Christmas
Lights
Christmas night, another fight
Tears, we cried a flood
Got all kinds of poison in
Of poison in my blood
Voltò le spalle al Palazzo in festa e
si portò d’istinto una mano sotto l’occhio destro: non sentiva niente, ma lui
sapeva che c’erano, erano invisibili ma quelle lacrime c’erano. Era rimasto
impassibile per tutta la durata del colloquio con Sua Maestà ad argomentare
assurdi pretesti per ottenere un assurdo permesso e alla fine si ritrovava
comunque a dover compiere quel viaggio segretamente. Poco importava, lui non
era esattamente noto per la sua stretta osservanza delle regole e quella visita
era qualcosa di più di un semplice esercizio per tentare di eluderle.
I took my feet to Oxford Street
Trying to right a wrong
Just walk away, those windows say
But I can't believe she's gone
“State lasciando la Corte, Mastro
Cromwell?”
Thomas si voltò nuovamente sentendo la
voce e l’impassibilità riprese possesso del suo viso nello scorgere
l’ambasciatore imperiale.
“Si, Vostra Eccellenza, per ordine del
Re naturalmente” rispose prontamente . Che sfacciato! Si rimproverò mentalmente
e gli uscì fuori quasi una risata “Anche voi del resto so che partirete domani
mattina…”
“Io devo porgere gli auguri a qualcuno”
disse Chapuys con un sorriso di sfida, lasciando intendere perfettamente il
riferimento alla principessa del Galles, che per la prima volta avrebbe
trascorso le festività natalizie lontano.
“Oh, anch’io devo salutare qualcuno”
rispose semplicemente Cromwell, ricambiando il sorriso e montando sul suo
cavallo.
Doveva sbrigarsi se non voleva
incontrare l’ambasciatore di nuovo.
When you're still waiting for the snow to fall
Doesn't really feel like Christmas at all
Perché aveva sentito l’improvviso
bisogno di andare da lei? Razionalmente non lo sapeva, eppure un motivo doveva
esserci. Aveva cavalcato per tutta la notte e non era una notte qualsiasi, ma
la notte di Natale… Possibile che non avesse avuto niente di meglio da fare? Di
nuovo la stessa domanda, di nuovo la ricerca di un motivo. Forse per lui era in
fondo una notte come le altre, forse per lui quella notte non era Natale.
Faceva freddo, era buio e c’erano le
luci ad illuminare la strada. Ma mancava qualcosa. Forse qualcosa di semplice,
come la neve.
Up above, candles on air flicker
Oh, they flicker and they float
And I'm up here holdin' on
To all those chandeliers of hope
Le luci erano più brillanti adesso,
mentre una fila di candele amplificava la luce del giorno appena sorto in
quella casa dimenticata, dove il Natale nonostante tutto si sentiva perfino di
meno.
“Mastro Cromwell, non vi
aspettavamo”mormorò Lady Elizabeth Darrell aprendo con aria ancora assonnata la
porta.
“Mi scuso per l’orario in effetti…”
disse lui in risposta, sentendosi stranamente a disagio.
Si rendeva conto forse solamente in
quel momento del potere della sua impulsività: era come se in tutte quelle ore
di viaggio avesse vissuto un sogno e adesso che si era svegliato, non capiva
nemmeno lui l’assurdità del suo gesto. Spiegarlo sarebbe stato ancor più
difficile, perché se per lui era un momento qualsiasi, per gli altri era ancora
notte e ancora Natale.
“Vado a chiamare la mia signora”
aggiunse poco dopo la dama, rompendo il breve silenzio che si era creato.
“No, aspettate!” la bloccò lui
rapidamente “Lasciatela dormire, aspetterò”
“Oh no, la mia signora non ha dormito
tutta la notte… Sarà colpa del Natale” rispose lei in tono pieno d’amarezza
riprendendo la via delle scale, lasciandolo solo a contemplare la luce delle
candele e la strana speranza che insieme al tenue calore sembravano emanare.
Like some drunken Elvis singin'
I go singin' out of tune
Sayin' how I always loved you, darlin'
And I always will
Lady Darrell non l’aveva fatto
attendere troppo, era scesa rapidamente e non più da sola. Caterina aveva mosso
la testa in cenno di saluto e, stretta in uno scialle, si era avvicinata alla
finestra leggermente aperta e aveva chiuso gli occhi per qualche momento; con i
capelli stranamente sciolti e priva dei gioielli reali, sembrava più stanca e
trascurata di sei mesi prima quando aveva abbandonato miseramente la Corte. Ma
il fulcro della sua forza e regalità era da ricercare nel suo sguardo e quando
lui lo sentì fisso su di sé dopo così tanto tempo, “la regina triste” com’era
conosciuta in tutte le Corti d’Europa, gli apparve come un angelo, come la luce
più brillante di tutte, quella che emanava più calore e speranza.
“Cos’è successo?” aveva chiesto
quell’angelo improvvisamente, mentre una certa preoccupazione traspariva dal
suo tono solitamente controllato.
“Nulla. Volevo solo augurarvi un Buon
Natale” rispose lui mentre un sorriso appariva inconsapevolmente sulle sue
labbra.
Lei lo fissò stupita e confusa, ma il
sorriso era apparso anche sulle sue labbra ed era questo ciò che più di tutto
contava.
“Solo questo, adesso vado” mormorò poi
facendole un inchino, mentre lei ancora stupita annuiva semplicemente.
Oh, when you're still waiting for the snow to fall
Doesn't really feel like Christmas at all
“Aspettate! Forse è meglio che
aspettiate per ripartire” esclamò Caterina in un tono appena udibile,
richiamandolo indietro.
Lo sguardo non era più su di lui, ma
perso fuori la finestra e il sorriso si era trasformato lentamente in una dolce
risata, quella di una bambina, la bambina che lei non era ormai più da tempo,
la bambina che stava tornando ad essere per un momento solo in quel giorno.
“Sta nevicando!” spiegò poi
lanciandogli una veloce occhiata e facendogli cenno di avvicinarsi.
Adesso si, era Natale anche per loro.
NDA:
Ebbene si, ho iniziato una
nuova storia (sono un caso perso lo so!) e ho deciso di unire la mia band preferita,
i Coldplay con la mia coppia preferita, i Cromkat. In pratica, è una raccolta
di one-shot singole o collegate usando ogni volta una canzone diversa. La prima
è “Christmas Lights” e l’ho scelta come augurio a tutti di un felice Natale!:D
Fatemi spaere cosa ne
pensate^^ Baci e tanti augurii!