“Green-rose”
scandì Kei guardando la cartina che teneva in
mano.
Lily, seduta di fronte a lui
memorizzò il nome di quel luogo
mai sentito, mentre l’ennesima buca nel terreno presa dalla
carrozza la faceva
sobbalzare insieme a Takao, di fianco a lei.
“Ci ho vissuto un paio
d’anni- affermò
quest’ultimo-sarà
bello tornarci”
“Quante ore
dista?”
“Mah-le rispose gettando
un’occhiata al paesaggio- una mezza
giornata tutta. Non è molto grande, il tipico luogo in cui
tutti conoscono
tutti… Vedrete che accoglienza quando mi
riconosceranno”
Di fronte
a lui Yuri,
che come al solito stava guardando il paesaggio, alzò gli
occhi al cielo.
“Senti, damerino- lo
apostrofò il ragazzo-pensala un po’
come vuoi però escludi la possibilità di partire
presto domani! Io stasera vado
alla spiaggia di sicuro e non ho intenzione di andare a dormire
all’orario dei
polli! Anzi- aggiunse poi sogghignando-del pollo”
“Come mi hai chiamato, scusa?-
Sibilò questo- Sai che se solo volessi mollarti qui in mezzo
al nulla?”
“Voglio proprio vedere come
faresti” Rispose Takao senza
smettere di sorridere con aria strafottente.
“Potrei iniziare fermando
questa carrozza”
“Sì, sto
aspettando che tu avvisi il tipo che guida.”
Lily lanciò
un’occhiata a Kei, che come al solito si strinse
nelle spalle come a dire che non gli importava nulla della discussione.
“Ragazzi, per
PIACERE!” intervenne allora.
Due sguardi inceneritori le si
rivolsero un istante dopo e
la ragazza decise allora di non aggiungere più nulla. In
quel mentre la
carrozza si fermò.
“Che succede
ora?” Esclamò Yuri sporgendosi per parlare col
cocchiere.
“Uno dei due cavalli si
è fermato signore, non so perché”
Sbuffando, il ragazzo scese
a vedere cosa stesse succedendo, seguito dagli altri tre.
Era vero, uno
dei due animali aveva un
arto piegato in
una posizione di dolore.
“Provvedo io, non si
preoccupi, non preoccupatevi
signorini!”
Disse
l’omino
scendendo dalla posizione di guida e inginocchiandosi vicino alla
zampa.
I ragazzi rimasero in piedi per non
doversi sedere sulla
sabbia arroventata mentre aspettavano:
Kei incrociò le braccia al petto e si
appoggiò al veicolo, mentre Takao
guardava l’orizzonte camminando intorno alla carrozza. Yuri
iniziò a guardare
la cartina e Lily decise di andare aiutare il cocchiere a risolvere il
problema.
“Grazie signorina-le
disse-ma non occorre”.
“Sta scherzando?
Così mi rendo utile a qualcosa”
“Mi creda, lei
continuerà a rendersi utile se eviterà una
rissa tra il signorino e il suo amico. Mi sembrano due temperamenti
abbastanza
vivaci”
“Conosce Yuri da tanto,
vero?” Senza essersene resa conto,
si era creata un’occasione per scoprire qualcosa di
più su di lui.
“In realtà no,
signorina-rispose- qualche tempo fa l’ho
incontrato in una cittadina perché cercava qualcuno che
guidasse una carrozza…
Ed eccomi qui”
Che delusione, ancora non sapeva
niente di lui e Kei. Ma
l’avrebbe scoperto, potevano esserne certi.
Il problema però non
sembrava risolversi: qualche minuto
dopo l’uomo chiamò Yuri dicendo che proprio non
capiva cosa avesse il cavallo.
Il ragazzo si piegò vicino all’animale, che non
riusciva a stare in piedi, e
Lily lo vide sussurrargli qualcosa per tranquillizzarlo mentre dava
un’occhiata
alla zampa che teneva piegata.
Ormai stavano tutti guardando il
cavallo e lui, preoccupati
che il problema non si risolvesse e temendo di dover rimanere bloccati
ancora
molto.
“Possiamo dare una
mano?” Chiese Lily.
“No, non serve”
giunse in risposta. Takao batteva un piede a
terra per l’impazienza.
Dopo quella che parve loro
un’infinità di tempo Yuri
estrasse qualcosa dalla zampa del cavallo, che incerto riprese la
postura
normale. Si alzò, sotto gli sguardi sollevati di tutti, e
fece per tornare a
sedersi in carrozza: ”E’ tutto a posto”
disse semplicemente.
Il sollievo generale era
così intenso da potersi quasi
toccare e nel viaggio che seguì nessuno osò
più contraddire il ragazzo.
**
Finalmente nel tardo pomeriggio
arrivarono a Green-Rose,
mentre il sole già stava tramontando. Era un piccolo paese
dall’aria semplice e
accogliente . Ognuno scese dalla carrozza con il proprio carico di
vestiti o
cibo e si diressero verso l’unico hotel che vedevano.
“Wow-esclamò
Takao mentre entravano- che posto”
L’atrio era grande e
spazioso e tutta la struttura era
realizzata in legno. Alla
ragazza il
posto piacque subito, istintivamente. Davanti a loro c’era un
bancone
davanti al quale
stava una ragazza che
parlava con un uomo seduto davanti a un registro. Quando le si
avvicinarono lui
alzò la testa e chiese:
“Desiderate?”
“Una camera per
quattro” chiese Kei, ma Lily non
lo ascoltò. Guardava la ragazza che la
fissava esterrefatta.
Ci fu qualche istante di smarrimento
generale e poi la
giovane gridò :”LILY!”
Alla ragazza quasi mancava la voce
per la troppa gioia:”
Tess! Sei tu?!”
Questa si alzò e le venne
incontro e le due ragazze si
abbracciarono subito, incredule e felicemente sorprese di ritrovarsi.
Tess, la
sua amica d’infanzia! Non la vedeva da… quanti
mesi? Bè,
da quando non lei non era più venuta a
trovarla al Castello! Da piccole avevano giocato moltissimo insieme, ma
poi suo
padre aveva deciso di andare a vivere sulla terraferma, come molti del
resto
facevano e da allora si vedevano solo quando la ragazza veniva a
trovarla. E
ora, essere lì con lei… Vedere un volto amico e
che le ricordava casa sua…era
terribile e fantastico allo stesso tempo.
“Cosa ci fai qui?”
“Sono solo di passaggio,
sto per ripartire e … Non posso
credere che tu sia qui! Non potevi venire qualche giorno fa?”
“Io
davvero…”
“Noi andiamo in
camera!” Gridò Takao mentre Kei, prese le
chiavi che l’uomo gli aveva dato, si dirigeva con gli altri
due verso le scale.
“Senti,
facciamo che
ci troviamo più tardi e mi racconti tutto! Ti offro qualcosa
al bar” le disse
allora l’amica.
“Volentieri, dai!”
“Dov’è
il bar?” Chiese allora Takao.
“Lì, proprio
alla tua destra-gli rispose prima di rivolgersi
ancora a Lily mentre si dirigeva verso l’uscita-allora
ritrovo qui alle otto!”
“Ci
sarò!”
Lily raggiunse i ragazzi sulle scale.
Per la prima volta da
tanto tanto tempo sorrideva di sincera allegria.
Casa tua
è dove hai il
cuore
Dove eravamo
partiti
Il luogo a
cui
apparteniamo
In questi
giorni
difficili di rabbia
siamo
spaventati da
ogni estraneo
ma oggi
stiamo
cambiando la storia
E’il
tuo momento,
pensa a chi ami
Siamo tutti
fratelli e
sorelle.
(McFly, Home is where the heart
is)
L’atrio
dell’albergo
era molto più piena di gente in quel momento,
rispetto a quando erano
arrivati. Khris scese le scale sorpresa, osservando quante persone
venivano lì
per l’ora di cena approfittando del bar dell’hotel.
In quello spazio di tempo, i ragazzi
avevano lasciato i
bagagli in camera (che avrebbe avuto la solita disposizione Yuri-letto,
Takao e
Kei- tappeto, Lily-divano) ed erano usciti dopo essersi lavati,
lasciandola
libera di farsi una bella doccia.
La ragazza decise di passare a
salutare gli altri prima di
uscire e andare a cercare l’amica. Si sentiva incredibilmente
a suo agio in
quell’ambiente pieno di vita, avvolta in uno dei vestiti che
più le piacevano e
si addicevano a quella stagione estiva.
Entrò nel bar e raggiunse
Kei e Yuri, seduti al bancone.
Il primo si stava versando qualcosa
da una bottiglia che era
già vuota per metà. Lily immaginò che
avesse bevuto lui tutta quella roba, e
gli chiese cosa fosse. Kei la guardò con aria serena (non da
lui, pensò in
seguito) :”Vodka”.
“Non capisco”.
I due ragazzi si scambiarono
un’occhiata tra loro, come
increduli, poi Kei continuò:
“Bè…come dire… E’
tutto quello che vuoi: ricordo…o
oblio, gioia artificiale…. E’ un modo per poter
piangere, o togliersi la
maschera o rivelarti.”
Yuri sorrideva divertito
all’espressione spaesata della
ragazza. “E’ una bevanda alcolica”
sentenziò.
Lily, che nella sua infanzia e
adolescenza non aveva mai
sentito parlare di niente di tutto ciò, alzò le
spalle e decise di non
continuare a far domande per non sembrare stupida e preferì
invece chiedere
dove fosse Takao. “Andato-disse Kei- usciva con alcuni che
conosceva. Ha detto
che per mezzanotte torna”.
“Bene. Io invece
tornerò anche prima quindi ci vediamo più
tardi”
Fece per uscire
dall’albergo, e ci sarebbe anche riuscita se
due ragazze non
l’avessero fermata,
ridacchiando tra loro e parandosi davanti a lei:” No ma
scusa, ma tu conosci
quei due là?”
Intuì che si riferissero a
Yuri e Kei e annuì. Le ragazze
scoppiarono a ridere, prima di chiederle se fosse insieme a uno dei
due. L’idea
la fece quasi ridere, e sorridendo e scuotendo il capo disse loro di no.
“Ma sono fidanzati? O sono
liberi?”
“Liberi che io sappia. Ve
li devo presentare?” chiese
divertita
“No no figurati, facciamo
da sole-strizzatina d’occhio-
Grazie e ciao, eh!”
Ancora sorridente Lily
uscì dal bar, cercò Tess e, una volta
individuatala, si diresse verso di lei.
“Aaaah ma te guarda come
stai bene! A casa
non potevi mica goderti le tue gambe!”
La salutò l’amica.
“Ssssh, non urlare! E
comunque questi abiti sono
troppi comodi! Ma dove andiamo?”
“Verso la
spiaggia”. Iniziarono a incamminarsi
lontano dal paesino, e Lily iniziò a
raccontare tutto quello che le era successo in quegli ultimi giorni.
“Credo che
diventerete molto uniti-affermò l’amica-siete un
bel gruppetto, sapete già
gestirvi bene. Sono davvero contenta per te. E poi sono dei
così bei ragazzi”
le strizzò l’occhio.
“Aah troppo… troppo
strani” replicò la principessa esprimendo cosa
pensava di loro. “E’ come se
fossimo incompatibili tutti. Stiamo insieme per vantaggio, ma finito il
nostro
percorso insieme… Credi forse che li rivedrò
più?”
“Non dire così,
perderli sarebbe proprio un peccato. Sono
certa che sapranno stupirti e…”
“HA!” Disse
ironica Lily alzando gli occhi al cielo “ In
negativo, forse. Sono tutti concentrati su loro stessi. Io so poco e
niente di
loro, e a loro non interessa sapere niente di me. Forse Takao
è l’unico con cui
si può parlare. Ma è così che deve
essere, e mi va bene”.
“Mmm direi che qui serve
qualche buona notizia… e io
ne ho una.”
La guardò incuriosita.
Tess proseguì: Non è
che per caso passerai per London Bridge?”
“Penso di sì,
perché?”
“In questi giorni
c’è Andrew. Mi aveva detto che sperava di
riuscire a salutarti e magari a parlare con te”
Bum. Sentì il sangue di
tutto il corpo affluire al cuore,
che prese a battere con impeto. Le gambe quasi le cedettero. Non era
vero.
“Andrew….
Quell’Andrew?”
L’amica sorrise furba:
“Proprio lui”-
“Spera di salutare
me?”
“Sì”.
”Mi ha chiesto se vai al
ballo con qualcuno.”
“Oh…
bè. WOW!” Non poté impedire al sorriso
di farsi largo
sul volto. Andrew, Andrew, il ragazzo più bello del regno,
l’indiscutibile
baronetto più affascinante, il principe azzurro che ogni
ragazza avrebbe voluto
incontrare… E aspettava lei.
Nel frattempo erano arrivate alla
spiaggia. SI sedettero su
uno scoglio, voltate verso il mare. Ma se gli occhi di Lily erano fissi
sulla
spiaggia e su un gruppo di ragazzi che giocavano- uno sembrava Takao-
la sua
mente era parecchie galassie distante. Anni luce più in
là. Vagonate
di ricordi le scorrevano davanti
agli occhi: quante volte l’aveva incontrato? Poche. Ma ognuna
era stata magica.
Da piccoli si vedevano spesso, anche
una volta ogni mese, ai
pranzi organizzati da suo padre con i nobili del regno. Già
allora lui l’aveva
colpita. Era bello, era affascinante, già a tre anni
stravedeva per lui.
Poi la frequenza era diminuita. Il padre di lui si faceva
vedere sempre meno
a corte, ma lui era sempre presente nella sua mente, nei discorsi con
le
contesse o delle madri.
Crescendo, era diventato un ragazzo
parecchio cercato,
perché ogni madre avrebbe voluto vederlo sposato alla
figlia. L’ultima volta
che l’aveva visto era stato a un piccolo ricevimento, e come
ogni volta era riuscita
a scambiargli qualche parola.
“Io…
bè… Non so che dire!”
Al ballo! L’avrebbe forse
invitata? No no Lily non sognare non sognare
troppo, che poi ti svegli e piangi.
L’amica le sorrise.
“Sì, ti invidio moltissimo!” Poi
però
cambiò espressione. “MA non è
l’unica notizia che ti porto. Sai…. Sai cosa
è
successo al palazzo? Al castello?”
“No” Il sorriso
si sciolse subito. Non sapeva niente di cosa
era successo a casa. Non aveva informazioni da quando se ne era andata.
L’amica
la guardò, lo sguardo fermo. “E’ passato
il principe Kossig”
Sentì mancare
l’aria. Sperò che l’amica le dicesse
subito
tutto. “Sa che non sei lì. Sa che sei scappata.
Non ti ha trovato e ha
distrutto quasi tutto. Era coi Korinn. “
No.
“La tua famiglia si
è salvata, ma i quadri, gli arazzi, i
tesori…”
No.
“Ora si cerca di
ricostruire tutto. Per fortuna
le ricchezze della tua famiglia non
erano conservate lì”
La casa… Le
stanze… La sua stanza… I libri di
bambina… le
tende dietro le quali si nascondeva… I ritratti…
“Era notte, una sentinella
li ha visti arrivare e i tuoi
sono fuggiti. Dicono che fosse furioso. Lily…”
La principessa guardò
l’amica, sentendosi vuota e priva di
emozioni. “Che altro?” chiese..
“…. Gli abitanti
del villaggio vicino al palazzo sono
prigionieri. Se nessuno dice dove ti trovi…”
Non
ci fu bisogno di
concludere la frase- li avrebbe uccisi, chiaro. Senza pensarci, senza
rimorsi.
Lily raccolse la voce, che sembrava
essere morta insieme a
tutte le sue emozioni. “Diteglielo. Diteglielo dove mi trovo.
Fagli sapere che mi
hai vista qui e che sto andando avanti. Che mi segua. Che mi trovi. Non
muoiano
innocenti a causa mia.”
“MA…”
Gli occhi di Tess si fecero lucidi “…sei TU sei la
cosa più importante che dobbiamo
salvare…”
“No! Fatelo e basta. Ti
prego…” Lily abbassò il volto,
inerte.
Tess
la sentì
mormorare “E’ L’unica cosa giusta da
farsi.”
L’amica si sentì
malissimo
per la reazione della principessa, e non seppe far altro
che
abbracciarla. Mai e poi mai avrebbe voluto dirle cose così
tristi, ma piuttosto
che tacere e mentirle preferiva che lei sapesse. Era coraggiosa, lo era
sempre
stata, e anche stavolta non era da meno. “Torniamo in hotel-
le disse-e cerca
di pensarci meno che puoi. La salvezza di tutti dipende dalla tua e
rimanere al
sicuro è ciò che più buono puoi
fare.” Lily annuì. Non riusciva a piangere, non
riusciva. Anche se lei era Tess, una sua cara amica.
Non poteva caricarla del peso del suo
dolore, mostrarsi
fragile avrebbe dispiaciuto l’amica ancora di più
e non era necessario. “sai…
devo solo prendere tempo. Se mi trova quando ho già compiuto
gli anni posso
usare il Dono.” Non ci credeva, sapeva che non ce
l’avrebbe fatta, ma servì a
rassicurare l’amica.
Il Dono era
un’abilità che avrebbe avuto e potuto scegliere
compiuti i diciotto. Avrebbe potuto essere qualsiasi cosa, e le sarebbe
durata
per sempre. Magari avrebbe potuto desiderare di diventare invincibile,
o cose
del genere.
Ma il suo palazzo era
distrutto… I paesani catturati… Quasi
li vide, donne e bambini, anziani e uomini, innocenti, imprigionati dai
Korinn
mentre erano nei loro giacigli. Si sentì morire.
***
Come si sentiva ad aver fatto
tutto ciò?
Era pieno di rabbia.
E ora voleva la sua
reazione. Voleva sentirla soffire come stava soffrendo
lui per il suo complicare le cose. Che bisogno c’era di
scappare?
Mettersi contro il destino?
Aveva già perso.
Che sapesse, che capisse a
cosa stava andando incontro.
***
Raggiunsero l’hotel, dove
si separarono. Tess era
preoccupata per l’amica, e chiese a una ragazza che lavorava
all’ingresso di
non farla uscire dall’edificio. Finché era
lì era al sicuro.
Lily si incamminò sulle
scale, sentendosi una donna che, già
morta, si comportava come gli altri esseri viventi. Perché non riusciva a piangere?
Perché non riusciva
a sfogarsi? Voleva gettare la maschera e piangere, voleva cadere
nell’oblio.
Come
dire… E’ tutto
quello che vuoi: ricordo…o oblio, gioia
artificiale…. E’ un modo per poter
piangere, o togliersi la maschera o ribellarti.
Ricordò le parole di Kei,
ricordò di cosa parlava:
e ricordò che lui aveva intenzione di tenerne
qualche bottiglia in camera. Alcool. Le serviva Alcool.
Hi Everyone!
Grazie per esservi presentati anche stavolta all'appuntamento con questa storia., che finalmente sta prendendo piede. I ragazzi che stanno viaggiando insieme hanno responsabilità e caratteri diversi e modi differenti di reagire di fronte alle situazioni... in questo capitolo e nel prossimo penso (spero)che si inizi a capire.
Ho messo molte cose in questo capitolo... Ma tutte sono solo "dei semi", vedremo i loro effetti nei prossimi.
Ma passiamo a voi!!
Grazie tanto, tantissimo a chi ha messo la storia nelle "seguite" e a chi ha recensito!
grazie a
Vegeta Hiwatari!
Ti ringrazio per la recensione attenta e precisa, assolutamente non superficiale. Non sai quanto piacere mi abbia fatto che un lettore selettivo come te abbia aperto questa storia!
Mi piacerebbe sapere cosa ti aveva reso prevenuto, cioé: si tratta di qualcosa che ho scritto nell'introduzione?
Comunque la tua recensione mi é stata utilissima, in effetti non sempre tengo a mente certe regole della grammatica che invece dovrei rispettare e avere qualcuno che me lo segnali é proprio una grande fortuna! Davvero, grazie tantissimo per l'attenzione con cui hai recensito e per il tuo commento!
Spero di poter contare ancora sul tuo punto di vista!
Henya
Weeeeeeee ragazza che bello risentirti! Mi sei mancata!
Ovviamente lui non poteva mancare... Io cerco di sviluppare una storia senza farlo intervenire troppo, ma é impossibile non lasciare che la influenzi, Yuri é troppo carismatico per non attirare l'attenzione su di sé e far vertere sulla sua persona alcuni capitoli!
Mi hai riempito di complimenti *.* (ammettilo, tutto a causa del personaggio di cui sopra) e caspita si vede che hai letto con attenzione! Grazie *.* davvero mi mancavano i tuoi commenti! E grazie per la segnalazione sul sogno...preziosissima, non ci avevo fatto caso!! SPASIBA
Ovviamente non posso non concludere mettendoti pressione perché TU pubblichi presto i capitoli della TUA storia ehehe
Grazie e a risentirci presto!
Quind auguro a tutti Buon Natale e Buon Anno!
Non so quando riaggionerò perché tra poco inizia il periodo di esami ma spero presto!
Grazie a tutti!