate del Nuovo Mondo.
Dormiva tranquilla lei, la dolce Sunny, non curandosi del fracasso frastornate che proveniva dal suo sotto coperta.
Jingle bell’s, jingle bell’s… jingle all the way…
-Jimbei bell’s… Jimbei bell’s… JIMBEI AL TAKE AWAY!!!!-
-No, Rufy non fa così la canzone…- singhiozzò ubriaco Usop, aggrappandosi alle spalle dell’amico di gomma, che traballava sui piedi instabili nella sala comune.
-Come no?!? Ma si!!! È lo stesso!!!- rise il moro, riprendendo a canticchiare insieme al Tone Dials che allietava la piccola festicciola dei pirati.
Era la notte della vigilia di Natale, e come tradizione pretende, la ciurma aspettava il lieto giorno bevendo e mangiando, illuminando la notte con grida di gioia e svegliando i Re del Mare con le melodiose musiche della festa.
Bhè, non proprio con melodiose musiche…
-Yohohoho-ho… Jingle bell’s, jingle bell’s… panties (NdA mutandine)all the way yohohoho-oh… -
Tutti i pirati avevano esagerato bellamente con l’alcol, ritrovandosi sbronzi e alticci nel piroettare sulle note musicali della festa,  allegri e privi di limiti.
Brook, brillo di Whisky al latte, ballonzolava tra i corpi svenuti per l’eccessivo alcol di Sanji e Chopper, ballando con Nami, mentre Franky danzava a scatti sul tavolo, sotto lo sguardo assonnato e divertito di Robin.
-SCUPER FRATELLHI!!!- biascicava con le labbra impastate di saliva il cyborg, sbattendo in qua e là il sedere vestito di un finissimo slip, a suo dire, invernale.
Ancheggiò per pochi metri, per poi schiantarsi al suolo, ronfate e sibilante, stroncato dall’alcol, addormentandosi immediatamente accanto ai corpi privi di sensi dei compagni.
-S-super…- borbottò alzando in aria le mani, prima di perdere completamente coscienza.
Con sorriso materno, Robin gli lanciò addosso un plaid, coprendolo del tutto mentre ridacchiava nel veder ballare con mosse assurde e scoordinate Usopp e Rufy.
Zoro tracannava senza sosta litri e litri di birra, spaparanzato sul lungo divano della sala, ridendo privo del suo solito contegno ostile, lasciandosi andare all’ilarità più libera nel vedere danzare, a mo di ballerini di flamenco, il capitano e il cecchino dal naso lungo.
-Un, scue, tre… un, scue, tre…- biascicava Usop, guidando maldestro Rufy tra le note musicali del Tone Dials, ancheggiando contro le ossute gambe del violinista e di Nami, che si reggevano tra loro sfiancati dal ridere e dal bere, mentre Robin sorrideva composta addossandosi ad una parete.
-Sanjiiiiiii!!!! Un altro giro di birra!!!- ordinò il capitano, non rendendosi conto che il povero cuoco dormiva sfinito sul tappeto della sala.
-Sanji dove scei?!? Sanjjjiiii!!!!???!!!- urlò il ragazzo di gomma, gettandosi a braccia aperte sull’archeologa e baciandola su di una guancia ridendo come un bambino, dimenticandosi del tutto della sua sete.
Con sorriso rilassato, Zoro gettò il capo sullo schienale del divano, posando il bicchiere vuoto sui cuscini del sofà, incapace di riporlo su un tavolo.
-Credo di aver esagerato…- ghignò, osservando di sfuggita Usop scivolare sul tappeto, investendo con la sua mole Franky, che rimase impassibilmente privo di sensi sotto il suo corpo.
Sghignazzò, chiudendo l’occhio, massaggiandosi le tempie leggermente pulsanti per la sbornia che lo intontiva, disturbato dalla musica stranamente alta. Accidenti, aveva proprio esagerato.
Provò ad allontanare il fastidioso vorticare del capo concentrandosi su altri sensi, eliminando l’udito e la vista. Piano, riuscì a recuperare lucidità, trovando conforto in un piacevole profumo fruttato, dolce e amaro allo stesso tempo, che gli pizzicava la gola, strusciandosi contro il suo naso e provocandolo con la sua dolcezza.
Uhm, era ottimo.
Il profumo più buono che avesse mai assaggiato. Sembrava, sembrava… mandarino?!?
-Ehi, buzzurro…-
Pigramente, aprì l’occhio, puntandolo di fronte a se, osservando stranito Nami sorridergli in faccia.
I suoi lunghi capelli rossi le accerchiavano il viso, sottolineandone il dolce profilo femminile. Gli occhi color cioccolato brillavano felici e le gote rossicce, sia per l’alcol che per le risate, accompagnavano un meraviglioso sorriso che le si allargava sulle labbra.
Ubriaco di quell’immagine, lo spadaccino sorrise di contraccambio, inclinando il capo sul lato sinistro, rilassando la muscolatura.
-Mocciosa…- annuì, allargando le braccia lungo lo schienale del divano.
Senza malizia, la rossa si sedette sulle sue gambe, posando le piccole e diafane mani sulle possenti spalle del verde, sistemandosi a cavalconi su di lui.
-Siamo rimasti solo noi due…- lo informò, indicando con un cenno del capo la sala ora priva di schiamazzi e risate acute.
Solo la semplice e delicata melodia della conchiglia sonora allietava la serata.
-Gli altri?!?- domandò intontito.
-Dormono un po’ dappertutto…- alzò le spalle Nami, guardandosi attorno e sorridendo con fare materno, posando gli occhi sui Nakama addormentati per tutta la pavimentazione della sala.
Chopper sonnecchiava abbracciando l’esile tronco dell’albero di Natale nel centro della stanza, Sanji fumacchiava leggere nuvolette di tabacco, russando sommessamente, ma non riuscendo a coprire i singhiozzi di acute risate di Brook, mentre Usop e il boss si stringevano tra loro, scaldandosi contro il gelido pavimento su cui ronfavano.
Zoro osservò i compagni, scuotendo il capo divertito dalla loro scarsa capacità di reggere l’alcol, a cui sembravano essere immuni solo lui e la navigatrice.
Strizzò la vista, contado i corpi ammassati al suolo: uno, due, tre, quattro, cinque… non mancava qualcuno?!?
-Rufy e Robin…- borbottò, sfregandosi gli occhi con le dita.
-Uh, Robin e Rufy sono scappati chissà dove a fare chissà che…- allargò il sorriso, assottigliando gli occhi con fare malizioso Nami, che sapeva più che bene dove fossero e a fare cosa.
-Uhm… quindi siamo solo tu ed io…- borbottò lo spadaccino, grattandosi il capo.
Nami tornò a fissarlo in viso, stringendo la presa sulle sue possenti spalle, sorridendo dolcemente.
Delicatamente, posò il capo ramato sul torace del ragazzo, appiattendo il suo bel vestito rosso sulla camicia nera spiegazzata del samurai, sfregando debolmente il naso contro il tessuto.
Sapeva di mare, sale, alcol, ma soprattutto sapeva di Zoro.
Sorrise, accarezzando piano le piccole pieghe della camicia, sfiorando appena la pelle bronzea e ruvida che fuoriusciva dai pochi bottoni sbottonati sul petto. Lo abbracciò con forza per la possente vita, infossando maggiormente il viso contro il suo corpo. Era così dannatamente caldo.
Sembrava di riposare su un focolare acceso, che scoppiettava bruciante e infuocato, ardente di coraggio e nobiltà. Si sentiva al sicuro su quel petto, Nami, protetta da ogni male e difesa da tutto e tutti.
Sarebbe stato bello poter vivere sempre così, abbracciata al suo Zoro, addormentarsi dolcemente cullata dal suo respiro, mentre il suo mento le carezzava rudemente il capo, proprio come in quel momento.
Intenerito dal fare docile della compagna, Zoro la strinse a se, permettendole di accoccolarsi su di lui. Di certo anche lei aveva esagerato con l’alcol, e il loro stringersi senza imbarazzo o vergogna era dovuto tutto alla pazzesca quantità di liquori che avevano ingerito, riuscendo finalmente a stroncare i loro animi orgogliosi e testardi, restii a tali affettuosità.
Piano, con mano grande e inesperta, lo spadaccino iniziò a lisciarle le pieghe dei suoi ricci selvaggi, sfiorandola appena, timoroso di spezzare il delicato riposo della giovane.
La cartografa arrossì contro la camicia nera di Zoro, che ghignate continuò ad accarezzarla piano.
Era come immergere le dita nella spuma di mare, si ritrovò a pensare Zoro, scivolando con le dita tra i soffici capelli. Toccare i crini rosso fuoco della ragazza era sempre stato un suo desiderio nascosto, una piccola fantasia delicata e affettuosa, di cui provava vergogna, lui, grande e grosso spadaccino, cacciatore di taglie, in frenabile e in scalfibile, ma dal tenero cuore palpitante di felicità nel poter coccolare, all’oscuro di tutti, la sua piccola mocciosa.
Stettero fermi così per un po’, a godersi la calma della notte innevata, allietati dalla flebile musica natalizia che ancora risuonava nella sala comune, sormontando il russare roco e primitivo di qualche loro compagno.
-Sai…- mosse le dolci labbra rosse sul petto del ragazzo Nami, spostando il capo contro la sua calda gola, sfiorandogli la pelle con la bocca -… è mezzanotte…-
Zoro alzò un sopracciglio scrutandola in viso con la coda dell’occhio.
-Ah si?!?- fece vago, posando il mento sulla chioma ramata che faceva le fusa contro di lui, godendosi il contatto delle sue labbra sul collo.
-Si… per cui, tecnicamente, adesso è Natale…- si alzò improvvisamente dal collo, tornando a posare le mani sulle sue spalle e reggendo il suo sguardo indagatore.
Lo spadaccino la fissò in viso, studiandone gli occhi brillare malandrini e furbi.
-Uhm… e quindi?- domandò scettico.
-Quindi, possiamo aprire i nostri regali…-
Con scatto fulmineo, volse i suoi piccoli occhietti nocciola verso l’enorme albero di Natale addobbato nel centro della sala, su cui Franky aveva lavorato tutto il pomeriggio per renderlo luminoso e iper scintillante. Migliaia di piccole lampadine colorate sfavillavano ad intermittenza, alternandosi in strani balletti luminosi, illuminando tanti piccoli doni posati sotto la chioma verde dell’arbusto, ricoperti di fiocchetti e carte colorate.
-I regali li ricevono solo le mocciose buone…- sghignazzò Zoro, capendo il desiderio della compagna, portando le braccia ai fianchi della rossa e attirando la sua attenzione -… non mi pare che tu sia stata tanto buona quest’anno…-
-Non è vero!!!- sbuffò Nami, gonfiando le guance offesa –Io sono stata buona!!!-
-Ma se urli sempre come una matta, picchiando tutti e schiavizzandoci!!!!- la rimbeccò con un ghignò, avvicinando il viso al suo.
-Siete voi cretini a farmi urlare come una matta, costringendomi a picchiarvi per i casini che combinate!!!- gli pizzicò il naso, facendogli una linguaccia –E poi se non ci fossi io qui sarebbe un casino completo!!!-
-Oh… santa subito!!!- allargò le braccia.
-Altro chè!!! Dovrebbero erigermi una statua: “Alla paziente Nami, che sopportò la ciurma di pirati più imbecilli della storia del Grande Blu”-
-Ehi!!!Non siamo tutti così idioti!!!!-
-Ah già, scusa, hai ragione… in piccolo ci sarà scritto “Robin esclusa”-
-Ah sei una strega!!!- sbottò ringhiando il verde, distogliendo lo sguardo da quello nocciola di lei e incrociando le braccia al petto offeso.
Nami ridacchiò divertita, alzandosi dalle grandi gambe dello spadaccino, incamminandosi verso l’albero addobbato. Arrossì, percependo addosso lo sguardo scrutatore e incuriosito del samurai. Ridacchiando, camminò sensualmente nel suo corto vestitino rosso senza maniche e dalla ridottissima minigonna fino a giungere vicino all’albero addobbato, inginocchiandosi accanto ai regali.
-Suvvià… non fare il moccioso…- s’inchinò a raccogliere un piccolo pacchetto dalla carta verdognola -… scherzavo… comunque, cambiando discorso, scommetto che questo è per te…-
Trotterellando tra i corpi privi di senso dei Nakama, tornò a sedersi sulle ginocchia del verde, porgendogli il piccolo pacchetto. Zoro l’osservò con labbra serrate.
Era piccolo, non più grande di una ventina di centimetri, e di poco spessore.
Tentò di trattenere un sorriso imbarazzato, abbozzando appena un ghigno.
-Per me?- chiese incerto.
-No, per Jimbei!!!!- gli mollò uno scappellotto, alzando lo sguardo al cielo Nami –Si, che è per te, buzzurro!!! Su aprilo!!!!-
Con mani inesperte nell’aprire regali, il verde tastò il regalo, pauroso di nuocere al contenuto. Se lo rigirò tra le callose dita, ammirandone la carta smeralda brillare sotto la luce del lampadario.
-Non dovevi spendere dei soldi per me…- alzò l’occhio sano su di lei.
-E chi ti dice che te l’ho fatto io il regalo?!?- sorrise, incrociando le mani dietro la schiena con fare innocente.
-Bhè, dubito che Rufy, o gli altri, abbiano Berry in più da sperperare per me…-
-Ti stai lamentando della spartizione dei tesori, per caso?!?- si portò le mani ai fianchi.
-Insomma…- alzò le spalle, ghignando.
-Bhè se è così…- gli strappò via dalle mani il pacchetto -… allora questo regalo lo darò a Sanji: lui si l’apprezzerà senza tante lamentele!!!-
-Ehi!!!!- se lo riprese con forza, alzandolo nell’aria per allontanarlo dalle sue piccole e veloci mani da ladra –Non ho detto che non lo voglio, solo che non dovevi sprecare dei soldi per me!!!-
Con braccia tese verso il soffitto, Nami tentava di riprendersi il mal tolto, sbuffando e sobbalzando sulle gambe del ragazzo.
-Se è quello che ti preoccupa…- sbuffò un’ultima volta, prima di tornare ad incrociare le braccia al petto e distogliere lo sguardo dal samurai, abbandonando l’idea di riprendersi il regalo -… non ho speso nemmeno un Berry…-
-A no?!?- alzò un sopracciglio Zoro, sperando che non l’avesse rubato.
-No… l’ho... l’ho fatto con le mie mani…- arrossì, fissando una venatura dorata del pavimento in legno per celare il suo imbarazzo.
C’aveva lavorato tanto, di notte per non farsi scoprire da nessuno, soprattutto da lui, sbuffando per gli errori che commetteva e ricominciando da capo decine di volte. Ma sapeva che lo spadaccino apprezzava di più i doni fatti col cuore, che comprati con poco sentimento in un negozio qualsiasi.
-Uhm… allora è una bomba…- rimuginò il verde, portandosi il pacchetto all’orecchio sinistro per accertarsi che non stesse ticchettando.
-Cretino!!!!- gli mollò il secondo scappellotto della serata.
-E dai scherzavo…- sghignazzò, alzando le braccia per difendersi –Su, vediamo che è… sperando che non esploda…-
-Ah-ah-ah… simpatico…-
Delicatamente, Zoro aprì un lato del pacchetto, estraendone lentamente un piccolo fagottino di lana verde. Lo stese sui palmi aperti, osservando rapito il fine intreccio di maglia della morbida sciarpa che Nami gli aveva lavorato ai ferri.
La sentì calda e morbida al tatto, brillante nel suo splendido color verde, e intrisa del dolce profumo della navigatrice che si alzava etereo da ogni nodo che forgiava l’indumento. Era bellissima.
Grande e morbida, l‘avrebbe di certo scaldato nelle zone fredde del Nuovo Mondo, proteggendolo dal vento tagliente e ritemprandolo dopo i suoi duri allenamenti notturni. E poi glielo aveva fatto Nami, il che esaltava  quell’ammasso scomposto di nodi già di molto.
-Allora?- chiese tutto d’un fiato lei, ansiosa di sapere che ne pensava.
-Bhè…- esordì, alzando il viso sorridente -… non è esplosa, il che è già un bel risultato…-
-Ma lo sai che mi viene proprio voglia di strozzarti stasera…- minacciò assottigliando gli occhi.
-Uhm… allora è per questo che me l’hai regalata…- ghignò, attorcigliandosela al collo, infossando il viso nell’intreccio profumato. Sapeva di Nami.
Con un profondo respiro, Zoro annusò la lana verde, annegando nel dolce profumo di mandarino della ragazza, sorridendo entusiasta del dono. Sembrava che lo stesse abbracciando dolcemente, scaldandolo e coprendolo con il suo respiro.
Si lasciò scappare un sospiro di piacere, sorridendo entusiasta.
-Ah-ah… allora ti piace!!!- esultò vittoriosa Nami, intravedendo il suo sorriso, saltandogli sulle gambe e gettando in aria le braccia.
-Non è male…- ghignò lui, piegando le braccia dietro il capo -… e comunque credo che ci sia qualcosa anche per te, sotto l’albero…-
-Per me?!?- sgranò gli occhi Nami, puntando i pacchetti di Natale.
Con un ghigno e un cenno del capo, lo spadaccino indicò l’arbusto e i regali, su un cui la navigatrice si catapultò, in cerca del suo dono.
-Qual è?!?- gridacchiò eccitata, alzando in aria vari pacchi.
-Quello…-indicò con un moto del naso un punto non ben definito.
-Ma quale?!?- sbuffò spazientita la rossa, dimenando il sedere all’aria, inginocchiata tra i vari pacchi.
Zoro ridacchiò, godendosi il dolce sederino della rossa sventolare sotto il suo occhio.
-Quello con la carta arancione…- sospirò, sistemandosi meglio la sciarpa attorno al collo, inebriandosi del suo profumo perfetto.
-Trovato!!!- saltellò allegra Nami, sventolando nell’aria un pacchetto color arancio.
Sorridente, tornò sul divano, scalciando Franky e Usop dormienti, fino a sedersi ancora sulle gambe del verde. Le grandi mani di Zoro le accerchiarono a vita, mentre incurvava la schiena verso di lei e posava la fronte contro la sua.
Con le gote purpuree per l’emozione, Nami sballottò il pacchetto contro il suo orecchio, ascoltandone gli eventuali suoni.
-Uhm… è troppo grande per un collie di diamanti…- mormorò studiosa -… troppo piccolo per una pelliccia…- strizzò gli occhi ragionando -… uhm… AH!!! UN PONY!!!!!-
Zoro sghignazzò divertito, stando al gioco, fissandola nei suoi grandi occhi color cioccolato.
-Non esattamente…- ghignò, facendola sorridere.
Nami non riusciva a smettere di sorridere, allargando sempre più le labbra sul bel viso, mentre scartava delicatamente il piccolo regalo, aprendolo come se fosse il forziere di un tesoro inestimabile. Lasciò cadere sul divano la carta da regalo lucida, ingrandendo gli occhi nocciola nel fissare, tra le sue piccole mani, una morbida e sgargiante sciarpa di lana arancione.
-Oh Zoro!!!!- guaì di gioia, stringendosela al petto e saltellando entusiasta sulle ginocchia del verde.
Zoro infossò il volto nella sciarpa verde, nascondendo il suo imbarazzato sorriso, abbassando lo sguardo e allentando la presa sulla vita della rossa.
-È… è solo una sciarpa…- bofonchiò grattandosi il capo.
-È stupenda!!!!- sprizzò allegria Nami, avvolgendosela attorno alle spalle a mo di scialle, stringendosi in essa.
Strusciò il capo su un lembo a frange della sciarpa, scaldandosi al morbido tocco lanoso della stoffa.
-È il più bel dono che abbia mai ricevuto…- sussurrò, abbracciandolo per il collo e infossando il viso contro il suo, stringendolo con forza e costringendolo ad incurvare le spalle verso di lei.
Lo spadaccino arrossì vergognosamente, avvampando di un calore stranamente piacevole e avvolgente, che lo invase in tutto il corpo. Ghignando, rispose all’abbraccio stringendo Nami al petto, strusciando le tempie contro le sue e avvicinandosela col corpo, facendola addossare a lui.
-È strano…- mormorò al suo orecchio, soffiando tra i crini rossicci -… ci siamo fatti lo stesso regalo…-
-Si vede che la pensiamo allo stesso modo sui regali…- parlò flebile lei, muovendo sensualmente le labbra attorno al suo padiglione auricolare, iniziando a giocherellare con la sua nuca semi scoperta dalla sciarpa, attorcigliandosi i corti capelli del ragazzo alle sue affusolate dita.
-Forse…- fece scorrere le dita lungo la schiena femminile Zoro, scivolando con i polpastrelli sul vestito rosso che indossava.
Con la punta delle dita arrivò a sfiorarle il sedere, fermandosi appena sopra alle prime curve, ma invece che continuare la discesa, riprese a salire, tornando a immergere le mani tra i capelli al sapor di mandarino. Nami sorrise, apprezzando il rispetto che il compagno manteneva per lei anche in quel momento così intimo tra loro.
-Forse…- sussurrò in un respiro, alzando il capo dalla sua sciarpa verde.
Lo fissò in viso, scrutando il suo bell’occhio nero, profondo come il mare e scuro come l’onice. Sbattè un paio di volte le palpebre, sentendosi inebriata dal suo sguardo, totalmente persa in quell’occhio nero come il petrolio, ma certa di essere al sicuro e di non correre alcun pericolo. Vide l’iride scintillare, mentre si rifletteva nei suoi grandi occhi color cioccolato, e avvampare di un leggero desiderio che di certo si rispecchiava anche nella sua pupilla. Sorrise, decisa a voler realizzare quella piccola fantasia di entrambi, e che da troppo tempo trattenevano dentro di loro con catene arrugginite ed inutili.
Gli accarezzò il contorno del viso con entrambe le mani, permettendogli di sistemargli meglio la sciarpa arancione attorno alle spalle, mentre le risaliva le scapole, fino a raggiungerle il viso, che incorniciò tra le dita bronzee.
-Grazie per il regalo… buzzurro…- abbassò il volto sul suo, sfiorandogli la punta del naso con il proprio.
-Grazie a te, mocciosa…- ghignò Zoro, allargando le labbra.
Pochi secondi e le loro bocche si unirono in un casto bacio d’amore, unendosi in un solo corpo di labbra e lingua, scoprendosi e completandosi tra loro.
Piano, le mani di entrambi andarono a stringere maggiormente i loro corpi, fondendoli in una sola figura che comunicava con respiri lenti e smaniosi, capaci di spiegarsi molto meglio delle parole, dichiarandosi l’un l’altro baciandosi teneramente e stringendosi tra loro.
Il Tone Dials cantava ancora, risuonando allegro e natalizio mentre piccole sorridenti parole vennero sussurrate con amore, tra lo spadaccino e la cartografa.
-Buon Natale mocciosa mia…- le baciò la fronte Zoro, stringendosela al petto.
-Buon Natale, anche a te, mio amato buzzurro…- biascicò, prima di tornare a baciarlo con foga.

   
 
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