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Autore: fren    10/07/2007    6 recensioni
Dopo la battaglia contro l'Hellmaster,per volere di L.o.N, Lina e Gourry perdono la memoria arrivando a non ricordare di essersi mai conosciuti.Le loro strade si dividono e passano i mesi..ma cosa succederebbe, se i loro destini li portassero a incrociarsi di nuovo...?
Genere: Romantico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gourry Gabriev, Lina Inverse, Lord of Nightmares, Personaggio originale
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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capitolo 9 Ed ecco un nuovo capitolo!!
Una piccola nota x Daydreamer, che se lo chiedeva: Gourry è Lina non ricordano nulla di quello che hanno vissuto insieme, e infatti i loro ricordi si stoppano poco prima che lui la 'salvi' ( si fà x dire ovviamente XD) nel bosco...
Tuttavia, se incontrassero qualche vecchia conoscenza, ovviamente le cose si farebbero un pochino complicate...
E' per questo che ho deciso di ambientare la vicenda fuori dalla penisola, dove il rischio di imbattersi in vecchi amici fosse piuttosto basso...
In ogni caso Zel e Amelia non compariranno in questa storia, e i nostri 'smemorati' dovranno cavarsela da soli per venire a capo della faccenda...
Oh, ma poi non posso mica rivelarvi tutto adesso, no?? XD
Grazie ancora x i commenti!!!

Capitolo 9: L'altra metà


Amava l'odore dei dolci. E il sapore del sale. E sentire la pioggia battere sui vetri.
E l'ultimo raggio di sole prima dell'oscurità. Il crepuscolo.
Erano cose che le erano sempre piaciute.
Ancora di più amava il colore dell'oro, e il tintinnio delle monete.
Quello forse risaliva alla sua infanzia, era il ricordo di una bambina che giocava nel retrobottega di un negozio, il cui propietario, che altri non era se non suo padre, teneva impegnata facendole contare il ricavato della giornata, impilando scrupolosamente i soldini in tante piccole torri dorate. Vigile e concentrata a non farsi sfuggire il più piccolo dischetto metallico, con la voce del genitore, come un monito, a ricordarle l'importanza di quell'operazione:
 " Attenta Lina, il denaro non si spreca!"
Oh, lo sapeva. Lo sapeva bene. Per questo era destinata a diventare una scaltra mercanteggiatrice. E un'infallibile borseggiatrice ( di borseggiatori, si intende).
Infine, soprattutto, amava la magia.
Di più.
La sua era una sfida.
La sua era una ragione.
Il suo personale lasciapassare per la libertà e l'indipendenza.

Viaggiando instancabilmente, da un luogo all'altro, era da sempre priva di un punto fisso.
Ma aveva delle certezze, ed era importante ricordarsi che nonostante tutto, quella era lei.
Lei che amava la vita, i viaggi, le magie, i tesori scintillanti.
Lei che amava la cucina ben fatta, lei che amava l'avventura.

Come tutti, aveva delle certezze. Comprovate certezze. Dati di fatto.

Ok.

Allora perchè in quel preciso momento sentiva di aver perso una carta dal mazzo?

Lei che amava il silenzio, dove non servivano parole.
Lei che amava la voce di un uomo, capace di riempire ogni silenzio.

L'oste era ormai un puntino lontano, che si allontanava sempre di più, trascinandosi dietro il suo carretto vuoto.
Forse se avesse potuto....No.
Si, invece. Se avesse potuto, avrebbe inseguito quell'uomo per chiedergli...
Già, per chiedergli poi cosa? Le sue, erano solo baggianate. Stupide storielle che alimentavano quel vespaio di leggende e fandonie sul fenomeno Lina Inverse. Come la storia delle zanne, delle corna, e del fumo dalle narici. Voleva proprio sapere chi era quel mammalucco che metteva in giro certe cavolate sul suo conto...
Era ovvio poi, che chiunque volesse darsi un tono, poteva sproloquiare in giro cretinate paradossali.
Come il fatto che lei se ne andasse in giro con la guardia del corpo.
Non era assurdo?? No dico..lei, Lina Inverse, che viaggiava con un bel giovane che la proteggeva dai pericoli!!
C'avrebbe creduto se avesse avuto 6 anni, e due fiocchetti rosa sulle treccine. Forse nemmeno.
Era adulta e vaccinata, sapeva di potersela cavare da sola in tutte le situazioni.
Sapeva che nessun cavaliere si era fatto avanti per proporsi come suo difensore personale.
Lo sapeva?....
Si, lo sapeva.
Ma pur sapendolo, le parole di quell'uomo, avevano sfiorato un attimo di quel silenzio.
In un modo impercettibile. Quasi invisibile.
Le parole di quell'uomo avevano tracciato un graffio leggero sul vetro dei suoi occhi, che guardavano senza vedere.
E il dubbio si era insinuato, come un ospite indesiderato, che aspetta pazientemente sulla soglia dell'anima, che qualcuno lo faccia entrare.
Finchè Lina non si fosse decisa a degnarlo di uno sguardo, il dubbio non se ne sarebbe andato.
Insinuoso e suadente. Irritante, come solo può essere il non ricordarsi qualcosa che si cerca in tutti i modi di richiamare alla mente. Qualcosa di importante.
Un graffio sul vetro.Un graffio nel cuore.

" Spiacente, ma dobbiamo negarvi l'accesso."
Lina non se ne era resa conto, ma le guardie erano tornate a concentrare la loro attenzione su loro tre.
" M-ma...ma che significa?!" Chiese Cedric con gli occhi fuori dalle orbite per lo stupore " Io sono il principe Chadrac di Ameh..."
" LO SAPPIAMO maestà!" Esclamarono le guardie all'unisono, bloccando per tempo l'arringa del giovane " Ma per quel che ne sappiamo noi, lei potrebbe anche essere il matto del villaggio, non c'è nessun documento che possa provare la sua identità. Nessuna richiesta scritta d'accesso, nessuna busta ceralaccata recante lo stemma di questo suo tanto declamato regno..." Concluse la guardia con tono autoritario.
Cedric si morse il labbro inferiore, dannazione, pensò. Possibile che tutto colasse a picco solo perchè serviva uno stupido pezzo di carta  con scritto ' sono Chadrac pinco pallo e vengo da ...come cavolo si chiama'?
Dunque, infine...la situazione non era delle migliori.
Lina, semi nascosta dal velo,osservava dubbiosa le alte mura del palazzo...
Risolvere il problema alla radice incenerendo in colpo solo tutte le guardie? Sarebbe stato interessante, ma decisamente poco fattibile. In fondo loro erano personcine così per bene...
Gourry dal canto suo, non vedeva in che modo la situazione potesse essere risolta...A prescindere dal fatto che il suo ruolo da servitore non gli consentiva grandi exploit, ma per dire tutta la verità...si stava leggermente disinteressando alla questione. Non di certo per mancanza di interesse...era lui il primo che necessitava assolutamente di entrare a palazzo.
Ma per quanto si sforzasse di concentrarsi sul problema...qualcosa lo distoglieva continuamente dal formulare un qualsiasi pensiero di senso compiuto.
Una voce fastidiosa, nella sua testa. Che lo derideva.

" Come hai potuto anche solo pensare che non avesse un uomo? Che allocco...Sei cieco forse?? Non lo vedi da solo quant'è bella? "

Oh lo vedeva, lo vedeva eccome. E il pensiero che ci fosse, o ci fosse stato, un uomo al suo fianco...gli faceva provare quello che non aveva mai provato vedendo Sofia contesa da 1000 pretendenti.
Rabbia cieca. Gelosia pura.
Chi era che si arrogava questa facoltà di elevarsi a protettore di una ragazza che, di certo, non aveva bisogno di protezione alcuna??? E dov'era adesso?? Perchè Lina era sola, se l'uomo del vino aveva giurato e spergiurato che non si separava mai dal suo protettore?
Di certo doveva essere una guardia del corpo da quattro soldi...se l'aveva lasciata sola.
Gourry aveva visto l'espressione di Lina alle parole di quell'uomo.
Non l'avrebbe giurato, ma era incertezza quella che aveva scalfito il suo sguardo impavido, seppur per un breve, brevissimo attimo.
E adesso lui si ritrovava lì, davanti ad un ponte levatoio che non si decideva ad abbassarsi, con una principessa da salvare ( ed eventualmente sposare...) a farsi venire il sangue amaro, detestando un uomo che nemmeno sapeva chi fosse.
Ironica la vita. Talvolta...

Potevano rimanere ore e ore a convincere le guardie della loro buona fede, ma le parole erano fatte d'aria. A quei soldati servivano prove concrete, nero su bianco.
E Lina si sà, non era famosa per la pazienza. Al diavolo, se ci tenevano tanto a vedere la famosa Lina Inverse, avrebbero avuto di che gioire...si faceva per dire, ovviamente.
Senza contare il fatto che le dovevano qualche piccola spiegazione su quelle assai poco lusinghiere dichiarazioni di poco prima...
Si scrocchiò le dita, apprestandosi a procedere con il metodo Inverse, ovvero, fare piazza pulita di chiunque fosse stato tanto incauto da inciampare sui suoi nervi tesi a corda di violino...
Ma Cedric, incredibile ma vero, aveva ancora un asso nella manica.
Con un rapido gesto della mano, fece segno alla maga di fermarsi, ed esibendo un sorriso a trentadue denti, si rivolse alle guardie:
" Ma se si tratta di una richiesta scritta, potevate dirlo prima!! Il problema non sussiste...Io sono ovviamente in possesso di una richiesta per l'ingresso!!" E così dicendo sventolò la mano davanti a sè, scuotendo il capo,sempre sorridendo con aria sicura.
Lina, che non aveva la più pallida idea di cosa stesse archittettando quel visionario, gli sussurrò all'orecchio:
" Sei pazzo?? Di che accidentaccio stai parlando??"
" Stai al gioco, ora vedrai..." Rispose Cedric a denti stretti, mentre continuava a sorridere alla guardia. Poi, con tono autoritario, si rivolse a Gourry:
" Go-Gou-Shan!"
Silenzio di tomba.
" Go-Gou-Shan..." Insistè Cedric, con leggera impazienza...
Di nuovo, niente.
Giustamente Gourry, si era già scordato che quel nome ridicolo apparteneva al suo personaggio, e non vedeva dunque l'esigenza alcuna di rispondere..
Le guardie osservavano dubbiose ora il principe Chadrac, al quale scendevano grosse goccie di sudore freddo dalla fronte, ora l'indifferente servitore, che non pareva prestare la minima attenzione al suo padrone, e guardava verso la principessa Shalinasch con l'aria di chi non sta capendo un accidenti di quello che stava succedendo!
Lina tentò di utilizzare tutta la sua arte in fatto di mimica facciale, per far capire con le buone allo spadaccino, che Cedric si stava rivolgendo proprio a lui...
Gourry la osservò per alcuni secondi, poi mormorò con un fil di voce:
" Lina...non ti senti bene? Perchè fai quella faccia?"
Se avesse avuto un vaso in mano in quel momento, Lina non avrebbe avuto dubbi su dove frantumarlo.
" Maestà...è forse sordo il vostro servitore?" Chiese un soldato, perplesso.
" Sordo dite?...Oh, no...no di certo..." Rispose Cedric, fulminando il biondo " E' solo un po' rimbambito, l'età senile...sapete com'è..." E rivolto nuovamente verso Gourry, sibilò sottovoce: " Gabriev! Riattiva l'encefalogramma dannazione...sei tu Go-Go come diavolo si chiama!!!"
" Oh...Oh certo...certo!" Si rianimò di colpo il biondo, che finalmente ci era arrivato " Dite pure, maestà!"
" Bene, Go-Gou-schan...passami il nostro bagaglio da viaggio." Impose Cedric con superiorità, tentando di riaquistare un po' di dignità agli occhi dei soldati.
Gourry si grattò la guancia con la punta dell'indice, lanciando una breve e dubbiosa occhiata alla sacca dove avevano raccolto i loro abiti consueti, e chiedendosi se Cedric intendesse quella con 'bagaglio da viaggio', essendo per l'appunto l'unico bagaglio che possedevano...
" Sto aspettando..." lo sollecitò il ragazzo, facendogli capire con lo sguardo che si, intendeva proprio quello...
Lo spadaccino porse la sacca al compagno, e incrociando lo sguardo con la maga, capì che nemmeno lei aveva la più pallida idea di cosa avesse in mente Cedric, che dal canto suo prese a rovistare con impazienza tra le vesti.
" Oh, eccola!" Esclamò infine, soddisfatto.
Nella mano destra reggeva una busta ceralaccata.
Lina rimase di stucco...E quella busta da dove saltava fuori??
Una della guardie si avvicinò a Cedric con la mano tesa, nell'evidente tentativo di farsi consegnare la busta per esaminarla...Ma il giovane la sottrasse alla presa del soldato, sollavando la mano sopra alla testa:
" Non oserete forse sottrarre qualcosa dalle mie regali mani??" Esclamò indignato!
Il soldato lo guardò esterefatto:
" Maestà...ma cosa dite?? Se avete un documento dovete consegnarlo! Affinchè possa essere esaminato, per garantirvi l'ingresso..."
" M-Ma...io penso che vi basterà vedere il sigillo! Non ci si deve formalizzare troppo, oggigiorno..."
" Scusate la franchezza maestà, ma è proprio oggigiorno che si deve essere sospettosi...Lei non ha idea di quanti truffatori si presentino qui sotto mentite spoglie, attirati dalla fama e dal prestigio della biblioteca..."

Hum...Veramente?? E chi l'avrebbe mai detto...

" Mi state dando dell'imbroglione??!!" Chiese indignato Cedric, sgranando gli occhi.
" NO! No di certo!! Solo, se lei volesse essere così gentile da consegnarci quella richiesta...così le diamo una rapida occhiata, e la lasciamo passare! Con la sua cara sorella...e il suo 'fido' servitore..."
Indubbiamente c'era dell'ironia in quell'ultima affermazione...
" Solo una rapida occhiata?"
" Maestà...non chiediamo altro." Rispose pazientemente la guardia
" E va bene...ecco qua!" Cedric aveva posto la busta davanti al naso del soldato per una frazione di secondo, e l'aveva subito ritratta, così che il poveretto aveva a malapena percepito lo spostamento d'aria!!
" Bene, ora siate gentili...fateci passare!" Ribadì con aria ingenua.
" Ma...ma...Ma a che gioco sta giocando si può sapere??!!" La guardia adesso stava leggermente perdendo la pazienza.
Lina osservava tutta la scena facendosi la stessa identica domanda...A che gioco stava giocando Cedric??
O forse sarebbe stato più appropriato dire...
Che diavolo stava combinando quel mentecatto???!!!
" Mi dia quella busta!" Apostrofò la guardia
Cedric sospirò...in effetti aveva dubitato che potesse funzionare. Ma c'aveva sperato. Aveva veramente sperato che potesse bastare quella busta, che aveva tirato fuori dal suo abito...l'abito con cui aveva lasciato Imalg il giorno del torneo...
A malincuore consegnò la busta nelle mani del soldato, che gli lanciò un'occhiata di rimprovero, prima di gettare un breve sguardo al sigillo in ceralacca che raffigurava....una forchetta???
Una forchetta? Possibile??
Strano stemma per un regno, pensò la guardia sconcertata...Mah, questi stranieri...valli a capire.
Con un rapido gesto staccò il sigillo, aprendo il foglio.
Lina si sporse per vedere, ma incontrò lo sguardo abbattuto di Cedric. Stava per domandargli che accidenti avesse appena combinato, quando la voce della guardia li fece voltare entrambi...
" Si può sapere che significa?? E' uno scherzo??" Era un tono che non prometteva nulla di buono...
Cedric, nonostante tutto, ebbe ancora il coraggio di domandare, con un fil di voce:
" C'è qualche problema...con la mia richiesta?"
" Effettivamente maestà, non ci sarebbe nessun problema...se lei potesse spiegarci il 'senso' di questa bizzarra richiesta d'ingresso, se vogliamo continuare a chiamarla così..."
Cedric deglutì, a quel punto aveva veramente esaurito le scuse, e rimase silenzioso, mentre la guardia scuotendo il capo, prese a leggere ad alta voce quanto scritto sul foglio consegnatogli dal giovane:
" Antipasto: asparagi con uova di quaglia e patè di fagianella. Tris di primi: Vellutata di carciofi alle spezie, Soufflè di rognone, Lasagne al pesto. Secondi: arrosto di vitello con salsa tonnata....devo proseguire??!!"
Gli sguardi allibiti dei presenti lasciavano ben intendere lo sgomento generale seguito alla lettura di quel raffinato menù, che aveva allettato i palati, ma di sicuro poco c'entrava con una richiesta di ingresso...
Lina, oltre ad essersi ricordata di non aver ancora toccato cibo quel giorno, avrebbe volentieri messo fine alle sofferenze di Cedric con le sue proprie mani!! Ma come gli era venuto di consegnare il menù per il pranzo spacciandolo per un documento ufficiale???!! Certo che bisognava essere proprio all'ultimo stadio di obnubilamento mentale...
Persino Gourry in quel momento scuoteva il capo rassegnato, vergognandosi per la figura barbina del compagno di viaggio, che rosso fino alla punta delle orecchie, ebbe ancora la faccia tosta di perseverare:
" So che può sembrare strano, in effetti...ma vedete...nel nostro lontano regno il cibo occupa un posto talmente alto, nella scala dei valori di ogni individuo...che per comunicare utilizziamo sempre delle metafore legate al mondo culinario....he-he..."
Bene, la demenza doveva aver raggiunto il limite massimo, e le idiozie fuoriuscivano ormai senza controllo.
'Per gli dei, qualcuno lo faccia tacere!!' Pensò Lina in preda all'esasperazione!
Le guardie lo fissavano allibite, mentre il disperato tentativo di arrampicarsi sui vetri di Cedric si trasformava lentamente in un suicidio programmato:
"...E quindi, quanto da voi appena letto...altro non significa se non ' E' con infinita umiltà che io, principe Chadrac di Amehranthas, chiedo di entrare nel regno di Seres'...perchè vedete, 'salsa tonnata' significa proprio Seres...così come 'rognone' signi.."
" BASTA COSI'!!!" Tuonò la guardia, che con sguardo più severo aggiunse " Arrestateli!!"
I soldati misero simultaneamente mano alle spade,accerchiandoli. La situazione non si stava decisamente evolvendo per il meglio.
Maledizione.

" FERMI TUTTI!!" Tuonò improvvisamente una voce sconosciuta.
Lina,voltatasi di scatto, si trovò davanti un altro gruppetto di soldati, preceduti da un'imponente figura maschile.
L'uomo che aveva parlato doveva avere un certo ascendente, perchè le guardie chinarono il capo, portandosi la spada al petto, in segno di rispetto.
Lo sconosciuto avanzò verso di loro, mentre i soldati che li accerchiavano si facevano da parte, indietreggiando. A fronteggiarlo rimase solo la guardia che aveva letto il menù del pranzo di Cedric, e con mille ossequi, si rivolse a lui:
" Generale Larch...Noi stavamo bloccando codesti stranieri in quanto non idonei ai parametri di.."
" Basta, voglio silenzio." Rispose quello, glaciale.
I suoi occhi scrutarono attentamente Cedric e Gourry, per poi posarsi sulla maga.
Lina provò un'istintiva propulsione per quell'uomo. I suoi occhi erano di ghiaccio, impietosi.
Era un uomo sulla trentina, capelli biondo cenere, portati sciolti all'altezza delle spalle. Un curato pizzetto incorniciava  labbra sottili, che parevano non aver mai conosciuto l'ombra di un sorriso.
" Bene, bene..." Mormorò lentamente, senza distogliere lo sguardo dalla ragazza " Chi abbiamo qui?"
" Le stavo dicendo, generale, sono stranieri...ma.." Insistè la guardia, ma ebbe in cambio uno sguardo sprezzante:
" Nessuno ti ha interpellato. Credo che i nostri ospiti abbiano il dono della parola, o sono forse muti?"
Lina cominciava a sentirsi schifata da quello sguardo insistente, a tratti famelico.
Cedric, dopo un'iniziale smarrimento, riprese coscienza del suo ruolo, e riassunse la dignità che spettava ad un principe:
" Lei è il responsabile di questi soldati?" Chiese con distacco. In realtà, sperava di mettere un po' di soggezzione in quell'uomo, ma erano speranze vane le sue. Larch gli rivolse uno sguardo che parlava da solo.
" Vi hanno forse causato dei problemi, i MIEI soldati?" Il suo tono era ben lontano dall'essere gentile
" Oh...Beh ecco..." Balbettò Cedric intimorito
" Decisamente si, se ci tiene a saperlo." Lina, a quel punto, aveva deciso di prendere in mano la situazione.
Lo sguardo del generale ebbe un guizzo, colto di sorpresa dal tono autoritario fuoriuscito dalle labbra nascoste della ragazza col velo. Si voltò nuovamente verso lei:
" Ma sentite un po'...questa dolce fanciulla avanza delle lamentele verso i miei uomini..."
Lina sostenne lo sguardo dell'uomo, che adesso sembrava quasi divertito.
" Generale...mi permetta di dire che codesti individui hanno tentato di spacciare un volgare menù per una richiesta ufficiale di.." Tentò nuovamente di giustificarsi la guardia, senza successo.
" Mi hai stufato con queste lamentele. Da adesso sei sollevato dal tuo incarico, decido io chi entra a palazzo. E la signorina qui presente dovrà considerarsi fortunata, dal momento che le acconsento l'ingresso a palazzo come mia personale ospite."
C'era un non so che di subdolo, nel modo in cui quell'uomo pronuciò quelle parole, e a Lina quella sottigliezza non sfuggì di certo. Lungi da lei l'idea di ringraziare per quell'atto di generosità.
Larch scrutò ancora qualche istante gli occhi della maga, e si ritenne soddisfatto di quello che vide. C'era indubbiamente disprezzo in quello sguardo. E lui adorava le sfide impossibili.
Scrollandosi, rivolse un'occhiata di sufficienza anche a Cedric e Gourry, aggiungendo: " ovviamente l'invito vale anche per i suoi servitori."
" Hei, ma quale servitore! Io sono il principe Chadrac..." Cominciò Cedric, ma Larch gli aveva già dato le spalle, totalmente disinteressato alla questione.
Il che era un bene, almeno per Gourry, che aveva già avuto a che fare con quell'uomo.

Lo spadaccino osservò con sguardo torvo quell'individuo viscido affiancarsi alla maga, e porgergle galantemente il braccio, per scortarla all'interno del palazzo. Ma gli angoli delle sue labbra si incurvarono leggermente all'insù, quando lei rifiutò, e nemmeno tanto celatamente, di avvicinarsi al generale. E lanciatasi il velo dietro alle spalle con superiorità, lo superò borbottando:
" E' maleducazione importunare una signorina, non glie l'ha mai detto nessuno??"
Larch rimase un attimo indispettito, ma riaquistò subito autorità, incamminandosi dietro alla ragazza che l'aveva intrigato sin dal primo sguardo, considerandola già cosa sua.
Cedric mollò le redini del cavallo tra le mani dello spadaccino, e si diede all'inseguimento dei due, intenzionato più che mai a manifestare e ribadire la propria presenza!
Gourry tastò l'elsa della spada, ben nascosta sotto alla tunica. I suoi occhi erano puntati all'ingresso del ponte levatoio.
' Bene' pensò ' Ci siamo...'
Oltrepassato il ponte, sarebbe cominciato il gioco vero. E qualunque cosa fosse successa, lui avrebbe giocato la propria partita, fino alla fine.

Come una silenziosa processione, erano giunti al cortile del palazzo. Ma non era quello il cuore pulsante di Seres.
Gli occhi curiosi di Lina oltrepassarono la cinta muraria, oltre cui si intravedeva la torre. Ancora non sapeva cosa celasse, ma l'istinto le diceva che era lì che sarebbe approdata alla fine.

Grossi nuvoloni avevano piano piano fatto sparire il sole, e cominciava a tirare un'aria gelida, che annunciava un imminente temporale. Il generale guardò dubbioso verso il cielo, poi tornò a rivolgere la propria attenzione alla domanda che gli era appena stata posta da Cedric...
" Volete vedere il re, dunque?...Sono spiacente di dover deludere le vostre aspettative, ma il re in questo momento si trova a miglia e miglia da qui, nel regno di Imalg."
Bingo!
Quella era, senza ombra di dubbio, una lampante menzogna.
" Capisco..." Si affrettò ad aggiungere Cedric, dopo l'iniziale sconcertamento " E chi ne fa le veci?..."
Larch si scrutò con indifferenza le unghie della mano destra, prima di rispondere con noncuranza:
" Io."
..................................................
Hai capito, il generale????

Gourry lo osservava di sottecchi, con astio. Aveva già avuto modo di venire a conoscenza di certi suoi metodi assai poco 'ortodossi', e adesso veniva fuori che si era addirittura arrogato la facoltà di sovrintendere un regno...il cui sovrano era sparito nel nulla. No, non c'era buona fede in quell'uomo, ne era sicuro. Così com'era sicuro che fosse implicato con le sparizioni misteriose, e tutto il resto. Rimaneva solo da scoprire, come.
Lo spadaccino lanciò una breve occhiata alla maga, e capì dal suo sguardo serio e sospettoso, come anche lei stesse facendo le dovute valutazioni sul generale Larch, e che il bilancio finale fosse assai poco positivo.
Ma le loro elucubrazioni, vennero interrotte dal generale medesimo, che aveva tutta l'intenzione di prendere commiato, ritenendo di aver sprecato già abbastanza tempo con quei forestieri.Ovviamente non prima di aver giocato la sua carta:
" Sarei lusingato se accettasse di onorare la mia tavola con la sua incantevole presenza, questa sera..." Chiese pomposamente rivolto alla maga, tentando di prenderle la mano, con scarsi risultati...
Lina, vedendo qull'arto viscido avvicinarsele, si affrettò ad estrarre il malridotto ventaglio( o quello che ne rimaneva) e con un colpo secco lo calò sulle nocche del generale! Dopodichè, prese a sventolarsi con esagerata falsa frivolezza, ma se non altro, tenendo una discreta distanza tra lei e quel burino che si credeva un gran gentiluomo.
" Ci farebbe un immenso piacere!!!" Esclamò invece Cedric, intromettendosi nella conversazione.
Larch, che ancora si stava massaggiando alterato la mano, gli rivolse un'occhiata glaciale:
" Cosa le fà credere che l'invito comprenda anche lei?"
" M-ma...ma io sono suo fratello!!! E Shalinasch non va da nessuna parte senza di me!" Esclamò quello, indignato e anche un po' intimorito...Non aveva nessuna intenzione di perdersi un buon momento per estrapolare delle interessanti informazioni...
Lina però, fù più svelta di lui, e sorprese tutti, esclamando:
" Chadrac, caro..." Ok, il tono da brava sorellina premurosa le usciva un po' in falsetto..." Non ti intromettere...da bravo su, non pretenderai di autoinvitarti?" E così dicendo gli lanciò un'occhiataccia, che sperava venisse interpretata  per un:
'stai zitto e non insistere, ti spiego tutto più tardi.'
Fortunatamente parve funzionare.
Larch sollevò il mento soddisfatto, lo sguardo vincitore, e si apprestò a lasciare i tre nelle mani dei servitori che erano sopraggiunti per accogliere gli ospiti. La sua mente era già proiettata verso la serata in cui, era certo, avrebbe fatto capitolare quella misteriosa ed esotica fanciulla ai suoi piedi! 
Lina osservò il generale sparire, e con un sospiro si preparò ad affrontare gli sguardi allibiti di Cedric e Gourry:
" Lina!!! Si può sapere che diavolo ti è preso??"
" In tutta franchezza Cedric...dopo la figura del menù come richiesta ufficiale, ho semplicemente pensato che era meglio se me la gestivo da sola la situazione..."
Un grosso gocciolone comparve sulla fronte del ragazzo.
" Su, non te la prendere... C'est la vie!" osservò Lina, sollevando sarcastica le spalle " In ogni caso, ho anche pensato fosse meglio dividerci, così potremo avere più informazioni..."
" Ok, non hai tutti i torti...allora io comincerò subito a darmi da fare, non ho intenzione di perdere un minuto di più." Ribadì Cedric " Diamoci un appuntamento...mezzanotte davanti alle scuderie? Così potremo confrontare quello che abbiamo scoperto, e agire riparati dal buio..."
Lina e Gourry annuirono, e osservarono Cedric dargli le spalle, e incamminarsi dietro ad un servitore, cominciando da subito a tartassarlo di domande!!
Rimasero silenziosi, l'una di fianco all'altro.
" Cedric mi sembra un po' esaltato, da tutta questa situazione..." Commentò la maga, guardando davanti a sè.
" Già..." Fù il laconico commento dello spadaccino, che aveva ben altro per la testa, in quel momento.
Lanciò un'occhiata apprensiva alla compagna di viaggio, mecerando lugubri pensieri;  poi improvvisamente disse:
 " Lina...non mi piace l'idea che ceni sola con quell'uomo..."
Colta di sorpresa, la maga per una volta ringraziò il velo che le copriva il volto, perchè sentì subito le guance andare a fuoco!
Guardò verso lo spadaccino, e incrociò il suo sguardo serio:
" Gourry..."
" No, stammi a sentire.." La bloccò lui " Quell'uomo Lina, è pericoloso."
" Oh beh...Se si tratta solo di questo, tranquillo...Gli uomini pericolosi sono il mio pane quotidiano!.." Scherzò lei, sollevata dal fatto che le preoccupazioni dello spadaccino, nulla avessero a che vedere con la gelosia...
" Non è per questo...cioè, non solo...lo so che sai cavartela in ogni situazione, lo so bene. Ma..."
" Ma cosa?..." Chiese lei, incuriosita da quel giro di parole.
Gourry la osservò per alcuni istanti, istanti in cui passarono gli anni...
" No, niente." Rispose infine.
E va bene, non ce la faceva. Non ce la faceva a dirle che le sue preoccupazioni riguardavano sì i modi aggressivi del generale, ma soprattutto, le sue preoccupazioni andavano al fatto che si era benissimo reso conto che quell'uomo le aveva messo gli occhi addosso fin dal primo momento.
Se soltanto l'avesse anche solo sfiorata con un dito....
Se soltanto si fosse azzardato...
" Ok, Gourry, faresti meglio ad andare anche tu...in fondo ti trovi pure in una posizione avvantaggiata, tra la servitù il pettegolezzo abbonda!!" Riprese Lina, distogliendo lo sguardo dallo spadaccino e guardando verso il cielo grigio
 " Senza contare che, fra non molto, credo che si scateneranno i quattro elementi..." Aggiunse poi, sovrappensiero.
" E tu...Tu che farai?" Le chiese il ragazzo, al quale poco importava che stesse per piovere da un momento a quell'altro.
" Ma che domande..." Rispose lei con un sogghigno " Andrò a prepararmi per il mio 'romantico' appuntamento di questa sera..."
Nonostante la palese ironia della battuta, a Gourry si serrò nuovamente lo stomaco. Non gli andava proprio di scherzarci sopra.
La scrutò a lungo. Scrutò quel suo incarnato di porcellana, e maledisse chiunque avesse osato posarci le mani sopra.
Avrebbe voluto starle accanto, invece di andare a caccia di informazioni tra la servitù.
Avrebbe voluto starle accanto, sempre.
" E va beh...allora a mezzanotte davanti alle scuderie, se no chi lo sente Cedric, poi..." Disse Lina, distogliendo lo sguardo dal cielo, e apprestandosi a dargli le spalle. Ma la voce dello spadaccino la costrinse a fermarsi:
" Lina...promettimi solo che farai attenzione...."
Era una cosa stupida da dire, a una come lei.
Era una cosa ridicola, date le circostanze.
Era dannatamente, incredibilmente, dolce.
Lina assaporò per un breve attimo, cosa volesse dire avere qualcuno che si preoccupava per lei.
" Gourry...non sarò io a dover fare attenzione questa sera, fidati..."
" D'accordo...allora, sii magnanima...ma non troppo!!" Rispose il biondo, con un sorriso.
Lina sorrise a sua volta, e la prima goccia di pioggia cadde sulla sua guancia, scendendole fino al mento.
" Aaaah, te l'avevo detto che stava per piovere!!"
Esclamò, e rapida gli diede le spalle, correndo verso il palazzo, e lasciandolo solo e incurante dell'acqua che aveva preso a scrosciargli addosso.
Sembrava una lacrima, pensò lo spadaccino, ma era una goccia di pioggia.
Sembrava che non glie ne importasse nulla, ma ormai c'era dentro fino al collo.

Lina lanciò il velo sull'ampio letto a baldacchino, non appena l'ancella che l'aveva accompagnata nella stanza ebbe richiuso la porta.
Finalmente un attimo di pace per i suoi poveri timpani martoriati da quelle maledette campanelle!!
Soddisfatto il desiderio di liberarsi da quel supplizio, si guardò intorno circospetta...Ma non c'era molto da dire sulla stanza che le era stata assegnata. Se fosse stata una vera principessa, probabilmente se ne sarebbe lamentata, ma era del tutto irrilevante per lei, che vi avrebbe trascorso solo poco tempo. Pareti in pietra, umide e fredde, imponente letto in mogano, una piccola toletta addossata ad una parete, tutto qua.
" Però...se quel presuntuoso voleva fare colpo, poteva anche sprecarsi di più nell'assegnare le stanze..." Ragionò seduta sul letto, che neanche a dirlo, era più duro di una lapide!
Un chiarore improvviso illuminò di colpo la stanza, seguito subito dopo da un potente boato. Temporale.
L'affascinava, il temporale.
Folgore e tempesta, e cominciava tutto da una piccola goccia d'acqua.
Certo, forse l'avrebbe amato meno, se si fosse trovata per strada durante quel nubifragio...
Ma al riparo dietro i vetri della finestra, Lina chiuse gli occhi, mentre il vento sibilava, e migliaia di piccoli cristalli si infrangevano contro il mondo.
Le ci volle un secondo per rendersi conto di non essere sola nella stanza. Era il pregio di avere un ottimo udito, unito ad un sesto senso decisamente fuori dal comune...
La maga si voltò di scatto, fronteggiando l'ospite indesiderato, che l'aveva raggiunta alle spalle.
" Che riflessi, Lina..."
Gli occhi di Lina si fecero due fessure, mentre rispondeva:
" Si stupisce? Sono giorni che mi aspetto di vederla saltare fuori all'improvviso..."
" Bene, come vedi la tua attesa è stata ripagata."
" Ripagata un accidente! Lei è un ciarlatano imbroglione, e mi ha fatto arrivare sin qui con una scusa bassa e meschina...Adesso io credo che mi debba come minimo una spiegazione, su tutta questa storia."
" Non chiedo altro, sono qui per questo..." Rispose quello, in un sussurro " Da dove vuoi che cominci?"
" Dall'inizio."
Il vecchio veggente scrutò la maga dalla chioma rossa per alcuni secondi, prima di parlare:
"In questa storia non esiste inizio, cara Lina, così come non esiste fine. Tutto quello che può interessarti sapere sta nel mezzo, perchè è proprio quando le cose sono già iniziate, ma non ancora finite, che diventano interessanti. Non sei d'accordo con me?"
" Mi interessano poco questi filosofeggiamenti, arrivi al punto, e lo faccia in maniera abbastanza coincisa per favore, di tempo ne ho già perso abbastanza." Ribadì la maga, seccata dall'atteggiamento rilassato del veggente, che doveva essere evidentemente all'oscuro del fatto che una certa signora con la falce l'avrebbe raggiunto da lì a poco se non si fosse deciso a darsi una mossa!!
" Immagino che la pazienza tu non sappia cosa sia?" Chiese lui, sollevando un sopracciglio.
" La pazienza l'ho praticata fino ad adesso, e non ho intenzione di proseguire oltre.." Rispose lei, minacciosa.
" Male, male...la pazienza è un dono. Io ero come te, sai Lina? Volevo tutto e subito. E non mi bastava mai...Ma ho pagato duramente questi errori. E ho imparato ad avere pazienza. E adesso, finalmente, comincio a vedere i frutti di questa lunga attesa...e tu sei parte di tutto questo."
"Cosa intende dire?"
" Intendo dire che finalmente è arrivato il momento che ho atteso lungamente per anni, molti anni...Ma come vedi, Lina, chi persevera viene premiato, ed è la stessa cosa che accadrà anche a te, se deciderai di dare una mano alla sorte alleandoti con me..." disse il vecchio, con tono suadente.
" Deve essersi fulminato il cervello per credere di imbrogliarmi una seconda volta!! E comunque, se non le fosse chiaro, finchè non saprò cosa nasconde tutta questa storia, non muoverò un dito." Ribadì lei decisa, incrociando le braccia al petto e scuotendo la testa con disappunto.
" Saprai tutto, Lina Inverse, non temere. Saprai cosa si cela dentro a Seres...ma ti avverto,una volta che ne sarai venuta a conoscienza...non potrai più farne a meno."
Lina scorse uno scintillio negli occhi infossati del vecchio. Uno scintillio che non le piaque.
Uno scintillio che non le piaque perchè, in un modo che faticò addirittura a capire lì per lì, quello scintillio le ricordò se stessa.
Era lo stesso scintillio che sapeva accendersi nel suo di sguardo, ogni qual volta bramava ardentemente qualcosa.
Come se le avesse letto nel pensiero, il vecchio annuì, e un sorriso gli si dipinse lentamente sul volto:
" Si Lina, si. E' per questo che ho scelto proprio te...non solo per le tue capacità illimitate, ma anche per la determinazione a perseguire i desideri. Tu sei come ero io, Lina, ed è per questo che non ti fermerai, e arriverai dove io non sono riuscito ad arrivare, anni fà."
" Non capisco di che accidenti stia parlando. Lei deve aver perso il lume della ragione..." Disse la maga calma. Anche se la sicurezza dell'inizio, stava lentamente cominciando ad abbandonarla...
" Io credo invece che tu capisca, che tu capisca benissimo. Tu ed io siamo uguali, Lina Inverse. Io sò cosa ti brilla dentro, è la stessa cosa che ti accompagna da tutta la vita...la voglia. Di potere."
Lina potè calcolare quanto ci misero quelle parole a raggiungerla, e a bruciarle dentro.
" Ed e' una croce, la voglia di potere..." proseguì il veggente " Più ne hai, e meno ti basta...Ma se accetterai di collaborare con me, la tua sete sarà placata..."
Lina prese un respiro profondo, prima di rispondere:
" Non ho l'abitudine a collaborare con chi tenta di fregarmi, ma grazie lo stesso."
Lei non era un'assetata di potere...doveva cercare di dimostrarlo, almeno a se stessa, visto che era la prima a crederci poco...
" Sei un osso duro, devo dartene atto..." Mormorò il vecchio " Ma ormai ci sei dentro...volenti o nolenti. Certo, sarebbe stato tutto molto più semplice se avessi scelto di collaborare, ma non fà niente. Tutte le linee convergono in un punto, ed è là che ci rivedremo..."
" 'Là' dove, esattamente?"
" Là, dove tutto comincia. Là, dove tutto finisce. "
Le sue labbra rugose si incresparono, i suoi occhi osservarono un punto non lontano, fuori dalla finestra. Dove si intravedeva una torre. Circondata da un labirinto.
" Là, nell'effimero..."
Il vecchio sorrise, e già si faceva inconsistente. Lina lo capì quando fù tardi, ma quello non era il vero Grupius.
Era semplicemente la sua raffigurazione astrale. Un ologramma senza corpo. Un messaggero.
Corse alla finestra e la spalancò. Sentì il vento gelido gettarle in faccia pioggia e rabbia.
Supponeva di sapere dove si trovasse il vero, reale Grupius, in quel momento.
I suoi occhi cercarono il labirinto.
Era là, che la stava aspettando.

'Giro giro tondo, casca il mondo, casca la terra...tutti giù per terra!!'
Pareva si divertissero molto, a girare come trottole tenendosi per mano. Pareva fosse una cosa incredibilmente esaltante, cadere poi tutti insieme, con il sedere a terra.
Lei li guardava, guardava i loro sciocchi sorrisi, e li compativa.
Quei sorrisi non dimostravano affatto quanto fossero contenti di essere bambini, e di godere della beata nullafacenza dell'infanzia. Quei sorrisi dimostravano soltanto quanto i loro cervelli dovessero essere ormai ridotti in poltiglia da tutto quel girare.
Lina aveva scosso la testa, tornando a concentrare la sua attenzione al librone che teneva sulle ginocchia.
Aveva otto anni. Non aveva mai giocato al girotondo, ma poteva polverizzare una città con un gesto della mano.

'Io non lo credo possibile...' Aveva sussurrato sua sorella con un sogghigno 'una mocciosa come te, se la mangiano i lupi appena mette un piede nella foresta...' E dandole le spalle, aveva continuato a sparecchiare i tavoli, impilando i piatti nel vassoio che teneva in mano.
Lina era saltata giù dallo sgabello, e aveva lanciato un'ultima occhiata alla sagoma familiare che si aggirava tra i tavoli.
Aveva undici anni, ed era stufa marcia di dover continuamente sottostare ai pregiudizi di chiunque.
Era stufa marcia di fare la muffa a Zephilia, quando fuori c'era un mondo che andava scandagliato in lungo e in largo.

'Hi-Hi...coraggio ragazzina, se starai buona buona senza fiatare, mentre ci consegni tutto quello che hai, ti lascieremo tornare dalla tua mammina senza nemmeno un graffietto..."
Quelli furono i primi. I primi eroici banditi che osarono darle della 'ragazzina'.
I primi che le diedero modo di assaporare l'euforia di sottrarre fino all'ultimo centesimo, ad una banda di energumeni spocchiosi.
Non furono di certo gli ultimi, ma non se li sarebbe scordati. Non avrebbe scordato cosa volesse dire, vedere le loro faccie farsi di cera, mentre la luce si formava nel palmo della sua mano, e l'energia confluiva in lei.
E arraffare, infine, il bottino.

Fù dopo quello che pensò, anche se l'aveva sempre saputo, che non avrebbe rinunciato a volere sempre di più...
Che non poteva fermarsi. Non più. Non poteva placare questo bisogno di sapere...di avere...
di potere.

Lina appoggiò la fronte umida al vetro richiuso della finestra, mentre i ricordi di quella che era stata, la portavano a chiedersi chi fosse, ora.
Chi era Lina Inverse? Un'assetata di potere?
Era stata una bambina che aveva rinunciato al girotondo, per imparare a lanciare un dragon slave, quando gli altri bambini a mala pena sapevano scrivere correttamente il loro nome.
Era stata un'adolescente che era fuggita nella notte, per dimostrare alla sorella che non sarebbe stata fermata nella foresta dalla fame atavica dei lupi, ma che sarebbe arrivata molto oltre. Sarebbe arrivata dove nessuno era mai arrivato.
Era stata una ragazza pronta a tutto, pur di non dover mai chinare il capo dinnanzi a nessuno.
Era una forza di volontà, la sua, che non aveva eguali.
Era un logorio della mente, questo bisogno di spingersi sempre oltre le proprie facoltà.
Pericoloso. Pericoloso tanto da arrivare al punto in cui c'avrebbe rimesso, perchè si sà...
'tanto va la gatta al lardo....'
Eppure lei non ce lo aveva mai lasciato, lo zampino.
Perchè non era sola.
C'era un'altra metà.

Chi fosse non le era dato sapere, ma c'era.
Era un sussurro che la fermava sempre ad un passo dal limite della perdizione.
Era un'ancora che le impediva di prendere il largo nell'oceano dell'impossibile.
Era l'eco lontano di parole senza suono e senza voce, che si portava dentro da una vita:

" Io sarò con te, fino alla fine."

Se quelle parole avessero avuto fattezze umane, sarebbero state un uomo dai lunghi capelli dorati.
Era un peccato, che Lina non ricordasse. Che non ricordasse che era Gourry a viverle dentro.
Perchè non importa quanto nascosto sia, un ricordo è tuo per sempre. E' qualcosa che vive dentro di te.

La maga si discostò dalla finestra con un sospiro. Aveva bisogno di tempo, per riflettere.
Quel maledetto vecchio aveva contribuito a confonderle ancora di più le idee...
Era curiosa, dannatamente curiosa di scoprire cosa nascondesse la torre.
Grupius aveva detto: ' una volta che saprai cosa si cela dentro, non potrai più farne a meno...'
Sciocchezze, voleva solo dare una sbirciatina, avrebbe resistito a qualunque tentazione.
.........................................
Vah beh,
bisogna sempre puntualizzare tutto???

Lina, non sapendo che altro fare, sedette alla toletta, osservandosi distrattamente allo specchio.
Luci e ombre si inseguivano sul suo volto. Non si era nemmeno presa la briga di illuminare la stanza con un lighting. 
I lunghi capelli, umidi di pioggia, le ricadevano in ciocche scomposte sulle spalle. La maga notò che sul ripiano della toletta erano appoggiati alcuni oggetti tipicamente femminili, e curiosa, prese ad analizzarli uno ad uno...
( chissà mai che non ci fosse stato qualcosa da rivendere...$_$)
Alcune ampolle contenenti del liquido ambrato, un portacipria, uno scrignetto portagioie( ovviamente, vuoto...), una spazzola...
Niente di utile, ad una grande maga. Peccato.
La sua attenzione tornò alla spazzola, e la prese tra le mani. In fin dei conti, anche una grande maga, soprattutto se propietaria di una meravigliosa chioma rossa, aveva diritto di essere sempre impeccabile...No?
Mentre lentamente pettinava i lunghi capelli, Lina pensò che, stranamente, quell'operazione la rendeva malinconica...
' Che sciocchezze...' pensò seccata.
E fù in quel momento, che un lampo illuminò per intero la stanza, e Lina potè vedere distintamente il suo riflesso nello specchio.

Tra le mani teneva la spazzola, e i lunghi capelli ramati le cadevano morbidamente sulle spalle.
Ma la Lina nello specchio aveva il volto rigato di lacrime, e portava un pigiama color crema.

Il tuono che seguì quell'esplosione di luce la fece sobbalzare,e quando tornò a guardare nello specchio, si ritrovò, con i capelli bagnati, il vestito da concubina, e tutto il resto...
Ma...
' Devo avere le allucinazioni' Pensò tra sè e sè la maga, tentando di darsi una calmata. Tentando di calmare il proprio cuore, che aveva preso a martellarle furiosamente nel petto...
Quella era lei? Quella ragazza disperata, che singhiozzava in pigiama?
No, non poteva essere.
Non ricordava di aver mai provato un dolore talmente grande da rendere il suo sguardo così perduto.
Eppure eccola lì, di nuovo.
Come quel pomeriggio, nel sentire le parole di quell'uomo.

L'inconscia consapevolezza di aver perso qualcosa di importante.

Cose invisibili, lontane. Cose dimenticate.
La dissacrante sensazione che ci fosse qualcosa che avrebbe dovuto rimpiangere.
Già...
Ma cosa?

Lina detestava quel senso di smarrimento che l'avvolgeva nella penombra di quella stanza vuota.
Nessuna magia, nessuna dannata magia poteva toglierle quell'angoscia.
Allora cos'era diventata a fare la più grande maga che il mondo avesse mai visto??????!!!!!
Se poi, tanto, anche lei era destinata ad avere paura, e a sentirsi perduta.
Ma non sola.

' Ho solo pensato che non fosse prudente lasciarti sola a piede libero' mormorò l'altra metà

" Chi sei?" Chiese Lina al vuoto che aveva intorno.
" Per quanto tempo ancora hai intenzione di darmi il tormento??" Gridò rabbiosa, al silenzio.
Non si aspettava realmente una risposta, per questo fù stupita quando una voce da dentro di lei, sussurrò al suo orecchio:

' Chi lo sà....forse per tutta la vita.'

Un piccolo frammento di tempo che sarebbe andato perduto nel frastuono della distanza.
Che sarebbe andato perduto, se non ne fosse rimasta la forza incisa in ogni cellula.

Era la certezza di poter vincere su tutto. Di poter vincere, per conservarne il ricordo.
Perchè quella era la dichiarazione d'amore di uomo che aveva amato, più della vita.

Un bussare sommesso alla porta, accompagnato dalla voce dell'ancella, la distolse dai suoi fantasmi:
" principessa Shalinasch...Il generale l'attende a cena..."


  
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