Mia madre dice che odio il mondo, me stessa e tutte le persone che mi circondano anche se mi vogliono bene.
Ho riflettuto e sono arrivata alla conclusione che non odio nessuno, bensì ho un limite di sopportazione disfunzionale.
Non sopporto la voce di mia madre quando strilla.
Non sopporto le mie amiche quando parlano dell’ultimo mascara,ombretto,rossetto che si sono comprate.
Non sopporto la voce del dj in discoteca quando mi ci trascina il mio amico.
 
Mi piace il sapore del whisky.
 
Non sopporto chi dice di voler cambiare il proprio paese e poi fugge all’estero per studiare e/o lavorare.
Non sopporto i programmi di cucina alla televisione.
Non sopporto tutte quelle scritte in inglese negli annunci di lavoro in Italia anche se è solo per un posto da operaio! (visual, project management, editorial, tele seller inbound, multibrand coordinator, sales associate, manufacturing “parole trascritte da reali annunci di lavoro”)
Non sopporto chi scrive con la K o utilizza continuamente abbreviazioni.
Non sopporto l’idea di chiacchierare di puttanate solo perché le altre persone sono incapaci di rimanere in silenzio.
Non sopporto me stessa, perché non riesco a cambiarmi e devo conviverci.
 
Mi piacciono i Pink Floyd
 
Non sopporto le persone che sono solo ciò che possiedono, che si alienano per possedere tutto ciò che la morte gli porterà via.
Non sopporto i ragazzi con le sopracciglia depilate.
Non sopporto le persone che non portano alcun rispetto verso chi è diverso, emarginandolo.
Non sopporto chi mi parla durante l’assolo di chitarra delle mie canzoni preferite.
Non sopporto chi cerca di divertirsi a tutti i costi.
Non sopporto chi fotografa tutto e tutti come in un disperato bisogno di ricordare quel momento.
 
Mi piacciono i libri di Irvine Welsh
 
Non sopporto le persone che parlano come se conoscessero tutto e poi se si domanda loro qualcosa non sanno niente.
Non sopporto chi critica continuamente, senza prendersi il disturbo di osservarsi.
 
Mi piace fumare erba.
 
Non sopporto chi disperatamente cerca di omologarsi alla massa, cercando di fare parte di un gruppo.
Non sopporto chi mi dice: “Io alla tua età…” e poi dispensa consigli non richiesti.
Non sopporto la maleducazione.
Non sopporto i colloqui di lavoro.
Non sopporto andare al supermercato.
 
Mi piace trovarmi in prima fila ai concerti, spiaccicata contro la transenna, vicino a sconosciuti, urlando testi di canzoni che mi hanno rubato il cuore e l’anima.
Mi piace il pogo.
 
Non sopporto il rap.
Non sopporto le coppiette sdolcinate che si chiamano amore e si danno bacetti ogni fottuto secondo.
Non sopporto chi dice di essere contrario al matrimonio gay.
Non sopporto mia madre che mi considera come un ovulo gigante in attesa di essere fecondato.
Non sopporto mia madre che vorrebbe vedermi già sposata, accasata e con figli.
Non sopporto mio fratello che mi considera un modello per lui.
Non sopporto mio padre che vuole che concluda qualcosa nella mia vita a tutti i costi.
Non sopporto chi è convinto che università significhi per forza maggior preparazione.
 
Mi piace la canzone Heroin dei Velvet Underground.
 
Non sopporto la mia timidezza e il mio essere così inibita.
Non sopporto le persone che bevono e vincono la timidezza. (forse è solo un po’ di invidia genuina perché a me succede di chiudermi ancora di più)
Non sopporto le cene con i parenti, dove  non fanno altro che chiedermi “E il fidanzatino?”
Non sopporto il dover ammettere a me stessa che mi piace la mia amica.
Non sopporto il fatto che debba fare i conti con l’idea che mi piacciano le ragazze.
 
Mi piacciono i libri che mi emozionano, che non vengono letti solo per moda o passatempo ma che ti lasciano realmente un segno.
 
Non sopporto il consumismo.
Non sopporto le unghie finte.
Non sopporto i finti punk che dicono “Anarchy in the Uk” chi se ne fotte! Qua siamo in Italia!